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Autore: _only_ hope_    04/05/2014    12 recensioni
Dal testo:
In quell’occasione esteriormente era sembrato che non le importasse molto, ma in realtà dentro stava impazzendo dalla gioia.
Come sta accadendo in questo momento.
Solo che oggi glielo vuole far capire che le è mancato e che è contenta che sia ritornato: non le importa nulla se tutti li guarderanno.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Nuovo personaggio, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Bentornato

È una giornata come un’altra a New York e i detective del dodicesimo distretto sono chiusi in ufficio a finire di interrogare il principale sospettato dell’omicidio di una modella.
Questa volta, invece di Castle, che è momentaneamente impegnato nel tour del suo nuovo libro, hanno tra i piedi i detectives Lines e Matthews, due tirocinanti arrivati freschi freschi dall’Accademia. Loro ora, invece di osservare l’interrogatorio dietro al vetro della stanza adiacente a quella in cui si trovano Beckett e Ryan, sono in piedi davanti alla Lavagna del Delitto e studiano attentamente le prove che hanno portato alla chiusura dell’indagine. L’unica cosa di cui non si capacitano è perché i loro colleghi, pur essendo giovani e avendo a disposizione un grande armamentario tecnologico, si ostinino ad utilizzare uno strumento così antiquato...
Sono talmente persi nei loro pensieri che non si accorgono neppure dell’uomo che arriva alle loro spalle e si ferma a guardare la Lavagna:
“È stato il capo, giusto?” esordisce lui alcuni minuti dopo, per far sì che i due lo notino. In effetti, ottiene l’effetto voluto: li vede sussultare e poi girarsi di scatto. Quei due ragazzetti lo squadrano dall’alto in basso: dai capelli mori e ben pettinati alle scarpe laccate, fermandosi insistentemente sulla sua camicia blu. Capiscono subito che si tratta di un civile.
“Vuole per caso corromperci con un caffè?!” esordisce Lines, il bassetto con i capelli tinti di biondo. L’interessato lo guarda come se fosse stralunato:
“Mi crede davvero capace di una simile bassezza?!” chiede, con tono fintamente indignato e palesemente divertito: “E comunque ho risolto il caso da solo, no?” continua, fiero delle sue capacità
“Da solo non direi, con tutto quello che c’è scritto qui” esordisce l’altro aspirante detective, alto, moro e alquanto attraente e muscoloso, lasciando il nuovo arrivato alquanto perplesso: “E poi, scusi, lei chi è? Da quando in qua i civili entrano ed escono a loro piacimento?” continua, pensando che forse riuscendo a cacciare l’importunatore riuscirà ad ottenere una buona parola dai suoi tre superiori, che sono così severi con lui e Lines. E poi, chissà, magari quella poliziotta mora tanto sexy gli sorriderà, gli rivolgerà la parola e accetterà di trascorrere una cena con lui...
Peccato solo che il povero Matthews non abbia messo in conto che se l’uomo fosse stato senza permesso al piano terra non lo avrebbero neppure lasciato entrare!
“Potrei farvi la stessa domanda...” obietta inaspettatamente il civile
Lines fa un rumoroso sbuffo: “Siamo detective, noi!” puntualizza, mostrando la cintura con appeso il distintivo per rimarcare il concetto.
L’altro fa spallucce: “Io ho il permesso del sindaco, quindi siamo pari” dice, con tono molto tranquillo, mentre gli altri due lo guardano malissimo.
Poi Matthews, ancora pieno di speranza, interviene: “E dove sarebbe questo permesso?!” chiede con fare accusatore, lasciando il civile di stucco.
“Niente permesso, niente permanenza. Arrive-” il detective viene interrotto da uno dei suoi superiori, il quale si sta avvicinando sorridendo. I suoi occhi si illuminano: dai, che questa volta ha fatto la cosa giusta!
Ci rimane malissimo quando il mulatto lo sorpassa senza degnarlo di uno sguardo e va a dare una pacca sulla spalla all’ “intruso”
“Yo, Castle, che ci fai qui? È per me il caffè, vero?”
“Certo, mia Musa” ribatte l’interessato con tono da presa in giro, facendo sbuffare l’amico
“Certo che potresti ben portarlo anche a me e a Ryan ogni tanto...”
“Ma se vi ho regalato un’intera macchinetta del caffè!”
“Vai a quel paese, bro!”
“Oh, non ti preoccupare, appena arriva la mia Musa ce ne andremo dove vuoi...” dice, mentre lo sguardo cade sugli altri due detective, che lo stanno guardando male. Matthews è palesemente il più contrariato e si sta chiedendo chi diavolo sia questa Musa. Ryan è forse gay?! Effettivamente ne ha un po’ l’aria...
“A proposito, chi diavolo sono questi due imbranati?” Castle lo distoglie dai suoi pensieri
“Ehi!” reagisce intanto Lines
“Due palle al piede che ci hanno mandato dall’Accademia affinché facciano ‘nuove esperienze’ con la squadra migliore di New York. Mi spiace dirlo, bro, ma sei più utile tu!”
Castle a queste parole comincia a gongolare: peccato solo che Esposito lo smonti subito:
“Non essere tanto felice: loro hanno la Gates dalla loro parte”
L’altro si fa serio di colpo: “Davvero?” chiede, incredulo
“No: odia tutti e tre allo stesso modo” lo liquida subito: “Comunque, Lines, Matthews, lui è Richard Castle, il consulente del distretto”
Contrariamente a quello che accade di solito durante le presentazioni, nessuno tende la mano a nessuno, anzi, passa il gelo tra presenti
“Ecco, rimarcalo che sono il consulente, che mi stavano cacciando a calci!” esclama invece Castle.
Esposito fa un respiro profondo: “Ok, ragazzi, visto che starete qui ancora una settimana o due e che Beckett dovrà stilare le vostre valutazioni, dubito che il suo odio vi possa far comodo...”
Che c’entra detective sexy, ora? si chiede Matthews, ignaro della relazione tra lo scrittore e la sua Musa: è troppo impegnato nello studio per avere il tempo di leggere i giornali...
“Vi conviene abituarvi a lui: vedrete, non è così difficile come sembra!” interviene Ryan, appena arrivato dalla sala interrogatori con una cartella in mano
“Basta ignorare le sue assurde teorie!” conclude Esposito, per poi battere il cinque al partner.
“Molto divertente, ragazzi...” commenta il povero maltrattato
“Non prendertela, Castle... A proposito, che ci fai qui? Non eri in tour per il nuovo libro di Heat?” osserva a questo punto Ryan
“Sono riuscito ad anticipare il rientro: la bufera in Canada è durata meno del previsto. Kate?”
“Abbiamo appena finito di interrogare il colpevole: dovrebbe arrivare a momenti”
“È stato il capo, vero? Ha confessato?” e, dopo essere stato guardato alquanto male da Ryan ed Esposito, Castle aggiunge: “Sono o no un genio, ragazzi?”
Quando i due alzano anche un sopracciglio, però, il povero scrittore è costretto ad indicare la Lavagna del Delitto
“Ah, ecco... Sì, Beckett lo ha fatto confessare a tradimento, nonostante ci fosse l’avvocato”
“Sì, è davvero brava!” interviene Matthews e, per sua fortuna, Castle non lo sente: si è lasciato andare ad un enorme sorriso e ha alzato la testa nella direzione della sala interrogatori.


Mentre i colleghi portano via dalla stanza il capo geloso di Nora Dexter e Ryan esce con loro, Beckett decide di fermarsi un attimo in più per raccogliere le carte dal tavolo e risistemare la sedia buttata a terra dal furioso avvocato. Mentre fa questi gesti riprende la calma dopo aver condotto quell’estenuante interrogatorio e si ritrova a pensare a quanto le manchi il suo partner: lui sì che saprebbe come fare a risollevarle il morale! Involontariamente si ritrova a guardare la fede d’oro che porta all’anulare sinistro, sognante e nostalgica.
Con un sospiro si risiede e appoggia la testa sul tavolo, sperando che dall’altra parte del vetro nessuno la stia osservando a tradimento.
Non piange, Kate, non lo ha mai fatto in questo lungo mese, anche se a volte sarebbe stata davvero tentata! Diciamo che Martha e Alexis sanno essere un’ottima distrazione e a sorpresa ha trovato in loro due complici e due amiche di cui sa che si può sempre fidare.
Quando era più giovane pensava sempre che la suocera sarebbe stata la classica donna arcigna e odiosa, in presenza della quale avrebbe dovuto stare bene attenta a come si comportava: beh, diciamo che Martha non è per niente quel tipo di donna, e Kate ne è giusto contenta.
Con questi pensieri in testa alza il viso e si guarda allo specchio: ha delle pesanti occhiaie ed è piuttosto pallida. Ok, ora che hanno risolto il caso può decisamente tornarsene a casa, farsi un bel bagno caldo e andarsene a dormire. Anche se stare accoccolata sul divano contro il petto di Castle, mentre leggono un libro o guardano un film, sarebbe di gran lunga più piacevole. Scuotendo la testa scaccia questo pensiero: Rick sarà di ritorno tra non prima di cinque-sei giorni, deve farsene una ragione!
Sospira e, anche se è decisamente maldisposta ad incontrare quei due novellini leccapiedi che le fanno il filo e che sono troppo tonti per notare che è sposata, decide di ritornare alla sua scrivania. Appena richiude la porta dietro di sé guarda in quella direzione e nota Ryan ed Esposito che parlano con Lines e Matthews: di sicuro i tirocinanti ne hanno combinata un’altra delle loro e assieme ai loro superiori stanno escogitando un modo per non farglielo scoprire o, quantomeno, per addolcire la pillola.
Non dovrebbero coprirli in quel modo! pensa Beckett, mentre constata che i suoi due colleghi stanno diventando un po’ troppo doppiogiochisti, per i suoi gusti...
Poi si rende conto che lo sguardo di tutti è rivolto verso un’altra persona: “Rick...” mormora appoggiandosi contro lo stipite della porta, mentre il suo cuore emozionato manca parecchi battiti. Lo guarda sorridere e poi alzare lo sguardo verso di lei, che si sta torturando i capelli in stato di semi-trance.
Le torna in mente un episodio accaduto qualche anno prima, quando ancora non stavano insieme. Lui era stato costretto a rimanere chiuso in casa per settimane a scrivere ed era ritornato senza avvisarla: la aveva aspettata seduto buono buono sulla sua sedia e si era alzato di scatto quando la aveva vista arrivare. Si erano sorrisi e lei gli aveva detto un sincero “Bentornato”, toccandogli fugacemente la spalla destra, ma passando subito oltre, diretta verso la Lavagna. In quell’occasione esteriormente era sembrato che non le importasse molto, ma in realtà dentro stava impazzendo dalla gioia.
Come sta accadendo in questo momento.
Solo che oggi glielo vuole far capire che le è mancato e che è contenta che sia ritornato: non le importa nulla se tutti li guarderanno.
Così, mentre Castle sta venendo verso di lei in modo quasi discreto, lei comincia a corrergli incontro, per poi appendersi letteralmente al suo collo, le gambe avvinghiate al suo addome.
Lui inizialmente sussulta per quel contatto tanto piacevole quanto inaspettato, ma subito la stringe a sé, inspirando quel profumo di ciliegia che tanto gli era mancato. Kate, intanto, ha affondato la testa nel suo petto e si sta godendo il suono magico del cuore di suo marito, che batte all’unisono con il suo.
Alcune lacrime di felicità sfuggono al suo controllo, mentre lo bacia a lungo. Poi si guardano negli occhi: luccica il verde di Kate, ma anche l’azzurro di Castle
“Ehi” sussurra lei
“Ehi” risponde lui, sorridendo, ed entrambi sono consapevoli della banalità di quel saluto. Che ci possono fare, però: il loro intero vocabolario è andato perduto...
“Bentornato”

I'll give my everything
Cause I want you to feel me
I'll open up to you
I know your heart is true
I'll save myself for you
Cause I want you to feel me
[Mandy Moore - Feel me]
 
 

Angoletto di Hope:
Salve a tutte! Come avrete notato sono nuova nel fandom (anche se non tanto: è da molto prima di iscrivermi che leggo, e faccio a tutte i miei complimenti!) e dubito fortemente di essere all’altezza degli standard medi che ci sono qua dentro. Spero che recensiate in tante, ci tengo davvero a migliorare, e, se proprio non vi va, grazie comunque per essere passate anche solo a leggere.
Spero che la storia vi sia piaciuta almeno un pochetto.
Detto ciò, alla prossima! No, non vi libererete di me tanto facilmente....
  
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