Possiedimi come possiedi la tua chitarra
Non ricordo niente di quella notte
ho tanti ricordi sfuocati;non so neanche se questo ricordo è solamente frutto della mia immaginazione;o è accaduto realmente …..
Ricordo che senza alcun motivo sono entrata in quello stadio per sentirvi o forse per sentirti ; Bhe io la tua band non l’avevo mai ascoltata non sapevo e tuttora non so nessuna delle vostre canzoni;non capisco per quale motivo avevo acquistato quello stramaledetto biglietto.
Non capisco perché mi trovavo sotto quel palco insieme a migliaia di ragazzine che urlavano per te.
Strano;stavo lì sotto senza alcun motivo. Potevo benissimo andarmene via ma c’era qualcosa che mi tratteneva;forse infondo tu mi piacevi eh si…ero rimasta lì sotto per ammirare te e la tua chitarra con quanta amore;con quanta passione;con quanta rabbia;con quanta dedizione;con quanto impegno la suonavi;erano note di passione profonda che uscivano da quella chitarra;e io ero pietrificata;e io…non pensavo io ero inerte. Non pensavo che mi piacevi;non pensavo di essere lì per te;eppure ci stavo;e ti ammiravo anzi ti guardavo;forse solo oggi sono riuscita a realizzare che quel tuo modo di suonare mi fece innamorare di te;nel mio IO più profondo VOLEVO essere quella chitarra;io volevo essere amata con la passione stessa passione con la quale suonavi quella chitarra;volevo essere ascoltata come tu ascoltavi quella chitarra;volevo essere accarezzata come tu accarezzavi le corde di quella chitarra;ed è per questo che dopo la fine del concerto quando tutti se ne erano andati e io rimasi sola al centro di quell’arena enorme;arena nella quale non avevo provato sentimenti come gioia o tristezza ma ero semplicemente ipnotizzata e arrivò un omone che mi diede un foglietto sul quale stavano scritte pochissime righe semplici e incisive
“ciao;ti ho vista sai sotto il palco,mi hai fatto sbagliare anche il testo di una canzone ero troppo impegnato a capire per quale strano motivo non urlavi come una pazza con le altre….ti va di parlarne??”
E io in quel momento ancora per un volta non provai nessun sentimento;non provai gioia nel leggere quelle frase;ne rabbia;ne soddisfazione ma istintivamente vidi il numero della stanza che c’era infondo al biglietto e senza neanche pensarci corsi da te;da te; da te?? Come facevo a sapere che eri tu?? E poi io sapevo chi eri?quella sera avevo scoperto che forse ti chiamavi Tom ma se non eri tu?? Comunque mi sbrigai e arrivai in quella stramaledetta stanza;era buio tutto buio non vedevo niente,tu eri sotto la doccia ricordo ancora quel dolce profumo di bagno schiuma all’arancia;io non ti chiamai non feci niente mi sedetti semplicemente sul letto e aspettai te;dopo un po’ uscisti da sotto la doccia e ti ritrovasti un corpo nel buio della stanza;non immaginavi chi potesse essere ;pensavi che fosse tuo fratello Bill e dicesti che non volevi che ti facesse un’altra ramanzina;sull’amore,sulla vita e sulle donne .Ma ti sbagliavi non era tuo fratello ero io;avevo gli occhi chiusi;non parlavo allora decidesti di avvicinarti a me per capire meglio chi ero;io a quel punto dissi “sono quella che stava sotto il palco” non so per quanto tempo parlammo;non so nemmeno se parlammo fu un gioco tu mi dovevi cercare nel buio della stanza e io;non mi facevo trovare poi tu mi trovasti;ricordo ancora quella stretta al polso e la tua voce calda che diceva “ti ho trovato” e io che rispondevo “ah si e ora che fai?”;forse le ultime parole che dicemmo perché poi tu iniziasti a baciarmi;a sfiorarmi.I tuoi baci erano stupendi;ci mettevi davvero tutto la passione che impiegavi per suonare la tua chitarra e poi iniziasti ad accarezzare la mia pancia;mentre io ti mordicchiavo il labbro e tu continuavi imperterrito a togliermi i vestiti di dosso d’un tratto mi trovai nuda di fronte a te;mi fermai quasi come se non volessi continuare e tu poi mi dicesti con la tua voce soave “ehi ma non continui?” e io non risposi;semplicemente inizia a sfilarti la maglia a baciarti il tuo addome liscio magro e potente allo stesso tempo ,fin quando non arrivai vicino il pantalone e iniziai a sfilarlo la stessa cosa accade per le mutande e …il tuo fiato sul collo; le tue mani sul mio corpo;le mie fra i tuoi capelli;i fianchi che si mi muovevano contemporaneamente; ho goduto fino infondo oltre le mie e le tue forze avevo instancabilmente voglia di te ;voglia delle tue calde mani sul mio seno sui miei fianchi insieme raggiungemmo il nostro scopo e poi mi addormentai la mattina dopo mi svegliai e scappai via;tu la sera prima mi segnasti su un pezzo di carta il tuo numero ti avrei dovuto chiamare ma non ti ho mai voluto chiamare;o meglio non ho mai avuto il coraggio
Notte indimenticabile;nessuno fino ad aggi che sono passati due anni mi ha fatto godere come sei riuscito tu e io non ti ho ancora dimenticato;il tuo profumo,il profumo di quella stanza,di quelle lenzuola;mi vestono ogni giorno il volto;quella notte ormai ha preso un posto indelebile nel mio cuore;la tua voce soave e il tuo respiro dolce e affannato allo stesso tempo sono diventati la colonna sonora della mia vita. Oggi sono a casa con il mio fidanzato e guardiamo MTV e tu fai un intervista
“Ho scritto una canzone io;al posto di mio fratello questa volta parla di una ragazza o un angelo;passammo una notte insieme due anni fa,io la vidi tra la folla lei era ferma; ipnotizzata non parlava;non so nemmeno come si chiamasse ma quella notte fu unica;quel gioco al buoi…il cercarsi nel buio della notte lei scappava,quel reggiseno viola,le sue mani tra i miei capelli;non ti nascondo che dopo quella notte sono stato con tantissime altre ragazze ma mai nessuna mi ha fatto stare bene come lei;ecco io le vorrei chiedere di farsi rivedere ad un mio concerto io la rivoglio mia “
A quelle parole uscii di casa lasciando il mio fidanzato solo sul letto;presi il motorino e andai via in centro per comprare il biglietto per la prossima tappa del tour dei
Tokio hotel.
ANCHE IO LO RIVOLEVO MIO…