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Autore: Selene_90    23/07/2008    13 recensioni
Sguardi curiosi osservavano la scena, occhieggiando il motivo vero e proprio che l’aveva scatenata. Era infatti raro vedere il Golden Boy con solo un asciugamano avvolto in vita a coprire le sue nudità, inveire contro l’amico di sempre, ormai spalle al muro.
Il motivo?
Posso solo dire che un Ron particolarmente pasticcione si rivelerà piuttosto utile.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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principeeeeeee

Ecco qui una nuova shot tratta da un fatto realmente accaduto! Naturalmente qui il tutto sarà un po’ diverso, ma che ci volete fare…esigenze di copione! XD

Innanzitutto la dedico a GinnyW e lei leggendo capirà il perché,ti voglio bene piccola! Alla mia sorellona Samek, alla mia zietta  TItania77 a cui voglio un’infinità di bene, e per finire a Nefertite che è un vero angelo! Grazie per il betaggio!!!

 

 

Principe Azzurro cercasi….

 

 

-Ron!-

Il rumore di una porta sbattuta risuonò fortemente amplificandosi nel silenzio nella Sala Comune Grifondoro, mentre passi affrettati riempivano di sfumature quel silenzio forzato.

-RON!-

-H…Harry scusa, non era mia intenzione, veramente- cercò di scusarsi Ronald Weasley, indietreggiando ad ogni supplica che poneva.

-Non era tua intenzione? Non era tua intenzione?-sbraitò invece il moro compiendo ad ogni parola un passo verso il suo migliore amico -Avrei voluto ben vedere che fosse tua intenzione ridurmi così- indicandosi furioso con un dito la testa fasciata da un enorme asciugamano.

Il rosso deglutì a vuoto, spalmandosi quanto più gli riusciva al muro alle sue spalle. In quel momento quel muro rappresentava per lui l’unico appiglio al quale poteva fare affidamento. La sensazione di essere nei guai non voleva abbandonarlo, aveva l’impressione di essere come avvolto nelle spire di un mostro.

Sguardi curiosi osservavano la scena, occhieggiando il motivo vero e proprio che l’aveva scatenata. Era infatti raro vedere il Golden Boy con solo un asciugamano avvolto in vita a coprire le sue nudità, inveire contro l’amico di sempre, ormai spalle al muro.

La scena era una vera delizia! Sembrava appena uscito da sotto una cascata. L’enorme quantità di gocce che sfioravano impunemente il suo corpo ne erano la prova. Ma la cosa che attirava sguardi curiosi ed indagatori era la testa completamente fasciata da un enorme asciugamano usato a mo di turbante.

-Harry… dai, non è così male- cercò di dire spalmandosi completamente al muro alle sue spalle.

Il moro ridusse gli occhi a due fessure taglienti come lame, mentre la vena sulla tempia destra pulsava pericolosamente.

-Tu dici? Niente di male?- e senza aggiungere altro risalì velocemente i scalini a chiocciola che lo avrebbero portato nel dormitorio maschile. Quando il rumore di una porta sbattuta giunse alle orecchie degli occupanti della Sala Comune rosso-oro, ci fu un generale sospiro di sollievo accompagnato da occhiate malevole all’indirizzo del più giovane componente maschile della famiglia Weasley.

 

***

 

“PRINCIPE AZZURRO CERCASI…”

 

Questo era il titolo che spiccava a caratteri cubitali sulla prima pagina del nuovo giornalino di Hogwarts.

Le fondatrici, le ragazze più pettegole che Hogwarts avesse mai avuto la sfortuna di ospitare.

Nomi come Romilda Vane, Lavanda Brown, Padma e Calì Patil, spiccavano sotto la scritta direttrici della “Gazzetta delle 4 case”.

-Scegliere Hogwarts, no?- Commentò aspramente Pansy Parkinson sfogliando svogliatamente le pagine tra le sue mani, mentre storceva il naso con espressione infastidita.

-Mi sono sempre chiesta come si faccia a leggere questa robaccia, pettegolezzi di scarsa classe, se devo essere sincera- aggiunse sotto lo sguardo divertito dell’amico Blaise.

-Ah no?- Chiese guardandola con ironia.

-Zitto Blaise, o potrei decidere di spifferare qualcosa a questo giornalino da quattro soldi. Qualcuno potrebbe venir a conoscenza della tua cotta per una certa Grifondoro…- minacciò con un sorriso falso ad incorniciarle le labbra sottili.

Il ragazzo a quelle parole per poco non sputò il succo di zucca, tentando invano di mandarlo giù piuttosto che su, guardando la sue ex migliora amica con sguardo omicida.

-Non oseresti, Parkinson- decretò cercando di darsi un contegno. La sua piccola sceneggiata infatti, aveva attirato molti sguardi curiosi della tavolata verde-argento.

-Oh ti prego, mettimi alla prova! Non aspetto altro!-

La verità di quelle parole era purtroppo avvalorata da fatti analoghi che lo avevano portato a credere che quando Pansy Parkinson diceva un cosa, quella era.

-Serpe- sibilò conscio che darle contro non avrebbe portato a nulla di buono.

-Grazie!-  sorrise lei ironicamente, gustandosi  quello che rimaneva della sua colazione e tornando all’articolo vero e proprio che l’aveva convinta a prendere tra le mani quella sottospecie di “carta straccia da pettegolezzo”.

 

 

PRINCIPE AZZURRO CERCASI…

 

SIGNOR E SIGNORI IL PRINCIPE DELLE SERPI ALIAS DRACO MALFOY, CI HA RILASCIATO UN’INTERVISTA. GRAZIE ALLE NOSTRE PERSPICACI E CONVINCENTI GIORNALISTE, SIAMO RIUSCITE A FARCI DARE LA DESCRIZIONE DEL TIPO IDEALE DELL’ALGIDO PRINCIPE DELLE SERPI.

EH SI, RAGAZZE DI TUTTE E QUATTRO LE CASE. ORECCHIE ED OCCHI APERTI.

POCHE PAROLE, MA CHIARE: “CAPELLI BIONDI ED OCCHI VERDI”.

ECCO QUALI CARATTERISTICHE DEVE AVERE LA PERSONA IN GRADO DI STREGARE IL CUORE DEL NOSTRO BEL PRINCIPE. RAGAZZE, E PERCHÉ NO, ANCHE RAGAZZI, AVETE QUESTE CARATTERISTICHE? FATEVI SOTTO ALLORA! POTREBBE ESSERE LA VOSTRA OCCASIONE.

 

 

-Oh per Salazar…- sbottò  Pansy  disgustata, richiudendo il giornale e buttandolo svogliatamente davanti a sé.

Blaise sorrise divertito. Sapeva esattamente cosa quella sua testolina Serpeverde stava macchinando.

-Appena lo saprà Draco…-

-Oh ma io lo so, piccola- la interruppe una voce divertita alle sue spalle, prima di sentire le labbra appartenenti al proprietario, sfiorare la propria guancia per poi vederselo sedere di fianco.

La mora osservò il suo migliore amico con uno sguardo scettico e il sopracciglio destro inarcato.

-Draco, a te i biondi non piacciono! e se è per quello neanche le ragazze- aggiunse scrutandolo con sguardo indagatore.

Il biondo si limitò ad un semplice ghigno enigmatico degno della sua reputazione, lanciando uno sguardo veloce alla tavolata rosso-oro, stranamente ancora deserta. I grifoni erano rinomati per i loro ritardi, ciononostante, doveva essere successo di sicuro qualcosa, per cui solo i primi due anni erano seduti a tavola.

-Potter ne avrà combinata un’altra delle sue- pensò sorseggiando il suo succo di zucca con uno strano luccichio negli occhi.

 

***

 

-Ron!-

-Oh avanti, Harry! Ormai abbiamo chiarito, no? Lo sai che non l’ho fatto apposta, e dai…- cercò di sdrammatizzare -infondo non stai così male…-

-Ron!- Esclamò a denti stretti adocchiando l’entrata della Sala Grande - Non ci riesco! Al diavolo!-

-Dai Harry, non puoi rimanertene rintanato nella Sala Comune per l’eternità-

 -Tu dici? Dammi dieci valide ragioni che lo confermino!-

Il rosso si prese una manciata di secondi per considerare se l’opzione “rispondere” fosse una saggia cosa in quel frangente. Dovette desistere sotto lo sguardo eloquente del suo migliore amico.

-Vedrai che Hermione sistemerà tutto! Basterà qualche semplice ricerca…-

L’amica lì di fianco eguagliò l’occhiata minacciosa poco prima fatta dal moro -Com’è che sono sempre io quella che deve rimediare a i tuoi danni, Ronald Weasley?- chiese incrociando le braccia al petto.

-Ma perché sei la migliore studentessa che Hogwarts abbia mai visto e perché sei la mia ragazza- aggiunse mentre le orecchie gli si tingevano di un colorito rosato.

Hermione a quelle parole addolcì leggermente l’espressione mollando una  manata al suo ragazzo.

-Forza andiamo, altrimenti Harry non sarà l’unico a voler porre fine alla tua giovane vita-

Harry sospirò rassegnandosi al suo destino, mai come in quel momento avrebbe dato qualsiasi cosa per non dover oltrepassare quel portone.

-Harry…- lo chiamò la sua migliore amica.

Ron  trattenne a stento una risata nel vedere la sua espressione e in più nell’adocchiare anche qualcos’altro.

Harry gli passò di fianco superandolo, non prima di avergli mollato l’ennesimo coppino nell’esatto posto dove prima era calata la mano della sua ragazza.

 

-Forza Harry sei un Grifondoro. È ora di dimostrarlo! E di tirare fuori il proverbiale coraggio rosso-oro.-

 

E mentre quelle parole sfiorarono la sua mente come un mantra, fece  il suo ingresso in Sala Grande con ancora Ron alle spalle che si lamentava e sghignazzava allo stesso tempo, e dall’intera casa rosso-oro stranamente tutta compatta quel giorno.

 

***

 

La Sala Grande quella mattina sembrava più sveglia e piena di vita che mai. Bisbigli eccitati riempivano l’aria mischiandosi tra loro, creando un lieve ronzio concitato di sottofondo.

La maggior parte degli studenti presenti stringevano tra le mani il famoso giornale con l’articolo rivelatore.

Le ragazzine dei primi anni mormoravano elettrizzate. Chi più corrispondeva alla descrizione della ragazza ideale dell’algido principe delle serpi, le si potevano vedere lisciarsi e sistemarsi i capelli, sbattere le ciglia come se fossero dotate di vita propria, e ridere civettuole, quando per puro caso i loro stramazzi attiravano l’attenzione del biondo.

Il chiacchiericcio però, si spense di colpo quando fece la prioria entrata il grifone per eccellenza seguito dall’intero dormitorio rosso-oro.

 

 

-Ron io ti ammazzo e ti seppellisco così a fondo nel Lago Nero che neanche la Piovra gigante riuscirà a raggiungerti- bisbigliò a denti stretti, scrollandosi da davanti al volto un ciuffo di capelli ribelli, per poi sedersi al proprio tavolo dando praticamente la schiena all’intera Sala perdendosi così uno sguardo alquanto bramoso.

 

***

 

-Ma si può essere più  stupidi? Ma perché ho un amico del genere? Perché??? Certo per lui è normale mettere dentro agli shampoo pozioni a caso, vero? Oh si, normalissimo, dannazione! E quello che ci va di mezzo è sempre il sottoscritto!-

 

E era riuscito a sfuggire ai suoi compagni di casa, reclamando un po’ di tempo per se. Stava percorrendo spedito il corridoio del secondo piano diretto verso il famoso Lago Nero in cui aveva minacciato di buttare il corpo del suo migliore amico. Chissà perché col passare dei minuti, e degli sguardi e dei risolini di alcune ragazzette stupide, diventava sempre più una prospettiva allettante.

Capiva di essere ridicolo, lui stesso si sentiva tale, ma non capiva come questo scatenasse risolini talmente acuti che anche un pipistrello si sarebbe suicidato a sentirli.

Un’altra cosa strana era il fatto che tutti giravano per la scuola quella mattina con un giornale tra le mani, anzi “il giornale”.

Rabbrividiva al solo pensiero. 

All’ennesimo strillo acuto seppellì del tutto la sua tolleranza e con essa la sua pazienza, uscendo a passo di marcia dall’aula di pozioni a lezione appena conclusa. La lezione stessa si era dimostrata ancor peggio dell’abituale amministrazione.

Piton doveva trovare quella faccenda particolarmente ilare e piena di pretesti per punzecchiarlo, ed Harry, infondo, non poteva dargli tutti i torti. Quindi appena avuta l’occasione era letteralmente partito il più lontano possibile da forme umane in grado di ridere di lui.

Pensandoci, anche la Piovra gigante si sarebbe fatta due risate sotto tutti quei tentacoli, vedendolo.

-Infondo ci sono cose peggiori nella vita- cercò di convincersi, anche se in quel momento avrebbe di gran lunga preferito un incontro ravvicinato con Voldemort piuttosto che quello.

Perso nei sui pensieri non poté impedire di venire trascinato all’interno dell’aula vuota che si apprestava a sorpassare.

-Carino da parte tua fermarti qui, Potter-

Inutile dire… quella voce l’avrebbe riconosciuta anche con dei tappi nelle orecchie, e nonostante si impose di fermarlo, il suo cuore partì per la tangente ritenendo normale compiere mille battiti al minuto.

Dannazione! Cosa gli succedeva?

-Malfoy non mi sarei fermato qui nemmeno se tu regalassi l’intera tua camera blindata- ribatté rendendosi conto solo allora di avere il biondo a poche spanne di distanza che lo fissava con uno strano sguardo, come uno Snanso in una miniera piena d’oro.

Ma decisamente Draco Malfoy non era uno Snaso, e questo rendeva le cose estremamente più complicate.

-Sai Potter… ti dona questo nuovo look- rifletté ignorando completamente le parole appena udite,  avvicinandosi ancora di più al suo nemico, il quale indietreggiò fino a ritrovarsi con le spalle al muro.

Harry assottigliò lo sguardo. Ci mancava solo Malfoy a prenderlo in giro, per concludere in grande stile la giornata. Ma prenderlo in giro non era esattamente quello che il Serpeverde aveva in mente, infatti sentì poco dopo la sua mano affusolata avvicinarsi e immergersi tra i suoi capelli color seppia, accarezzandoli lievemente e intrappolando una ciocca di essi tra le sue dita color latte.

-Per quanto ti doni questo colore, Potter, ti preferivo decisamente moro. L’ebano è estremamente più sexy come colore, non lo sapevi? Ed anche tu eri più sexy! - confermò suadente, mentre la distanza era praticamente nulla.

Inarcando le sopracciglia ancora more, Harry atteggiò le labbra a un silenzioso “Oh...”

 Non ebbe il tempo di dire altro prima che le sue labbra semiaperte per lo stupore venissero divorate con bramosia, come se dovessero sparire da un momento all’altro.

Il suo cervello si rifiutò di collaborare per una manciata di secondi che a lui parvero un insieme di eternità accatastate l’una sull’altra. Quando finalmente gli giunse l’input, col comando di acchiappare ed immergere le proprie mani in quei fili di seta e stringere a se quel corpo meraviglioso che lo stava schiacciando spalle al muro, si decise a collaborare a quel bacio, con altrettanta voglia e voracità mista al desiderio che quell’angelo tentatore stava scatenando in lui.

Quando le loro labbra si separarono, ed entrambi aprirono gli occhi, il moro poté giurare di aver udito un sospiro di piacere fuoriuscire dalle labbra dinnanzi alle sue.

Il biondo riacquistò in breve tempo la sua maschera di facciata, scostandosi dal corpo del moro ancora schiacciato alla parete. Dovette ammettere, almeno con se stesso, di sentire la mancanza del calore che quel corpo aveva scatenato in lui. Sentirlo così arrendevole sotto i suoi tocchi l’aveva mandato in tilt.

Il fiato di entrambi era troppo scarso per cercare di poter articolare qualsiasi forma verbale di senso compiuto. Malfoy sfiorò lievemente, con un gesto delicato, una ciocca color oro del Grifondoro, scuotendo leggermente il capo, mentre un sorriso leggero increspava le sue labbra.

E avvicinandosi lentamente al suo orecchio sussurrò sensuale -Carino da parte tua assecondare i miei desideri e le mie preferenze, Potter, ma se su quel giornale ci fosse stato scritto che amo da impazzire le Puffole Pigmee tu cosa avresti fatto? Te ne saresti fatta tatuare una sul petto?- insinuò malizioso, mentre la mano trasformava in  gesti le sue ultime parole.

Il moro-biondo si  lasciò sfuggire un sospiro estasiato, mentre la sua mente cercava di scacciare il pensiero di quel fiato caldo sul suo orecchio, non ponendosi neanche la domanda di che diavolo stesse parlando

-Forse no… ma ora, vedendo i risultati, sicuramente l’avrei fatto- rispose con voce flebile incatenando il proprio sguardo in quello argenteo dell’altro.

Il biondo sorrise ferino prima di allontanarsi dal cercatore rosso-oro ed uscire dall’aula

-Bene a sapersi, Potter-

Mentre nella mente del Grifondoro risplendeva un solo unico pensiero: “Grazie Ron”.

 

***

 

Si guardò allo specchio, i capelli ormai dell’originario color ebano. Prese tra le mani due giornali che recavano in alto la scritta “Giornale delle 4 Case”.

Quello alla sua destra risultava essere del giorno precedente mentre l’altro recava la data di quel giorno.

Diede un occhiata a quello del giorno prima dove la scritta “Biondo ed occhi verdi” lampeggiava ad intervalli regolari. Sorrise, scuotendo il capo lievemente, e spostando il suo sguardo smeraldino sull’articolo di giornale posto vicino.

 

 

ALTRO INDIZIO STUDENTESSE E STUDENTI DI TUTTA HOGWARTS.

PARE CHE IL NOSTRO PRINCIPE DELLE SERPI ABBIA GUSTI ABBASTANZA DIFFICILI. NON BASTAVA ESSERE BIONDI CON OCCHI COLOR SMERALDO! SEMBRA CHE A STIMOLARE IL NOSTRO SERPEVERDE CI VOGLIA ANCHE UN’ALTRA CARATTERISTICA:

 

NESSUNO DI VOI HA UNA PUFFOLA PIGMEA TATUATA SUL PETTO?

 

 

Il moro sghignazzò, sfiorandosi appena il petto con un dito, prima di richiudere il giornale e dirigersi in Sala Grande per una nuova giornata di scuola.

 

 

 

Un piccolo commento sarebbe veramente gradito! Basterà solo un minuto del vostro tempo e farete felice l’autrice!

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