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Autore: albimessina    06/05/2014    0 recensioni
Storia di una crociata mai esistita e di un esercito,quello di Albert, che combatte per i propri ideali.
L' ho scritta dopo aver guardato la guerra di troia e king Arthur
Genere: Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Medioevo
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Dopo la nona crociata i cristiani ormai arresi tornarono in patria.
Tutti gli schieramenti e tutti i comandanti,tranne quelli della città di Albi guidati dall’ allora principe Albert.
Gli Albigesi erano rimasti ad Acri capitale del regno di Gerusalemme.
 Carlo I e gli altri pensarono che  loro non fossero mai arrivati in terra santa.
Gli Albigesi erano accampati nel lontano monte Hermon.
 I guerrieri erano per metà arcieri e per metà a cavallo con delle mazze ferrate, era la strategia di Albert che quasi sempre dominava in battaglia.
I cavalieri erano Renaud e Norbert cugini di Albert e Patrick fratello di Albert.
I soldati non capivano la scelta di rifugiarsi sui monti e soprattutto perché non attaccare e   lasciare che gli alleati vengano sconfitti.
Albert non era un uomo orgoglioso e questo comportamento lasciava perplessi tutti, in guerra era solito essere di poche anzi, pochissime parole ma i suoi piani erano chiari appena tutti si sarebbero ritirati avrebbero attaccato alle spalle dell’entrata principale.
Prima però c’era bisogno di celebrare il funerale o per meglio dire il silenzio in onore dei caduti tra cui  Luigi IX di Francia .
Era arrivato il giorno anzi la notte in cui si doveva attaccare. Albert non era solito urlare per spaventare il nemico disse soltanto ‘’prendete un bel respiro e che il signore ci protegga’’
Incominciarono a lanciare frecce infuocate e bruciare le case e gli edifici di legno.
Dopo pochi minuti gli abitanti lanciarono le prime urla.
‘’Ricordatevi conquistare non razziare’’ esclamò Albert
Uscirono i soldati e suonarono le sirene.
le porte dalla città furono chiuse da due spie insieme ad Albert dopo che le truppe uscirono.
Le truppe si ritrovarono fuori dalla città con le porte chiuse senza capire,quei secondi furono fatali, i fanti e i cavalieri attaccarono e travolsero i soldati arabi che si dimezzarono.
Lo scenario era tremendo :  teste che volavano e sangue che usciva da tutti i pori.
Il comandante arabo fuggì ma Albert preso dalla rabbia tolse un arco dalle mani del suo arciere e scoccò una freccia che trafisse al cuore il comandante arabo.
L’esercito Albigiano stava per entrare nella città e razziare tutto,ma Albert li fermò e disse ‘’queste terre non erano da razziare ma da conquistare non per motivi economici ma per quello in cui crediamo’’.
 Acri è ufficialmente Cristiana e Albigese 
  
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