Odio me
Il pennarello le cadde di mano, rotolando sul pavimento fino ai piedi del lavandino.
Sullo specchio di fronte a lei spiccavano scritte in nero. Grassa. Troppo poco. Stupida.
Rachele si passò le dita sulla pancia leggermente prorompente, stringendola con le mani come a volerla frantumare in mille piccoli pezzi di carta.
Chiuse gli occhi e guardò sprezzante il suo riflesso allo specchio. Viso tondo. Capelli corti e disordinati. Occhi spenti. Corpo tondeggiante. Formoso. Poi volse il suo sguardo a destra, dove vi era appesa una pagina di un noto giornaletto di moda. Una modella sfoggiava un accattivante bikini rosato in una posa decisamente sexy. Era magra. Aveva lunghi capelli ondulati. Niente che si poteva definire grasso spiccava sul suo corpo atletico.
Rachele strinse i pugni finché le quattro vivide mezzelune delle unghie si incisero momentaneamente sul palmo della sua mano.
Si odiava. Odiava tutto ciò che era.