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Autore: daphne_91    24/07/2008    9 recensioni
-Conosci il vero significato delle rose?- chiedo io all’improvviso.
-Amore- risponde un po’ sorpreso, ma sicuro di aver indovinato.
-No- Occhi verdi, stupiti. Sorriso divertito sul mio volto[...]

Questa ff è stata scritta insieme a morgana85!
Buona lettura! Spero vi piaccia!
Un bacio
daph
Genere: Romantico, Triste, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avvertenza: per chi ama la coppia H/Hr, è nella pagina giusta. Inoltre questa fanfiction è stata scritta da morgana85 e daphne_91. Insieme.

 

 

Rosa di maggio

 

Perfetto.

Agli occhi di ogni persona, in questo momento, tutto deve apparire assolutamente perfetto. Ed ora, se devo essere sincera, anche a me appare tutto perfetto.

Tutto assolutamente perfetto.

Il tramonto che si adagia all’orizzonte del mondo, inondando la terra di oro e silenzio. Il grande tendone bianco, decorato con gusto semplice e raffinato. I fiori e i nastri, accarezzati dalla brezza lieve della sera imminente.

Lui, con la sua aria ingenua e un po’ impacciata ma incredibilmente dolce, il vestito elegante che lo rende più adulto di quanto in realtà non sia. E’ felice, come mai prima d’ora.  

Io, la sua eterna fidanzata, la sua donna ideale, a detta di tutti, stupenda nel mio meraviglioso abito da sposa che asseconda ogni mio movimento con un fruscio di stoffa pregiata e un luccichio di ricami preziosi e finalmente con la fede al dito. Spalle scoperte, corpo avvolto da una stoffa finemente lavorata, bianca come il più candido dei cigni. Schiena fasciata da stretti nastri, stretti come questo amore maledetto.

Continuavo ad osservarmi di fronte al grande specchio a figura intera della mia camera, faticando io stessa a riconoscere il riflesso che era apparso sulla superficie d’argento.

Non mi ero mai vista così bella.

Con quell’abito che mi lasciava le spalle nude, seguendo le forme della vita e dei fianchi, ammorbidendosi poi in una lunga gonna, leggermente drappeggiata su un lato. Il bianco immacolato del tessuto contrastava piacevolmente con il mio incarnato roseo e i lunghi boccoli castani lasciati ricadere dolcemente lungo la schiena. I primi raggi del sole si infrangevano contro i piccoli cristalli dei ricami, circondandomi di un tenue alone di luce, donandomi un aspetto quasi fatato.

-Hermione, sei un incanto- Ginny mi aveva sorriso emozionata, per poi porgermi il bouquet di rose bianche. Avevo avvertito le gambe cedere per un istante.

Rose.

Le avevo avvicinate al viso per inebriarmi del loro profumo.

Marito e moglie.

Perfetto.

Perché così doveva essere, un finale già scritto a vivo fuoco tra le pagine del nostro destino. Perché nessuno sarebbe stato in grado di immaginare qualcosa di diverso. Io tra le braccia di un uomo che non poteva essere altri che lui.

Qualcosa di così logico, tremendamente semplice nella sua evidenza.

Ho lasciato che convinzioni e desideri altrui mi appartenessero, credendo a parole che avevano per me la stessa consistenza di un miraggio in pieno deserto. Scomparso con facilità non appena le prime gocce di una pioggia inaspettata mi avevano rivelato la realtà.

Una realtà che mi aveva travolto come il violento vento dell’Est, lasciandomi tremante e in precario equilibrio. Che mi fa tremare ancora oggi. E continuerà a farlo ogni volta che seguirò i miei pensieri lungo quel sentiero che inevitabilmente farà risorgere quel profumo.

Effimere illusioni per placare cuore e anima, ignorando le loro grida di dolore e dissenso.

Stiamo ballando, io e Ron. Tutti gli invitati ci guardano. Forse invidiano il nostro amore, forse no. Io seguo la musica, lasciandomi trasportare. Gli sorrido, cercando di mantenere quella parvenza di gioia infinita che tutti si aspettano di vedere dipinta sul mio volto, quando invece vorrei solamente scappare e piangere fino ad addormentarmi.

E’ solo uno lo sguardo che cerco tra i tanti. E quando finalmente lo incontro, il respiro abbandona i miei polmoni e le mani tremano. In quegli occhi verdi come prati d’estate, oscurati da una perenne coltre di malinconia, posso leggere la mia stessa sofferenza. Quelle stesse grida lasciate morire come il più lontano dei ricordi.

-Non riesco ancora a crederci. Sei mia moglie- mi sussurra, attirandomi ancora più vicina.

-E sei splendida- finisce con un sorriso luminoso che gli rischiara il volto.

La voce mi muore in gola, soffocata da lacrime troppo difficili da lasciar cadere, costringendomi ad abbassare il viso fingendo imbarazzo per quel piccolo complimento.

Rifugi dietro cui nascondersi grandi quanto un fragile filo d’erba in balia di una tormenta. Destinato a lacerarsi e disperdersi nel vento.

La canzone finisce. Le nostre mani si lasciano e Ron toglie le sue dita dal mio fianco, non prima di darmi un bacio a fior di labbra. È uno sfiorarsi leggero, dal quale però cerco inconsciamente di allontanarmi. Ma la sua presa è sicura e le sue labbra esigenti chiedono accesso alla mia bocca con malcelata impazienza.

Ed io non posso fare altro che concederglielo. Perché ora è mio marito.

Quando ci allontaniamo, uno scroscio di applausi accompagnati da festosi Viva gli sposi ci accoglie.

-Congratulazioni amico- gli stringe la mano, prima di abbracciarlo. -Congratulazioni Hermione- mi sfiora la guancia con un bacio, indugiando un istante troppo lungo per essere il semplice augurio di un amico fraterno. -Ed ora, come testimone dello sposo, vorrei proporre un brindisi. Ai miei due migliori amici, la mia prima vera sensazione di famiglia dopo molti anni, che oggi hanno coronato il loro sogno d’amore diventando marito e moglie. A Ron, che considero come un fratello, se non nel sangue, di sicuro fin nel profondo del cuore- gli sorride prima di voltarsi verso di me, fissandomi con una tenerezza che mi sconvolge -E ad Hermione, la mia piccola so-tutto-io, senza la quale non sarei mai diventato quello che sono. Non posso che augurarvi una vita costellata di felicità, con tutto il mio affetto. Che ogni vostro desiderio si realizzi, perché siete le persone che lo meritano più di chiunque altro in questo mondo- Solleva il calice, seguito da tutti i presenti -Auguri!-

Ora finito il ballo degli sposi, come da tradizione, c’è il ballo con i testimoni, ed è quello che più mi preoccupa. Sono come inchiodata a terra, non riesco a muovermi, ad andare verso di lui.

-Harry, ti affido la mia sposa per questo ballo. Non schiacciarle troppo i piedi, mi raccomando- Gli fa l’occhiolino, prima di raggiungere la sorella e invitarla a danzare. Ginny si inchina con un sorriso radioso, dalle sfumature divertite, prima di posare la mano sopra quella di Ron, accettando di buon grado l’invito.

Rimaniamo a qualche passo di distanza, come se fosse la prima volta che ci vedessimo, finché lui non si avvicina. Mi circonda la vita con un braccio, attirandomi incredibilmente vicina a lui, l’altra mano si intreccia con la mia, mentre iniziamo a ballare seguendo la musica.

Dolce sinfonia, fragile cura per un cuore deluso.

Stavolta non seguo la musica, ma è lui che mi porta, è lui che mi trasporta. Le sue mani su di me sono leggere, tocco dolce e delicato. Sono persa in quegli occhi, che mi cullano e mi avvolgono come l’abbraccio di un amante. Quell’intensità straziante che mi ricorda ogni volta quanto io e lui siamo incredibilmente vicini, uniti da qualcosa che non si può spiegare. Ma che è racchiuso nell’immensità di quelle iridi arcane, che mi parlano con una dolcezza senza eguali.

Tenere custodito dal resto del mondo quel piccolo angolo solo per loro, costruito con sussurri silenziosi e mani che si sfiorano senza in realtà toccarsi.

Ci muoviamo lenti, dimentichi del mondo intorno a noi.

L’aria era calda, nonostante fosse l’inizio di maggio e la sera già calata da un pezzo.

Nascosta in quell’angolo dimenticato da tutti osservavo il cielo, quella notte particolarmente nitido e cosparso di stelle.

Mi piaceva quel luogo, in cui due pareti diroccate rimanevano come ricordo di un’epoca lontana, quasi completamente ricoperte di una rosa rampicante, che in quei giorni sfoggiava la sua eccelsa bellezza. Il suo profumo era costante nell’ambiente come l’ossigeno.

Avevo socchiuso gli occhi per un momento, perdendomi in quel profumo che tanto mi piaceva, così soave ed inebriante. Sapeva di purezza e peccato allo stesso tempo.

Sospiro avvertendo il suo respiro caldo vicino alla tempia, che mi porta ad abbandonarmi contro di lui -E’ passato un anno-

-Lo so- La sua voce è il suono più bello che io abbia mai sentito, così profonda. -E non passa giorno senza che io lo ricordi-

Ancora profumo di rose.

Avevo avuto il privilegio di aver scoperto quel piccolo stralcio di Paradiso, o quantomeno avevo la presunzione di crederlo.

Non so perché, ma ne ero sempre stata gelosa. Adoravo osservare il primo timido bocciolo schiudersi solo per me.

Finché una sera non avevo trovato qualcuno ad attendermi.

-Ti piace così tanto la solitudine?-

-E tu cosa ci fai qui?- avevo domandato sorpresa, ma stranamente contenta che proprio lui avesse scoperto il mio segreto.

Non aveva risposto, cogliendo una rosa. Ne aveva inspirato l’essenza, prima di donarmela -Avete lo stesso profumo-

Mi viene da sorridere. -Sai che la conservo ancora? È bella come allora, anche il colore è rimasto lo stesso. Anche il profumo. È tra le pagine del mio libro preferito-

Le sue dita che si allargano sulla mia schiena, quasi scottando con il loro calore ogni angolo del mio corpo, sono la prova che ha capito, che i suoi pensieri sono uguali ai miei.

Lo sento inspirare profondamente, stringendomi più forte, quasi avesse paura che riesca ad allontanarmi da lui -Anche tu hai ancora lo stesso profumo-

-Conosci il vero significato delle rose?- chiedo io all’improvviso.

-Amore- risponde un po’ sorpreso, ma sicuro di aver indovinato.

-No- Occhi verdi, stupiti. Sorriso divertito sul mio volto.

-Tutti pensano che sia questo il loro significato, ma in realtà è il tulipano il fiore dell’amore. Una leggenda popolare racconta che il fiore sia nato dal sangue di un giovane suicidatosi per amore- La parte saccente di me non sarebbe mai scomparsa.

-E allora qual è il significato della rosa?- Curiosità nella voce.

-La rosa è il simbolo del segreto, delle cose da rivelare con delicatezza-

-Simbolo del segreto?- Occhi che si incontrano, che si cercano con assiduità, incuranti degli sguardi puntati su di loro.

-Come il nostro amore- afferma sicuro.

-Cosa?- Sguardo interrogativo il mio.

-Il nostro amore è come una rosa: segreto e da rivelare con delicatezza- Voce calma, innamorata, solo per me.

-Un segreto che non sarà mai rivelato- Occhi d’oro che perdono la luce che custodiscono gelosamente, flebile raggio di sole che si spegne tra le ombre.

Eravamo sempre e solo noi due.

Troppo perfetto per rovinare tutto con una terza presenza, che non avrebbe fatto altro che rendere quel luogo meno speciale.

A volte parlavamo, a volte ridevamo e scherzavamo, a volte ci bastava solo il silenzio. Perché sentire il suo respiro accanto al mio mi riempiva cuore e anima di pace.

Li, sdraiata sull’erba morbida e umida di rugiada, sapevo di dover semplicemente allungare una mano per condividere i miei pensieri con lui. Ma la magia non c’entrava. Era quella sintonia solo nostra, per cui un gesto era portatore di infinite parole che non avevano bisogno di essere pronunciate.

Poi, improvvisamente, una sera qualcosa era cambiato.

Era freddo, scostante, il suo silenzio era un concentrato di rabbia e delusione.

-Perché non me lo hai detto?- Camminava nervosamente avanti e indietro, come un leone imprigionato dalle sbarre di una prigione troppo stretta.

-Che cosa?-  Avevo cercato con disperazione il suo sguardo, ma i suoi occhi erano sfuggenti come il vento.

-Perché non mi hai detto che tu e Ron vi state per sposare?-  Furioso, la voce tagliente come schegge di diamanti.

Per la prima volta in vita mia, non avevo saputo rispondere. Avevo abbassato il viso, avvertendo le lacrime bruciarmi agli angoli degli occhi, spaventata e confusa dalla sua reazione.

-Non lo so-

-Se penso che stanotte sarai sua, non vorrei più lasciarti andare-

Sento il cuore accelerare i battiti, veloci come lo sbattere delle ali di una farfalla. -Portami via con te allora-

-E’ troppo tardi-

-Avresti potuto farlo quella sera- Mi scosto leggermente, così da incontrare finalmente i suoi occhi. Sono droga per il mio respiro e acqua fresca per i miei sensi. -Non sai quanto ho pregato perché tu lo facessi-

-Era sbagliato, così come è sbagliato ancora adesso-

-E allora è giusta la menzogna in cui vivremo?-

-Dannazione Hermione!-

-Perché ti arrabbi così tanto? Mi dispiace non avertelo detto, ma è stata una scelta improvvisa e volevo riservarmi qualche giorno per realizzare pienamente questa novità e…e poi avresti dovuto capirlo. Era quello che tutti si aspettavano da tempo- Muovo un passo verso di lui, le sue spalle ostinatamente rivolte verso di me. -Non fanno altro che ripetermi quanto Ron sia l’uomo giusto per me, che sarà in grado di rendermi veramente felice-

-Non mi sembra di averti mai detto niente del genere- Le sue parole, così dirette, mi avevano lasciata completamente spiazzata. -Ma se è la decisione che ritieni giusta, non mi resta che farvi le mie congratulazioni-

-Ma cosa c’è di sbagliato?-  Avevo alzato la voce, ferita e amareggiata. Non capivo perché proprio il mio migliore amico trovasse così difficile essere felice per una scelta che a quel tempo credevo perfetta.

Quando si era voltato, avevo scorto nei suoi occhi qualcosa che aveva infranto la fragile fortezza di cristallo delle mie certezze. Un ardore così vivo da precipitare quelle iridi verdi tra le fiamme dell’Inferno, rendendole liquide come assenzio. Una passione che sembrava essere sbocciata tra le ombre scure di quella notte, come una rosa d’inverno. Una dolcezza che mi aveva sfiorato l’anima come una carezza languida, che aveva fatto cedere ogni mia difesa come acqua impetuosa.

Mi aveva stretto forte le braccia facendomi rabbrividire, prima di attirarmi contro di lui e posare le labbra sulle mie. Aveva chiesto con irruenza accesso alla mia bocca, sorprendendomi con la sua audacia. Tramortita da un diluvio di emozioni che si dipingevano davanti ai miei occhi con colori sgargianti e forme indefinite, incredula, non ero riuscita nemmeno a ricambiare quel bacio che in fondo avevo sempre desiderato.

Poi la sua presa si era allentata e le sue mani mi avevano sfiorato i fianchi, per poi percorrermi la schiena e avvolgermi nel suo profumo che sapeva di fresco. Allora avevo dischiuso le labbra, quasi timorosa. Il suo tocco era diventato dolce e delicato, lasciando spazio a quella tenerezza che sembrava appartenere a lui soltanto. Ed io mi ero lasciata guidare, assecondando le sue carezze, avvertendo un calore mai provato prima percorrere ogni fibra del mio essere.

Quando si era allontanato, poggiando la fronte contro la mia, non glielo avevo concesso. Avevo bisogno delle sue labbra come dell’ossigeno stesso. Lo avevo sentito sorridere mentre mi baciava ancora una volta. E allora avevo sorriso anche io, prima di accorgermi che stavo piangendo.

-Ecco cosa c’è di sbagliato- Le sue dita, stranamente tremanti, mi avevano asciugato le lacrime, e i suoi occhi mi avevano chiesto scusa. Ma non c’era niente da perdonare.

Un intenso profumo di rose si era diffuso nell’aria, mentre lo baciavo ancora, ancora, ancora.

Niente era mai stato perfetto come quel momento.

-Non potevo importi una scelta così difficile-

-Non ho forse dovuto scegliere lo stesso?- Stringo la sua mano, cercando sicurezza. -E ho sbagliato-

Scuote la testa, sospirando. -Hai fatto la cosa più giusta. Con lui starai bene-

-Sai anche tu che non è vero, non prenderti gioco di me- Scorgo Ron poco distante da noi, un sorriso divertito sulle labbra e gli occhi colmi di una luce che non avevo mai notato prima. -Sono stata una codarda. Ho preferito ciò che era semplice a ciò che desideravo davvero-

Con un’ultima nota la musica finisce. Ma non faccio niente per allontanarmi dal rifugio sicuro che sono le sue braccia e il suo profumo che mi hanno completamente soggiogata. Rimango immobile, godendo del calore del suo sguardo e del ricordo che affiora violento, inciso in quegli specchi di giada, di quella notte che ora sembra lontana secoli.

Ora, l’unica cosa che vorrei fare è saggiare nuovamente la morbidezza di quelle labbra, l’esigenza del suo desiderio e l’avventatezza della sua passione.

Forse cogliendo i miei pensieri dall’espressione del mio viso, si allontana con un piccolo inchino, prendendomi delicatamente la mano nella sua e sfiorandola con un bacio. -E’ stato un piacere ballare con te- Sfila la piccola rosa rossa che porta all’occhiello della giacca, imprigionandone il profumo nei suoi pensieri e infine adagiandola tra le mie dita.

Rosa.

Con un ultimo sorriso stanco che ha il sapore di un addio indietreggia di qualche passo, i suoi occhi ancora nei miei, incatenati gli uni agli altri come sigillo di una maledizione che ci dannerà per tutta la vita.

E’ come se ci fossimo solo io e lui. Ancora una volta nel nostro posto segreto, con il nostro amore e nient’altro. E allora posso sentire ancora il profumo di quelle rose, di quelle rose così simili al nostro amore.

Lo seguo con lo sguardo, come chi vede il suo grande amore andarsene e non può fare niente per fermarlo

Poi. Poi tutto riprende come se niente fosse. Ron mi riporta a ballare, gli ospiti ci seguono, la musica riprende.

Tutto prosegue come se niente fosse successo.

Ma una persona, una persona più attenta delle altre ha scorto quello sguardo. Ha colto la sofferenza di amore soffocato tra due respiri.

E adesso siamo in tre che sappiamo che il nostro amore è come una rosa.

Un rosa di maggio.

OoO

Ecco il primo capitolo, ebbene sì ce ne sarà un altro. Questo è scritto dal punto di vista di Hermione, il prossimo sarà scritto dal punto di vista di Harry. Le parti in corsivo sono flashback, e non credo ci sia altro da spiegare. Ripeto e non smetterò mai di dirlo che questa ff è stata scritta da morgana85 e daphne_91, quindi anche se la storia l’ho postata io, potreste andare vedere il suo account, non ve ne pentirete di sicuro! Inoltre la ringrazio tantissimo per questa collaborazione, per me è un onore!

Spero vi sia piaciuta! Leggete e recensite! Mi raccomando!

Un bacione grande a tutti!

*daph*

   
 
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