Capitolo Unico-Il piano Diabolico.
Draco Malfoy
aveva braccato Harry Potter per settimane,
come un leone che fiuta l’aria mentre osserva famelico un
branco di gazzelle
prima dell’attacco.
Aveva notato che
il giovane Grifondoro non era di buon
umore da quando erano rientrati dalle vacanze estive e così
aveva rimandato il
suoi piani in attesa del momento più propizio.
Fu
più o meno intorno alla metà di gennaio che
riuscì
finalmente ad avere un incontro privato con lui, e a mettere in chiaro
le sue
intenzioni.
Unique
chapter .
The
Evil Plain.
“E’
tutta colpa tua se ci troviamo in questa situazione,
stupido imbecille! Come diavolo ti è passato per la mente di
lanciare una Mimbulus
Mimbledonia nello sgabuzzino di Gazza? La puzza linfa mi sta
uccidendo… ma che
hai, cinque anni?”
Malfoy lo
guardò con gli occhi stretti e la faccia
tirata. Non era abituato a finire in punizione, né tanto
meno a dover pulire e
strofinare come se fosse un Elfo domestico.
“Non
chiamarmi imbecille, Potter. Qui se c’è uno con il
coefficiente intellettivo di un rospo, quello sei tu. E poi che ne
sapevo io
che Gazza lo avrebbe scoperto subito? No, dico sul serio, quello non
è un
essere umano normale, è un fantasma di Hogwarts! Non
è umanamente possibile che
sappia sempre tutto e che si trovi sempre nelle vicinanze di un
misfatto in
qualunque momento!
Harry lo
guardò come se fosse matto.
“sì
vabbè, in ogni caso ha accusato pure me che passavo
di qua per caso. Si è messo a sbraitare che fossi in
combutta con te, ma
scherziamo? E per finire sono finito in punizione anche io! Comunque
non hai
risposto alla domanda, perché diavolo lo hai
fatto?”
“Perché
fa parte della mia lista delle cose da fare prima
di andare via da Hogwarts, ecco perché!”
Lo
disse come se
fosse la cosa più ovvia del mondo e Harry fosse uno stupido
contadino
analfabeta che non capiva un’accidenti.
“Una
lista…”
“Sì
esatto. Hai presente una serie di cose che uno si
prefigge di fare…”
“Lo so
cos’è una lista, idiota!”
Malfoy gli
tirò uno strofinaccio sporco dritto in faccia,
che Harry schivò per un pelo. Poi si sedette sopra una
cassetta di legno posta
sul pavimento allungando le gambe.
“Allora
se lo sai, perché lo chiedi?”
Harry prese il
panno sporco e continuò a pulire da dove
Malfoy si era interrotto.
“Era
una domanda retorica… comunque, che altro
c’è in
questa lista? No sai, vorrei solo essere preparato in caso di pericolo
e stare
più alla larga possibile!”
“Stai
tranquillo,
ti manderò un gufo in caso decida di far veramente saltare
la torre dei
Grifondoro, come ho scritto nel punto quindici.”
Harry
spalancò la bocca per mandarlo a quel paese, ma fu
vinto dalla curiosità di saperne di più.
“Quindi,
tanto per sapere, quanti punti ci sono in questa
lista?”
“Mmh,
vediamo… dovrei essere arrivato a 506, più o
meno.”
“Harry
sgranò gli occhi sorpreso e inorridito allo stesso
tempo. Poi decise di seguire l’esempio di Malfoy e di sedersi
sul pavimento a
riposare per cinque minuti. Erano chiusi nello sgabuzzino da circa un
ora, e
non si sentiva più le narici per via dell’odore
nauseabondo causato dalla
puzza-linfa.
“Beh,
parlami di questa lista, visto che non hai voglia
di ripulire questo casino.”
Malfoy
sembrò oltremodo compiaciuto di quell’interesse,
così si appoggiò al muro con le braccia dietro
alla testa e si preparò a
renderlo partecipe della sua grande opera.
“Bene,
te ne parlerò. Ma tu devi giurarmi, che qualunque
cosa dirò, non farai nulla per intrometterti e non rivelerai
niente a nessuno!
Se non giuri, non ti racconterò proprio un bel nulla, ti
avverto.”
Harry
tentennò per un po’, poi vinto dalla
curiosità
decise di accettare e giurò di mantenere il segreto, a patto
che le cose dette
non riguardassero l’eliminazione fisica di qualcuno.
“Non
c’è molto da dire. Diciamo che in sette anni di
scuola, mi sono venute in mente migliaia di idee divertenti, ma non
realizzabili senza rischiare l’espulsione a vita.
Così, sin dal secondo anno,
ho preso l’abitudine di segnarmi le migliori in una lista, e
di rimandare il
divertimento all’ultimo anno.”
“Sì
ma 506 sono tantissime. Come credi di riuscirci in
pochi mesi?”
Draco storse le
labbra irritato dalla sua poca
perspicacia.
“E’
ovvio che non ho intenzione di fare tutte le 506 cose
che ho scritto, non sono mica pazzo! E poi la maggior parte le ho
scritte
quando ero piccolo e ormai risulterebbero troppo infantili!”
“Ah
beh certo, in fondo buttare una pianta di puzza-linfa
nello sgabuzzino del custode è una cosa assolutamente
matura, giusto?”
Draco gli diede
una gomitata nel fianco per sottolineare
la sua indignazione.
“Cosa
ne vuoi capire tu che hai passato gli ultimi sette
anni a fare cose idiote, me lo spieghi? Comunque, non credere che io
abbia
finito con Gazza, questo è solo
l’antipasto!”
Harry non
riuscì a trattenere un sorriso davanti alla sua
aria da principino imbronciato, poi lo cammuffò ricordandosi
improvvisamente
che lui lo odiava quando faceva il principino.
“Quindi,
a quali punti hai deciso di dare la precedenza?
Perché sai, se decidessi veramente di far saltare la torre
Grifondoro, non
credo che ti consentirebbero di prendere i Mago.”
“Non
ti preoccupare Potter, quella al massimo sarebbe
l’ultima grande impresa. Tanto per cominciare ci sarebbe il
punto Uno, ma
quello non te lo posso rivelare perché ti riguarda
direttamente. Non chiedermi
nulla nemmeno dei punti cinque, sei, sette e otto per la stessa ragione
e
perché fidati, non vorresti saperlo!”
Harry si mosse
agitato, guardandolo male.
“Allora
di quali puoi parlare?” Gli chiese seccato.
“Vediamo…
ah sì, ci sarebbe il punto 101, molto ingegnoso
da parte mia. Devo andare nell’ufficio del preside e rubare
tutti i quadri dei
vecchi presidi. Poi portarli da ‘borchie e
Frustini’, il locale Gay più
conosciuto di Londra e lasciarli appesi lì per una
notte!”
Malfoy
ghignò tutto contento per la sua inventiva, Harry
si spostò di qualche centimetro spaventato più da
questa idea che dalle
possibili ripercussioni dei punti sei, sette e otto.
“Sei
un pazzo maniaco, te lo hanno mai detto?”
“Non
ultimamente, no. Comunque questo è niente, se
paragonato al punto 75.”
Harry
tossicchiò appena perché si era strozzato con la
saliva.
“Di
che diavolo tratta il punto 75?” Domandò allarmato.
“Devo
entrare nel dormitorio delle ragazze Grifondoro,
dirigermi nella stanza della caposcuola, prendere tutta la sua
biancheria
intima e farla lievitare magicamente per tutta la scuola, con un
incantesimo
vocale aggiuntivo che gridi: ‘Ehi, nessuno vuole provare ad
indossarmi? Sono
così sexy!”
Harry si
alzò di scatto e gridò oltraggiato, puntandogli
un dito contro.
“Non
ci provare Malfoy! – Tuonò.- Hermione ti
farà secco
per questo, Ron ti
spellerà vivo e io lo
aiuterò!”
Malfoy
sventolò una mano come per sminuire la cosa.
“La
Granger ne sarà più che soddisfatta, vedrai.
Almeno
potrà dire di aver fatto vedere le mutande a qualcuno! Che
vita triste dev’essere
quella di una caposcuola Grifondoro…”
Harry rimase
imbronciato anche quando si rimise seduto.
Malfoy gli diede una pacca amichevole sulla spalla.
“Non
te la prendere, Potter. Ancora non hai sentito cosa
ho intenzione di fare con il punto 230. Quello sì, che
è da infarto!”
Sghignazzò tutto contento.
Harry
percepì un brivido lungo dalla schiena, non più
tanto sicuro di volerne sapere ancora.
“Di
cosa si
tratta?” soffiò alla fine, vinto ancora una volta
dalla voglia di sapere.
Malfoy
gongolò alla prospettiva di ciò che stava per
dire.
“Bene,
ti rivelerò il mitico punto 230, quello che nel
nostro dormitorio è diventato una leggenda molto tempo
fa.”
Harry
sbattè le palpebre, stupefatto.
“Vuoi
dire che i tuoi compagni sono a conoscenza di
questa pazzia, e non ti hanno ancora fatto internare?”
Malfoy gli
pizzicò il braccio facendogli male e
girandogli la faccia come un bambino.
“Come
ti permetti? Sappi che i miei compagni hanno sempre
apprezzato il mio lato geniale. Tu ovviamente non puoi capire, essendo
abituato
alle vostre ‘Grifondoraggini’, ma da noi i piani
astuti e perfezionati, sono
cosa di grande rispetto!”
“Malfoy,
siete un gruppo di svitati, ma non insisterò su
questo. Ora, mi vuoi dire di cosa tratta questo
‘mitico’ punto 230?”
Malfoy
mise da
parte l’indignazione e si avvicinò con fare
cospiratorio all’orecchio di Harry.
Harry sentì il suo respiro solleticargli la coppa
dell’orecchio e la cosa gli
fece un effetto strano, piacevole.
“Te lo
dirò, ma questa è talmente grossa, che devi
ri-giurare di non farne parola, e di farti gli affari tuoi,
capito?”
Harry si
girò per guardarlo negli occhi, ma essendo molto
vicini, sbattè la stecca degli occhiali contro il suo naso.
Le sue labbra erano
così vicino che avrebbe potuto leccarle.
Harry si diede una scrollata mentale per svegliarsi da
quei pensieri
assurdi.
Malfoy
gli sistemò
gli occhiali d’istinto e si allontanò di qualche
centimetro.
Harry si
schiarì la voce, si sentiva confuso e diede la
colpa all’aria chiusa dello sgabuzzino.
“Và
bene, lo ri-giuro, anche se ho dannatamente paura di
pentirmene!”
Draco
annuì soddisfatto e apparentemente per nulla scosso
dalla vicinanza di poco prima.
“Ecco,
il mitico punto consiste in questo: devo far bere
un filtro d’amore al professor Vitius, farlo entrare nella
camera della
McGranitt, farlo spogliare e infilare nel letto e poi attendere che lei
vada a
dormire!”
“Tu
Sei Totalmente Fuori Di Testa! Punto primo: i filtri
d’amore sono illegali. Punto secondo: il professore si
accorgerà subito che
qualcosa non và e correrà da Piton che gli
darà un antidoto. Punto terzo e non
meno importante, se anche dovessi riuscire a farlo entrare attraverso
le
custodie della McGranitt, mi spieghi come hai intenzione di farlo
spogliare e
tutto il resto? Questa è talmente assurda
che…”
“Frena
Potter, corri più veloce di un Ippogrifo
incazzato! Punto primo non tutti i filtri d’amore sono
illegali, dipende da
cosa ci metti dentro e dalla potenza dell’infuso. Questo
piano è stato
organizzato nei minimi dettagli, con l’ausilio e la
partecipazione di altre
menti geniali, che al contrario di voi Grifondoro non si limitano a
buttarsi a
capofitto nelle cose, ma le soppesano, le valutano e se serve, le
collaudano!
Punto secondo, il professor Vitius sarà colto talmente alla
sprovvista, che non
gli darò di certo il tempo di analizzare la situazione. Per
finire, ho ideato
anche un sistema per aggirare le custodie delle stanze private della
professoressa,
senza possibilità di insuccesso.”
Harry lo
guardò avvilito. Ora sapeva una cosa terribile
dalle potenzialità catastrofiche, e non aveva modo di
impedirlo! Con suo sommo
stupore, realizzò anche qualcos’altro su
ciò che gli aveva appena detto.
“Scommetto
che una delle ‘menti geniali’ che ti hanno
aiutato in questo piano disgustoso, è Piton, non
è così?”
Malfoy
ghignò scuotendo il capo ma non disse nulla.
“Sì
fai pure finta di niente, ma è ovvio che per poter
eliminare delle imposizioni magiche forti come quelle della
professoressa,
avevi bisogno di qualcuno che sapesse come agire.”
“Diciamo
solamente che un mese fa la professoressa ha
dovuto chiedere consiglio per alcuni incantesimi di guardia, e che
Qualcuno le
ha dato delle dritte niente male!”
“Già,
immagino…”
Malfoy si
appoggiò con le mani sulle sue gambe in modo
amichevole, Harry sentì un forte calore espandersi dal punto
di contatto delle
sue dita direttamente alla sua pelle coperta dai pantaloni.
“Tranquillo
Potter, se vuoi puoi prendere il tuo caro mantello
dell’invisibilità e venire a vedere lo
spettacolo!”
“Non
ci penso neanche!
Ugh che schifo…”
“Ok
come desideri, ma poi non venire a dirmi che non te
l’ho chiesto.”
Dopo qualche
istante Malfoy si riappoggiò nuovamente alla
parete, interrompendo quel contatto. Harry si sentì
dispiaciuto per la cosa e
si vergognò di nuovo per i suoi pensieri. L’aria
doveva essere davvero pesante,
dopotutto.
“Quindi,
tanto per curiosità, quanti punti ci sono che mi
riguardano direttamente?”
Malfoy sorrise
allegramente come se si fosse ricordato
una cosa estremamente divertente e profondamente malvagia. Ad Harry
vennero di
nuovo i brividi.
“Beh,
diciamo che la maggior parte dei punti che ho
scritto nei primi quattro anni, avevano sempre risvolti simpatici a te
indirizzati. Ma siccome, molti di quei punti gli ho già
messi in pratica, puoi
stare tranquillo. Su per giù ne rimangono a mala pena
396!”
“Ah,
bene, ora mi sento sollevato. Scommetto che sono
tutti terribilmente geniali... in ogni caso ricorda che potrei
vendicarmi!”
“Beh,
tecnicamente non potresti farlo, visto che hai
giurato di non intervenire in alcun modo su ciò che ti ho
raccontato, ma
diciamo che se avrai delle idee abbastanza buone, potrai sottopormele
per una
supervisione.”
Harry
sollevò un sopraciglio e decise di non ribattere,
perché in fondo stava parlando con un pazzo, quindi non
avrebbe cavato un ragno
da un buco. Si limitò a sospirare pesantemente e a
scrocchiare il collo
indolenzito per via della posizione scomoda.
Decise di
sollevarsi in piedi per sgranchirsi un po’, ma
lo fece troppo rapidamente, e colto da un capogiro si
ritrovò a cadere addosso
a Malfoy.
“Ehi
Potter, mi hai preso per un materasso? Ahi!
Accidenti, toglimi quel gomito dal fianco, imbranato!”
Harry si
puntellò sui gomiti e lo guardò in viso. Erano
belli
i suoi occhi e gli piaceva il modo in cui aggrottava le sopraciglia
perplesso.
I Grifondoro non pensavano? Si buttavano a capo fitto nei casini? Bene,
ora
avrebbe dato a quel Serpeverde una lezione di
‘Grifondoraggine’!
Sorrise, poco
prima di baciarlo sulla bocca e si godette
ad occhi aperti l’espressione di totale meraviglia che
passò sul suo volto,
prima di chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare dal momento.
Draco restò perplesso per pochi secondi, prima di decidere di non pensare più a nulla e vivere l’attimo. Ogni cosa sembrò perfetta così com’era. Forse, dopotutto, non aveva fatto male a fidarsi di qualcun altro per una volta…
Quando Gazza
andò a ripescarli, si inbestialì
maledettamente, perché lo stanzino era ancora sporco,
nonostante fossero
passate delle ore dal momento in cui erano entrati.
Harry e Draco non persero tempo ad ascoltarlo e corsero via verso i propri dormitori, ridendo apertamente.
“Ehi
Draco allora com’è andata?”
Theodore Nott
era appoggiato al camino della sala comune,
con le braccia incrociate e un sorriso sfrontato. Ammiccò
sfacciatamente verso
di lui, vedendolo rientrare piuttosto tardi e piuttosto spettinato.
“E’
andata alla grande, ecco come! Ti devo un
ringraziamento speciale Theo, senza il tuo consiglio su come incastrare
Potter,
non ce l’avrei fatta!”
“Bene,
ne ero sicuro. Sapevo che Potter ogni giovedì
passava davanti allo sgabuzzino di Gazza per andare a lezione di
Aritmanzia, ed
ero sicuro che il vecchio pazzo lo avrebbe accusato per il tuo
scherzetto. Tutto
sommato, è stata un intuizione scontata!”
“Draco
gli diede una grossa pacca sulla schiena e
sorrise.
“Già,
è andato tutto come avevi previsto. Sei stato di
grande aiuto. Ora penso che andrò a farmi una doccia, ho
paura che l’odore della
puzza linfa non abbandonerà mai più i miei
capelli!”
“Senti
Draco, ma sei riuscito a realizzare il punto
numero uno? In fondo era quello lo scopo di tutto questo.”
Draco si
voltò verso di lui, mentre si dirigeva verso le
scale, con un ghigno enigmatico.
“Diciamo
soltanto che ci stò lavorando!”
E voltandosi, andò verso la sua stanza, nascondendo
un sorriso.