Autrice: kuma_cla
Titolo: L'età degli eroi
Personaggi: Drew, Silena
Rating: verde
Genere: angst, malinconico, introspettivo
Avvertimenti: flash fic
Note: tentativo numero uno di esplorare il mio headcanon sulle due figlie di Afrodite. Si sa che sono le più grandi, quindi è possibile che in quanto coetanee abbiano legato molto. In TLH Drew critica il comportamento della sorella, lo denigra e lo biasima: mi piace pensare che lo faccia perché in realtà è rimasta ferita dal suo tradimento. Come ha fatto a non accorgersene? E come ha potuto Silena passare informazioni al nemico? Perché non gliene ha parlato sapendo che in nome della loro amicizia avrebbe fatto di tutto? Da qui la Drew che tutti noi conosciamo: antipatica oltre l'inverosimile.
Sto inoltre valutando di fare Drew e Ethan cugini.
Spero di non essere andata OOC con questa introspezione, in tal caso avvertitemi.
Pubblicità! campmezzosangue è la community su Percy Jackson amministrata da me medesima e dalla compare SunlitDays.
Ci sono giorni in cui il ricordo di Silena torna prepotente e le occupa tutta la mente.
La sua risata, il modo in cui si acconciava i capelli, la cura nel vestire e l'ottimo gusto in fatto di moda, cibo e ragazzi.
Ogni cosa, lì al Campo, rievoca immagini di Silena, ogni cosa è legata ad una memoria — il loro posto a tavola, i letti vicini in modo da poterli unire la notte, il nascondiglio dei dolci, lo spiazzo in cui andavano a prendere il sole, l'albero sotto cui avevano seppellito lo scrigno della memoria.
E ci sono mattine in cui guarda l'armadio e pensa a cosa si metterebbe Silena, ci sono volte in cui cerca ancora la sua approvazione o si gira per ridere con lei.
Anche il dettaglio più insignificante è legato ad un preciso ricordo, a qualcosa che solo loro conoscono. Il vago sentore di lavanda sul suo tappeto è il residuo del flacone di profumo che Silena ha rovesciato quando aveva undici anni e il barattolo di smalto vuoto è quello del primo cosmetico Chanel che si sono comprate, le tacche sullo stipite della rimessa delle canoe sono il numero di ragazzi che hanno conquistato in nome di un'infantile competizione (cinque per lei e tre per Silena, il quarto è Charlie e Charlie è sempre stato ben più di una tacca nel legno).
Ci sono volte in cui sembra non essersene mai andata, in cui si dimentica che non mangeranno mai sushi in kimono e non saliranno sulla torre Eifel e non raccoglierà il bouquet al suo matrimonio.
In quei momenti Drew vorrebbe mettersi a piangere, vorrebbe urlare, vorrebbe strapparsi il cuore dal petto e dimenticare per sempre di aver avuto una sorella bella e gentile, coraggiosa, una sorella per cui in molti avrebbero fatto pazzie (e alla fine la pazzia l'aveva fatta proprio lei), una sorella che li aveva ingannati e traditi e uccisi.
Al Campo l'hanno chiamata eroe, hanno pianto la sua morte, l'hanno perdonata. Ma Drew non vuole nessun ricordo di una sorella simile e tenere la mente occupata è un buon modo per scacciare il suo fantasma.
Così inventa nuove regole, introduce l'obbligo del rito di passaggio, instaura una ferrea disciplina all'interno della propria Cabina.
Si riempie di impegni, esaspera l'attenzione che riserva alla cura di sé, rompe con il figlio di Ermes con cui si frequentava e flirta con uno di Apollo, salvo poi non concedere più appuntamenti e quando si ritrova senza nulla da fare (perché lei non prende in mano le armi con il rischio che le si rovini lo smalto) inizia ad interessarsi alle relazioni altrui.
E mentre il Campo continua a rendere omaggio alla figlia di Afrodite morta in guerra, ad elogiare il suo coraggio, Drew vuole solo dimenticarla.
Silena è stata tante cose — era sua sorella, la sua migliore amica, il suo idolo — ma un eroe, quello mai.
Titolo: L'età degli eroi
Personaggi: Drew, Silena
Rating: verde
Genere: angst, malinconico, introspettivo
Avvertimenti: flash fic
Note: tentativo numero uno di esplorare il mio headcanon sulle due figlie di Afrodite. Si sa che sono le più grandi, quindi è possibile che in quanto coetanee abbiano legato molto. In TLH Drew critica il comportamento della sorella, lo denigra e lo biasima: mi piace pensare che lo faccia perché in realtà è rimasta ferita dal suo tradimento. Come ha fatto a non accorgersene? E come ha potuto Silena passare informazioni al nemico? Perché non gliene ha parlato sapendo che in nome della loro amicizia avrebbe fatto di tutto? Da qui la Drew che tutti noi conosciamo: antipatica oltre l'inverosimile.
Sto inoltre valutando di fare Drew e Ethan cugini.
Spero di non essere andata OOC con questa introspezione, in tal caso avvertitemi.
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Ci sono giorni in cui il ricordo di Silena torna prepotente e le occupa tutta la mente.
La sua risata, il modo in cui si acconciava i capelli, la cura nel vestire e l'ottimo gusto in fatto di moda, cibo e ragazzi.
Ogni cosa, lì al Campo, rievoca immagini di Silena, ogni cosa è legata ad una memoria — il loro posto a tavola, i letti vicini in modo da poterli unire la notte, il nascondiglio dei dolci, lo spiazzo in cui andavano a prendere il sole, l'albero sotto cui avevano seppellito lo scrigno della memoria.
E ci sono mattine in cui guarda l'armadio e pensa a cosa si metterebbe Silena, ci sono volte in cui cerca ancora la sua approvazione o si gira per ridere con lei.
Anche il dettaglio più insignificante è legato ad un preciso ricordo, a qualcosa che solo loro conoscono. Il vago sentore di lavanda sul suo tappeto è il residuo del flacone di profumo che Silena ha rovesciato quando aveva undici anni e il barattolo di smalto vuoto è quello del primo cosmetico Chanel che si sono comprate, le tacche sullo stipite della rimessa delle canoe sono il numero di ragazzi che hanno conquistato in nome di un'infantile competizione (cinque per lei e tre per Silena, il quarto è Charlie e Charlie è sempre stato ben più di una tacca nel legno).
Ci sono volte in cui sembra non essersene mai andata, in cui si dimentica che non mangeranno mai sushi in kimono e non saliranno sulla torre Eifel e non raccoglierà il bouquet al suo matrimonio.
In quei momenti Drew vorrebbe mettersi a piangere, vorrebbe urlare, vorrebbe strapparsi il cuore dal petto e dimenticare per sempre di aver avuto una sorella bella e gentile, coraggiosa, una sorella per cui in molti avrebbero fatto pazzie (e alla fine la pazzia l'aveva fatta proprio lei), una sorella che li aveva ingannati e traditi e uccisi.
Al Campo l'hanno chiamata eroe, hanno pianto la sua morte, l'hanno perdonata. Ma Drew non vuole nessun ricordo di una sorella simile e tenere la mente occupata è un buon modo per scacciare il suo fantasma.
Così inventa nuove regole, introduce l'obbligo del rito di passaggio, instaura una ferrea disciplina all'interno della propria Cabina.
Si riempie di impegni, esaspera l'attenzione che riserva alla cura di sé, rompe con il figlio di Ermes con cui si frequentava e flirta con uno di Apollo, salvo poi non concedere più appuntamenti e quando si ritrova senza nulla da fare (perché lei non prende in mano le armi con il rischio che le si rovini lo smalto) inizia ad interessarsi alle relazioni altrui.
E mentre il Campo continua a rendere omaggio alla figlia di Afrodite morta in guerra, ad elogiare il suo coraggio, Drew vuole solo dimenticarla.
Silena è stata tante cose — era sua sorella, la sua migliore amica, il suo idolo — ma un eroe, quello mai.