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Autore: vali_    02/05/2014    6 recensioni
Ambientata tra la 9x19 e la 9x20.
E' il compleanno di Sam e Dean a quanto pare se n'è dimenticato. E' quasi mezzanotte e il minore dei Winchester si ritrova ad interrogarsi su quanto il rapporto con suo fratello sia cambiato negli ultimi tempi e quanto siano distanti l'uno dall'altro.
[POSSIBILI SPOILER NONA STAGIONE]
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Esco dalla doccia e mi circondo la vita con un asciugamano; ne prendo un altro con cui mi asciugo i capelli e mi guardo allo specchio. Da un paio di giorni non riesco a dormire bene, come se avessi una mosca che mi ronza continuamente in testa. Ho un sacco di pensieri.
Dopo aver incontrato Cass ed aver aiutato Jody con quei vampiri a Sioux Falls, io e Dean siamo tornati al bunker per fare qualche ricerca su Abaddon. O meglio, lui si occupa di quella. Ne è ossessionato. Nonostante non abbia la minima idea di dove sia e, a quanto pare, fatica parecchio a trovarla. Io mi occupo di Metatron, per provare a capire dove si trova. Lavoriamo su due fronti diversi, ormai sono mesi che andiamo avanti così.
Crowley è nuovamente sparito. Da quello che so, neanche Dean lo ha più visto o sentito, ma non saprei dirlo con certezza, perché è diventato fin troppo bravo a mentire. Come a cacciare. Ultimamente è sempre più concentrato, sempre più preciso e, ahimè, più violento. Mi fa quasi paura a volte, prova fin troppo piacere nel fare quello che fa. Quando ho tentato di rimproverarlo per questo mi ha detto che “l’ultima volta che aveva controllato non era un crimine”.
Sono preoccupato. Nonostante quello che è successo nell’ultimo periodo tra di noi, nonostante non siamo quelli di una volta – mi chiedo se torneremo mai ad esserlo –, è mio fratello e mi tormenta vederlo così. Anche Cass mi ha detto di tenerlo d’occhio, cosa che mi ha fatto agitare ancora di più, ma Dean cerca sempre di sfuggire al mio controllo; non so cosa nasconde, non so cosa tenta di non farmi vedere.
Quello che so, però, è che è schivo, non dorme, non si cura e beve di continuo, molto più del solito. So anche che oggi è il mio compleanno e non si è neanche scomodato a farmi gli auguri. Se ne ricorda ogni anno da quando siamo ragazzini, eppure oggi non lo ha fatto.
So di aver esagerato con lui. Sono stato troppo brusco, sono stato… stronzo, lo ammetto. Avevo così tanta rabbia addosso, gli ho detto cose che non pensavo. O almeno non del tutto.
Sono ancora arrabbiato, credo, ma è la preoccupazione che ha la meglio su di me e mi divora dentro. Ho paura che faccia qualche sciocchezza, che quel Marchio prima o poi lo distrugga. Non so perché ha voluto farsi tanto male da farselo concedere, non so più niente. E’ come se volesse punirsi.
Non è mai stato un chiacchierone, ma non abbiamo mai parlato così poco come nell’ultimo periodo. Ogni volta che gli chiedo come sta mente, dice che sta bene, ma so che non è così.
Quello che mi fa più male oggi non è il fatto di non aver ricevuto gli auguri, perché è una scemenza, ma è come se questo giorno avesse portato ancora più a galla la distanza che c’è tra di noi. Era palpabile, c’era come un muro a dividerci.
Siamo stati tutto il giorno in mezzo ai libri, lui seduto a una scrivania, io ad un’altra. Ci siamo scambiati a malapena qualche parola, solo di lavoro. Non parliamo d’altro.
Ho davvero esagerato con lui. Non so perché me ne rendo conto solo adesso.
Asciugo i capelli e mi vesto. Esco dal bagno e vado a cercarlo, ma lo trovo addormentato nella sua stanza. Magari almeno stanotte riuscirà a farsi un bel sonno.
E’ quasi mezzanotte, non posso più sperare di ricevere gli auguri da parte sua. Deve essersene davvero dimenticato.
Vado nella mia stanza e sgrano gli occhi quando sopra al cuscino vedo un pacchetto. Mi avvicino e mi siedo sul letto per poi prenderlo in mano.
Non c’è nessun biglietto. La carta è stropicciata e la riconosco, è di un giornale degli ultimi giorni. Lo scarto e dentro vi trovo un rasoio nuovo – probabilmente il suo, dato che non si fa la barba da non so quanto tempo – e un paio di giornaletti porno.
Sorrido, perché nonostante il suo umore nero e tutto quello che gli sta capitando, è sempre lo stesso. Sorrido perché non se n’è dimenticato. E’ sempre mio fratello.
Sono ancora arrabbiato perché mi ha mentito, perché mi ha fatto diventare il vestitino di un angelo senza neanche chiedermi il permesso di farlo, ma lo ha fatto per salvarmi la vita.
Forse posso perdonarlo, forse posso tornare ad essere suo fratello.
Ha fatto tanto per me, mi ha sempre messo al primo posto, anche prima di sé stesso, pur di proteggermi. Adesso sono io che devo occuparmi di lui, sono io che devo aiutarlo, e credo che il miglior modo per cominciare a farlo sia fare ricerche su quel dannato Marchio si porta sul braccio. Non so perché ci ho messo tanto ad occuparmene, non so perché sono stato così ottuso finora.
Prendo il mio laptop e una birra. Non ho sonno, ma anche se ne avessi, non sprecherei questa notte a dormire. Ho cose più importanti di cui occuparmi.
  
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