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Autore: edsteddy    02/05/2014    1 recensioni
“Ricorda Elys, niente figuracce. Adesso berrai come una persona normale la tua cioccolata e non farai danni.”
Diciamo che tossire come una forsennata e ritrovare Niall a darmi qualche pacca dietro alla schiena per farmi riprendere non era nei miei piani.
Spero possa piacervi perché non mi sono mai dedicata alla scrittura prima di questa one shot.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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From the moment I met you,
everything changed.



Era una gelida serata d'inverno e la neve cadeva a grandi fiocchi sul parabrezza della mia macchina. Dopo essermi sfregata più volte le mani, decisi di andare a prendere una cioccolata calda, così mi strinsi nel mio cappotto, scesi dall'auto e cercai il bar più vicino. Le strade di Londra mi sembravano più vuote del solito, tutto aveva un aspetto così spento ai miei occhi. 
Ma d'altronde cosa avrebbe potuto rallegrarmi in questo momento?

Non c'entrava affatto aver litigato nuovamente con i miei genitori sul il mio futuro. Assolutamente. "Dovrai fare l'avvocato come tuo padre" dicevano. Oppure "Disegnare stupidi quadri non ti porterà a nulla nella vita", senza capire che io in quei quadri ci mettevo l'anima. 
Tutto era ricoperto da soffice e pura neve che dava a quelle strade buie e deserte un'aria incantata. Appena scorsi l'insegna Irish coffe, affrettai il passo ed entrai all'interno del locale. Un'ondata di calore mi pervase riscaldando il mio corpo ormai congelato.
Tutt'intorno si percepiva un senso di pace, e in sottofondo c'era una di quelle canzoni degli Oasis di vecchia data.

«Buonasera!» mi disse gentilmente un ragazzo biondo, che avrà avuto la mia età, intento a sciacquare una tazzina da caffè.
Alzò lo sguardo e riuscii a scorgere il suo viso. Rimanemmo tutti e due immobili a fissarci.
Quel ragazzo non aveva due occhi, aveva due zaffiri. Non avevo mai visto un azzurro come il suo e per un attimo ebbi paura di poterci annegare dentro.
Alzò un sopracciglio, per incitarmi a parlare ed io risvegliata come da un sogno risposi con voce tremolante e un po' di timidezza «Buonasera!» lasciando spazio a due tenere guanciotte rosse. 
Abbassai lo sguardo e si sentii la sua risata cristallina riecheggiare nel locale vuoto.
«Cosa c'è da ridere?!» Domandai forse con troppa acidità e me ne pentii subito. Un'altra risata si sentì in sottofondo e lui proferì parola «Guarda che se ti avvicini non ti mangio mica, eh!!»
Subito le mie guance ripresero un color peperone e mi maledissi mentalmente, sentivo la faccia andar a fuoco.
Il biondino prese parola «Allora..cosa vuoi ordinare?!»
Non molto convinta mi avvicinai al bancone e risposi un po' balbettando
«Vorrei una c-cioccola calda!».


Da quando balbettavo? Mi chiesi.
Senza farselo ripetere due volte prese una grande tazza di porcellana e la mise sotto una macchinetta, premette il bottone e ne uscì una calda cioccolata dall'aspetto invitante. 

Era proprio un bel ragazzo. Aveva dei capelli sbarazzini color biondo tinto, due fari azzurri al posto degli occhi, carnagione chiara, e un accenno di muscoli che si intravedeva dalla maglia. 
Oddio, cosa mi ritrovavo a pensare? Tornai alla realtá e notai che la mia cioccolata era giá sul bancone, pronta per essere gustata. 
Ma da quanto tempo é lí? Pensai.
Il ragazzo mi guardó con fare divertito, e io contando tutte le figuracce fatte in una sola serata presi la tazzina e scelsi un tavolo in cui sedermi. 
Ne scelsi uno accanto ad una finestra. Adoravo guardare la neve, la gente passare ognuna con un'espressione diversa, chi con il cellulare in mano troppo preso a parlare magari per lavoro per notare le insegne dei negozi adornate di decorazioni, quelle piccole lucine messe accuratamente sugli alberi o le torte a tema natalizio nelle vetrine delle pasticcerie, chi correndo probabilmente per fare gli ultimi acquisti per le feste; provare ad immaginare i loro pensieri e i problemi che annebbiano la loro mente ogni giorno. Non mi ritengo una ragazza come le altre, preferirei mille volte stare a casa sul divano davanti al camino, con una coperta di lana a guardare uno di quei film strappalacrime o a leggere un libro che andare in discoteca oppure a feste movimentate. 

Sentii il rumore di una sedia spostarsi e il mio sguardo intento a osservare un paio di ragazzini che avranno avuto 10 anni si concentrò sulla faccia del ragazzo a un centimetro dalla mia. D'impulso scattai all'indietro e lui si mise a ridere. 
«Ti faccio cosí paura?!» Mi chiese con aria maliziosa.
«No..é che i-io mi sono spaventata!» Risposi mettendo una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
«Niall!»Detto questo mi porse la mano che io strinsi titubante.
«Interagisci con tutti i tuoi clienti o..!» Iniziai io ma lui mi interruppe «Come vedi non c'è nessuno e non amo stare da solo. Dalla noia credo che potrei finire tutte le brioche sul bancone !».
Lo fissai divertita e iniziai a soffiare sulla mia cioccolata. 
Ricorda Elys, niente figuracce. Adesso berrai come una persona normale la tua cioccolata e non farai danni.
«Non ti preoccupare, non ho avuto tempo di avvelenarla!» Mi lanciò una frecciatina.
«Comunque mi chiamo Elys!» Precisai.
Bevvi tutto d'un fiato e rischiai di strozzarmi. Diciamo che tossire come una forsennata e ritrovare Niall a darmi qualche pacca dietro alla schiena per farmi riprendere non era nei miei piani.
«Devo andare!» Lasciai i soldi -forse più del dovuto- sul tavolino e affrettandomi uscii dal locale.
Forse è meglio andare a casa.

Svegliarsi con il proprio gatto sdraiato sulla pancia non ve lo consiglio. 
«Teddy!» Lo guardai con occhi assotigliati in modo di farlo alzare..
Dopo essermi girata inutilmente nelle coperte decisi di alzarmi e di concedermi una brioche con la ciocc.. Okay, forse è meglio niente cioccolata, vada per un the verde.
Ma cosa sto dicendo? Rinuncio alla mia buonissima cioccolata calda per una piccola figura di merda? Forse sarebbe stato meglio tornare al bar per dare spiegazioni o comunque trovare una scusa plausibile alla mia clamorosa uscita.
E questa non era di certo una scusa per rivedere Niall. No.
Raccattai le chiavi della macchina e.. un attimo ero ancora in pigiama.

Dopo essermi preparata guidai fino al locale e preso coraggio, entrai dento.
Avrò avuto qualche strana malattia da far svuotare in men che non si dica un bar?
Riconosciuto quel ciuffo fin troppo biondo «Non faccio sempre così, sai? Cioè, non mollo le persone nel bel mezzo di una conversazione e anche se i miei genitori a volte mi dicono che sono pazza..!» Cominciai a parlare a raffica.
«Non sei tenuta a spiegarmi nulla, non preoccuparti!»
Come si può essere gentili e rassicuranti anche in questa occasione? Chiedetelo a un certo biondino di nome Niall.
«Facciamo una cosa, io adesso compro una cioccolata e.. Piacere, Elys Cooper!»
«Niall Horan!» Perfetto almeno non mi aveva presa per pazza, credo.

«Niall non credi di avere esagerato questa volta?!» Era incredibile. Quando ci si metteva era capace di divorare anche il tavolo.
«Ma amore, lo sai che non riesco a resistere ai mcnuggets!» Mi guardó come un bambino ripreso dalla mamma con le dita nel barattolo della nutella.
«Lo sai a cosa pensavo oggi?!» Scosse la testa e iniziò a darmi piccoli baci sulla spalla sinistra. «A quanto io sia stata fortunata a incontrarti e se per questo devo ringraziare un ennesimo litigio con i miei, ben venga!». Mi scappò un sorriso.
«E adesso se ci pensi, sono qui con te, il miglior fidanzato del mondo, sdraiata sotto le coperte, con il lavoro che amo. Ho risolto le divergenze con i miei genitori..Insomma ho la vita che ho sempre sognato: semplice e felice accanto all'uomo che amo. Niall Horan, dal momento in cui ti ho incontrato, tutto è cambiato.!»

  
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