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Autore: MULTIfandomGIRL    02/05/2014    3 recensioni
Ciao ragazzi! Prima ff.
Rachel sarà costretta a chiedere aiuto ad Apollo per il matrimonio di suo padre , escogiteranno un piano in cui Apollo dovrà essere il finto fidanzato di Rachel ma...con uno come lui non bisogna mai MAI star tranquilli
Muahaha
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Apollo, Quasi tutti, Rachel Elizabeth Dare
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le avventure della Rachollo'
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CAPITOLO SETTE.
HOTEL OLIMPO.


Ok, quello non era un sogno,ne ero più che sicura. Mi trovavo nel bel mezzo di New York, in pieno giorno e davanti a me c'erano tutti gli dei, tranne Apollo. Vi chiederete perché ero lì: ero uscita a prendere un po' d' aria dopo la litigata con Apollo che mi aveva distrutto. Entrai in un bar e me li trovai davanti:gli dei dell' Olimpo."Ma che ci fate voi qui?"Dissi senza formalità. "Abbiamo pensato che fosse meglio non parlare nei sogni, dato che Apollo viene ogni notte da te,anche se questo non avresti dovuto saperlo, perché potresti mormorare qualcosa nel sonno, e credimi,Apollo non è uno sciocco." Disse con voce calma ma decisa Artemide. "Il punto è che lui si è arrabiato parecchio, ha intenzione di mantenere la sua promessa: tutte le persone a cui tieni si dimenticheranno di te, e non sappiamo per quanto, purtroppo. Gli unici che ti ricorderanno saremo noi e Chirone. Apollo sa essere molto vendicativo, ammetiamolo, ma a te non farebbe mai del male, non sul serio." Aggiunse Zeus."Ma allora non posso più tornare al campo, se si ricorda di me solo Chirone.!" Dissi preocupata." Ecco, tesoro, a questo avrei già pensato io..." disse Era.La guardai sospettosa."Oh non devi preoccuparti:si tratta di una cosa temporanea." Poi,vedendo la mia faccia preoccupata aggiunse velocemente:"Dovresti solo soggiornare sull'Olimpo a tempo indeterminato!" Ero scettica:" Ma i mortali non possono entrare!" Zeus rispose all' affermazione:"Se almeno quattro dei lo vogliono,è possibile che un mortale salga sull' Olimpo".Lo guardai allibita."E chi sarebbero questi quattro dei?" Chiesi con aria intterogativa."Tutti, in realtà" Disse Afrodite. Avevo la bocca spalancata.Poi Era , continuò il suo discorso:" C' è solo un piccolo problema: dovresti soggiornare con Apollo 24 ore su 24."
Evidentemente,non lo sapevano neanche gli altri dei,perché dicemmo tutti in sincronia , o meglio,urlammo:
"COSA!?". A quel punto ci fu il finimondo, perché stavamo parlando tutti contemporaneamente.
"SILENZIO! PER L' AMOR DI REA!". Tuonò Zeus, e tuoni rimbombarono in lontanaza.Tutti si zittirono." Era, passerotta mia, mi sembra un po' azzardata la tua decisione: in fondo i due hanno litigato!" , disse con voce tremante il re degli dei, che al pensiero di contraddire la moglie, pareva moooolto spaventato."Invece è la soluzione perfetta: a quattro di noi basterà inventare una buona scusa perché Rachel stia sull' Olimpo, e il gioco è fatto: stando vicini Rachel e Apollo non potranno fare a meno di riappacificarsi,e poi possiamo mettere in atto l' altra parte del piano" Spiegò Era, come se fosse la cosa più ovvia del mondo."Ammetto che è un' idea convincente" , si aggregò Atena,e pian piano,tutti gli altri si convinsero che era un piano perfetto."Rachel, sei d' accordo? ", chiese tutta entusiasta Afrodite.
Feci cenno di si con la testa,e mi ritrovai sull'Olimpo.Ma visto dal vivo era ancora più bello che in sogno.(vedi capitoli precedenti per la descrizione). " Oh ,andiamo Rachel, avrai molto tempo per vedere l'Olimpo, ora dovremmo accompagnarti a casa.", disse Demetra con un sorriso rassicurante."Perché  fate tutto questo?" Chiesi io prima di entrare nella casa di Apollo." Perché tu fai felice Apollo, è come se fossi nella nostra famiglia ormai." Chiarì Atena.
"Ma io sono mortale" Dissi . Gli dei erano spariti.Dovevo entrare da sola a casa di Apollo. Una cosa che si fa tutti i giorni, di sicuro."Non ti preoccupare, non sei sola, ti accompagno io",era Zeus. Aprì la porta con intagliato il sole e entrammo in quel luogo divino: pareti bianche,con quadri , dischi e poesie appese dappertutto,tutte sui colori del rosso, del giallo e dell' arancione.
Era magnifico. Ma non potevo dire niente: era solo il corridoio d' ingresso."Apollo, figliolo! C' è una visita per te, è importante!".Zeus chiamò suo figlio, che nel sentire la sua voce, accorse subito." LEI CHE CI FA QUI?"  Tuonò il dio non appena mi vide.Zeus inventò quattro scuse convincenti( frutto di anni di pratica nel mentire ad Era,sicuramente) che costrinsero Apollo a tacere."...E dato che lei è il tuo Oracolo, abbiamo ritenuto opportuno che lei allogiasse a casa tua...Quindi arrivederci!" Zeus sgattaiolò dalla porta d' ingresso,lasciando me e Apollo soli.
"Davvero splendido. Almeno potrai vedere dall' alto tutte le persone a cui tieni che non sanno nemmeno che sei esistita.Accomodati , mortale." Disse Apollo indicando la fine del corridoio. Aveva messo un paio di jeans e una semplice t-shirt con la scritta " Sweet Home Alabama" . Mi guidò sopra una rampa di scale, che davano su un altro corridoio che sembrava infinito. Mi indicò la prima stanza a sinistra." Tu dormi lì  e  se durante la notte ti azzardi di uscire a curiosare in casa giuro che te la vedi davvero brutta ..." Sembrava molto serio, ma io lo interuppi:" Lo farai davvero? Nessuno si ricorderà di me?" Ero turbata e triste. "Puoi contarci, sarà divertente vedere il tuo dolore..." Era troppo per me." Sei solo un vecchio di 3000 anni che si crede padrone del mondo!" Avevo esagerato e lo sapevo." Entra e non uscire da quella stanza fino a domattina." Mi indicò la stanza e dovetti entrarci con la forza. La stanza era molto simile al corridoio dell' entrata , ma c' era anche un gigantesco letto a baldacchino con le coperte gialle. Sul cuscino del letto trovai la mia collana. Senza pensarci troppo,anche se avrei dovuto, me la rimisi al collo. C' era anche una grande finestra, da dove si vedeva tutto l' Olimpo. Mi stesi sul letto e in pochi minuti, mi addormentai. Il mattino seguente, uscì dalla mia stanza e scesi la rampa di scale, in cerca della cucina. Poi mi dissi che gli dei non mangiano cose umane e che non hanno motivo di avere una cucina in casa. Mi diedi della sciocca da sola,mormorando:" È normale che non ci sia una cucina! Rachel sei una stupida!" . Però ormai  ero già scesa percui...Feci un piccolo giro " turistico" in quella casa divina,scoprendo circa  sei sale con tutti gli strumenti di questo mondo.Non ci pensai propio, e mi misi a suonare il pianoforte. Papà mi aveva costretta a fare dieci anni di lezioni,e adesso mi andava di suonare. "Per Elisa"di Beethoven, era sempre stato il mio brano preferito, e non esitai nel suonarlo, nel bel mezzo della casa di Apollo,che mi aveva severamente vietato di andare a curiosare in casa sua. Non mi era mai piaciuto seguire le regole. Le regole sono noiose. "Ma tu fai il contrario di quello che ti dicono? " il dio aveva fatto irruzione nella sala piena di strumenti, mentre stavo ancora suonando." Io ..." . Non sapevo cosa dire,mi aveva colta con le mani nel sacco."Non suoni male, però" il suo tono di voce divenne più dolce:aveva visto la sua collana sul mio collo e gli era spuntato un sorriso."Ho fatto dieci anni di corso, ci credo che suono bene." Ribattei io.
Passammo il resto della giornata a suonare. La musica fa bene alle persone, credetemi,  e non lo dico perche' sono innamorata del dio della musica.


^^^^^^^ AUTRICE:che ve ne pare? Ovviamente la storia non finisce qui, recensiteee^^^^
  
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