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Autore: Flam92    05/05/2014    0 recensioni
[Metin2]
Teo si preparò a creare un Vortice degno del battito d'ali di un drago, ma in quel momento Krasus venne loro incontro di corsa, urlando: "Ragazzi, Takhisys è tornata!"
Rinfoderarono le spade e con grinta rinnovata raggiunsero l'amico, a cui Takhisys aveva lasciato le redini della gilda. Gli arrivarono di fronte col fiatone e dovettero appoggiare le mani alle ginocchia per riprendersi.
"Voi due vi allenate troppo.." osservò Krasus sollevando il sopracciglio dell'unico occhio visibile dietro il folto ciuffo nero che gli copriva quasi metà del viso. Quella pettinatura gli era valsa il soprannome di "Emo", col quale tutti lo chiamavano scherzosamente.
"Mai quanto Goldust. Lui ormai lo vediamo solo a tavola. Inizio a sospettare che si alleni anche di notte." ribattè Flam
"In effetti non mi stupirebbe; quell'invasato.."
"E comunque, non possiamo mica battere la fiacca come te mentre Taky è con Howl ad allenarsi. Ci farà il culo la prossima volta che verrà in arena." scherzò Teo.
"Già. Ma dicevi che è tornata, giusto Kra?"
Il Sura annuì.
"Allora perchè non mi sembri felice, ma piuttosto, preoccupato? Porta cattive notizie?" chiese Flam.
"Solo alcune strane sensazioni che sono state avvertite dal branco. Non so altro."
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4
 
"Ti avevo detto: chiediamo un cavallo in prestito allo Stalliere! Ma tu NO! Figuriamoci se non avresti voluto approfittarne per passare fra i villaggi A PIEDI!" si lamentò Kuldr esasperata.
"Suvvia, sorellina, siamo quasi arrivati. Ehi dolcezza," si rivolse DeBello a una Shamana, "quando vuoi venire a trovarmi, quello è il mio castello." accompagnò l'invito con una strizzata d'occhio e la poverina quasi svenne fra la folla adorante, ed urlante, di donne di ogni razza ed età di Jinno.
Kuldr tirò uno scappellotto al fratello. "Il tuo castello un corno! Nabbo di uno Shamano playboy, vediamo di muoverci."
La Guerriera non ne poteva davvero più; ogni volta era la stessa storia: uscivano per una missione, e al ritorno, DeBello si impegnava a fare lo splendido con ogni femmina che gli capitasse a tiro. Le ragazze che non svenivano dall'emozione dopo averlo visto, li seguivano fino ai cancelli del castello della Gilda, attratte dal fascino dello Shamano. Kuldr pensava che tutta quella situazione fosse esagerata. Certo, suo fratello era probabilmente il più bello fra gli Shamani di tutti i tre Regni, con quei capelli rosso fuoco liberi al vento, il viso dai tratti sufficientemente marcati ma allo stesso tempo aggraziati, e il fisico avvolto dal suo Vestito della Morale, che gli fasciava i muscoli nei punti giusti e gli conferiva l'aspetto di un Imperatore.
Insomma, ogni volta si ripeteva la stessa tiritera: schiere di donne adoranti, adulanti, urlanti e svenienti che cercavano di saltargli addosso da ogni lato, anche solo per sfiorarlo. E puntualmente Kuldr si comportava come una guardia del corpo, tenendo lontane le fan di DeBello e combattendo contro l'istinto di tramortirlo e caricarselo in spalla.
Poco dopo, arrivarono sotto i cancelli, con somma gioia della ragazza.
"Bene, adesso fate largo, prego." sussurrò Kuldr, un sorrisetto sadico e divertito stampato in faccia.
Attivò un'Aura verde e azzurra che ricoprì la lama del suo spadone, rendendola più affilata che mai, e levò in alto l'arma in segno di avvertimento.
"Levatevi ora!" urlò sovrastando il fragore della folla.
Le urla si trasformarono all'istante in gridolini spaventati quando la Guerriera iniziò a far roteare lo spadone intorno a sé e al fratello per farsi largo. Spinse DeBello al di là dei cancelli e se li richiuse alle spalle il più in fretta possibile. Fissò furente lo Shamano in risposta alla sua lamentela secondo cui: "Così le farai scappare tutte!", e gli diede un calcio nel didietro per incitarlo ad entrare nel castello.
Almeno questa volta non ho dovuto tirarlo per le orecchie!”
Il portone si aprì e ne uscì Takhisys, dietro cui si intravvedevano Krasus, Flam, Deidara, Teo e qualcun altro in ombra.
“Taki!” urlò Kuldr rinfoderando la spada e correndo ad abbracciare l’amica. “Da quanto sei tornata?” chiese sorridendo.
“Non molto in realtà, ma vorrei che le circostanze fossero più piacevoli.” Solo allora la Guerriera si accorse dell’espressione cupa che velava il volto della Sura.
Le si spense il sorriso e in quell’esatto istante anche DeBello parve tornare coi piedi per terra, lasciando da parte le donne per concentrarsi su quanto Takhisys aveva da dire loro. Il capo riassunse brevemente quanto scoperto e discusso durante la riunione, e tutti tornarono nel salone per organizzarsi sul da farsi.
“Come dicevo prima che quell’orda di donne assatanate ci interrompesse, scriverò una lettera agli Imperatori per avvertirli del pericolo imminente e chiedere appoggio militare, senza però fare troppe pressioni. Inoltre, manderò un messaggio a Deepsea e uno a Kixxa, i Nightmares ci devono un favore e dubito che Deep metta da parte l’orgoglio passando per il pavido di turno: ci invierà sicuramente qualcuno dei suoi e sono praticamente certa che lo rivedremo con la sua scintillante armatura.”
L’ultima frase fece scaturire una risata sommessa che spezzò la pesantezza del momento.
“Ad ogni modo avremo l’appoggio dei lupi di Howl. Ciò di cui abbiamo assolutamente bisogno sono gli Shamani, e tanti anche. Farò pressioni agli Imperatori solo su questo punto, per il resto direi che siamo più che sufficienti noi.”
“Sei sicura?” chiese Goldust.
“No. Ma a mali estremi, estremi rimedi. Non voglio obbligare nessuno a scendere nuovamente in guerra, non ora che ci stiamo riprendendo dagli ultimi due grandi scontri. Nemmeno voi siete costretti a partecipare.”
Un coro di dissenso si alzò dalla tavolata, e Takhisys fu grata del sostegno dei suoi compagni. Non erano in collera con lei, semplicemente ci tenevano a farle capire che non li stava obbligando e che, anzi, agivano spinti dagli stessi ideali e dalla stessa voglia di preservare quanto costruito con tanta fatica.
“E poi, qualcuno deve pur salvare le chiappe ai Regni, ti pare?” esordì infine Flam, confermando la partecipazione della Gilda alla missione.
“Esatto, e chi meglio di coloro che hanno sconfitto Ganzicus, Re dei Demoni, e la sua orda di mostri e shamani, nonché la Strega di Ghiaccio e il drago Beran Setau?” fu la domanda retorica di Deidara.
“Senza dimenticare che prenderà parte alla missione anche lo Shamano più figo dei tre Regni!” esclamò DeBello.
“Ma taci, zuccone!” lo riprese Kuldr, tirandogli un pugno in testa.
“Non cambierà mai.” Constatò Takhisys. Poi continuò: “Bene, direi che non potevate essere più convincenti di così. Vi ringrazio per il sostegno, e prima che qualcuno protesti,” concluse alzando una mano per bloccare sul nascere qualsiasi commento, “so che non ce ne sarebbe bisogno, ma ci tenevo a farlo. Grazie, amici miei.”
Ci fu chi sorrise e chi chinò il capo. Infine, lasciarono tutti la sala riunioni per affilare le lame e lucidare le armature, in preparazione allo scontro imminente. Takhisys mandò Howl a dire ai suoi di tenersi pronti, prese tre piccioni viaggiatori e li inviò agli Imperatori. Aveva scritto due differenti messaggi: per gli Imperatori di Chunjo e Shinsoo, un semplice avviso per metterli al corrente di quanto stava per accadere, specificando di evacuare la zona nel caso qualcuno dei loro sudditi fosse nei paraggi e di lasciare solo coloro che avrebbero voluto partecipare da volontari alla missione; per il giovane Imperatore di Jinno, aveva aggiunto una richiesta di arruolamento di quanti più Shamani di entrambe le dottrine, non imponendo comunque la partecipazione a nessuno delle altre razze, a meno che non si presentasse come volontario. Mandò a chiamare Krasus, chiedendogli di portare a Deepsea il messaggio a lui destinato.
“Io parlerò con Kixxa, le ho già chiesto di incontrarci alla taverna di Octavio dopo cena. Domattina potrai andare da Deep.”
“D’accordo.”
In quel momento Flam bussò alla porta della stanza della Sura.
Krasus uscì rivolgendole un cenno del capo in segno di saluto, e lei si chiuse la porta alle spalle.
Indossava un mantello scuro e sembrava pronta per partire per una missione.
“Stai partendo?” chiese Takhisys.
“Sì. Il lupo che Howl aveva mandato da Septimus è tornato: devo andare da lui al più presto.” Spiegò la Ninja.
La Sura annuì. “Dove vi incontrerete?”
“Non molto lontano dalla Torre dei Demoni, in una conca a ovest di essa.”
“Stai attenta.”
“Non preoccuparti, non corro pericoli. La strada per arrivarci non è la stessa che porta alla Torre, ho consultato la mappa. Spero solo che il ponte sia in buone condizioni: lì vicino si aggira lo Spirito della Tigre Gialla, un tipaccio non esattamente amichevole, motivo per il quale il sentiero è poco battuto; ma non passerò per il suo territorio, sta’ tranquilla.”
“E poi puoi Cammuffarti, giusto?” l’ottimismo tornò a prevalere in Takhisys, che battè una mano sulla spalla della Ninja.
“Giusto!” le strizzò l’occhio, salutò e partì in groppa al lupo.
  
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