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Autore: Shiho Miyano    03/05/2014    5 recensioni
vi siete mai chiesti cosa sia accaduto dopo il movie 13? io si.
****
dedicato a chris vineyard, per la seconda volta ;)
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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DOPO



 

a chris vineyard, per la seconda volta e con amore.ti voglio bene



Ore 23.30 Tokyo Tower - Tanabata

 

gente.

Gente che mormora, gente che scatta foto, gente che indica.

E sguardi, sguardi curiosi, insistenti, preoccupati, sguardi che ti seguono.

Il brusio è assordante, l'ambulanza grida per sovrastare quel delirio, i giornalisti si fanno spazio a gomitate con al loro seguito uomini reggenti colossi di videocamere.

Vengo investito dai lampi dei flash, li sento illuminarmi il viso ed il rumore sordo dello scatto.

Un bambino con lo sguardo malinconico che si tiene il braccio ferito con una mano, ormai sporca di rosso.

Un bambino che si guarda intorno , che cerca di evitare la barella con il cadavere, che alza in continuazione gli occhi al cielo in direzione della coltre di fumo nero.

Penso di apparire così.

Ogni tanto una mano si avvicina per toccarmi, illusa del fatto che mi servi conforto, ma si blocca sempre prima di sfiorarmi, a pochi centimetri da me.

Leggo domande negli occhi della gente , domande a cui non so e non posso rispondere.

E infondo, perchè dovrei?

Tiro dritto, cerco d'ignorare tutto ciò, di concentrarmi sul cosa fare adesso, cosa raccontare, che bugia convincente simulare e sputare sulla faccia della polizia.

Sulla faccia di Ran.

Ran, che si è svegliata in un paesaggio disastrato, con vetri nei capelli e un bambino strettamente coinvolto nella faccenda rannicchiato in un angolo, a vegliare su di lei.

Cosa raccontarle?

Lancio un'occhiata alla marea di persone costrette dietro ad un nastro giallo, esamino i loro visi, le loro macchine fotografiche.

E poi la vedo, infondo alla calca, immobile, con lo sguardo perso.

Haibara.

è spaventata, ha le mani strette a pugno con le nocche sbiancate, gli occhi spalancati che mi fissano.

Sento i flash aumentare, ed ora anche il suo viso ne è investito.

Ha solo una frase bloccata in gola a strozzarla.

Solo una.

Chiude gli occhi e la dice, scandendola con le labbra

 

sei uno stupido incosciente.

 

 

 

Ore 10.25 centrale di polizia - il giorno dopo

 

 

lui è li dentro, dentro quella maledetta sala interrogatori.

Non ce l'hanno mai portato, non l'hanno mai trattenuto così a lungo, non l'hanno mai interrogato agenti che non fossero Sato, Takagi o Shiratori.

Fisso la porta, l'unica cosa che ci separa, spero che si apra.

Ma non accade.

È dentro da ore ormai.

Fingo indifferenza ma ho paura, paura che ci scoprano, che Kudo crolli, che Gin l'abbia riconosciuto.

Ha sempre steso veli molto convincenti sui suoi disastri, ma cosa può fare adesso? Come può coprire un cadavere, un osservatorio mitragliato e un incidente di elicottero?

Agasa mi lancia un'occhiata di pura preoccupazione, ed io non posso che fare lo stesso.

La tensione mi sta facendo scoppiare la testa.

La porta si apre e un ragazzino dall'aria sconvolta esce a passo svelto.

È stanco, ha il viso pallido e la fronte sudata.

Kudo mi sorride

-ciao Haibara-

riesco a sentire prima che sparisca infondo al corridoio seguito da un agente.

 

 

Ore 16.00

 

la luce del sole mi ferisce gli occhi, i giornalisti mi tolgono l'aria.

Ancora una volta avverto gli scatti delle macchine fotografiche e le mani che si allungano per afferrarmi.

Dio, sto per morire.

Mi faccio largo a bracciate e la ferita ricomincia a protestare insistentemente togliendomi quel poco di fiato rimasto.

Bugie, se mi fermassi potrei dire solo bugie.

Takagi, alle mie spalle , cerca di portarmi fuori da quell'inferno con “no comment” imbarazzati e a volte scocciati.

Lo sento spingere lievemente sulle mie spalle.

-alla conferenza, si chiarirà ogni genere di equivoco alla conferenza!-

conclude quando finalmente arriviamo alla fine del gorgo.

Haibara, che mi ha aspettato fino ad ora, mi afferra un braccio e mi tira via abbandonando l'agente alla folla vociante.

Mi giro a guardarlo mentre ricompatta i giornalisti ed urla che c'è stato un grosso scambio, che io non c'entro niente in tutto ciò.

L'ho ingannato un'altra volta.

Li ho ingannati un'altra volta.

Ran, Kogoro, Ayumi, Genta, Mitzuhiko, l'ispettore Megure....

Mi chiedo per quanto tempo riuscirò ad andare avanti, quanti altri interrogatori riuscirò a sopportare.

Haibara mi sbatte contro un muro torcendomi il polso con così poco preavviso da lasciarmi a bocca socchiusa per qualche istante

-sei contento adesso? -

non c'è più traccia della ragazza spaventata di ieri sera e stamattina, adesso c'è solo rabbia da sfogare

-ti ho chiesto se sei contento adesso! Una torre mitragliata, innocenti che potevano rimetterci la pelle, Gin che con molta probabilità ha visto il tuo viso dall'elicottero, un cadavere, un taglio profondo sul braccio,un trauma cranico....-

si avvicina e sento aumentare la sua stretta

-lasciami...-

-altrimenti,che fai? Vai da Ran? Lo sai che stava per morire anche lei a causa tua? Lo sai che avrebbe potuto scoprirti? Lo sai che se cadi tu cado anch'io? -

-ho detto lasciami!-

tiro uno strattone e finalmente il sangue torna a circolare attraverso il polso.

Me lo massaggio guardandola negli occhi.

È di nuovo spaventata adesso, cerca di girarsi dall'altra parte per nascondermelo senza molto successo, stringe i pugni.

Sembra così indifesa, sembra quasi impossibile che lei pochi istanti fa stesse per slogarmi un polso.

È sempre stata imprevedibile.

Abbasso lo sguardo

-non mi ha riconosciuto, altrimenti sarei gia morto ammazzato da un cecchino. All'interrogatorio mi hanno creduto, è bastato raccontargli che avevo voluto solo giocare al detective e che non pensavo che potesse finire così, ho detto di essere stato messo KO da Irish e che quando mi sono svegliato era gia successo l'irrimediabile.-

faccio una pausa e torno a guardarla

-è tutto a posto, Haibara...siamo di nuovo al sicuro..-
- e le foto? Ci sono nostre foto ovunque...-

 

indica un negozio di fotografie.

Ci sono le nostre foto in esposizione.

Io, con lo sguardo triste che mi tengo un braccio, lei , ferma e fiera che mi guarda con occhi terrorizzati.

Sento un brivido sulla schiena

-siamo minorenni, la polizia non esiterà a requisirle-

alza le spalle.

Non è tranquilla.

Non penso che lo sarà mai.

-andiamo a casa-

mi dice prima di darmi la schiena.

Non ho voglia di dirle che dei testimoni hanno visto Vermouth girare davanti alla Tokyo Tower, è troppo spaventata.

-prima o poi sbaglierai i calcoli, Kudo ….-

mormora abbastanza forte per far sì che io senta.

Mi guarda un'ultima volta.

Sorride triste.

- ...loro aspettano solo questo.....-




 

sera!! lo so, lo so, non è esattamente un "capolavoro" e capirò se vorrete tirarmi tutto quello che avete sotto mano xD
in occasione del compleanno di shin

 
   
 
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