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Autore: JulsPadFoot    04/05/2014    0 recensioni
In un lampo di pura pazzia suicida il ragazzo esordì
“Sei rimasta bassa. Quanto sarai alta,un metro e mezzo?”[...] Di sicuro ora lo avrebbe fatto fuori.
[...]
“Per la cronaca non sono una nana,sono più di un metro e mezzo!” Notando il sopracciglio alzato del ragazzo,come a volerla prenderla in giro,si scaldò ancora di più.
"E tra parentesi sono cinque anni che stiamo nella stessa scuola,e ti accorgi solo ora che sono bassa? Dove sei stato con il cervello,ammesso e concesso che tu ne abbia uno,in questi ultimi anni?”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                 Prologo

L’estate era ormai finita e quelle rare giornate in cui il Sole scaldava la pelle stavano lasciando il posto a giorni umidi e freddi. Selene aveva finito da un pezzo di svuotare le valigie e stava poltrendo nella sua stanza,in attesa che la sua migliore amica Beth arrivasse: come al solito era sempre la prima ad arrivare a scuola e quest’anno,il suo ultimo anno,era in anticipo di parecchie ore. Guardando fuori dalla finestra poteva vedere il giardino ancora vuoto,fatta eccezione per qualche ragazzino del primo anno che probabilmente si era perso. Mentre stava osservando il paesaggio Irlandese che si estendeva oltre i confini del college,la porta si aprì e fecero il loro ingresso due figure. “Sapevo che ti avremmo trovata qui,già bella che sistemata!” A parlare era stato un ragazzo  moro e dagli occhi neri come l’ebano,che sorrideva raggiante alla ragazza: Hyperion. Selene lo strinse in un abbraccio caloroso,lanciando un sorriso anche al ragazzo castano dietro di lui,Justin. “Mi sembra di ricordare che vi sia vietato entrare nel dormitorio femminile!” fece notare la ragazza,con un sorriso che tradiva il suo tono di disappunto.

“Oh non iniziamo a borbottare già da oggi,visto che dovrò sopportarti per tutto l’anno!” una voce femminile proveniva da fuori e faticosamente entrò Beth,trascinando una quantità di valigie superiore all’utile. Selene sospirò,l’anno era definitivamente iniziato.
Dopo aver aiutato a sistemare i bagagli i due ragazzi uscirono dalla stanza femminile,dirigendosi verso la Sala da Pranzo; era quasi ora di cena e ci sarebbe stato il classico benvenuto ai nuovi studenti e il bentornato a quelli vecchi. Selene, dal canto suo,non vedeva l’ora che iniziassero le lezioni,poiché quest’anno avrebbero studiato molte cose nuove. “Sono così elettrizzata per quest’anno Beth! Ci credi? Passati questi mesi ci sarà l’esame e poi ognuno prenderà la propria strada!” “Oh Sel ti prego non cominciare! Per questa sera non voglio affatto pensare alla scuola,all’esame e a tutto il resto!” rispose l’amica,mentre si sistemava i capelli neri tenendoli indietro con un cerchietto. “Io sto scendendo,vieni con me?”
“Ti raggiungo tra poco,mi do una sistemata anche io!”. Quando l’amica fu uscita,Selene si guardò allo specchio: non lo faceva spesso ma era proprio il caso di darsi una sistemata,dopo il lungo viaggio in treno. Osservò i suoi lunghi e indomabili capelli rosso fuoco,cercando di capire come metterli: non erano male in fondo,erano lunghi e formavano delle morbide onde sulla sua schiena,il vero problema era il colore,che odiava. Decise alla fine di lasciarli sciolti,truccò poco e velocemente gli occhi color caramello e scese per la cena.
Una volta entrata nella sala si ritrovò davanti lo stesso familiare spettacolo: cinque lunghissime tavolate erano disposte l’una vicina all’altra ed erano occupate rispettivamente da tutti i ragazzi divisi per ogni anno scolastico. Individuò i suoi migliori amici e si sedette al loro fianco,lanciando sguardi e cenni di saluto alle persone in sala. La cena era abbondante e piacevole e mangiarono fino a scoppiare,parlando di come avevano passato le vacanze estive e di quali progetti avevano in serbo dopo la scuola; Selene ascoltava educatamente le chiacchiere dei suoi amici ma senza esserne troppo coinvolta,vagava con gli occhi per la sala,scorgendo volti conosciuti e osservando i nuovi arrivati. Lo sguardo le si posò un po’ più giù,nella sua stessa tavolata,ma dall’altro capo di essa: un ragazzo dai capelli color biondo cenere fissava il suo piatto con sguardo vacuo,ignorando deliberatamente le chiacchiere dei compagni che lo circondavano. In quel momento Eltanin Gray alzò lo sguardo e i suoi occhi color grigio tempesta inchiodarono quelli color caramello della ragazza. Imbarazzata la diciottenne distolse velocemente lo sguardo,concentrandosi di più sulle parole dei suoi compagni.
“Allora Beth hai qualche pettegolezzo da raccontare? Non so..Sai perché Gray se ne sta sempre così isolato dal resto del mondo?” Selene cercò di rimanere il più indifferente possibile,nel porgere all’amica quella domanda. In realtà non le era mai importato molto di quel ragazzo,idolatrato costantemente da tutto il genere femminile appartenente al Mercy College,ma lo sguardo con il quale fissava il vuoto aveva risvegliato in lei l’istinto indagatore.
“ Beh in realtà so poco e niente su di lui,a parte che è un gran bel fusto,ma questo lo puoi vedere da te, e che è un gran libertino. So che adesso abita solo con il padre ma per il resto non parla tanto di sé.” Rispose l’amica mora: fortunatamente la domanda non le aveva fatto scattare ‘L’allarme pettegolezzo’ perciò per quella sera Selene l’aveva scampata!
Dopo cena salirono tutti ai loro dormitori e mentre si addormentava Selene non pensò più ad Eltanin Gray,per quella sera.
Eltanin’s point of view

Tornare in quella scuola era stato uno strazio: le solite facce,le solite chiacchiere inutili,i soliti posti. Aveva ritrovato la compagnia del suo migliore amico Cole,ma per il resto era come se tutto gli scivolasse addosso come l’olio. Nulla lo attirava e nulla lo incuriosiva,tranne che quella ragazza dai capelli buffi che aveva sorpreso a spiarlo,durante l’ora di cena. L’aveva vista nei corridoi,come ignorarla d’altro canto con quei suoi capelli rosso fuoco,ma a malapena si ricordava il suo nome. Mentre cercava di prendere sonno ripensava a cosa l’avesse incuriosita a tal punto da fissarlo così spudoratamente,ma nonostante cercasse di trovare qualcosa di diverso in lui,gli tornava sempre il pensiero che in realtà lui non era “interessante” per niente: bello,certo,o almeno così gli dicevano tutti,ma nello sguardo di quella ragazza senza nome non c’era ammirazione né venerazione. “Quella ragazza senza nome..” pensava “eppure io penso di sapere come si chiami..”
  
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