Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Pedio Uichi    04/05/2014    2 recensioni
Avere il potere di decidere, senza rendersene conto.
Ma è tutta colpa dei se e dei ma...?
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E se tutto fosse cambiato in base ad una scelta passata.
E se fosse stato diverso.
E se fossi stato diverso.
E se avessi fatto scelte diverse da quelle che ho fatto, dove mi troverei oggi?  Avrei conosciuto le stesse persone ugualmente, oppure no?
 
Credo che queste e molte altre, siano domande che ci siamo, quasi sempre, fatti. Ma in fin dai conti, non credo che nessuno di noi non abbia mai pensato ad un “futuro diverso”. Un futuro dettato da una scelta fatta in passato o addirittura nel presente stesso.
Mi riferisco al presente non tanto perché lo viviamo giorno per giorno, ma perché non appena finirete di leggere questa storia, sarà già diventato passato.
Il passato, bei ricordi.
Se dovessi pensare al passato come un ricordo, sicuramente scriverei un libro dal titolo: “ Le memorie dei tempi che furono”. Se dovessi invece pensare al passato come arco di tempo entro il quale determinate scelte potevano essere fatte con più razionalità allora , li libro che avrei scritto l’avrei chiamato: “ Il manuale del passato perfetto” .
Tutti noi vogliamo che tutto vada sempre bene e invece finisce per andare “male” o meglio, andare come non ce l’aspettavamo. Non mi riferisco soltanto alle situazioni scolastiche in cui il prof x, preso da tanta voglia di interrogare il primo che capita, finisce sempre per scegliere noi.
Oppure: evitare di pestare una “cacca di cane” mentre si è con la testa in altri posti, per rivivere qualcosa del passato o immaginarsi un futuro diverso.
Ma in sostanza vogliamo che le cose vadano bene, indipendentemente dalle scelte che facciamo. Sembra assurdo, ma è così. Cerchiamo sostanzialmente di trovare del positivo nelle nostre decisioni, senza dare troppo peso alle conseguenze.
Ma se vivessimo la nostra vita pensando sempre e solo alle conseguenze, non ci sarebbe più gusto di affrontare una sfida con qualcuno, perché si ha paura si incappare in qualcosa di spiacevole, tipo: rompersi un braccio. Tanto per dirne una.
E se invece di una sfida, avessimo preferito un confronto verbale, cosa sarebbe cambiato? Forse invece di un braccio rotto, ci saremmo trovati con un occhio nero. Chissà...
 
Ma cari lettori.
E se …
Avessi scelto un altro inizio, uno di quelli più noiosi e seccanti da leggere. Quello in cui le frasi non avessero avuto nemmeno una virgola e non appena arrivate alla fine dovreste fermarvi come se aveste fatto i 100 metri piani ,avrei ugualmente attirato la vostra attenzione? Può darsi di si , ma potrebbe anche essere di no. Ma non voglio entrare in quel tunnel di pensieri, in cui la mente viaggia cercando di trovare una risposta che resterà solo una cosa campata per aria. Le classiche pippe mentali, per dirla breve.
In ogni caso...
 
Avete provato mai ad immaginare come la vostra vita potesse essere se invece delle scelte che avete fatto, ne avreste fatte di altre?
Mi spiego meglio.
Ogni giorno viviamo facendo delle scelte che determinano il nostro percorso chiamato VITA.
Se qualcuno vi chiedesse cosa è la vita, cosa rispondereste?
Io risponderei in due modi:
1 - La vita è come un biscotto ma se piove si scioglie. (cit. Una settimana da Dio)
2 - La vita è un insieme di decisioni quotidiane, incastonate l’una con l’altra. E’ come un puzzle composto da milioni di miliardi di pezzi. La cosa stupefacente è che siamo noi a scegliere come complicarcela, prendendo pezzi del puzzle e unendoli in modo tale da complicare la struttura del puzzle stesso. (citando me stesso)
 
Lascerò a voi, cari lettori , scegliere quale delle due frasi preferite.
 
Quotidianamente, senza accorgercene, o quasi, facciamo delle scelte. Dall’alba al tramonto.
Ogni giorno decidiamo chi essere, in base alle situazioni che si vengono a creare. Perché noi siamo il frutto di situazioni, il frutto di esperienze, il frutto di conoscenze passate e presenti. Siamo il frutto delle nostre scelte, delle nostre decisioni.
Credo che la frase meno azzeccata che possa essere stata mai coniata è la seguente: “Ti sei alzato col piede sbagliato”.
Mi chiedo perché dobbiamo farci condizionare la giornata da un arto.
E se ci fossimo alzati con le mani, avremmo dato la colpa alle braccia invece che alle gambe?
Mistero. Ma credo proprio di no.
Perché le decisioni che facciamo, a prescindere dalla messa in opera, sono intrinseche ,a priori, dei più comuni: “forse” o “dovrei”. Che sono tutti dei tempi grammaticali basati sul condizionale.
Eureka! Il condizionale. (Grazie Archimede.)
Forse è uno dei tempi grammaticali più facili da imparare. (Oddio, la grammatica italiana è una bella rogna.) Del condizionale ogni giorno ne facciamo uso e senza accorgercene viviamo la nostra vita al condizionale, condizionati dai nostri pensieri, finendo così di non vivere appieno le nostre emozioni, la nostra voglia di fare qualcosa senza che vi siano complicazioni e tante altre cose.
Credo che piuttosto che utilizzare il condizionale, dovremmo, anzi , dobbiamo usare il presente. Perché il presente è la realtà in cui viviamo ed il passato è la realtà che un istante fa abbiamo vissuto.
Perciò se facciamo le giuste scelte, con la giusta dose di razionalità e di responsabilità, possiamo stare certi che il passato che abbiamo vissuto è stato affrontato nel migliore dei modi. Non dobbiamo mai fare in modo di pensare al passato. Perché se si pensa sempre al passato, si finisce per dimenticare il presente e addirittura finendo di trascurarlo.
E il presente trascurato, diventa un passato vuoto. Come un buco nero, privo di ricordi ed emozioni vissute. Il nulla eterno insomma.
 
E se pensassimo solo al presente e invece di dire : “avrei dovuto farlo” dicessimo: “io devo farlo” , andrà tutto bene. Bisogna comunque saper essere positivi.
 
Perché alla fine, ognuno di noi vorrebbe vivere “per inerzia e per comodità” senza se e senza ma.
Ma se “sei già dentro l’happy hour , vivere, vivere costa la metà”.
E vivere è la cosa più bella e giusta che una persona DEVE fare, perché ,in fondo, le scelte sono come le strade piene di buche , i se, e piene di percorsi alternativi , i mah. Ma state certi che prima o poi con forza e dedizione arriveremo tutti quanti alla nostra, adorata, ROMA.
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Pedio Uichi