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Autore: bananHarry    03/05/2014    0 recensioni
Una ragazza particolare. Cinque ragazzi con un segreto. Un viaggio per scoprire qualcosa che si pensava perduto.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Erano le otto del mattino e Londra pullulava già di persone. In mezzo alla folla, tra quelle enormi strade sempre piene di traffico, sfrecciava, incurante dei pericoli a cui andava costantemente incontro, una figura su uno skateboard. Talmente veloce da sembrare una folata di vento, di quella figura si poteva vedere il corpo minuto, nascosto da una felpa sformata e dei pantaloni larghi, ma la cosa che più colpiva erano i capelli: una cascata di lunghissimi capelli color dell'oceano accompagnavano quella che, ora che si era fermata, era una ragazza.

Era ferma davanti ad un grande edificio, un altissimo palazzo dove una delle più famose riviste di moda e fotografia di Londra aveva sede. Da quelle porte uscivano ed entravano freneticamente e senza sosta modelle, manager, assistenti colmi di pacchi e pacchetti; ognuno di loro era vestito in modo impeccabile e pochi si giravano a guardare, con aria molto curiosa, quella strana ragazza che, tirato su il suo skateboard da terra, si era incamminata verso le enormi porte di quel posto. Appena varcate, rimase un po' a guardare l'interno: i colori si susseguivano tra loro in un'intricato mosaico senza una forma precisa, le persone quasi correvano, vedeva, più che altro, assistenti indaffaratissimi e alcuni sembravano stare per avere un attacco di panico; persa nella propria osservazione non si accorse che, camminando senza guardare dove andava, stava per scontrarsi con una ragazza. L'impatto fu inevitabile, ma lei, al contrario dell'altra, era rimasta in piedi, mentre l'altra era seduta a terra con in viso un'espressione veramente infuriata. “Ma dove diavolo guardavi?” l'aggredisce subito; la ragazza dai capelli blu la guarda e per poco non si mette a ridere: la tipa con cui si è scontrata ha i capelli sottosopra e il vestito che indossa sporco di quello che sembra un frappuccino. Veramente ridicola, se si conta anche il viso rosso per la rabbia. L'azzurrina non riesce a contenersi e scoppia a ridere, mentre allunga una mano per aiutarla; la sua risata è cristallina, limpida come il cielo del Nord. Riscalda l'animo e solleva il cuore; rimbomba tutta in quell'enorme stanza e tutti, nessuno escluso, sono attratti da quella risata: centinaia di occhi la fissano, ma lei non se ne cura e continua a guardare la ragazza mora con cui si è scontrata. Le porge la mano ma questa la rifiuta, aggredendola di nuovo “Vorrei proprio sapere a cosa stavi pensando quando mi sei venuta addosso. Per colpa tua adesso il mio vestito è rovinato, i miei capelli da rifare e non posso nemmeno fare colazione perché l'hai fatta cadere sul mio vestito. Come faccio ad affrontare una giornata di lavoro senza il mio StarBucks? Me lo dici?” poco mancava che la picchiasse, ma l'altra ragazza, con tutta calma “ Scusa se ti sono venuta addosso, mi dispiace per il tuo vestito, ma vedrai che se lo metti in lavatrice uscirà pulito e per la colazione puoi sempre comprartene un'altra no? Se lavori qui non penso tu abbia problemi economici e, a giudicare dalla scenata che hai appena fatto, il tuo vestito e il modo in cui ti atteggi, direi che sei una modella. Una modella davvero superba comunque; dovresti trattare meglio le persone, specialmente quando devi lavorare per loro”. Il suo discorso aveva fatto ammutolire e, in seguito, impallidire la ragazza: modella superba? Trattare meglio i propri superiori? Ma che dice? Questi erano i pensieri principali della mora.

“Eleanor. Dove sei?” Una voce distrasse le due ragazze dalla loro conversazione: una ragazza, piuttosto bassina, le raggiunse e portò via la mora.

Andate via le due ragazze, l'azzurrina si diresse alla reception; la donna dietro al bancone la squadrò da capo a piedi quasi con disgusto. “Salve” iniziò la ragazza “sono qui per il servizio fotografico per Simon Cowell”. La donna la guardò scettica: quella non poteva essere una delle modelle, era vestita come una teppista, aveva i capelli blu, piercings e viaggiava con uno skateboard attaccato ad uno zaino da viaggio; “tu saresti...?” chiese con curiosità. “Giusto. Evelyne Prescott. Molto piacere. A che piano devo andare?”. La donna rimase sbalordita. Evelyne Prescott? Quella Evelyne Prescott? “Piano 35” sussurrò. “Grazie e arrivederci” e con questo Evelyne si diresse agli ascensori.

Arrivata al trentacinquesimo, “Ivy! Quanto tempo!”. Simon Cowell in persona si avvicinava sorridendole. “Zio Simon!”. “Vieni con me-le disse- devi raccontarmi dove sei stata in tutti questi mesi, ma prima ti porto a conoscere i ragazzi”. Entrarono in una stanza in cui sembrava essere passato un tornado: un tizio biondo si stava strafogando di pizza, uno tutto muscoli faceva allenamento, un altro dormiva su un divanetto e gli altri due parlavano tra loro, circondati da un immenso disordine. “Ragazzi! Che schifo è questo? Forza devo presentarvi una persona” la voce di Simon li tirò fuori da quel torpore; tutti e cinque indirizzarono lo sguardo verso Simon che “Ragazzi vi presento Evelyne Prescott. Ivy ti presento gli One Direction”. Sarà divertente, pensò Evelyne.




Ciao a tutti! Questa è la prima volta che pubblico, quindi vorrei sapere se non è stata una cattiva idea cimentarmi in questa cosa e se vale la pena di continuare. Cercherò di aggiornare il prima possibile. Se volete recensire sappiate che accetto  le critiche senza problemi. Ringrazio chi ha letto fino a qui.

  
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