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Autore: Yuna_19    03/05/2014    2 recensioni
Pioveva quel giorno, e Sophie pensava al passato, a Nate e al loro amore che li aveva uniti, però non sapeva se il tempo gli riavrebbe riconciliati.
Spero che come introduzione vi abbia incuriosito. Baci
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Fuori pioveva, e non dava segno di smettere. Le strade sembravano quasi dei fiumi in piena, e nessuno avrebbe osavo di mettere piede fuori casa. Ecco spiegato il perché non ero andata a lavoro quel giorno.


"se continua così anche domani, credo che la libreria resterà ancora chiusa per qualche giorno " pensai
La libreria, quanti ricordi, c'erano al suo interno, i nonni, per esempio scomparsi qualche mese fa in incidente d'auto. Proprio come mamma e papà nove anni addietro. Certe volte ho paura di prendere l'auto, per non fare la loro stessa fine. Scoppio a piangere, sentendo la loro mancanza, credevo di aver superato il dolore, ma invece mi ero solo illusa. All'interno di quel piccolo locale c'era anche Nate, la persona che amo e, come una stupida, credevo che mi amasse.
Tutto é iniziato quando andavo all'ultimo anno delle superiori. Ai quei tempi, ero insieme a un ragazzo di nome Gabriel che, pensavo ingenuamente, mi amasse. L'avevo incontrato i primi giorni di scuola, e non sapendo come,mi incominciò a piacere, sembrava un ragazzo fantastico, stavamo molto tempo assieme e ci conoscevamo, diventando sempre piú intimi. Invece si é rivelato un maledetto, un giorno gli confessai i miei sentimenti e lui per tutta risposta mi rise in faccia, dicendomi che voleva solo portarmi a letto. Ci rimasi malissimo, come se qualcuno mi avesse tirato uno schiaffo in faccia. Scoppiai a piangere, non pensando che in questo mondo esistono persone del genere, cercai di scappare ma lui mi prese un braccio, stritolandomelo.
" lasciala immediatamente, verme" mi girai in direzione di quella voce
Era lui, Nate, ai tempi l'avevo visto di sfuggita e non lo conoscevo molto bene.
Però non ci pensai due volte e corsi da lui, nascondendomi dietro al suo corpo.
"Grazie" sussurrai
" di niente " disse voltandosi verso di me, incontrai per la prima volta i suoi occhi azzurri, che non dimenticai facilmente, mi sorrise e aggiunse
" adesso vai, a lui ci penso io "
Guardai nella direzione di Gabriel, e vidi con mio rammarico che ci fissava con disprezzo.
Mi voltai, e corsi via, piangendo, ero stata ferita, come se una lama mi avesse trafitto. Conoscevo bene quel dolore l'avevo sentito quando erano morti i miei genitori. In quei momenti, pensai, che l'unico scopo nella mia vita era soffrire, e questo pensiero mi attanaglia ancora adesso.
Raggiunsi la libreria dei nonni. Ringraziai mentalmente che quel giorno non c'erano. Erano partiti per andare a trovare una vecchia amica che aveva gravi problemi di salute. Vedendomi arrivare col fiatone e gli occhi gonfi e rossi, gli avrei fatti solo preoccupare.
Appena mi misi davanti alla porta, mi introfulai dentro, chiudendola dietro di me, e girai il cartello con su scritto "close". Così nessuno avrebbe pensato che fosse aperto, e non mi avrebbero visto in questo stato.
Mi accovacciai dietro al bancone, piansi per non so quanto tempo. Migliaia e migliaia di emozioni mi sovrastarono. Delusione, perplessità, tristezza, rammarico, non ci capivo piú niente. Non poteva essere vero, nessuno mi aveva mai detto quelle parole che fino a qualche momento fa Gabriel mi aveva rivolto, mi sentivo delusa e svuotata. Avevo cercato di donare il mio cuore a qualcuno, e questo senza nessun senso di colpa e ritegno, l'aveva preso e gettato a terra, calpestandolo senza nessuna pietà.
Pensai a quel ragazzo, Nate, che era venuto ad aiutarmi prima che Gabriel mi facesse del male.
Improvvisamente mi sentì in colpa per averlo lasciato da solo, con quel verme, forse gli ha messo le mani addosso.
Non appena mi alzai lo vidi in piedi davanti alla porta, aveva dei lividi sulla faccia e il labbro inferiore sanguinante.
"Oh mio Dio che cosa ti ha fatto" urlai
" tranquilla non è successo niente, che non si possa curare"
" non è assolutamente vero, aspettami qui che vado a prendere del ghiaccio " e così dicendo corsi verso le scale raggingengo il piano di sopra.
Si perché, la libreria, disponeva di due piani, così i miei nonni decisero di farci un appartamento, grazie al fatto che disponevamo di tre locali.
Andai in cucina presi il ghiaccio e la cassetta dei medicinali, dove nonna Karen teneva tutto il necessario.
Così ritornai immediatamente al piano di sotto. Lo ritrovai seduto sul bancone.
" eccomi " dissi " ora rimani fermo" così dicendo incominciai a medicarlo, mentre lui teneva sulla testa il ghiaccio.
" mi dispiace per quello che ti ha fatto "
" non ti preoccupare, l'importante é che sono arrivato in tempo, e che non ti abbia fatto del male " disse " comunque lo rimesso al suo posto,così non ti disturberá piú"
" grazie" gli dissi
In quel momento mi sollevò il mento, cercando di scrutare i miei occhi
" ti ha fatto male? " riferendosi al braccio che mi aveva stritolato prima
" no tranquillo, non è niente di grave"
Mi prese il braccio, e notai che si era formato un grosso livido viola
" per fortuna che sono arrivato io, se no chissà cosa ti avrebbe fatto quel maiale "
" sai che roba, una come me è meglio perderla, che averla vicino " dissi
" non dire così Sophie. Tu sei una persona fantastica, non sottovalutarti " disse, e notai che le sue guance diventarono leggermente rosse.
" davvero lo pensi ? " gli chiesi
" certamente " sorridendomi come solo lui poteva fare
" me ne sono accorto quando ti ho visto curare quella bambina, che si era fatta male cadendo dall'altalena. Da lì ho capito che eri una ragazza dolce e speciale. "
Rimasi incantata da come mi aveva descritto, nessuno mai mi aveva parlato così. Da quel momento incominciai a provare un affetto particolare nei suoi confronti.
" Comunque ancora non ci siamo presentati, io mi chiamo Nathan Malcom, per gli amici Nate "
" io sono Sophie Anderson. Anche se già conosci il mio nome "
Da lì in poi il nostro rapporto divenne sempre piú profondo. Incominciammo a uscire insieme e raccontarci le nostre cose piú intime. Mi sentivo felice e libera ogni volta che ero in sua compagnia. Nei giorni successivi non vidi piú Gabriel e questo mi rincuorava. Seppi solo che si era messo insieme alla ragazza piú carina della scuola.

Bé almeno ha trovato qualcuno che gli assomiglia

pensai
Per il resto le giornate passarono veloci.
Un giorno ero in libreria e stavo riponendo dei libri su uno scaffale. Ero felice perché in quei giorni ero a casa dalle vacanze. All'improvviso sentì delle braccia che mi avvolgevano da dietro sollevandomi.Urlai dalla sorpresa
" ehi tranquilla sono io " disse Nate, mettendomi giù
" e chi mai sarebbe uno che fa questi scherzi stupidi " facendo finta di fare l'offesa
" dai non fare così. E poi sono qui per farti vedere una cosa "
" ah si. E che cos'è ? "
" bé non c'e l'ho qui, devi venire com me per vederlo "
" d'accordo, vengo. Però basta che sia qualcosa di bello, chiaro? "
" sicuro"
" Ok vado a cambiarmi, torno subito " e mi diressi al piano di sopra
" nonna guarda che io esco con Nate, ce la fai a occuparti del negozio" dissi appena la vidi
" tranquilla tesoro, tu pensa a divertirti " mi rispose con un sorriso
Sapevo che alla nonna Karen piaceva molto Nate quindi non aveva nulla di cui preoccuparsi, quando ero in sua compagnia.
Entrai nella mia stanza come un tornado. Presi i pantaloncini in jeans, una maglietta a maniche corte bianca e un paio di all star gialle li indossai e uscì dalla camera, diedi un bacio alla nonna e raggiunsi Nate.
" sono pronta "
Rimase incantato appena mi vide
" sei bellissima " disse con un filo di voce
Arrossii vistosamente quando sentì quelle parole, e sussurrai un grazie. Superato quel momento di imbarazzo, andammo a prendere la macchina. Una volta raggiunta mi disse
" mettiti questo " indicando un foulard che teneva in mano
" e perché scusa? "
" tu fallo e basta. Dev'essere una sorpresa a tutti gli effetti "
Bofonchiai un va bene e partimmo
Non ricordo quanto tempo passò prima di arrivare, ricordo solo che incomminciavo a innersirmi di tutta quel attesa. Fino a che la macchina non si fermò
" siamo arrivari "
Mi aiutò a scendere e ci incamminammo, e io rimanevo sempre bendata. Fino a quando non ci fermammo e Nate mi sfilo via il foulard.
Mi trovai davanti a me un lago, che con la luce del sole, assumeva diversi colori e tutt'intorno c'erano alberi di ciliegio.
" è bellissimo " e mi voltai a guardarlo
" già, venivo qui con i miei genitori quand'ero piccolo. E volevo fartelo vedere. " disse sorridendomi
Ci andammo a sedere sotto un'albero e incommincammo a parlaee del piú e del meno. Fino a quando Nate non intervenni
" Sophie, io..... ecco io ti devo dire una cosa importante "
" dimmi " osservando il suo viso
" ecco da quando abbiamo iniziato a frequentarci, io ho incomminciato a provare dei sentimenti per te. Ecco ... io .... ti amo "
Ci rimasi di stucco a quelle parole. Non pesandoci due volte appoggiai una mano sulla sua guancia, che era bollente, e dissi
" anch'io ti amo "
Non appena pronunciai quelle parole, posò le sue labbra sulle mie, e senti dei brividi lungo la schiena. Quello è stato il mio primo bacio in assoluto.
Ci ritrovammo abbracciati, io con la testa poggiata sul suo petto, e ogni tanto mi baciava il collo.
" a cosa stai pensando ? " mi disse
" a quanto sono felice " gli risposi
Ed era vero, nei mesi successivi ero la persona piú felice di questo mondo. Ma purtroppo niente è fatto per durare. Infatti dopo che finimmo la scuola e la maturità, Nate mi disse che doveva partire per l'Europa, per andare a frequentare una prestigiosa scuola all'inizio ero entusiasta per questa sua oppurtunità e così lasciai che partisse.
I mesi passavano e io continuavo a lavorare nella libreria. Ma il rapporto tra me e Nate si stava lentemente deteriorando, la lontananza ci stava dividendo. Ne ebbi la conferma quando Allison, la mia migliore amica, che si trovava anche lei a Parigi in quel periodo, vide Nate che si baciava con un'altra ragazza. Non appena lo seppi lo chiamai immediatamente. Vi potete solo immaginare le litigate che ci furono. Lui mi continuava a dirmi che mi amava e che era stato solo un incidente ma io non gli credetti, e così ci lasciammo. Il dolore si fece piú violento quando ci fu l'incidente dei nonni, che mi buttò giù del tutto.

Ed eccomi qua. Che sto ancora fissando al pioggia che scende senza sosta.
Decido di andarmi a sdraiare. Mi sentivo stanca ed esausta. Non volevo ammetterlo ma Nate mi mancava terribilmente.
Mi sistemai sotto le coperte abbracciando il cuscino. Mi sembra quasi di sentire il suo odore, e nuove lacrime cominciarono a scendere, e forti singhiozzi scuottermi tutta.
Dopo qualche momento mi addormentai
Feci dei sogni, in cui mi trovavo persa nel buoi, vedevo solo una luce in lontananza e piú correvo e piú questa si allontanava e io mi ritrovavo da sola nel buoi.
Mi svegliai tutta sudata. Con il cuore che mi batteva a mille.
Mi accorsi della finestra aperta e della bella giornata che c'era fuori. Era mattina, dovevo aver dormito tutta la notte. Appenai cercai di tirarmi su dal letto sentì dei rumori provenire dalla cucina. Che ci fosse un ladro.
Non persi tempo e presi la mazza da baseball del nonno, e piano piano raggiunsi la cucina. Mi affacciai e vidi un uomo di spalle che ...... stava cucinando? Non riuscivo a capire, ma senza neanche pensarci urlai
" voltati altrimenti ti colpisco "
Appena si voltò riconobbi quel viso, i suoi occhi azzurri, i capelli neri sempre spettinati, le sue labbra morbide che tante volte avevo assaporato e il suo corpo snello ma allo tempo forte e muscoloso. Era lui, Nate.
"Ciao Sophie" disse
Non feci in tempo a dire una parola che la vista mi si annebbió, diventando tutto buio.
Mi svegliai poco dopo, girai la testa, e me lo ritrovai inginocchiato vicino a letto
" ti sei svegliata finalmente "
" cosa ci fai qui? " mettendomi a sedere
" sono tornato per dirti che ti amo, non riesco a stare senza di te, non vivo se tu non ci sei, ti prego perdonami per quello che è successo è stato solo un incidente. Io non volevo baciarla ma mi ha costretto ed Allison ha visto solo il bacio. Io amo solo te. Ti prego di credermi" piangeva mentre mi disse quelle parole.
Stava per aggiungere altro quando non lo fermai
Gli diedi un bacio sulle labbra, in quel tocco capì che mi stava dicendo la verità.
Il suo bacio si fece piú passionale. Incomminció a spogliarmi tutta e così feci anch'io con lui, lo desideravo quanto lui desiderava me. Eravamo completamente nudi, lui mi continuava a baciarmi e a succhiarmi il labbro inferiore fino a quando con molta delicatezza ed entrò dentro di me, facendomi sua.
Facemmo l'amore ancora tre volte, fino ad addormentarci abbracciati l'un l'altro.
Dei baci mi svegliarono la mattina dopo. Apri gli occhi, e lo vidi che mi fissava
"Ti amo" disse
" ti amo anch'io "
Da li in poi non dubitai mai di quelle parole, e lui non venne mai meno ad esse. Cari mamma e papà, nonno, nonna so che sarete sempre al mio fianco e che sarete felici di saper che ho ritrovato la felicità.
  
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