Le sue dita raccolsero l'umida sabbia, la sparsero intorno ai suoi piedi, si scontrarono ancora con la piccola granella che aveva tutt'intorno. Affondò le mani nel terreno sabbioso. Si sdraiò, i capelli biondi gli si riempirono di minuscoli granellini di sabbia. Chiuse le pesanti palpebre sugli occhi dorati. Aveva bisogno di scollegarsi dal mondo intero, voleva concentrarsi solo sul calmo, pacato, irregolare rumore delle onde che si infrangevano sulla nera scogliera, spruzzando il bagnasciuga di acqua. Quell'acqua, spumeggiante, salata... Infinita. Questo pensava. Si alzò lentamente. Mentre si avvicinava a quell'acqua, il cui rumore cullava la sua tranquillità, raccolse qualche pietra, per poter, lanciandole, scalfire in qualche modo l'andamento così rassicurante delle onde. Nessuno sa quanto quel ragazzo desiderasse essere spuma, quella che la risacca delle onde trasportava, colpiva, proteggeva. Il perchè, poi, è ancora più sconosciuto. I suoi piedi calciavano la superficie dell'acqua, schizzando il paio di jeans nuovi che il ragazzo indossava. Voglio essere la schiuma bianca che ricopre l'oceano in tempesta. Queste parole, che gli offuscavano la mente, lette in chissà quale libro, divennero il sogno del ragazzo dagli occhi d'oro. Il suo sguardo si posò sulla spiaggia deserta. Uno stradone molto poco trafficato si affacciava su di essa. Riportò di nuovo lo sguardo ai suoi piedi nudi nell'acqua. La brezza marina scompigliava i suoi capelli biondi.senza neanche sfilarsi la camicia, o il nuovo paio di jeans costosissimi, il ragazzo si tuffò nell'acqua gelida. Riemerse dopo poco per riprendere fiato e immergersi di nuovo. Da lontano, sullo stradone, una ragazza, dai capelli blu oceano e dagli occhi azzurri, pacati, striati di grigio, lo stava osservando riemergere per pochi secondi, e dopo, ributtarsi nelle limpide e gelide acque dell'oceano. La ragazza sorrise. Forse non poteva risolvere tutti i problemi del biondino, ma forse, poteva esaudire il suo più grande desiderio. Lo aveva osservato in momento della sua vita; aveva osservato la sua avversione  verso i beni materiali, la sua generosità eccessiva, i suoi problemi. Il ragazzo riemerse di nuovo. Questa volta però non tornò sotto il pelo dell'acqua, ma rimase lì, a galleggiare, si stava rilassando del leggero sù e giù, i movimenti che il mare lo obbligava a fare, per non affogare. La ragazza scocciò le dita. 
-Sei stato bravo fin'ora. Se permetti voglio aiutarti io adesso. Tu hai salvato me e il mio popolo, il mio regno, casa mia, dalla distruzione. La barriera corallina ti ringrazia. Adesso sei parte del mare!
Queste parole, purtroppo, il ragazzo non potè mai sentirle. Nell'istante in cui le esili dita della ragazza schioccarono, il corpo del biondino si trasformò in spuma. Il suo unico desiderio finalmente si era avverato. La ragazza raggiunse il bagnasciuga, anche se effettivamente, non sembrava essersi mossa. Si bagnò le dita con l'acqua marina.
-Dio ti benedica, ragazzo.
Sussurrò con le lacrime agli occhi. La brezza staccò dagli occhi della ragazza una lacrima, che si librò nell'aria, trasportata dal vento fresco. La ragazza scomparve nel nulla. Il vento cessò. Quella lacrima, che si era dissolta nell'aria, fu l'ultima cosa che rimase di quei due giovani. Quando sei in spiaggia, accarezza la brezza marina e la spuma leggera del mare. La piccola sirena si è sacrificata trasformandosi nel vento che soffia sui mari, e solo per regalare al ragazzo biondo che aveva a cuore, la possibilità di vivere il suo sogno.