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Autore: TrisWeasley    04/05/2014    3 recensioni
Loro vogliono che io sia diligente, educata e studiosa, ma non conoscono la vera ME. Nascondo soltanto una maschera. Come faccio a non farmi scoprire? Semplice, mi sfogo con la musica. L'unica via di uscita in questa vita grigia. Appena sono da sola in casa, mi metto le cuffiette e ascolto metal. Metal io? La figlia perfetta della famiglia perfettina? Oh sì.
STORIA SOSPESA FINO A DATA DA DESTINARSI
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andy Biersack, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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AVVISO A TUTTI I LETTORI: Ho cambiato tutta la storia modificando i tempi verbali (come avrete già notato o noterete), ecco perchè ho impiegato molto tempo a scrivere questo capitolo. Potete stare tranquilli che non ho modificato nient'altro riguardante la fanfiction e se non vi fidate andate pure a controllare ^-^ 

“Har…”

Ash cercò di chiamarla, ma la ragazza non smise di piangere. Stava seduta in bagno, senza muoversi o dare cenno di vita, con gli occhi coperti dalle mani. Si vedeva che era distrutta, avrebbe voluto tornare indietro nel tempo per cancellare quel momento. Mille pensieri le attraversavano la testa, talmente tanti che non si preoccupò nemmeno di rispondere ad Ashley, anzi sembrava non averlo nemmeno notato. Lui rimase immobile, allungò una mano verso di lei, forse con l'intento di darle una carezza o toccarle una spalla, ma poi cambiò idea ritraendo quasi subito il braccio.

“Har…mi puoi ascoltare un secondo?”

Le chiese. Lei alzò la testa e annuì tirando su con il naso. Era arrabbiata con se stessa, aveva passato un momento importante della sua vita senza nemmeno ricordarsi cos'era successo. Non ci poteva fare niente, non avrebbe potuto prendersela con se stessa per sempre. Ciò che era capitato era capitato, ora bisognava pensare al futuro, pensare a come sarebbe diventato il loro rapporto.

“Senti…so che quello di ieri sera è stato un errore…”
“Eri ubriaco?”


Lo interrompè. Era curiosa di sapere se fosse stato lucido e fosse andato a letto con lei solo per divertimento. In fondo, aveva sentito dire dagli altri che lui era il più pervertito del gruppo e quel pensiero la stava facendo dannare a tal punto che si iniziò a mordicchiare il labbro inferiore nervosamente.

“Sì, forse un po’…ma non del tutto.”
“E perché non mi hai fermata?!”


Chiese lei urlando e continuando a piangere come una fontana. Era totalmente incapace di fermarsi; un po' se l' era presa con se stessa, per essere stata così debole da ubriacarsi con qualche lattina di birra, un po' si sentiva in cerca di attenzioni, o forse più che attenzioni erano solo un modo per farlo sentire in colpa.

“Beh, sei una bella ragazza ed eri completamente andata. E poi non sapevo che eri vergine!”
“Ho solo diciassette anni!”


Si ricoprì il viso con le mani. Dopo un po', anche lei si accorse di star esagerando ma le stava provando tutte per vedere le sue reazioni. Lui si inginocchiò davanti a lei, forse per riuscire a guardarla negli occhi, per parlare faccia a faccia.

“Senti, io avevo pensato ad un modo per non farti stare male. Perché non proviamo a frequentarci, a conoscerci? Magari non ti pentiresti più di essere stata con me.”
“E’ inutile, ci posso provare ma non credo serva a qualcosa.”
“Bene, tentare non ha mai ucciso nessuno.”


Si alzò e la prese per i polsi. Quel gesto le diede un po' di forza, giusto un poco per riprendersi da quella scenata da bambina di quinta elementare e reagire in modo maturo, anche se dentro stava bruciando dalla rabbia.

“L’importante è che tu non stia così.”

Har annuì, anche se visibilmente poco convinta. Cosa avrebbe detto ai suoi genitori appena sarebbe tornata a casa e l'avrebbero vista ridotta in quello stato?

Nel frattempo che sentii tutto quel trambusto, decisi di salire a vedere cos'era successo. Cercai di salire le scale di legno silenziosamente, non sapendo cosa fosse capitato. Feci uno scalino per volta in punta di piedi, fino a quando, a metà della scala, presi uno scivolone e caddi stesa rischiando di spaccarmi in mille pezzi. 'Maledetta cera!', urlai nella mia mente. Speravo non mi avesse vista nessuno. Mi girai di scatto, sperando di non ritrovarmi qualcuno ridere della mia imbranataggine alle mie spalle. La mia previsione si era appena avverata: Andy, che era passato lì per puro caso, invece di aiutarmi mi prese in giro, rischiando di soffocarsi dalle risate. Lo maledissi e salii di nuovo le scale.
Trovai Har in bagno che piangeva. Dopo un po' notò la mia presenza, così fece finta di nulla e mi sorrise come sempre. Un sorriso finto, spento. Non capivo perchè fingesse, sapeva che poteva dirmi tutto e non doveva nascondermi niente, sopratutto cose così importanti.

"Oh, ciao Robin."
"Ehi...perchè piangevi? Cos'è successo?"
"Non stavo piangendo, avrai visto male!"


Fece per andarsene quando la presi per un braccio fermandola. Era stato l'istinto a dirmi che avrei dovuto fare così per farmi ascoltare da lei.

"Non ho visto male, tu stavi piangendo."

Non mi rispose, così continuai.

"Cos'è successo? Siamo amiche, puoi parlarmene."
"Ieri...io e Ash...io ero ubriaca, non capivo nulla..."


Le scese una lacrima, così decisi di abbracciarla e lasciare che si sfogasse; dopo che si fu calmata mi raccontò precisamente cos'era successo.

"Senti."

Le dissi.

"Se Ash ti ha detto che vuole provare a frequentarti, fidati, è perchè gli dispiace per quello che è successo e si sente in colpa. Vuole rimediare, farti capire che non è stata colpa tua se quello che è successo è successo..."
"Lo so, grazie."


Mi abbracciò. Era la prima volta che la vedevo così, distrutta. Era sempre con il sorriso stampato sulla bocca, ma quella volta sembrava davvero giù.

"Ma come farò ad uscire con lui senza pensare a quello che è successo, senza stare male?"
"Con il tempo passerà, vedrai..." 


Parlammo un po' e quando vidi che le ritornava il sorriso decidemmo di scendere a fare "colazione" insieme agli altri. In realtà era già l'una.
Scendemmo giù di sotto, Harmony arrossì un po' vedendo Ashley, ma per fortuna non si sedette vicino a lui. I ragazzi erano già svegli, mentre Alex ancora dormiva. Decidemmo di andarla a svegliare. Era nel letto, spaparanzata al massimo e con la bocca lagra: ero tentata di farle una foto, ma decisi poi che sarebbe stato un peccato morire così giovane -perchè Alex mi avrebbe uccisa-.

"Alex! Sveglia, è l'una!"

Urlammo ridendo.

"Eh? Cosa? Ancora cinque minuti!"

Le tirammo via le coperte e la prendemmo a cuscinate in faccia, almeno per un po' Har si distraé. Finalmente all'una passata riuscimmo a far alzare Alex dal letto. Mentre Har spiegava tutto anche a lei, decisi di andare a cucinare qualcosa per il pranzo risparmiandomi così il discorso che sapevo già quasi alla nausea. Niente da ridire, solo non ne avrei fatta una tragedia come stava facendo lei. Avrei semplicemente dimenticato tutto e sarei andata avanti, pur sapendo che quella era stata la mia prima volta.
All'improvviso il mio unico neurone fece uno dei suoi ragionamenti contorti che, probabilmente, se qualcuno avesse ascoltato, a quell'ora sarei stata in manicomio: 'Adesso rimani solo tu vergine! Ancora una volta sei un passo indietro rispetto agli altri, Robin.'. Mi maledissi per il pensiero che avevo appena fatto, anche se avevo ragione; le mie amiche erano già delle "esperte" in materia, mentre io non potevo nemmeno vantarmi di aver baciato qualcuno, anche solo a dodici anni giocando a uno stupido gioco con la bottiglia. Mi venne voglia di prendere per il colletto della camicia il primo ragazzo che passasse e baciarlo con foga, capire cosa si provava.

Nel frattempo Ashley spiegò cosa era successo ai ragazzi, chiedendo un consiglio da parte loro.

"Per me hai fatto la cosa giusta."

Disse Andy, facendo un tiro con la sigaretta.

"Ma ti conosco, non riesci a stare per troppo tempo con la stessa ragazza."

Sputò fuori.

"Ci proverò."

Rispose Ash, dando un colpetto sulla spalla dell'amico.

"Ragazzi, è pronto da mangiare!"

Urlai con tutto il fiato che avevo in gola. Dopo pochi secondi arrivarono tutti, così ci mettemmo a tavola a mangiare e chiaccherare. L'aria era fredda, ma io e gli altri cercammo di rompere il ghiaccio. Appena finito di mangiare, noi ragazze andammo in camera mia a pensare a cosa fare nel pomeriggio.

"Io oggi esco con il mio ragazzo perchè poi va in gita con la scuola e per una settimana non lo vedo più."

Disse Alex.

"Ok, io farò un passo a casa o i miei mi daranno per dispersa."
"Sicura di non volere un po' di compagnia? Mi dispiace lasciarti da sola in un momento così."


Le dissi.

"Se vuoi puoi venire da me, non credo che ci siano problemi."

Ci cambiammo e uscimmo dopo poco, lasciando i ragazzi da soli in casa. 
Salutammo Alex e ci dirigemmo a casa di Har. Salutammo i suoi genitori, che ci fecero domande su come fosse andata la serata.

"Tutto bene, è stata una serata tranquilla! Tra l'altro il concerto è finito presto e siamo andate subito a dormire."

Dissi per farli tranquillizzare.

 
"Bene, se è così allora se vorrai andare altre volte da lei noi adesso ci fidiamo!"
 
Disse sua mamma ad Harmony.

"Grazie mamma."

Andammo in camera, dove passammo tutto il pomeriggio a chiaccherare e ad ascoltare musica.

Nel frattempo i ragazzi decisero di andare a fare un giro, anche se Ash sembrava avere la testa tra le nuvole.

"Hey, tutto ok?"

Gli chiese Jinxx.

"Sì, sì."

Rispose.

"Stai pensando ad Harmony?"

Chiese Andy sorridendo.

"Forse."

La sera tornammo ognuno a casa sua e andammo a letto presto, anche se io rimasi col pc a chattare con Har fino a tarda notte. Il giorno dopo fu devastante. La sveglia suonò e io volevo solo morire. Avevo troppo sonno, troppo. Perchè ero rimasta a chattare fino a così tardi? 
Mi alzai con fatica, misi le prime cose che mi capitarono e non mi stetti nemmeno a truccare, legai i capelli in uno chignon disordinato che avrebbe fatto di sicuro invidia al nido sull'albero vicino a casa nostra. Bevvi una tazza di caffèlatte, ripassando la lezione di storia. Avrei preso un brutto voto, lo sapevo già. 
Entrai a scuola abbastanza presto, non c'era ancora nessuno se non i secchioni del primo banco. Dopo poco entrarono pure Har e Alex, chiaccherando tra di loro. Le prime ore passarono velocemente, venni interrogata e fortunatamente presi un bell'otto. Ero sempre stata brava a scuola, anche se dal mio carattere confusionario non si sarebbe detto.
All'intervallo ci dirigemmo verso le macchinette, dove prendemmo degli snack da mangiare. Incontrai Josh e ci mettemmo a parlare.

"Come va? Non ti ho più vista in giro."

Chiese lui.

"Tutto ok."
"Ti andrebbe di uscire un giorno di questi?"


Bevvi velocemente il mio caffè prima che mi andasse di traverso.

"Per me va bene, ti invio un messaggio su facebook."

La campanella suonò e tornammo in classe. Dovetti calmare quelle due pazzoidi che stavano esultando del fatto che abbia avuto finalmente un appuntamento.
Il pomeriggio lo trascorsi con i ragazzi a fare delle prove in un nuovo locale, questa volta più grande e più conosciuto. Se la stavano cavando bene.

Passarono dei giorni di totale noia quando mi ricordai di ciò che mi aveva chiesto Josh, così gli inviai un messaggio su facebook, anche se per dirgli che in quei giorni non potevo proprio uscire perchè avevo troppi compiti da fare.
Chattai con lui sorridendo come un ebete davanti allo schermo e digitando i tasti della tastiera, quando Andy spalancò la porta di camera mia facendomi sobbalzare.

"Che stai facendo?"

Mi chiese guardandomi malissimo. Mi girai per un secondo verso di lui osservandolo e dopo gli risposi continuando a fissare lo schermo.

"Non si bussa più adesso?"
"Perchè sorridevi in quel modo?"
"Ti interessa tanto saperlo? Sorrido perchè ho un appuntamento."


Risposi senza nemmeno guardarlo in faccia e continuando a prestare attenzione al pc.

"Tu? Un appuntamento?"

Mi scoppiò a ridere in faccia, così chiusi il pc e lo spinsi fuori dalla porta, anche se lui continuò a ridere sempre più forte.

"Biersack!"

Gli urlai dalla mia stanza. Che cretino. Faceva così strano che avessi finalmente qualcuno con cui uscire?
Avrei passato il pomeriggio tra i libri, ero già esausta prima ancora di iniziare.

Nel frattempo, Ash decise di farsi coraggio e di invitare Harmony a fare un giretto. 
Non sapeva nemmeno lui come l'avesse presa ma erano passati giorni, se non settimane, da quello che era accaduto e lui era curioso di conoscerla di più, sapere tutto su di lei. Era strano perchè aveva ragione Andy, lui non riusciva a stare per troppo tempo con la stessa ragazza. Un giorno si innamorava, un mese dopo lo trovavi in un locale alle due di notte tra una bottiglia e l'altra per dimenticare. Lui era un tipo da stare una notte con una e la notte successiva con un'altra. 
Prese il cellulare dalla tasca, digita il suo numero e le inviò un messaggio con su scritto: - Ciao, ti va di fare un giro? Ho voglia di parlare e di vederti. -. Dopo pochi attimi gli arrivò la risposta: - Oggi sono libera. Ci vediamo davanti alla scuola tra mezz'ora. -. Entusiasta di non aver avuto un due di picche, si cambiò velocemente e uscì subito di casa. 

Intanto Har mi chiamò e mi chiese qualche consiglio. Le dissi di restare calma e di essere se stessa, tutto sarebbe andato bene.

Davanti alla scuola c'era già Ash ad aspettarla. Dopo poco arrivò anche lei. Non se la ricordava così bella: lunghi capelli chiari, occhi dolci, così azzurri da poterci vedere il mare dentro e le sue labbra, morbide e truccate da un rossetto rosa, pelle candida senza nemmeno un'imperfezione, corpo magro ma con le forme al punto giusto. E i suoi piercing, la rendevano diversa dalle altre. Si avvicinò salutandola.

"Ciao."

Vedeva che era agitata, arrossì tutta.

"Ehi, non devi agitarti. Siamo qua solo per chiaccherare."

Disse cercando di tranquillizzarla e posandole una mano sulla spalla. Lei annuì.
Camminarono per un po' di tempo, il tempo di arrivare in centro città. Era un momento imbarazzante perchè non sapevano di cosa parlare, poi ad Ashley venne l'idea di portarla in un parco, dove avrebbero potuto parlare in tranquillità. Si sedettero su una panchina, mantenendo le distanze.

"Ci conosciamo poco, so a malapena chi sei. Perchè non impariamo a conoscerci meglio?"
"Sì, buona idea. Ho diciassette anni e vado ancora a scuola, sono in classe con Robin. Sono figlia unica, purtroppo, e abito con i miei genitori qua vicino."
"Io abito con gli altri da anni ormai, invece Robin è una novità per noi. E' proprio un'imbranata, distratta e maldestra. Fa sempre dei casini, ma le vogliamo bene."


Disse Ash ridendo, poi rise anche lei.

"Sì, è vero! Pensa che oggi un ragazzo a cui piace le ha chiesto di uscire, e lei è diventata tutta rossa e per poco non faceva cadere la cioccolata che stava bevendo!"
"Aspetta, piace ad un ragazzo? Uh, questo lo devo dire ad Andy! Chissà come diventerà furioso!"


Har lo guardò per qualche secondo.

"Perchè, ad Andy piace Robin?"
"Secondo me sono uno cotto dell'altra, anche se non lo ammetterebbero mai."
"Qualche volta Robin mi parla di Andy, lo definisce un fratello fastidioso. Mi ha pure detto che le piace una ragazza."
"Anche a me l'ha detto."


I due, quando realizzarono di stare parlando di altri e non di loro stessi, cambiarono discorso.
Parlarono per qualche ora, sempre seduti in quella panchina. L'umore di Har sembrava cambiato, non era più agitata ma forse ancora triste di non potersi ricordare nulla, o di non aver provato dei veri sentimenti quella sera. 
Verso le sette passate Harmony ricevette una chiamata, era sua mamma che le chiedeva dove si trovasse. Lei si inventò una scusa. 

"Devo andare."

Disse Har, chiudendo il cellulare.

"Va bene, ci sentiamo."

Rispose Ash, baciandole una guancia e facendola così arrossire. Poi le fece un cenno di saluto e si allontanò con lo sfondo del sole che tramontava davanti ai suoi occhi.



Angolo scrittrice:
Salve a tutti :3 Spero che vi piaccia questo capitolo e che mi recensiate in tanti x33 Mi scuso per questo luungo ritardo, ma ora sono finalmente tornata! <3
ALTRO AVVISO (?) :
Mi sono imposta di non pubblicare un capitolo prima delle 50 visualizzazioni, per organizzarmi.
Comunque fatemi sapere cosa ne pensate, miraccomando!
Baci, bea <3
   
 
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