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Autore: Mary90ka    05/05/2014    2 recensioni
Una giovane Rose chiede a suo Zio, Harry, di parlarle di una persona che fu molto importante per lui ai tempi di Hogworts.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Rose Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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“Se non sei appicicata ai libri significa che c’è qualcosa id importante che vuoi chiedermi” disse Harry alla nipote acquisita. L’uomo si tolse la camicia e rimase a mezze maniche, il camino acceso riscaldava moltissimo la sala gigante dei suoi genitori, Hermione e Ron.
“A proposito Zio, sai quando rientrano mamma e papà?” Chiese la ragazza indicando l’orologio appeso al  muro.
“Cos’è ti pisci sotto Rosellina cara?
” Domando con scherno una voce familiare, il fratello Hugo.
“Stai zitto, perché non torni a giocare con le tue figurine? “
Rispose pronta lei e mentre il fratello si allontanava con la scorta di ciocco-rane ancora da aprire urlò “E VEDI DI NON FARTI SCAPPARE UN’ALTRA STUPIDA RANA!”
Tornò così a guardare lo zio, che nascondeva un sorrisetto divertito. Lo ignorò e cadde sull’argomento che mai aveva approfondito come voleva, per paura di urtare la sensibilità del “Magico Trio” che raramente parlava dei morti causati da Voldemort o dalla battaglia finale. Ma con solo lui presente, forse sarebbe stato più semplice.
“Mi racconti un po’ di.. lui?”
 Chiese all’uomo porgendogli una tra le tante figurine delle ciocco-rane sparse in una scatola.. Lui non guardò nemmeno la raffigurazione del mago, con gli occhi che fissavano il soffitto sembrava già immerso nel passato, anni e anni addietro, quando lui e i suoi amici avevano l’ età che avevano più o meno lei e suo fratello ora.
“D’accordo..” Harry aveva gli occhi pensierosi e persi nei ricordi, ma stampato sul viso un sorriso nostalgico.
“Era sempre incline a fare scherzi, e mi tirava sempre fuori dai guai. Mi ha condotto più volte fuori dal castello.. Sarei morto senza di lui, almeno un paio.” Si accomodò sulla sedia e guardò dritto in viso la ragazza, che finalmente abbassò la figurina.
“Sai, quando andavamo io tua madre e tuo padre a scuola la vita ad Hogworts non era affatto come ora. Era fatta di draghi, sirene, labirinti, camere dei segreti,  professori malvagi, viscidi topi che non avevano problemi a lanciare un Avad- ehm, l’ anatema che uccide o a staccarti la testa a morsi. Anzi erano felici di farlo. E lo fecero, eccome se lo fecero. Camminare fra quei corridoi poteva dire vivere,istruirsi o morire, nessuno sapeva il destino a cui si andava incontro, era molto pericoloso. I traditori erano ovunque”
 Rose sapeva perfettamente che ora non esisteva più nulla di simile all’interno del castello, e che il Torneo Tre maghi era stato modificato affinché non fosse così letale, ma sentirlo dire da chi aveva vissuto in prima persona quelle cose la fece rabbrividire e sbiancare, lo zio se ne accorse perché le mise una mano sulla testae le diete un buffetto nella guancia.
“Tranquilla Rose, sono cose del passato. Voi ora siete al sicuro la dentro. Io,tuo padre e tutti gli altri Auror non permetteremo mai più che nessun mago o strega debba subire ciò che è già stato abbondantemente subito e pagato da persone come Cedric Diggory, Severus, Albus..”
“Ma lui.. lui ha sofferto?”
“No piccola, non ha sofferto, è stata una morte veloce ed è stato sepolto. Ha lasciato però un grande vuoto nella vita di chi ha conosciuto” Harry vide che la bambina si sforzava di capire come poteva essere provare quel vuoto e tentò di farle capire con un esempio che sicuramente l’avrebbe scossa. Ma del resto, le lezioni di vita sono così, un po’ acide e un po’ amare.
“Vediamo..Chi è la tua più grande amica?”
“Penny”
 “Penny?”
L’uomo guardò la cagnolina nera che era appollaiata nella sua cuccia  e dormiva beatamente. “Si assolutamente, ho altre amiche ma lei è la mia migliore amica e le voglio tantissimo bene”
“Allora prova ad immaginare se domattina quando scendi per fare colazione tua madre ti dice che hanno trovato Penny in fin di vita, perché qualche imbecille ha ben pensato che era divertente buttarla giù dal terrazzo del  quinto piano”
Harry scrutò lo sguardo di Rose, fattosi ora triste e pieno di rabbia “Lo ammazzo” Rispose lei, con un filo di voce, ma suo zio non si scompose e continuò “Ecco, immagina che qualcosa di simile è successo davvero, ad un amico che ha salvato infinite volte me e i tuoi genitori..”
“Caspita, non l’avevo mai vista in questo modo”
 “Lo so”
”Continua, parlami ancora di lui”
 Harry non poté negarglielo, era così curiosa che non aveva il cuore di lasciarla li con la curiosità.
“Mmmh, che vuoi sapere?”
 “Di che colore aveva gli occhi?”
 “Come quelli dei Weasley,sull’azzurro-verde”
”Quindi ho preso anche da lui!”
”Ahahah non credo amore! Non credo!” Rise un po’ triste l’Auror.
“Ma aveva una luce in quegli occhi che non avevo mai visto in nessun altro, aveva un senso di lealtà e amicizia assoluta, totale, senza riserve. Non ha pensato nemmeno per una volta di scappare e salvarsi, infatti ora non è qui con noi a scaldarsi sopra queste belle fiamme blu”
Harry proseguì nel raccontare i pensieri ad una nipote ormai completamente pendente dalle labbra dello zio.
“Lui voleva un mondo libero e felice, senza magi malvagi.. Amava da morire ridere, scherzare e usare la sua magia, che per altro era anche molto potente”
“Ma lo zio Fred Aveva anche una ragazza?”
Come risvegliato da un sogno la guardò con gli occhi spalancati, e poi diresse lo sguardo verso la figurina che Rose teneva in mano.
“Fred?”
“Si Zio”
“No.. Tuo Zio era una persona magnifica, allegra ed esuberante. Una di quelle persone che hanno reso i tempi bui di quegli anni un pochino più colorati e spensierati. Ricordami di raccontarti un giorno di come lui e tuo Zio George sabotarono i G.U.F.O.”
Rovistò infine nella scatola e ne trasse fuori la figurina che gli interessava.
“Io sto parlando di lui”
 Rose guardò attentamente la raffigurazione e con voce sorpresa esclamò “Dobby? L’elfo?”
“Lui preferirebbe se aggiungessi ’libero’ alla fine”
La ragazzina gli tolse di mano la figurina per osservarla meglio.
 “Ma era davvero così importante questo elfo.. libero?”
 “Moltissimo -sorrise- io ho avuto cinque grandi amici nella mia vita da studente ad Hogworts. Tuo Padre che mi ha aiutato in tutto è il primo,  tua madre senza la quale io e Ron saremmo morti già al primo anno, poi Neville che è stato coraggioso come pochi, poi.. Ah si! Luna, non hai avuto modo di conoscerla bene perché è sempre in giro per il mondo alla ricerca di strane creature con suo marito ma ne saresti innamorata, è una pazza ma perspicace donna e infine Dobby. L’amico più fedele e sincero che abbia mai avuto, sempre pronto a trasgredire le regole. Non gliene importava molto in effetti”
Harry rise fragorosamente all’ultima frase.
“Non gliene importava?”
“No! Se fosse ancora vivo probabilmente ora non parleremo davanti al camino, ma Dobby ti avrebbe portato con il teletrasporto a scegliere una scopa più veloce per la prossima partita di Quiddich!”
“Mamma mi chiuderebbe in casa se scoprisse che ho ricominciato in segreto il Quiddich”
 Rose sorrise, commossa ma anche spaventata da quell’eventualità.  A differenza di sua madre lei era portata oltre che per lo studio anche per lo sport, ma dopo l’ennesima frattura le era stato vietato di rigiocare anche la passione era più forte di un divieto.
“Zio pensi davvero che Dobby mi avrebbe comprato una scopa nuova? Senza dirlo alla mamma?”
Harry rise “Non è quello che ha fatto tuo padre?”
A quella frase anche lei rise ”Si è vero. Chissà come gli è venuto in mente! Se lo scopre la mamma sai che bella litigata!”
“Sono stato io –rose alzò un sopracciglio- tuo padre era sempre tutto ligio ai doveri di genitore, Auror e non si rilassava da un po’.  Quando è venuto da me per berci una burro birra mi ha spiegato la tua situazione con il Quiddich , mi ha chiesto un consiglio su come comportarsi ma io ho solo risposto ‘Fai quello che farebbe Dobby, non puoi sbagliare’”
E quindi mi ha comprato la scopa, perché Dobby avrebbe fatto proprio così. Giusto?””
 “Giustissimo. Dobby era fatto così.”
 
  
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