Quel che si farebbe per un amico
Il
tepore di quella giornata di metà primavera stava pian piano svanendo e
rifugiandosi dentro le tane e i nidi di passerotti e picchi che abitavano le
fronde degli alberi dei dintorni . Il grande velo notturno era al principio
dell’oscuramento della volta celeste , dando all’atmosfera che circondava la
Banshee del lago Nero una nota cupa e malinconica, accentuata da una sussurrata
cantilena. L’aura di tristezza sembrava aver penetrato le massicce mura di
pietra della scuola addormentata e oltrepassato il portone rinforzato
dell’imponente ingresso. Ormai stava continuando la sua avanzata oltre il
ritratto della Signora Grassa, su per le scale del dormitorio maschile, silenzioso
e grigio. Ma quando la brezza portatrice di strazio e infelicità fu quasi
prossima all’ultima porta in cima alla scala a chiocciola , qualcosa, o più che
altro, una voce alterata, le giunse alle orecchie arrestandola.
Sirius
Black , con il volto esamine e l’espressione allibita era seduto a gambe
incrociate sul tappeto davanti al caminetto che riscaldava l’ambiente e che donava
tinte vivaci agli oggetti della stanza.
Il
ragazzo , rigorosamente in pigiama con un simpatico cappellino da notte nella
cui punta sbocciava pon-pon sfoggiato in tutta la sua magnificenza , aveva gli
occhi sbarrati e la bocca spalancata. Un moscerino,ignaro del pericolo,si avviò
verso essa.
Chiunque
fosse entrato nella stanza in quel momento,pensò Remus,rintanato sotto il
lenzuolo fiocamente illuminato dalla bacchetta per poter leggere così il
compito di Rune Antiche che aveva sul grembo,avrebbe trovato la scena molto
comica,quasi al limite del melodramma,benché i suoi protagonisti in questione
non riuscissero il realtà a dare un aggettivo più appropriato di “ tragico”.
James
Potter scivolò giù dal letto poiché si era sporto troppo in avanti in attesa di
una risposta da parte del compagno,causandosi un livido violaceo sul ginocchio
e svegliando quella povera anima di Peter, che stava serenamente sognando di
nuotare in una fontana che spruzzava Gelatine Tutti Gusti +1.
“Remus, è giunto il momento. Il
momento in cui onori il giuramento che mi facesti quel giorno di metà Ottobre,
nel bagno delle ragazze” Non che fosse il luogo più adeguato per fare
giuramenti,ma chi siamo noi per giudicare le decisioni altrui? ”Fratello,uccidimi
. Credo che la mia lucidità stia mutando in inclinazione omicida . Ma non è
come l’altra volta … ne … sono certo” lo pregò James ancora disteso a faccia in
giù contro il pavimento.
Con
un colpo secco Remus tirò giù il lenzuolo che lo copriva e incominciò con fare
annoiato:”Affermi di amare la Evans e disprezzare Mocciosus?”.
“ Si
“
“Lasceresti
mai vincere i Serpeverde in un’amichevole contro Grifondoro?”
“No”
“Accetteresti
un invito a cena con Silente o Lord Voldemort? “
Qui
James parve pensarci un pochino, analizzando ogni singola parola della domanda
quasi sicuramente a trabocchetto , e dopo diverse tergiversazioni esalò un
timido “Si…Silente?”
Quella
procedura era ormai diventata una routine quotidiana e di vitale importanza per
James,quasi ne valesse veramente della sua sanità mentale. Ogni qualvolta
percepiva di star per avere un crollo di nervi,per evitare spargimenti di
sangue,chiedeva l’intervento di Remus che, con professionalità quasi medica,
analizzava ed esponeva i risultati ogni volta.
Quest’ultimo,che
fino a quel momento aveva assunto un’aria artificiosamente preoccupata,concluse
sciogliendosi in un sorriso sornione:”Amico, hai più testa nelle spalle tu di
Nicholas Flamel” e soddisfatto di aver compiuto il suo compito ritornò sotto il
lenzuolo.
“Ti ammazzo
io se proprio ci tieni!” ringhiò Sirius,imbambolato sul tappeto rosso e oro di
lana.
“Avanti
amico,non rivolgerti come se fossi andato a far shopping con un mangiamorte!”
“Ma…ma
ti rendi conto delle…babbanate che
la tua bocca da vacca ha emesso?Codaliscia” continuò voltandosi verso Peter che
era nascosto sotto le coperte “chiama Madama Chips. Dille che è scappato un suo
paziente dal reparto psicopatici”. Il poveretto azzardò un’occhiata a James
come a sincerarsi se avesse dovuto farlo davvero, ma lui scosse il capo
fiocamente chiudendo gli occhi.
Felpato
sussurrò a se stesso” Forse ho esagerato con il firewhisky…” per poi continuare
ad alta voce risoluto “Ripeti ciò che hai detto”.
Finalmente
Ramoso parve decidersi di risollevarsi da quella posizione che gli stava
facendo intorpidire le gambe,si mise a sedere per terra poggiandosi al letto,
si levò i capelli sudaticci dalla fronte e cercò a tentoni gli occhiali sul
comodino. Li inforcò e ripeté lentamente,come per rivolgersi a una persona
lenta di comprendonio : “Ti ho chiesto,e questa è la sedicesima volta che te lo ridico,tra parentesi,se saresti così
gentile,così puro di cuore,così Grifondoro da aiutare il tuo
stupendo,bellissimo,accattivante,migliore amico ad invitare il suo vero
amore,la sua rosa estiva , la sua carezza gentile , la sua metà,alias Lily
Evans, a uscire “.
La
risposta di Sirius lo aggredì subito dopo:”Mi riferisco al dopo , antilope
obesa!“
Il
risolino nervoso di Peter giunse come eco delle parole precedentemente
pronunciate.
“Non.
Sono. Una. Antilope. Sono un cervo. E il tuo bel culetto da randagio lo
dovrebbe sapere visto che le
lucentissime e forzute e potenti corna del suddetto cervo gliele ha suonate di santa ragione come papà Godric “, e qui si baciò il pugno e
lo sollevò verso il soffitto , facendo alzare gli occhi di tutti al cielo “sa
durante la scorsa piena. Quindi ti prego … ti prego. Non insultarmi . La mia
gloria è così magnifica e lucente che potrebbe accecare per sempre o tuoi occhi
poco abituati a questo genere di grandiosità. E poi il dopo non conta , esiste
un solo obiettivo e noi dobbiamo perseguirlo al meglio! “ concluse con baldanza
arrogante.
James
era troppo eccitato dell’esito del suo piano , che secondo lui avrebbe
riportato risultati al di là delle aspettative di tutti , per occuparsi dei
particolari che sembravano preoccupare l’altro.
Purtroppo
però Sirius non sembrava dello stesso avviso e perciò rimanendo basito più per
i sintomi di demenza che James sembrava accusare, che per le pompose parole che
gli giunsero alle orecchie , senza batter ciglio sputò disgustato:”Brutta vacca
senza cervello che non sei altro, mi hai chiesto di fare il cane da riporto! Ma
ti rendi conto?! Io , Sirius Arturus Black, primogenito di Walburga e Orion
Black , discendente della divina casata dei purosangue direttamente imparentata
con Salazar Serpeverde , dovrei fare la parte di uno stupido cagnolino tutto
tolettature e shampi , per accontentare te?Che sicuramente riceverai il rifiuto
che io e Peter riporteremo sulla Lista dei NO , lì sulla parete? “
Erano
passati ormai tre anni da quando Peter , a detta di tutti men che da James ,
aveva ricevuto la più grande illuminazione della sua intera esistenza ,quando ,
mentre scherzavano sull’ultimo rifiuto dello sfortunato , il pensiero di
raccoglierli tutti si trasformò in parole. Il giorno dopo un lungo foglio di
pergamena spiegazzata venne affissa alla parete vicino al letto di James come
per ricordargli la sua totale inettitudine.
Quel
giorno un altro numero e un altro titolo furono annoverati da Remus: n.1273 ,
il povero cuoricino del cavalier cortese riceve un’altra stilettata.
Sirius
si alzò dal tappeto e incominciò a far avanti e indietro con le braccia
conserte e la testa abbassata.
James
fissò un punto imprecisato del camino , improvvisamente fattosi serio , e a
bassa voce tentò nuovamente ormai priva di speranze: “Sirius , io la amo. La
amo. Lo vuoi capire che ormai non è più un passatempo?Voi scherzate sui miei
continui fallimenti e anche io rido di gusto nel ripensarci , ma il mio più che
umorismo è autocommiserazione. Sto giungendo al limite. E non voglio
abbandonare la partita prima di non aver provato tutti gli schemi. Ma un
capitano ha sempre bisogno della sua squadra. E la squadra di un cercatore.
Sirius , sei tu il mio cercatore “.
Il
purosangue gli dava le spalle,rivolto verso la finestra che dava sulla Foresta
Nera che si allargava a macchia d’olio sotto il cielo plumbeo.
“Perché
proprio io?” sbottò improvvisamente , la voce apparentemente incolore.
“
Perché sei un cane e a tutti piacciono i cani “ disse James acceso da una nuova
forza , il sapore della vittoria stava già facendo ballare le sue papille
gustative.
“ Anche i lupi mannari sono affascinanti.
Remus sarà più che lieto di aiutarti a far colpo”.
Remus
, sentitosi preso in causa , con uno sbuffo tirò nuovamente giù il lenzuolo ,
chiuse con un tonfo rabbioso il tomo perché consapevole dell’impossibilità di
studiare in una situazione simile e si difese sarcasticamente :“Brillante
osservazione Black. Si James , se vuoi una ragazza col collo spezzato , chiedi
a Remus , lui sarà felice di aiutarti “.
“
Sirius perché non accetti?Oltretutto sai quanto James ci tenga” si intromise
Peter , che era ancora sotto le coperte per il timore di venir aggredito da un
grosso cane nero.
Felpato
si voltò di scatto verso i due compagni , lanciando sguardi roventi e tacite
maledizioni.
“
Guarda che voltafaccia. Siete venuti a dar man forte al cervo che non sa dove
sbattere le corna?Nessuno pensa alla mia dignità?Sono pur sempre Sirius Black ,
per Merlino. Ho un orgoglio da difendere , una reputazione da coltivare e
curare con attenzione “
La
situazione stava diventando assurda , pensò Remus ormai deciso a porre un punto
sulla questione che stava giungendo a livelli platealmente critici.
Disse
laconico: “Sirius tu non hai una dignità dal 5 anno quando vomitasti per tutta
la scuola vermelli ballerini. Il tuo orgloglio ha fatto letteralmente le
valigie ed è andato a vivere nel bagno di Mirtilla Malcontenta. E smettila di
fare lo schizzinoso. Nessuno sa che sei un animagus a parte noi quindi puoi
star certo che la tua “reputazione” rimarrà intaccata”
Sirius
, col viso arrossato , sedette sull’estremità del proprio materasso e si
massaggiò le tempie pulsanti.
Peter
si era deciso a uscire dalla sua tana di piume e lana , gli occhi acquosi erano
accentuati dall’ aria stravolta che era giunta col brusco risveglio e nel
mentre Remus aveva allungato una mano verso il comò per afferrare la borraccia
contenente estratto di Raggiodoro che Madama Chips gli aveva dato per ogni
qualvolta si fosse sentito fiacco.
Stranamente
James non aveva spiccato più parola e questo allarmò non poco Remus
Sussurrò
a Peter quatto quatto: “Vai a vedere come sta James. E’ troppo silenzioso “
Peter
fremette un pochino , si alzo incerto sul da farsi , incurvò le spalle su cui
sembravano gravare tutte le aspettative e preoccupazioni dei compagni e si
avviò con passo felpato verso James.
Le
mani sudaticce e pallide si sfregarono tra di loro ,mentre le gambe tremanti
barcollavano leggermente per l’ansia che gli aveva catturato lo stomaco.
Non
riuscendo a vedere il volto del ragazzo poiché era girato , Codaliscia si
accucciò accanto a lui e con un fruscio di vesti si sporse maggiormente verso
James per vedere se stesse dormendo. Era a un palmo di naso ormai , dalle
labbra tremolanti usciva del tiepido
alito.
D’un
tratto James percependo uno spostamento d’aria davanti a lui spalancò gli occhi
facendo spaventare Peter che cadde all’indietro e ,come reduce da un’
esperienza mistica , disse: “Peter , amico mio . Solo tu sei sincero e leale.
Ti regalerò il poster dei … L’ho stabilito nel mio testamento appena redatto.
Solo uccidimi. O trasformati in un tenero animaletto da coccolare. A tua
scelta. “
“Insomma
James, non importunare Peter! “ disse Remus ormai all’estremo delle forze e
soprattutto della pazienza. Il libro di Rune antiche sembrava catalizzare tutta
la gravità verso di sé come un buco nero.
Il
pallido Peter in un fremito si trasformò in topo e con velocità disperata andò
a rifugiarsi tra le coperte di Lunastorta che lo guardò con la coda dell’occhio
sbuffando.
Deciso
a porre fine alle poteste che il suo cervello stava sollevando in vista
dell’imminente bisogno di dormire- e di svegliarsi prima per dare un ultimo
sguardo al tomo in vista dell’esame- Remus sospirò rumorosamente e convinto che
ormai la storia doveva volgersi verso un esito o l’altro esclamò:” Per l’amor
del Cielo Sirius accetta!”.
“ Si
Sirius accetta!” gli fece eco James che volle sfondare le mura dell’inflessibilità
di Sirius con le catapulte dell’insistenza e dell’esasperazione.
Ma
nessuno dei due ragazzi riuscì a cavare una risposta,un grugnito,un cenno
dall’amico che rimaneva immobile come pietrificato. Due pipistrelli volarono
davanti le finestre della loro camera emettendo suoni acuti che disturbarono un
poco Sirius che stava combattendo una battaglio interiore tra il dare fuoco
alla stanza con tutti i ragazzi e fuggire con la sua scopa e diventare un
contrabbandiere clandestino o di buttarsi dalla finestra facendo così sentire
in colpa quello zuccone di James e, chissà , curare quel deficit di pazzia di
cui ormai soffriva dal primo anno.
Eppure
una terza, inizialmente debole e ,man a mano che si faceva largo tra i tortuosi
percorsi dei suoi pensieri, in seguito sempre più chiara e allettante alternativa gli
si presentò. Approfittare della situazione. E lui sapeva come.
Il
giorno seguente Lily avrebbe avuto il corso facoltativo di Alchimia che si
teneva in un’ala attigua alle serre di Madama Sprite quindi l’avrebbero potuta
facilmente incrociare alla fine della lezione.
Già
erano in posizione:quella mattina James si era fatto passare dalle cucine e da
Hagrid ossa di vitello, scarti della cena del giorno prima, e biscottini per
cani “per fare più scena” come disse a Sirius quando tornò dalla capanna del
loro amico. Sirius sembrava essere fuori di sé appena vide ciò che aveva in
mano.
Calma cane,tutto a tempo debito,
tutto a tempo debito si
ripeteva come sorta di mantra per cercare di non far sfociare il suo leggero
dissenso per tutto quello in un omicidio.
Ora
erano lì, in mezzo ad altro tanti studenti che si godevano il caldo sole
pomeridiano, mentre inscenavano una perfetta scena di un padrone con il suo
cane che giocano sul prato con un legnetto raccolto poco prima.
Remus
e Peter invece erano a parecchi metri di distanza da loro e questo fu deciso da
Remus stesso che si voleva godere tutta la dinamica della sicura disfatta del
piano che presto sarebbe giunta. Non voleva perdersi neanche un dettaglio,
nessuna espressione facciale, così da poter prenderli in giro per il resto
della sua vita e forse anche dopo.
“Prendi
nota Peter, ci faremo grosse risate” disse al compagno accanto che guardava
curioso e affascinato la scena di un Sirius dalle sembianze di un cane andare
lento verso un bastoncino appena lanciato da James più che entusiasta.
“Forza
Sirius, sii più energico!Non ti piace stare all’aperto?” disse questi rivolto
al cane che si voltò di scatto abbassando le orecchie nel sentire il suo nome
ed emettere un suono gutturale con la bocca come monito.
James
fece finta di non comprendere il fastidio dell’amico e ghignando come se avesse
capito il vero problema si tastò le tasche e prese uno di quei biscottini.
Guardò
perfido Sirius che capendo le sue intenzioni gli rivolse lo sguardo più
supplichevole che gli occhi canini gli potevano offrire e uggiolò agitando
fiocamente la coda
“Ed ecco
che entra in scena la preda” disse a bassa voce Remus sistemandosi meglio tra
l’erba, Peter con un risolino gli si avvicinò.
Lily
aveva avuto una giornataccia. Aveva un tremendo mal di testa da quella mattina
che le aveva impedito di seguire le lezioni e fare gli opportuni interventi. Per
non parlare dell’appena terminata lezione di Alchimia. Aveva confuso quasi
tutti i minerali e se non ci fosse stata Alice ad evidenziarglielo
avrebbe già fatto liquefare il calderone. Ma non era finita qui. Aveva un
presentimento – un brutto presentimento-
come gli suggeriva il piccolo grillo nella sua testa, e cioè che la sua serie
di sfortunati eventi giornalieri non sarebbe finita lì. Il sospetto fu subito
confermato poiché incarnato in un ragazzo alto uno e settantacinque col fisico
asciutto, lo stemma Grifondoro , occhiali che urlava sorridente incitazioni
verso un cane
Un cane?!
Strizzò
meglio gli occhi per essere certa che il suo grillo parlante non stesse
bruciando funghi allucinogeni nella sua scatola cranica. Cosa ci faceva Potter
con un cane? E da dov’era spuntato?
Squadrò
meglio la bestia dal manto nero, sembrava fosse stanca sebbene corresse
ovunque. Non sembrava molto contento di essere lì. Insomma non scorrazzava e
scodinzolava come tutti i cani erano soliti fare quando li vedeva nel parco
vicino casa sua da piccola,esuberanti e frenetici.
Circospetta
si avvicinò a Potter senza degnarlo di uno sguardo e fissando il cane che era
intento a guardare con occhi da cucciolo il ragazzo.
“
Potter, che stai facendo?” disse
forse con troppa enfasi, visto che il ragazzo balzò in alto spaventato.
“Ah
Evans, ciao!” disse riprendendosi subito dalla sorpresa tirandosi su gli
occhiali e sorridendole sornione.
Cercò
di essere il più naturale possibile.
Qui gatta ci cova pensò Lily.
“Stavo
giocando con questo ragazzone!L’ho trovato l’altro giorno vicino la capanna di
Hagrid che rovistava tra l’immondizia e quindi gli ho dato da mangiare. Da
allora non si scolla più da me!>> disse tirandosi dietro un abbaio da
parte del cane come conferma di ciò che era stato detto.
“Non
ti facevo un amante dei cani” disse sinceramente sorpresa. In realtà si
immaginava Potter solo come un grande, grandissimo, fanatico del Quiddicht. Non
immaginava potesse avere altri interessi al di fuori di quello e del suo hobby
di farle perdere la razionalità con l’esasperazione.
Il
ragazzo agitò la mano col biscotto mentre parlava:”Scherzi? Io li amo! Ne ho
sempre desiderato uno, ma mia madre non si convinse a prenderlo”.
Fischiò
poi disse:”Sirius vieni qui bello!”.
Il
cane ululò quasi frustrato.
Fremette
immediatamente mentre l’animale iniziava a ringhiare sommessamente.
“Sirius?Come
mai gli hai dato questo nome?” chiese la ragazza a James che ad un tratto
sembrava in difficoltà.
Si perché gli ho dato questo nome? Pensò chiedendo mentalmente
perdono a Sirius e maledicendosi.
Guardò
disperato intorno a sé, cercando con lo sguardo un aiuto. Incrociò due paia di
occhi le lo guardavano in lontananza, ridevano sotto i baffi.
Maledetto Lunastorta, la prossima
volta lo ammazzo.
Mentre
James incespicando sulle sue stesse parole inventava una scusa a Lily,Sirius
intanto stava adocchiando l’oggetto tra le mani dell’amico. Visto che il senso
dell’olfatto era più sviluppato,riuscì a percepire un odore davvero delizioso
provenire dal biscotto. Si avvicinò lentamente guardando con sfida il cibo
incriminato
No Sirius, non cadrai così in
basso si disse
con veemenza mentre allungava la testa verso la mano.
Il
piccolo quadratino sembrò però farlo cedere alla tentazione di assaggiarlo.
James
non parve accorgersi dell’improvviso istinto canino che sembrava aver posseduto
l’animagus poiché era troppo intento a discutere con la compagna quindi
l’animale, con l’acquolina alla bocca decise di addentare il biscotto colto da
una golosità improvvisa.
“L’ha
mangiato?” sussurrò esterrefatto Codaliscia.
“Si” riuscì a dire Remus, le guancie rosse per la
fatica di trattenere una sonoro risata che bussava alle porte della sua bocca
per uscire e quindi destare l’attenzione di James. Sapeva già come sarebbe andata
a finire la cosa e non voleva perdersi quel divertimento per nulla al mondo.
Le
papille gustative di Sirius stavo davvero cantando inni di gloria al cielo. Il
biscotto si era rivelato veramente delizioso,un cibo idilliaco, migliore di
certe marche di patatine, si sarebbe ritrovato a pensare ore dopo.
Decise
che ne voleva ancora,erano troppo buoni.
Spinse
col muso la mano di Ramoso vedendo però che era vuota. Volle allora annusare
l’aria per vedere dove avesse nascosto gli altri. Le tasche posteriori.
Aggirò
le gambe del ragazzo che intanto stava sfinendo Lily con un articolato racconto
di come lui avesse voluto addestrare un criceto a riportargli le arachidi in
assenza di un cane.
James
era sicuro che il piano stesse funzionando per il meglio. La Evans si era
dimostrata , come dicevano le sue previsioni, un’amante degli animali. E poi,
chi non gli si sarebbe avvicinato in compagnia di un cane che fungeva da ottimo
pretesto per intrattenere una piacevole chiaccherata?
Ormai
era fatta. In mezzo a quella marea di discorsi intavolati lì senza alcun senso
logico ci avrebbe messo in mezzo una proposta di andare a prendere qualcosa da
bere, lei avrebbe accettato e poi si sarebbero sposati.
Già
stava pensando il luogo dove comprare casa.
James
però non tenne conto di una grossa macchia scura che andò a posizionarsi dietro
di lui.
Accadde
tutto in pochi attimi, Remus li aveva stampati a ferro e fuoco sul rullino
della sua mente,fotogramma per fotogramma.
Sirius
sembrava preda di una smania totale. Sentiva che erano al di là della tasca ma
constatando che al posto di quattro dita e pollice prensile aveva una zampona
tutte unghie e cuscinetti, non sapeva come giungere alla meta. Uggiolò un po’
per farsi sentire così James si sarebbe accorto di lui e gli avrebbe dato altri
biscotti ma l’unica azione che questi fece fu allontanarlo distratto con una
mano.
Rimase
deluso. Dov’erano gli amici nel momento del bisogno? Non gli importava più
niente del piano,tanto la ragazza, che era intelligente, gli avrebbe rifilato
un ennesimo rifiuto. Voleva quei biscotti,non ci sarebbero state altre
occasioni per mangiarli
Non posso andare da Hagrid e
chiedergli:” Hagrid non è che hai quei biscotti per cani?Sai erano deliziosi!”.
Bisognava
agire subito.
Aprì
le fauci e diete un morso al tessuto della tasca.
James
urlò. Un dolore lancinante lo colpì alla natica destra che misto alla sorpresa
lo fecero retrocedere calpestando così una zampa di Sirius che guaì.
Cosa
aveva fatto quel malato?L’aveva morso?
Si
girò per vedere quali fossero le condizioni della situazione e vide che metà
tasca dei jeans era squarciata.
Per
terra c’erano alcuni biscotti che aveva preso mentre un paio erano già finiti
nello stomaco del cane che incurante della zampa pestata stava acchiappando più
biscotti che poteva.
Lily,
inizialmente allibita, scoppiò a ridere. In lontananza gli fecero eco altre due
voci
“
Stupida bestiaccia senza cervello, cosa diavolo hai fatto?” urlò James paonazzo
mentre si tastava il fondoschiena pulsante.
Si
conquistò un chiaro ringhio del cane che gli mostrò i denti impasticcati di
biscotti.
“Volevi
i biscotti?Perchè non lo dicevi idiota!”
“Potter,
è un cane” puntualizzò Lily che guardò impietosita il cane.
“E’
dura avere uno zuccone per padrone vero piccolo?Poverino vieni qui” Disse
chinandosi a terra e allargando le braccia per accogliere il cane che fingeva
di zoppicare e di piangere.
Gli
lisciò il pelo per tranquillizzarlo, accertandosi che non stesse sanguinando
dunque snobbando il ragazzo che stava ancora imprecando contro il cane disse
dolcemente:<< Ora ti porto da Hagrid così vediamo che può fare per te”.
Altri biscotti! pensò Sirius che scodinzolò
vivacemente all’idea.
“Evans
aspe…” gli si avvicinò velocemente James disperato. Ormai le sue probabilità di
successo stavano precipitando in basso.
“E’
un no, neanche a domandarlo”disse lei già in cammino verso la capanna.
James
si accasciò a terra, ormai shockato dall’improvviso rifiuto che gli era stato
rifilato ancora prima di aver domandato. Il piano era sembrato così
perfetto!L’aveva ritenuta l’idea dell’anno e si era promesso di raccontare
l’eroica impresa sua e di Sirius alle generazioni future. Davvero era così
antipatico agli dei?O forse era Mocciosus che gli aveva lanciato il
malocchio?Tutti i suoi dubbi si dissiparono non appena gli ritornò alla mante
le condizioni in cui Sirius aveva accettato l’affare.
Sirius si voltò con un sorriso
stranamente tranquillo che fece rabbrividire lui e Remus.
“Accetto,” disse. Al che James
gli stava già correndo contro eppure una singola sillaba,una congiunzione
avversativa lo fece gelare lì dov’era” ma…ma… “ disse Sirius prendendosi una
pausa per far pesare di più la suspense “ ma dovrai passarmi tutti ti temi di
trasfigurazione e pozioni, dovrai infiltrarti in infermeria e prendere dalle
scorte della Chips quelle caramelle gialle che mi fanno impazzire, dovrai
presentarmi quella battitrice dei Corvonero e, nel caso tu dovessi fallire
nell’intento, cosa certa, ti costringo la prossima luna piena a flirtare con
una cerva chissà forse anche lei ti dirà no!”terminò soddisfatto.
Sirius
gliel’aveva fatta,aveva avuto il coltello dalla parte del manico e se n’era
saputo approfittare egregiamente. Non c’era niente da fare, era morto
Si distese sull’erba riparandosi lo sguardo dal sole accecante con un braccio. Era esausto e moralmente a pezzi. Gli uccellini cinguettavano allegri mentre la scolaresca sghignazzava nel più totale relax. Le voci dei suoi compagni di scuola gli giungevano ovatte alle orecchie ma riuscì a percepire bene una frase emessa da una voce amica:” Vai in stanza Peter, scrivi n. 1273, a Sirius piacciono i biscotti per cani “.
NOTE AUTRICE
Salve gente, ho questa storia in cantiere da quasi un anno infatti potete notare il cambio di stile. Personalmente penso che la prima parte sia quella riuscita meglio, anche perchè mi sono divertita a scriverlo ma poi ho abbandonato l'idea per mancanza di ispirazione. Ma era lì da troppo tempo e siccome mi ero innamortata dell'idea venuta in mente ho deciso comunque di continuarla. Spero che vi sia piaciuta comunque! Alla prossima.