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Autore: dontlookback    03/05/2014    0 recensioni
Ora ditemi voi, ciò che provavo, e che forse provo ancora, era o no amore?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Probabilmente a ciascuna di voi è capitato ciò che, anche adesso, accade a me. Avere l’ispirazione per scrivere, ma non sapere come . Stare davanti al computer e continuare a fissare lo schermo imperterriti con quell’odiosa barretta che continua ad apparire e sparire, quasi volesse costringerti a scrivere. E non è solo la barretta a infastidirti, ma anche l’orologio. Lui sta lì, imperterrito, e continua a segnare il tempo che passa, continua a segnalarti che tu te ne stai ferma incollata alla sedia della scrivania a cercare un modo per iniziare il tuo testo mentre il mondo va avanti, senza di te. E poi ci si mette anche la musica. Tutte le canzoni salvate sul tuo mp3 continuano a scorrere, distraendoti, facendoti cantare e dimenticare ciò che ti era venuto in mente. Ma alla fine l’inizio lo trovi…  Cominci a mettere insieme parole a caso, formando un discorso senza senso, noioso e che ti riporterà a cancellare tutto milioni di volte e a ricominciare con tremila modi diversi prima di convincerti e ritenerti soddisfatta, ma da qualche parte bisogna pure cominciare no? Ecco quello che sto facendo io; faccio scorrere le dita sulla tastiera provocando un ticchettio fastidioso, udibile in qualsiasi angolo della casa. Ma sono costretta a farlo, per non prendere una D. Vietato usare termini volgari, vietato scrivere meno di due pagine, un unico obbligo: parlare dell’amore. Questo è ormai un tema che mi ha stufato, soprattutto nelle ultime tre settimane. Alla fine nessuno sa cosa sia l’amore, neanche i vecchi di ottant’anni. Di sicuro è qualcosa di troppo impegnativo, qualcosa per cui si sta bene, qualcosa per cui si soffre, qualcosa per cui vale la pena vivere, andare avanti o qualcosa per cui morire. Tutti parlano sempre e solo di questo; gente normale, cantanti, scrittori… Interi album scritti ad una persona, canzoni dedicate ad un’altra, romanzi interi, pagine, parole, tempo, “sprecati” a scrivere di un qualcosa di impreciso. Anch’io vorrei diventare una scrittrice ma di sicuro non pubblicherei libri in cui parlo solo di cose inventate. Perché diciamoci la verità: sappiamo tutti che il principe azzurro non esiste. E non perché, come ormai si dice, i ragazzi sono tutti uguali, ma perché è così e basta. I ragazzi saranno anche degli immaturi ma ognuno ha il proprio carattere… Di canzoni d’amore e romanzi di questo tipo ne ho sentite e letti fin troppi, illudendomi di poter vivere in quel modo. Tutti lì a dirti che sei stupenda, che sei magnifica, fantastica, l’amore della loro vita. E’ grazie a tutto ciò che sogniamo. Già, sogniamo… E’ un qualcosa di sbagliato ciò che ci fanno credere. Fanno vivere una realtà diversa e non penso sia giusto. La realtà va vissuta e affrontata per quella che è. E non voglio incolpare nessun autore di tipo musicale o letterale, ma sono abbastanza stufa di leggere sui social o sentir parlare delle ragazze convinte di potersi rifugiare nei libri e di stare bene sole, chiuse in camera loro con le cuffiette, sdraiate sul letto, e un libro in mano. Non è bello starsene sempre e solo per conto proprio, ritrovarsi sempre soli, senza nessuno disposto a ridere con noi, piangere con o per noi, pronto a supportarci nei momenti di sconforto totale. Mi è stato detto che il futuro è la somma delle scelte che facciamo ora e continueremo a fare. Al che ho pensato “Yuppi la matematica ora influenza pure il mio futuro!” Ma alla fine è vero. Se si allontanano tutte le persone con cui stiamo, ci ritroveremo soli, davvero soli. E poi voglio vedere come un libro o una canzone possono riportarci i nostri amici. Per questo, amo essere così come sono. E’ vero, sono piena di difetti ma non m’importa finchè non sono sola. Ho intorno gente che mi vuole bene ed è tutto ciò di cui ho bisogno in questo momento.
Eppure anch’io poche settimane fa credo di essermi innamorata, proprio come in un libro, proprio come una canzone… Lui bellissimo. Alto, capelli neri, occhi scuri, fisico perfetto, due anni più grande. Sorriso che fa invidia al mondo, risata magnifica. Io, con le mie amiche in corridoio, continuavo a vederlo passare, andare fuori a fumare, andare a comprare qualcosa da mangiare al bar ed entrare e uscire da scuola. Continuavo a guardarlo, osservarlo da lontano, in silenzio, sorridere ai suoi amici, passarsi la mano tra i capelli… Ascoltavo i commenti delle altre mie compagne rivolti a lui senza dire nulla, annuendo soltanto a tutte quante, cominciando, giorno dopo giorno, ad interessarmi sempre di più a quel bellissimo ragazzo di cui non sapevo nemmeno il nome. Ne parlai alle mie amiche e insieme decidemmo il suo soprannome, continuando a parlarne nei giorni seguenti. Una sera poi, stesa sul letto intenta a parlare con tutte le mie amiche, mi arriva un messaggio da una di loro che, ancora non ho capito come, è riuscita a sapere nome e cognome: Zayn Malik. Accesi il computer sperando di trovarlo da qualche parte. Trovai il suo profilo di Ask e, presa dall’irrefrenabile voglia di parlargli gli scrissi, sapendo già che non mi avrebbe mai risposto, anche se sinceramente ci speravo. Mi coricai subito dopo, con l’eccitazione di un bambino alla vigilia di Natale. La mattina seguente mi alzai notando con piacere che invece mi aveva risposto e da lì cominciammo a parlare. Sembrava quasi interessato. Che poi di sicuro non lo era, ma a me, che ero troppo elettrizzata per ragionare e capirci qualcosa, sembrava in quel modo. Parlammo per due mesi finchè non decisi poi, sotto sua ripetuta richiesta di fargli capire, in un qualsiasi modo chi fosse la misteriosa ragazzina che lo stava stressando ogni giorno, con qualsiasi banalissima scusa, pur di riuscire a parlargli. E il giorno dopo avergli detto chi ero, credevo di essermi fatta una mega figuraccia quando invece, per mia fortuna, non se n’era minimamente accorto. Smettemmo di parlare per un po’ ma poi ricominciai a scrivergli visto che quel qualcosa che provavo per lui mi, quasi imponeva di farlo. Ma non era più simpatico come all’inizio. E così dopo un paio di settimane, lasciai perdere definitivamente. Ormai ero convinta - e lo sono tutt’ora - che lui avesse - e abbia - capito chi sono. Continuai comunque ad alzarmi felice ogni mattina, sapendo che l’avrei rivisto passare in corridoio. Era fantastico provare tutto quel vortice di emozioni e, più ci stavo dentro, più mi piaceva. Finchè poi, un giorno, andando a vedere se avesse messo qualche foto su Ask, vidi una conversazione di qualche ora prima, fatta con una ragazza di un anno più grande di me. Le mie amiche mi dissero che magari, si stavano frequentando ma io, non diedi loro ascolto. Decisi poi di chiedergli se si stesse sentendo con qualcuno e il suo “può darsi” in risposta mi fece tornare in mente le mie amiche. Due giorni dopo, sempre in quel maledetto corridoio, lo stavo aspettando ma ancora non l’avevo visto. Così io e le altre decidemmo di andare a fare un giro. Appena svoltammo l’angolo nel “corridoio degli innamorati” vidi la ragazza di quarta parlare con qualcuno e in quel momento sperai vivamente non fosse lui. Ma poi riconobbi i suoi vestiti che avevo visto poche ore prima all’entrata e lo vidi sorriderle. Iniziò a battermi fortissimo il cuore e tornai indietro con le altre, scioccate quasi quanto me. Il giorno dopo, erano ancora in quel corridoio ma si stavano baciando. A differenza del giorno prima, non provai niente, se non un terribile senso di disgusto nel vedere le loro lingue “lavorare”. Ero improvvisamente diventata indifferente a quel ragazzo che avevo osservato per tutto quel tempo. E ora, quando li vedo abbracciati sorrido, a volte pensando che potrei esserci io al posto di lei.
Ora ditemi voi, ciò che provavo, e che forse provo ancora, era o no amore?
  
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