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Autore: KamiHate    02/05/2014    1 recensioni
Si svegliò in una stanza con le finestre sbarrate...probabilmente doveva essere una classe, perchè c'erano dei banchi, delle sedie e una lavagna. Le pareti erano blu ed erano completamente spoglie. Si guardò intorno, sforzandosi di ricordare come fosse arrivata lì, ma non ricordava nulla...assolutamente nulla. La sua memoria era stata resettata, come quella di un computer. Si alzò da terra ancora un po' stordita. Contemplò il proprio corpo e notò che aveva una specie di tatuaggio sulla mano. Cosa raffigurava non lo sapeva, o forse non lo ricordava...
Dal capitolo 1: Giorno 1, ingresso.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Scolastico
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Si svegliò in una stanza con le finestre sbarrate...probabilmente doveva essere una classe, perchè c'erano dei banchi, delle sedie e una lavagna. Le pareti erano blu ed erano completamente spoglie. Si guardò intorno, sforzandosi di ricordare come fosse arrivata lì, ma non ricordava nulla...assolutamente nulla. La sua memoria era stata resettata, come quella di un computer. Si alzò da terra ancora un po' stordita. Contemplò il proprio corpo e notò che aveva una specie di tatuaggio sulla mano. Cosa raffigurava non lo sapeva, o forse non lo ricordava. 
"Ti sei svegliata." disse una voce maschile alle sue spalle.
Lei si girò di scatto, spaventata. Il ragazzo che gli si presentò davanti aveva circa 17 anni. Era alto, aveva i capelli rossi lisci, non molto lunghi, ma nemmeno corti, e gli occhi verdi. Aveva una camicia bianca sbottonata, che lasciava intravedere i suoi pettorali leggermente pronunciati. Sopra la camicia aveva una giacca nera, anche quella sbottonata. Vestiva dei pantaloni dello stesso colore della giacca che gli arrivavano più o meno alle caviglie, anche se una gamba era tirata su fino al ginocchio. Aveva delle scarpe sportive rosse e nere. Infine al collo aveva un collare rosso. Sembrava un tipo piuttosto ribelle, di quelli che trasgredivano sempre le regole. Insomma, il tipo di ragazzo che piaceva a lei. Lei si tirò indietro una ciocca di capelli (erano neri) che le era andata davanti agli occhi. "S-sì...che posto è questo? Cosa ci faccio qui? Come sono arrivata qui?" gli chiese. 
"Ehi ehi una cosa alla volta!" le disse sorridendo e facendole l'occhiolino. "Siamo alla Maho Saino High! Questa è una scuola molto speciale." le disse avvicinandosi. "Tu sei speciale, come lo sono io e come lo sono tutti qui dentro..." le disse arrivando a pochi centimetri dal viso della ragazza. 
"Cosa intendi con speciale...?" gli chiese allontanandosi. 
"Lo scoprirai." disse ridacchiando. "Devi venire con me ora." disse afferrandola violentemente per un polso e trascinandola fuori dalla classe. 
"M-Mi fai male...fai piano." disse lei liberandosi dalla presa del ragazzo. "Posso camminare da sola." 
"Sì, però sbrigati, siamo in ritardo." disse lui scendendo velocemente dalle scale a chiocciola. 
Lei lo seguì. 
Si trovavano in un grande castello, situato in mezzo ad una grande pianura. Praticamente irraggiungibile dall'esterno, il castello era protetto da un barriera, che lo rendeva invisibile all'occhio degli umani. 
Arrivarono in un grande giardino coperto. 
Aspetta...giardino coperto? Come fanno le piante a crescere dal pavimento? Questo sì che è strano...pensò la ragazza. 
C'erano quattro grandi tubi: uno giallo, uno blu, uno verde e uno rosso, che conducevano ognuno ad una piccola stanza. 
"Ok, ora dobbiamo aspettare qui." disse il ragazzo sedendosi a terra e chiudendo gli occhi. 
"Ok...emmm...come ti chiami?" le chiese lei. 
"Mh?" fece lui aprendo un occhio. "Io sono Akio, tu?" 
"Mana...mi chiamo Mana." disse lei. 
"Mana? Bel nome." disse Akio sorridendo. 
"B-Beh grazie...ma...che si fa esattamente in questa scuola?" gli chiese Mana. 
"Non lo sai?" le chiese Akio. 
"Beh...se te lo sto chiedendo vuol dire che non lo so..." rispose lei. 
"Qui si impara ad usare la magia, la magia che ognuno di noi ha sopita dentro." disse lui. 
"Magia?" chiese lei stupita. 
"Sì, ma non ti aspettare cose come tirare fuori conigli dal cilindro. Le cose che si imparano qui sono cose serie." rispose lui. 
"E a casa servono quei tubi?" disse lei indicandoli. 
"Quelli portano alle stanze dove ci alleniamo. Ce n'è uno per ogni classe. E ogni classe ha poteri diversi." disse Akio. 
"Classi? Poteri?" chiese Mana sempre più confusa. Tutto questo non ha alcun senso...pensò. 
"Fai tante domande tu eh? Beh è normale direi, sei nuova. Comunque, ti spigherò tutto. Allora, c'è la classe gialla. Quelli che ne fanno parte possono controllare i fulmini e le piante fiorite. Poi c'è la classe blu. Quelli che ne fanno parte controllano l'acqua, il ghiaccio e gli animali. Quelli della classe verde controllano gli insetti e le piante, escluse quelle fiorite. Infine quelli della classe rossa controllano il fuoco e la terra." disse lui. 
"E tu in che classe sei?" gli chiese Mana. 
"In quella Rossa." rispose Akio. 
In quel momento arrivarono delle persone che dovevano essere gli insegnanti. C'erano due uomini e due donne. 
"Loro sono gli insegnanti. Ognuno gestisce una classe." disse Akio. 
"B-Buongiorno." disse Mana inchinandosi. 
"Ben arrivata." disse una delle due donne che, a giudicare dalla giacca e dalla gonna verde, doveva essere l'insegnante della classe verde. Era alta e aveva i capelli corti biondo/grigio. "Spero di averti nella mia classe." 
Mana, non sapendo cosa dire, si limitò a sorridere. 
"Ma dov'è finito il vecchio?" disse il professore della classe rossa. Era un ragazzo di circa 25-26 anni e aveva un abbigliamento sportivo. Aveva i capelli rossi ed erano scompigliati. 
"Sembra sia in ritardo." disse l'altro professore sistemandosi gli occhiali. Lui era l'insegnante della classe blu. Aveva circa una trentina d'anni e vestiva molto elegantemente. I capelli neri erano accuratamente tirati all'indietro e tenuti fermi da una quantità inimmaginabile di lacca. Aveva gli occhi blu scuro. Inutile dire che portava gli occhiali.  
"Come sempre del resto." intervenne l'insegnante della classe gialla. Era una signora bassa, dall'aspetto innocuo, abbastanza grassottella. Era vestita di giallo e aveva un cappello dello stesso colore. Aveva i capelli biondi stile anni 80. 
In quel momento arrivò un vecchietto che assomigliava a Gandalf del Signore degli Anelli, solo in versione tascabile. "Scusate il ritardo!" esclamò posizionando uno sgabello davanti a Mana e salendoci sopra, così da poterla guardare negli occhi. 
"La prossima volta vedi di arrivare puntuale nonnetto!" esclamò l'insegnante della classe rossa. 
"Zitto maleducato!" gli disse tirandogli il suo bastone in testa. 
Akio ridacchiò, ma appena incontrò lo sguardo del suo professore smise subito di ridere e si ricompose. 
Il vecchio si mise i suoi occhiali rotondi e guardò Mana dritto dritto negli occhi. "Interessante...sì...proprio interessante..." disse passandosi una mano sulla barba e continuando a fissarla. 
Mana era decisamente confusa e anche un po' spaventata. Non aveva ancora capito molto bene questa storia della magia e della Maho Saino High. 
"Ho deciso..." disse il vecchio togliendosi gli occhiali e scendendo dallo sgabello.
"Beh? Che aspetti a dircelo? In che classe è?" chiese la professoressa della classe verde. 
"Classe Blu." disse il vecchio. 
"Oh che peccato, la volevo io!" esclamò l'insegnante della classe rossa. 
"Zitto pervertito!" disse il vecchio tirandogli di nuovo il bastone in testa. 
"La devi smettere di picchiarmi Gsor." disse il professore con le lacrime agli occhi. 
Gsor ignorò completamente l'insegnante rosso. "Eiji, vai a chiamare uno dei tuoi allievi, dobbiamo mostrare la scuola a questa nuova fanciulla." disse poi. 
L'insegnante Blu annuì e andò a chiamare uno dei suoi studenti. Tornò pochi minuti dopo con una ragazza dai capelli castani, occhi grigi e piena di lentiggini. Indossava una gonna lunga, una maglia a maniche corte e delle ballerine nere. 
"Lei è Mizu, sarà una tua compagna fino alla fine del percorso scolastico. Mizu, lei è Mana, una studentessa nuova. Devi mostrarle la scuola." disse Eiji. 
"Piacere Mizu." disse Mana porgendole la mano. 
"P-Piacere mio Mana." disse stringendole la mano. 
"Bene, credo che il mio lavoro qui sia finito. Me ne torno nel mio ufficio." disse Gsor, che subito dopo scomparve. 
"Akio andiamo anche noi, fra poco l'intervallo finirà." gli disse il suo insegnante posandogli una mano sulla spalla. 
"Va bene. Allora a dopo Mana!" le disse lui dandole un bacio sulla guancia. 
Lei arrossì leggermente, ma cercò di nasconderlo, per quanto le fosse possibile. Akio e il suo insegnante se ne andarono, seguiti dalle due professoresse. 
"Bene, voi per oggi siete esonerate dalle lezioni. Spero che ti troverai bene nella nostra classe Mana." disse il professor Eiji sistemandosi gli occhiali. 
Mana sorrise. "Ne sono convinta professore." disse poi. 
"Detto questo io mi congedo e torno dai vostri compagni. Arrivederci." disse il professore, che successivamente scivolò giù per il tubo blu. 
Mana lo osservò scendere finchè non scomparve. Pian piano si stava abituando a questa situazione assurda. 
"Bene Mana, seguimi." le disse Mizu, che iniziò a incamminarsi verso il tubo. 
Mana la seguì. 
"Allora, questo è il tubo che conduce alla nostra sala di allenamento. Nella sala di allenamento mettiamo in pratica quello che impariamo in classe. Passerai la maggior parte del tuo tempo qui dentro. Ricorda che è assolutamente vietato entrare nella sala di allenamento delle altre classi." disse Mizu. 
Mana si limitò ad annuire. 
Successivamente Mizu la portò nel dormitorio blu. 
"Questo è il dormitorio della nostra classe. Come vedi è ben riconoscibile perchè ha la porta di ingresso blu, quindi non puoi sbagliarti. Per arrivare alla tua stanza devi salire quella scala laggiù." le disse indicando una scala di fronte alla porta di ingresso. 
"Non dobbiamo mettere la divisa?" chiese Mana a Mizu. 
"No, qui siamo liberi di vestirci come vogliamo. A proposito, la tua roba è già stata sistemata nella tua stanza." rispose Mizu. 
"Stavo giusto per chiederti dove fossero tutte le mie cose." disse Mana sorridendo. 
Mizu le sorrise di rimando. "Invece quella scala porta al dormitori dei maschi, ma non credo ti interessi." disse Mizu facendo un cenno verso a un'altra scala. 
"In effetti credo che non mi servirà." disse Mana ridendo. 
"Infatti." rispose Mizu ridendo. 
Mizu mostrò a Mana la mensa,il giardino sul retro e la via commerciale, dove c'erano un mucchio di negozi che vendevano veramente di tutto. Infine arrivarono nel cortile della scuola, che era circondato da un grandissimo giardino. 
"Questo è uno degli spazi comuni. Gli spazi comuni sono dei posti in cui tutti gli studenti, indipendentemente dalla classe di appartenenza, possono ritrovarsi. Oltre a questo gli altri spazi comuni sono la mensa, il giardino sul retro e la via commerciale." disse Mizu. 
"Strano che ci siano dei negozi all'interno di una scuola." disse Mana. Nella sua testa la confusione e la paura erano state sostituite dallo stupore e dalla felicità. Insomma, lei aveva dei poteri magici! E non l'aveva mai saputo! 
"Beh, la Maho Saino High si può considerare una vera e propria città. C'è di tutto qui." disse la castana. 
"Questo posto mi piace." disse la mora. 
"Più avanti ti piacerà ancora di più. Scoprirai molte cose interessanti qui." disse Mizu sorridendo. 
Mana le sorrise di rimando. Improvvisamente si accorse che un gruppetto di ragazzi stava infastidendo un altro ragazzo, che stava seduto su una panchina al lato del cortile. Se c'erano delle cose che Mana non sopportava quelle erano la violenza e il bullismo. Si tirò su le maniche della felpa e andò a grandi passi verso il gruppetto. 
Prima di parlare si schiarì la voce. "Scusate!" disse poi. 
Il gruppetto si girò verso  di lei, contemplandola da cima a fondo. 
"Eh? Tu chi sei?" disse uno di loro. 
"Sei nuova?" disse un'altro. 
"Sì, sono nuova. Smettetela di dare fastidio a...come ti chiami tu?" disse Mana parlando al ragazzo seduto sulla panchina. 
"Em...io sono Carl." disse il ragazzo stringendo il libro che aveva poggiato sulle gambe. 
"Ecco, smettetela di dare fastidio a Carl!" esclamò Mana puntando il dito sul petto di quello che doveva essere il "capo" della combriccola. 
"Mana, non penso che sia il caso di mettersi nei guai." disse Mizu afferrandola per un braccio ed esortandola ad andarsene. 
"Mizu non preoccuparti, lascia fare a me." le rispose la ragazza. 
"Cosa pensi di fare sgualdrina, non sai nemmeno come usare i tuoi poteri." disse uno dei ragazzi tentando di scalfire l'ego di Mana, senza però ottenere il risultato sperato. 
"Beh, questo non importa. Non ho intenzione di usare la violenza, quindi sareste così gentili da lasciare in pace il povero Carl e andarvene cortesemente." disse Mana facendo un sorrisetto di scherno. 
"Chi pensi di essere tu?!" disse un ragazzo spingendola e facendola ruzzolare a terra. 
"Tsk...io non sono nessuno, ma voi siete pure peggio di me." disse Mana pulendosi i vestiti dalla terra. 
Un altro spintone la colpì facendola cadere nuovamente a terra. Uno dei ragazzi stava per tirarle un calcio. Mana chiuse gli occhi aspettando di ricevere il colpo, ma questo non arrivò. La ragazza aprì gli occhi. 
"A-Akio! Che ci fai qui?" gli chiese lei alzandosi velocemente da terra. 
"Ti salvo ovviamente." disse lui tirando un pugno al ragazzo che stava per colpire Mana."Non osare mai più provare a metterle le mani addosso, capito?" disse lui prendendolo per il colletto. Quel ragazzo non sembrava Akio, non sembrava il ragazzo che la aveva accolta poco prima. 
"A-Akio, va bene. Non mi ha fatto nulla, lascialo andare." disse Mana sperando che le sue parole potessero in qualche modo far calmare Akio. Sfortunatamente il suo tentativo fu un grosso buco nell'acqua. 
"Lo lascio andare solo se ti chiede scusa." disse Akio sbattendo il ragazzo contro un muro lì vicino.
"C-Chiedo scusa! Chiedo scusa! Però lasciami andare ti prego!" disse il ragazzo preso di mira da Akio. 
"Tsk...vai. E non fatevi più vedere." disse Akio lasciando la presa. 
Il ragazzo scappò via insieme al resto della banda. 
"Che ti è saltato in mente Mana?" le chiese Akio avvicinandosi a lei e prendendola per le spalle. "Potevano farti male." 
"Scusa...è che odio le persone così...non ho resistito." disse Mana abbassando lo sguardo. 
Il ragazzo sospirò. "Ora sono nei guai...quei tizi andranno sicuramente a parlare con il loro insegnante." disse lui tirandosi in dietro i capelli. "Beh non importa, ci sono stato già tante volte da Gsor in presidenza." 
"Scusa, è colpa mia..." disse lei. 
Intanto Mizu e Carl contemplavano la scena e confabulavano chissà che. 
"Non è colpa tua. Sono io che sono violento." le disse lui sorridendo. "Puoi alzare lo sguardo sai?" 
Mana alzò lo sguardo e guardò Akio negli occhi. Non riuscì a sostenere il suo sguardo per più di cinque secondi,  così fu costretta a guardare da un'altra parte. 
"Beh, io ora devo andare a lezione, l'intervallo è finito. Ci vediamo sta sera in mensa." disse lui dandole un bacio a stampo e facendole l'occhiolino. Dopodichè se ne andò. 
Mana era molto rossa in viso. Non se lo aspettava. No, non se lo aspettava proprio. Si sedette fra Carl e Mizu. 
"Wow Mana! Ma sai chi ti ha baciato?" disse Mizu completamente su di giri. 
"Sì, è Akio." rispose Mana. 
"Sì! Proprio lui! Il ragazzo più carino della scuola! Lui è il ragazzo a qui tutte le ragazze aspirano!" disse Mizu con gli occhi che le brillavano dalla gioia. 
"Mizu, mi stai spaventando." disse Mana scherzosamente. 
Mizu si ricompose. "Scusa, il mio lato da fangirl deve pur uscire qualche volta no?" disse poi. 
"Non posso biasimarti." disse Mana ridendo. 
"Emm...volevo ringraziarti Mana." disse Carl con le lacrima agli occhi. 
"Mh? E di cosa?" le chiese lei. 
"Di avermi salvato." disse lui sorridendo.  
"Eh? Ma figurati! E la prossima volta chiamami se qualcuno ti dà fastidio!" disse lei sorridendo. 
"Grazie!" disse lui asciugandosi le lacrime. Carl era un ragazzo di 16 anni. Sembrava un tipo molto tranquillo e fragile. Aveva i capelli neri lisci e gli occhi azzurri, come Mana. 
"Non piangere Carl. In che classe sei?" gli chiese Mana. 
"In quella Blu." rispose lui. 
"Anche io!" esclamò lei. 
Carl sorrise. "Che bello, così potremmo stare tutti e tre assieme." disse. 
"Già!" disse lei abbracciando Carl e Mizu. "Siamo il trio migliore di tutti ragazzi!" disse Mana. 
Mizu e Carl sorrisero. 
"Beh, io ora devo andare a lezione. A dopo ragazze." disse Carl alzandosi dalla panchina e salutando Mizu e Mana. 
"A dopo Carl!" esclamarono le due all'unisono. 
Cerl andò alla sala di allenamento della classe, mentre Mizu spiegò le regole della storia a Mana. 
"Uff, ce ne sono davvero tante di regole." disse Mana passandosi una mano fra i capelli. 
"Già, ma non son un problema. Sono come quelle della scuola normale." disse Mizu. 
"Tranne quella di non andare nel territorio di altre classi. Che strana regola...chissà perchè non possiamo." disse Mana. 
"Questo non lo so, ma penso che ci sia un motivo." disse Mizu riponendo il regolamento nella sua sacca dei libri. 
"Hai ragione." disse Mana. 
Il resto del pomeriggio lo trascorsero tranquillamente, girovagando per la via commerciale, finchè non arrivarono le 7.30, l'ora di cena. 
"Credo che Carl ci stia aspettando alla mensa, forza Mana, andiamo." disse Mizu prendendole la mano. Arrivarono alla mensa. 
"Mh...non è molto affollato." disse Mana guardandosi introno in cerca di Carl e di Akio. 
"No, non ci sono molti studenti in questa scuola. Siamo circa 30 studenti per classe, quindi siamo solo 120, più gli insegnanti e il preside siamo 125." disse Mizu.
"Wow. Ma questa mensa può aspitare sì e no 300 persone." disse Mana. 
"Sì, ma le persone con i nostri poteri ultimamente stanno diminuendo. Al mondo ce ne sono pochissime. A parte noi che siamo all'interno della scuola ce ne saranno al massimo altre 200." disse Mizu prendendo un vassoio su cui c'era la cena della giornata. 
Mana fece lo stesso e la seguì. "Ma dove si sono cacciati Akio e Carl?" chiese. 
"Credo che Akio sia sepolto là sotto, come sempre del resto." le rispose Mizu facendo un cenno verso a un gruppo abbastanza numeroso di ragazze che erano affollate intorno a un tavolo. 
"Ehi levati, sono arrivata prima io!" disse una voce femminile che spiccò all'interno della folla. 
"Non se ne parla! Voglio mangiare io con lui!" le rispose un'altra voce, sempre femminile. 
"Ragazze calmatevi. Sto aspettando degli amici, quindi potreste cortesemente dileguarvi?" disse Akio dall'interno del gruppo. C'erano talmente tante ragazze intorno a lui che Mana e Mizu non riuscivano a vederlo. 
"Uff Akio! Sei cattivo. Potresti almeno accogliere le tue ammiratrici come si deve." disse una ragazza bionda con i capelli lunghi, tenuti in dietro da un cerchietto nero.  
"Sato, non mi interessa. Vi ho detto che sto aspettando degli amici, quindi levatevi di mezzo." disse Akio sempre più scocciato. 
"Credi che con "amici" si riferisca a noi?" chiese Mizu sottovoce. 
"Non saprei." rispose Mana sempre sottovoce. 
Carl le raggiunse. "Eccomi! Scusate ragazze. Eh? Che guardate?" disse lui. "Ah state aspettando che il gruppo introno ad Akio si dilegui, allora aspetterò con voi." 
"Mana! Dove sei?" chiese Akio. 
"Mana? Chi sarebbe questa Mana?" chiese Sato. 
"La mia ragazza." rispose Akio. 
"Ma che...?!" disse Mana arrossendo più che mai. 
Mizu e Carl ridacchiarono, ma dopo aver visto lo sguardo malefico che Mana aveva lanciato loro la smisero subito. 
"Akio! Sono qui!" disse Mana iniziando a saltellare. 
"Mana! Cerca di farti strada!" le rispose Akio. 
"Posso portare Mizu e Carl?" le chiese Mana. 
"Certo!" le rispose lui. 
Il trio si fece faticosamente strada fra le ragazze, che guardavano maleficamente Mana. Sembrava la stessero maledicendo con lo sguardo. 
"Ben arrivata Mana." disse Akio alzandosi e dandole un bacio sulle labbra. 
Le ragazze intorno a loro rimasero a bocca aperta. 
"A-Allora è vero!" esclamò Sato scocciata. 
"N-No ehi, non è come pensate! Non siamo veramente fidanzati. I-Io...l-lui..."disse Mana.
"Ve l'ho detto che lei è la mia ragazza no? E allora sciò! Andate via!" disse Akio interrompendo Mana. 
Le ragazze intorno a loro se ne andarono subito, tranne Sato che lanciò un'occhiataccia a Mana, per poi dileguarsi anche lei. 
Ora tutte le ragazze mi odieranno...lo so... pensò la povera Mana. 
"Bene, ora possiamo mangiare?" chiese Carl. 
Mana, Mizu e Akio scoppiarono a ridere. 
"Eh? Che ho detto?" chiese Carl. 
"No, niente." disse Mana sedendosi. 
Gli altri fecero lo stesso. Il restò della serata passò in tranquillità e giunse l'ora di andare eni dormitori. Mizu e Carl erano già andati nelle loro stanze. 
"Beh, allora a domani Mana." disse Akio baciandola a lungo. 
"A-Akio! Perchè fai queste cose con me?" chiese Mana arrossnedo e distogliendo lo sguardo. 
"Non è ovvio? Perchè ti amo. Ti amo e voglio mettermi con te. Voglio passare il resto della mia vita con te." le disse lui prendendole i fianchi e avvicinandola a lui. 
"Ehi, non ti sembra di correre un pochino?" disse Mana arrossendo ancora di più. 
"Beh, io ti amo comunque." disse lui baciandola, dopodichè andò nel suo dormitorio. 
Che strano tipo... pensò Mana. Arrivò nella sua stanza e si mise subito a dormire. Non vedeva l'ora di iniziare le lezioni il giorno dopo. 
 
CONTINUA...
 
Angolo dell'autrice: 
Eccomi con la mia prima Fan Ficiton! In realtà ho deciso di scriverla perchè ho sognato una cosa analoga questa notte e mi sembrava un'idea stupenda, quindi la condividerò con voi :3 spero che vi sia piaciuto il primo capitolo! 
 
Baciotti 
 
KamiHate
  
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