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Autore: violet_w90    06/05/2014    2 recensioni
Mi sono sempre chiesta come fosse il rapporto d'amicizia tra Neville e Ginny. Quando fossero diventati amici, come Neville gli avesse chiesto di andare al Ballo del Ceppo, così ho deciso di scrivere questa storia in cui i due, a distanza d'anni, ripensano alla prima volta in cui si sono incontrati.
La One shot espora il loro rapporto di amicizia, ma parla anche della coppia Harry/Ginny e di quella Neville/Hannah.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Hannah Abbott, Harry Potter, Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Hannah/Neville, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Dopo la II guerra magica/Pace
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Proposals

“Sei felice Ginny?” Gli chiese Harry, quella mattina mentre si trovavano ancora sotto le lenzuola, i raggi del sole che già filtravano attraverso la tenda. Lei si era voltata e l’aveva baciato dolcemente, mentre lui con una mano le spostava una ciocca di capelli dal viso.
“E come potrei non esserlo? Sono al settimo cielo.”
“Davvero? Anche se la proposta non è andata proprio come speravo?”
“Soprattutto per quello, perché l’ha resa unica.” Harry le sorrise e successivamente loro si baciarono di nuovo più appassionatamente, e in un attimo, fecero l’amore per la seconda volta. Quando finalmente verso le 11, si decisero ad alzarsi dal letto Ginny disse:

“Ti dispiace se vado ad Hogsmeade? Pensavo di andare lì per pranzo.” Harry aveva capito subito che cosa lei volesse fare.
“Niente affatto. Vai, io farò un salto in ufficio, per vedere se è tutto apposto.”

Ginny si era appena smaterializzata davanti ai Tre Manici di Scopa, dove Neville viveva. Da tre anni il ragazzo era diventato assistente della professoressa Sprite, alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ma nonostante la scuola gli avesse offerto un alloggio all’interno del castello, lui aveva declinato, così da poter vivere al villaggio. Alla ricerca di una casa in cui stare, Neville aveva notato, che la nuova proprietaria dei Tre Manici di Scopa, Hannah Abbott affittava una stanza dell’appartamento in cui viveva, sopra il locale. Quest’ultima, all’inizio restia ad affittare la camera ad un maschio, aveva finito con l’accettare. Sei mesi dopo, che Neville si fu trasferito, Hannah rimise in affitto la stanza, dato che lui beh…preferiva decisamente dormire in un’altra parte della casa. Ginny entrò nel locale e si guardò intorno. Essendo ora di pranzo, il posto era abbastanza affollato. Dirigendosi verso il bancone, la ragazza sorrise alla vista del suo migliore amico, con un braccio intorno alla vita di Hannah, intento a sussurrarle qualcosa all’orecchio.

“Ehi piccioncini.” Disse Ginny avvicinandosi.
“Ginny che bello vederti.” Disse subito Neville, anche Hannah la salutò. “Come mai da queste parti?”
“Beh…passavo di qui…e poi volevo condividere una notizia con il mio migliore amico.” Rispose Ginny poggiando volontariamente la mano destra sul bancone. Hannah si accorse subito dell’enorme diamante, che la ragazza portava al dito, così diede una gomitata a Neville indicandogli la mano.
“Oh mi dio.” Esclamò lui, oltrepassando il bancone per poterla abbracciare. “Harry te l’ha chiesto. E tu che gli hai detto?”
“Che domande fai Neville!” Esclamò Hannah scuotendo la testa. “E’ chiaro che gli ha detto di sì. Congratulazioni Ginny.”
“Grazie Hannah.”
“Sono così contento per te. Forza sediamoci ad un tavolo, voglio che mi racconti tutto nel dettaglio. Non ti dispiace tesoro?”
“Meno stai dietro il bancone, minori sono anche le probabilità che qualcosa si rovesci.” Rispose lei prendendolo in giro. Neville le fece la linguaccia, mentre Ginny scoppiava a ridere divertita. I due si sedettero su uno dei tre tavoli liberi e la Rossa iniziò a raccontare. Rimasero a parlare per più di un’ora, anche perché la storia di Harry che nasconde l’anello dentro un boccino, che poi non si riesce più ad aprire era parecchio divertente.

“Mi stai dicendo che io sono il primo a cui lo stai raccontando?” Chiese lui, ma non era sorpreso, anzi era sorridente.
“Certo che sei il primo Nev. Tu e Luna siete i miei migliori amici e mi dispiace da morire che Luna sia in viaggio e che purtroppo sarà una delle ultime a saperlo.” Ovviamente subito dopo di loro la ragazza sarebbe andata a dirlo ad Hermione, anche se essendo amica di Harry, probabilmente già lo sapeva. Per un attimo Ginny provò un velo di tristezza all'idea che un altro suo caro amico Colin, non l'avrebbe mai saputo, cosi come suo frat... la ragazza scacciò subito via quel pensiero dalla mente. Non voleva pensarci.
"E' ancora in Egitto Luna vero?" Domandò Neville.
"Si, penso di sì. L'ultima sua lettera che ho ricevuto veniva da lì."
“Si, anche la mia. Sono davvero felice per te. Questo è un passo importante. Sai alle volte mi sembra ieri che ci siamo conosciuti e invece ne abbiamo fatta di strada da allora...ti ricordi il nostro primo incontro? E non intendo quello sul treno, ma la prima volta che abbiamo avuto una vera conversazione.” Chiese lui.
“Si certo. Me lo ricordo perfettamente.” Non potrei mai dimenticarlo…

-Flashback. (Qualche anno prima) -

“Graphorn” Disse Neville.
“No.” Rispose la signora Grassa, scuotendo vigorosamente la testa.
“Come sarebbe a dire no?” Chiese questo stupefatto.
“C’è una nuova parola d’ordine.”
“Ma fino a questo pomeriggio la parola era quella!” Esclamò Neville.
“Si fino a questo pomeriggio. E’ stata cambiata qualche ora fa.”

“Andiamo non potresti fare un'eccezione…”
“E’ inutile.” Disse una voce femminile alla sua sinistra. Solo allora il giovane si accorse di una ragazza, seduta per terra affianco del ritratto. “E’ da quando sono arrivata qui davanti, che sto provando a convincerla a farmi entrare, ma non c’è niente da fare.”
“Ne va della vostra sicurezza.” Disse la Signora Grassa. “Mi dispiace, ma senza parola d’ordine non posso proprio farvi entrare.” Neville osservò ancora la ragazza appoggiata al muro. Era minuta 1 metro e 65 al massimo. Aveva i capelli rossi, qualche lentiggine sulle guance e gli occhi color cioccolato.

“Tu sei Ginny giusto? Sei la sorella minore di Ron.” Questa annuì.
“E tu sei Neville. Il ragazzo che dimentica sempre la parola d’ordine.”
“Ehi questa volta la parola me l’ero ricordata!” Ginny gli sorrise, osservandolo meglio. Aveva sentito parlare spesso di Neville. Qualche volta l'aveva pure incontrato sul treno o in sala comune, ma non gli aveva mai parlato. Tutti lo definivano un ragazzo gentile, ma decisamente imbranato ed in effetti, quella era la prima impressione che sembrava dare di sé. Ciò nonostante Ginny era sicura, che dietro a quello ci fosse molto di più. Certamente c’era un motivo, per cui il cappello parlante avesse deciso di collocarlo nei Grifondoro.
“Vero, peccato l’avessero già cambiata.” Rassegnato Neville decise di sedersi vicino a lei.

“Da quant’è che aspetti che arrivi qualcuno?” Chiese lui.
“All’incirca 20 minuti. Sai non passa tanta gente da queste parti dopo le 10 di sera. Tu che cosa ci facevi in giro a quest’ora?”
“Ero in punizione con Piton. E tu come mai eri ancora in giro?” Domandò Neville.
“Perché a quanto pare alla sfiga non c’è mai limite!” Esclamò lei. Lui la guardò con aria interrogativa allora, la ragazza proseguì. “Oggi mi hanno tolto 10 punti perché sono arrivata in ritardo a lezione, non sono riuscita a studiare, perché tutti i libri che cercavo in biblioteca erano già stati presi, così come tutte le fette della crostata di more a cena, la mia preferita e per finire sono arrivata qui e ho scoperto di non conoscere la nuova password.”

“Almeno tu non hai chiesto ad una ragazza di andare al ballo del ceppo, per poi essere rifiutato.”
“No e per la verità io sono una che ieri ha detto di no ad un tizio di nome Michael.”
“E perché l'avresti fatto? Tu non puoi andare al ballo senza essere invitata.”
“Lo so, ma primo io non so nemmeno chi lui sia e secondo mi fissava in un modo strano. Tu chi hai invitato?”
“Hermione Granger, ma mi ha detto che ci va già con qualcun altro. Sicuramente se l’è inventato per non venire con me.” Rispose Neville sconsolato.
“Ti sbagli. Ci va davvero con qualcun altro, ma gli ho promesso che non avrei detto a nessuno di chi si trattasse.” Aggiunse subito lei. “E poi perché Hermione avrebbe dovuto mentirti?”

“Andiamo. L’hai detto tu stessa no? Io sono quello che dimentica le password. Chi mai vorrebbe venire al ballo con me.”
“Ah…se continui ad essere così pessimista sicuramente nessuno. Hai un opinione molto bassa di te stesso lo sai.”
“E’ difficile avere un’opinione alta di sé, quando persino i tuoi famigliari non ce l’hanno.”
“Si so cosa vuoi dire. Sai essere l’unica femmina di sette figli, non è proprio il massimo. I miei fratelli, per quanto li ami, mi hanno sempre vietato di fare alcune cose, tipo imparare a volare su una scopa, convinti che io non fossi in grado di farle.”
“Io non sono salito su una scopa fino a che non sono arrivato qui a scuola e beh… meglio che non ti racconti com’è andata.”

“Io ci sono salita a sei anni. Ho rubato di nascosto la scopa di mio fratello Charlie dal capanno è stato uno dei momenti più emozionanti della mia vita, quasi pari a quando ho vist…” La ragazza si bloccò, diventando improvvisamente rossa quanto i suoi capelli.
“A quando hai visto Harry per la prima volta?” Ginny lo guardò perplessa. “Sai le voci girano.”
“Io non volevo dire quello.” Disse in fretta lei. Neville decise di non dire niente e Ginny gliene fu talmente grata, che le successive parole le disse quasi senza pensarci:
“Avanti chiedimelo. Chiedimi di andare al ballo del ceppo con te.”
“Tu vuoi…tu verresti…”

“Su ragazzo non l’hai sentita? Chiediglielo!” Si intromise la Signora Grassa.
“Siamo amici adesso no? E gli amici è questo che fanno. Ti vengono incontro nel momento del bisogno e al momento tu hai bisogno di trovare una ragazza per il ballo del ceppo per non essere da solo e beh…io sono una ragazza Neville, quindi avanti chiedimelo.” Si, Ginny era una ragazza. Ormai si vedeva anche che gli stavano pure crescendo sotto la sua… “Neville!” Esclamò lei guardandolo scandalizzata. Questo alzò lo sguardo mortificato.
“Scusa Ginny. Io non volevo io… mi dispiace…allora tu vuoi venire al ballo con me?”
“Si, ma andremo come amici, quindi evita di fare quello.”
“Scusa. Davvero non volevo.” Ripeté di nuovo.

“Si finalmente ho assistito ad un invito al ballo! Ed è tutto merito mio!” Urlò eccitata la Signora Grassa, con quella sua voce assordante. Ginny lanciò occhiataccia al quadro.
“Guarda arriva qualcuno.” Disse Neville indicando qualcuno in fondo alle scale.
“Grazie al cielo.” Il ragazzo si alzò e porse la mano a Ginny per aiutarla a fare altrettanto.
“Ehi Ginny dato che siamo amici te lo posso anche dire.”
“Che cosa?” Chiese lei.
“Io non so ballare e sono stato io a mangiare l’ultima fetta di crostata di more, perché si dia il caso che sia anche la mia preferita.” Lei gli sorrise.

“Ciao Ginny.” Disse una ragazza dai lunghi capelli castano chiaro. "Che fai qui fuori?”
“Demelza, non hai idea di quanto sia felice di vederti. Hanno cambiato la password e nessuno di noi due la sa.” Spiegò la Rossa alla sua compagna di dormitorio.
“Che cosa? C'è una nuova Password? E quando l'anno cambiata?” Chiese la ragazza stupita. Neville a tale risposta scosse la testa rassegnato. Nemmeno la nuova arrivata conosceva la nuova parola.
“Avevi ragione Ginny. Alla sfiga non c'è mai limite!” Disse Neville rimettendosi seduto.
“Sai se qualche altro Grifondoro è ancora in giro?” Chiese Demelza a Ginny che scosse la testa. Entrambe rassegnate sedettero vicino a Neville, mentre una ancora pimpante Signora Grassa si permetteva pure d’abbandonare il quadro. Quella sarebbe stata una lunga notte.

-Fine Flashback-

Erano passati 7 mesi, da quando Ginny aveva dato la bella notizia a Neville. Lei ed Harry si sarebbero sposati fra un mese, quando il suo migliore amico si presentò a casa sua. Harry e Ginny si trovavano sul divano l’uno nella braccia dell’altro, quando Neville si smaterializzò nel loro salotto.
“Ehm ehm… piccioncini.” I due nel sentir parlare sobbalzarono.
“Neville!” Esclamò Harry, staccandosi da Ginny e sistemandosi la camicia mezza aperta.
“Scusate se vi ho disturbato, ma ho un urgente bisogno di un consiglio femminile.”
“Ma certo. Io vado a farmi una doccia.” Disse Harry alzandosi dal sofà e abbandonando la stanza.

“E’ bello vederti, però ti prego la prossima volta bussa. Non fare come Ron!”
“Promesso la prossima volta busserò.”
“Allora di che consiglio femminile hai bisogno?” Chiese Ginny. Neville si mise una mano in una delle tasche dei Jeans, dalla quale estrasse una scatolina in velluto rosso.
“O mio dio è quello che penso?” Domandò questa sorridente. Neville l’apri. All’interno c’era un anello. Tre carati come minimo.
“Che ne dici? Credi che ad Hannah piacerà? Forse avrei dovuto perderlo più grosso, ma sai le mie finanze al momento sono quelle che sono e...”
“Neville è perfetto. Hannah è una ragazza davvero fortunata.” Lui rise a quella frase. I due si abbracciarono, proprio mentre qualcuno bussò alla porta.

“Aspettavi qualcuno?” Chiese Neville. Ginny scosse la testa dirigendosi verso l’entrata. La ragazza non aveva proprio idea di chi potesse essere. La felicità dei due diventò ancora più grande, quando si trovarono di fronte una ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi azzurri.
“Luna! Quando sei tornata?” Chiese la rossa quasi stritolando l’amica.
“Ieri. E ho intenzione di fermarmi per un bel po’. Rolf ed io pensavamo di soggiornare nella casa dove stavo con mio padre. Neville che bello vederti.” Disse questa, una volta accortasi che anche lui fosse lì. I due amici si abbracciarono. Ginny sorrise. Neville stava per chiedere ad Hannah di diventare sua moglie. Luna era tornata con l'intenzione, almeno per il momento, di restare. Lei si sarebbe sposata tra un mese soltanto e un esserino, attualmente ancora molto piccolo, le stava crescendo dentro pensò toccandosi istintivamente il ventre. Le cose non potevano andare meglio di così.

 

  
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