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Autore: Voglioniall    05/05/2014    0 recensioni
" Lo attirai dolcemente a me e gli sorrisi,trascinandolo lì dove l'acqua era sempre più alta. Quando fummo ricoperti fin quasi alla vita mi fiondai sul suo collo, lasciando teneri baci qua e là, sentendolo rabbrividire ad ogni schiocco sulla sua pelle. Mi afferrò per i fianchi ed infilò le sue mani tra i miei ricci, distrincandoli e pettinandoli con quanta più delicatezza possibile, anche se non avrei potuto immaginare, comunque, essere più aggraziato di Louis. Si fermò di scatto, e proprio quando stavo per chiedermi cosa gli fosse preso e se avessi fatto qualcosa di male,portò il suo viso di fronte al mio mentre il sole sorniono si spegneva, poichè la potenza dei suoi occhi,era più forte di qualsiasi radiazione ultravioletta"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un sole caldo, di metà aprile, filtrava splendente tra i rovi delle palme intrecciate in piccoli nodi. Gli insetti brulicavano tra i loro rami e gli uccellini cominciavano ad intonare le prime note per accompagnare il nostro risveglio, come ormai, faceva da tempo. Mi sentivo parecchio intorpidito,lì, rannicchiato in un letto di bambù unito solo da qualche piccolo legaccio e nonostante fossimo naufragati sull isola da qualche mese o giù di li, non riuscivo proprio a farci l'abitudine, e Louis non se la passava meglio, visto il suo continuo borbottare a quasi ogni ora del giorno. Mi stropicciai gli occhi poggiandomi sui gomiti mentre all'orizzonte non s'intravedeva nessuna traccia del mio compagno d'avventure. Decisi che forse era solamente andato a darsi una rinfrescata, ma poi il solo pensiero di poterlo perdere e di non poter più accarezzare le sue mani, nelle notti in cui il cielo sembra volermi inghiottire, mi spinse a darmi una mossa e andare a girovagare tra la vegetazione per vedere dove si fosse cacciato. Un leggero movimento tra le foglie, un rumore indistinto mi fecero sobbalzare ed afferrai l'unico oggetto più vicino a me, che speravo, potesse far male in qualsiasi modo al predatore che si trovava al di là degli alberi incastonati perfettamente come in un dipinto. Mi immobilizzai con il fiato corto e le gambe molli pronto a difendermi, quando Louis spuntò con un faccino spensierato ed innocente tra le bacche disseminate qua e là sui cespugli.
 
"Ehi ehi, sono troppo giovane per morire Harry! E poi, chi ti farebbe compagnia, quando i tuoni sono davvero forti e piagnucoli come una bimba impaurita?" cantilenò Louis dondolandosi sui talloni. 

"Emerito idiota, credevo fosse un animale! Oh, bè, qualcosa..non tu che te ne vai in giro per l'isola lasciandomi qui...da solo>> bofonchiai imbronciandomi. 

"Allora ti manco eh? Allora ti mancherei! Mi trovi bello e vuoi baciarmi, e vuoi toccarmi, e vuoi abbracciarmi, e vuo...." iniziò a canticchiare con tono sdolcinato ma beffardo. 

Ridacchiai sotto i baffi, senza tuttavia, dargli troppa soddisfazione e poi decisi che era ora di procurarsi da mangiare. M'incamminai verso l'acqua che s'infrangeva sugli scogli con una tale potenza da incorniciarli con una leggere schiuma bianca e che poi si ritirava quasi impaurita mentre sentivo il passo leggero come petali di Louis che mi seguiva. Passammo quasi tutta la mattinata, o almeno quello che sembrò metà giro del sole nel cielo di mezzogiorno, a cercare di acciuffare qualche pesce con scarsi risultati. In compenso, però, ebbi lo straordinario privilegio di ammirare le rughe d'espressione che si formavano sul viso di Louis quando scagliava la lancia e lo sguardo carico di soddisfazione che gli si dipingeva sugli angoli della bocca quando ne trafiggeva uno. La cura con cui lo estraeva dall'acqua e lo riponeva nella cesta che avevo maldestramente costruito poco tempo prima. Il modo in cui il blu del mare gli si rifletteva negli occhi, come uno specchio incantato, e sembrava incatenasse un certo dialogo silenzioso con le acque agitate e le leggere increspature che si formavano proprio dove poggiava le sue dita, come se anche quell'immenso corpo celeste avesse i brividi a causa del tocco di un essere così maledettamente angelico. Ogni tanto mi rivolgeva qualche occhiatina furtiva, ma i nostri discorsi non erano mai stati molto articolati ne interessanti da quando l'aereo miracolosamente si era schiantato sulla sabbia color oro e le nostre vite si erano praticamente intrecciate come in una morsa d'acciaio: io dipendevo da lui, lui dipendeva da me. E nonostante, quasi da sempre, la mia vita dipendesse dalla sua, adesso più che mai la cosa si era trasformata in realtà. 

"Non ti manca mai casa?" mi chiese interrompendo il flusso dei miei pensieri per poi tornare a cercare con lo sguardo vacuo qualche altro pesce tra le acque limpide.

"Mi manca, mi manca molto Louis. Mi mancano i ragazzi, mi manca risvegliarmi nelle coperte che odorano di casa, mi manca sentire l'odore dei pancake che mi bussa dolcemente alla porta la mattina, la voce di mia mamma e il focolare che accendevamo ogni volta nella sala prove." risposi velocemente. 

Lui annuì:"A volte mi manca il fiato Harry.A volte mi faccio prendere dallo sconforto. E credo che non ci sia più alcuna possibilità,per me, per te. Per nessuno di noi due"

Rimasi in silenzio per quel minuto che sembrò durare secoli e avrei voluto solo stringerlo forte sussurrandogli ogni secondo di ogni ora,se necessario,che tutto si sarebbe risolto per il meglio, che non avrei permesso che qualcosa potesse anche solo minimamente sfiorarlo, figuriamoci ferirlo. Ma m'imprigionai nel mio silenzio a rimuginare su queste parole, su questa massa indistinta di pensieri che ogni giorno non faceva che accartocciarsi sempre di più da quando vivevo con lui. Poi, qualcosa dentro di me si mosse. Vederlo lì, ricurvo sotto il peso di quel macigno, mi fece sobbalzare e la voglia di portarlo insieme a lui fu più grande di qualsiasi altro desiderio, persino di sopravvivere. Mi avvicinao a Louis senza pensare, per la prima volta, e gli afferrao le mani con convinzione:"Stammi a sentire...Io e te torneremo a casa..non importa se tra un anno, o forse due..non importa se quando abbracceremo le nostre famiglie avremo i capelli bianchi e la pelle raggrinzita dall'acqua..non importa niente, perchè ti assicuro che vivrai la tua vita.. ti assicuro, Louis, che avrai la possibilità di veder ogni giorno il sole sorgere, di vedere i fiori rinascere in primavera ed appassire in inverno. Ti prometto-aggiungo fissandolo dritto negli occhi, anche se il peso del suo sguardo mi fa vacillare- che andrai via da qui, via da tutto questo" terminai, accorgendomi appena di star ansimando. La vicinanza tra i nostri visi era così poca che non potei far a meno di spaventarmi. Riescivo a sentir perfettamente il suo respiro regolare sulla mia pelle e ciò mi ricordò di continuare a respirare. Respira Harry, respira. Uno, due. Uno, due. Uno,du....Due labbra morbide, fin troppo sottili per essere baciate, si poggiarono sulle mie come una farfalla su un fiore. Passai in rassegna tutte le volte in cui avevo fantasticato sul loro sapore e nessuna delle mie immaginazioni era paragonabile al dolce miele che stavo assaporando in quel momento. Lillà, unito a qualche sfumatura di salsedine e di crema solare, si insinuavano tra le nostre bocche unite in una danza celestiale, si sollevavano e risprofondavano, per poi tornare a riemergere. Anche i nostri corpi, sotto il sole cocente, non erano più in grado di svolgere i più elementari movimenti, impegnati come erano a stringersi e ad intrecciarsi. Non realizzai di star baciando Louis, di star stringendo Louis e di star toccando veramente la sua pelle, finchè non mi guardò negli occhi sussurandomi:"Era da molto che avevo voglia di farlo Harry.. se ti ho infastidito in qualsiasi modo mi dispiace...." Farfugliò imbarazzato staccandosi delicatamente dalla presa solo di qualche centimetro. E fu proprio in quel momento, in cui avido volevo ancora avere il suo corpo sotto il mio tocco, che mi resi conto che una volta assaggiato, non avrei potuto più farne a meno. Come un cocainomane predilige la sua roba, volevo  avere sempre più contatto con gli occhi di Louis, volevo che ogni parte del mio corpo fosse un tutt'uno con il suo. Lo attirai  dolcemente a me e gli sorrisi,trascinandolo lì dove l'acqua era sempre più alta. Quando fummo ricoperti fin quasi alla vita mi fiondai sul suo collo,lasciando teneri baci qua e là, sentendolo rabbrividire ad ogni schiocco sulla sua pelle. Mi afferrò per i fianchi ed infilò le sue mani tra i miei ricci, distrincandoli e pettinandoli con quanta più delicatezza possibile, anche se non avrei potuto immaginare, comunque, essere più aggraziato di Louis. Si fermò di scatto, e proprio quando stavo per chiedermi cosa gli fosse preso e se avessi fatto qualcosa di male,portò il suo viso di fronte al mio mentre il sole sorniono si spegneva, poichè la potenza dei suoi occhi,era più forte di qualsiasi radiazione ultravioletta.

Mi risvegliai con quella sfera luminosa che se ne stava per tutto il giorno in cielo mentre veniva cullato dolcemente dalla luna, proprio come farebbe una mamma con il suo bambino. Le nuvole erano sfilacciate e li ricoprivano solo in parte lasciando qua e là qualche sfumatura del celeste cremisi che lo aveva dipinto per tutta la mattinata. Sarei potuto rimanere quasi incantato da quel meraviglioso spettacolo, se non fosse che due braccia, forse troppo deboli per circondarmi, mi stringevano e rinfrescavano la mia pelle proprio dove il sole l'aveva colpita maggiormente. Mi girai verso Louis,mentre lui ,sorpreso dal mio gesto repentino ,sobbalzò tornando poi a sorridermi dolcemente. 

"Non capirai mai quanto il tuo sorriso mi stordisca, Louis. E' come avre mille distrazioni che sbucano da ogni angolo. Mille ali di farfalle che sbattono all'unisono e ti portano a stropicciarti gli occhi"gli confessai, del tutto privo d'inibizioni, ormai. 

Immediatamente arrossì mentre mi afferrava una mano e la poggiava con cura sul suo cuore. Proprio lì, sotto un groviglio di ossa, qualcosa batteva così forte da respingere indietro addirittura le mie dita. Qualcosa pompava con una tale veemenza da scombussolarmi e chiedermi se un un corpo così piccolo, fosse in grado di rimbombare tanto velocemente. 

"Ti verrà un infarto!" bofonchiai maliziosamente. 

"Niente può essere paragonato alle sensazioni che ho provato poco fa insieme a te, Harry. Perciò, se sono sopravvissuto al tuo profimo e al contatto con la tua pelle, stai pur certo che avrò un'esistenza molto lunga!"

Spalancai le tendine che inibivano il mio sorriso e lasciai che la potenza dell'amore che provavo per quel ragazzo, sdraiato proprio accanto a me, filtrasse e  ricoprisse l'intera isola. Inconcriai le mie gambe nelle sue e annaspai alla ricerca delle sue labbra. Proprio lì, disteso sulla sabbia che cedeva il posto al marrone scuro,capii di essere completamente innamorato di Louis Tomlinson. E poco importava se fossimo su una spiaggia deserta e l'unica compagnia fossero i gabbiani. Perfino loro facevano troppo rumore per il silenzio perfetto dei nostri cuori che correvano tenendosi per mano, verso qualcosa, qualcosa di indistinto, ma così forte, da rendere insulso qualsiasi altro scopo nella vita. Improvvisamente, tutto ciò che mancava nelle mie azioni quotidiane, venne riempito dalla presenza di Louis: l'odore di pulito della sua pelle mi ricordava tanto le lenzuola appena stese e rimboccate sul letto. Il delizioso aroma dei pancakes non era niente, in confronto al sapore delle sue labbra. Niente di tutto ciò che avrei potuto avere a casa, avrebbe eguagliato le notti passate ad esplorare ogni angolo del nostro corpo, quasi fosse una caccia al tesoro,ed ogni volta rimanerne sorpresi. Imparammo lentamente a prenderci cura l'uno dell'altro, a non sprecare neanche un secondo, perchè lì, in quel posto così dimenticato, nessun'orologio avrebbe potuto segnare le ore trascorse con Louis. Qualsiasi stupida lancetta avrebbe perso il conto o si sarebbe inceppata. Perchè li, insieme al mio Boo, il tempo era stato vinto, perso da qualche parte, andato alla deriva sul fondo dell oceano, mentre noi continuavamo a scrivere la nostra storia, riga dopo riga, su pagine di pergamena ingiallita, impregnate di un profumo mai sentito prima:quello di noi due, insieme. 
  
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