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Autore: cricricri_98    06/05/2014    0 recensioni
C'è chi, dopo aver perso l'amore della propria vita, pensano di non potersi più innamorare. La pensa così anche Jo, una giovane ragazza Americana che sta a Londra con la passione per l'arte. Ha perso l'amore della sua vita Tim mentre aspettava la loro bambina Katy.
Ad una sua mostra incontra Liam Payne. E' un colpo di fulmine e lui non ha problemi ad accettare la presenza della piccola Katy.
Ma cosa gli sta nascondendo Jo? E poi, andrà tutto a gonfie vele?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 1


Liam

Io: Perché mi avete portato ad una stupida mostra di quadri?
Nicola lo sai che le odio con tutto il cuore! Siamo io e le mie sorella seduti in macchina.
Stiamo andando ad una mostra di quadri che prevedo molto noiosa. Mi hanno fatto mettere in ghingheri per la serata, visto che ci sono molte ragazze a questi tipi di eventi. Io ci credo ben poco, però se loro sono convinte.
Nicola: Eddai per una sera! Cosa ti costa? Trascorrerai un po' di tempo con le tue sorelle.
Mi fa un sorriso dal specchietto retrovisore.
Ruth: Magari incontrerai qualche bella ragazza che ti fa scordare Danielle...
Già Danielle...mi si era spezzato il cuore quando ci siamo lasciati. Io l'amavo, però la chimica tra noi non c'era più.
Io: Non voglio sentir parlare di ragazze per un bel po'.
Siamo arrivati davanti ad una villa enorme e bellissima. Ci sono molte macchine parcheggiate sul davanti della casa. Scendiamo e ci avviamo all'interno. È molto moderno, anche se dall'esterno non te li aspetteresti. Alle pareti sono appesi innumerevoli quadri che rappresentano le cose più disparate. Mi incanto a fissare un quadro che ha uno sfondo nero e al centro c'è tipo un'esplosione di giallo con delle sfumature arancio rosse sui contorni. Sarebbero bravi tutti a fare una cosa del genere.
X: Pensi che davvero tutti potrebbero fare cose del genere?
Devo aver pensato ad alta voce.
Io: Certo e poi che significato può avere?
Mi giro verso la voce e mi trovo una ragazza dai capelli castani, occhi verdi, slanciata ma non troppo alta. Ha un forte accento americano. Mi sta fissando con quegli occhi color foresta.
X: Ad esempio io ci vedo una vita che nasce oppure una bomba che esplode.
Distolgo un'attimo dal suo sguardo e guardo chi l'ha dipinto:" Jorja Josephine Elizabeth McCain". Caspita che nome lungo. Mi rivolto verso la ragazza e lei mi tende la mano.
X: Sono Jorja Josephine Elizabeth McCain, piacere di conoscerti.
Mi fa un sorriso. Oh merda!
Io: Liam James Payne. Scusami per il quadro io non volevo...insomma...ecco...
Jorja: Non preoccuparti, quando l'ho fatto non ero nel periodo più florido della mia vita. Questo qui accanto l'ho sempre fatto io.
Mi indica un ritratto in bianco e nero di una bambina in braccio ad una ragazza molto giovane. Assomiglia molto ad Jorja.
Jorja: È la riproduzione di una foto.
Io: Beh sei molto brava. La ragazza ti assomiglia molto.
Le sorrido. Lei sta guardando quella foto con occhi sognanti, ma allo stesso tempo lucidi. Sto per parlare, ma lei mi interrompe.
Jorja: Scusami ma adesso devo andare. È stato un piacere averti conosciuto Liam James Payne.
Si gira e se ne va leggera come era arrivata pochi minuti prima.
Inizio la ricerca delle mie due simpatiche sorelle.
Sono ferme a parlare con due giovani signori. La donna sembra quella del ritratto di Jorja e in braccio ha una bambina di poco meno un anno. Mia sorella Ruth mi vede e mi fa cenno di avvicinarmi a lei.
Mi avvicino a loro ed entrambe mi prendo sotto braccio.
Ruth: Justine e David questo è nostro fratello Liam.
Justin: È un piacere conoscerti. Le tue sorelle mi hanno parlato molto di te. Come va la tua carriera?
Io: Tutto bene, grazie.
Justine: Mia figlia Margaret vi adora. Dovrei fartela conoscere. Anche mia figlia Jorja.
Io: Penso di aver già conosciuto Jorja. Le assomiglia molto per caso?
Justine: Dammi pure del tu, e comunque si mi assomiglia molto.
Mi fa un sorriso cortese e materno. La bambina che ha in braccio comincia ad agitarsi.
David: Dammi qui Katy. Vado a vedere se trovo Jorja. Spero non sia con gli amici di Joey.
Justine: Dai non sono dei cattivi ragazzi.
David: Sii, come no. Sono contento di averti conosciuto. Di alle tue sorelle che ti portino a qualche nostra cena tra amici.
E se ne va con la piccola bimba dai capelli biondi e gli occhi color foresta. Assomiglia moltissimo a Jorja, se non fosse per i capelli chiari.
Sto fissando la bimba che fa lo stesso a sua volta. Ha un viso paffuto e buffo. Non il classico viso da bimbi piccoli, ma diverso.
Ruth: Liam...
Io: Si?
Ruth: Justine ti ha chiesto una cosa.
Io: Scusami. Mi ero incantato a guardare la bambina. È tua figlia?
Justine ride in modo molto signorile.
Justine: No, è la mia nipotina.
Mi si spalanca la bocca.
Non avrà più di trentasette anni ed è già nonna.
Nicola: Chiudi la bocca è scortese fissare le persone così *mi sussurra all'orecchio*.
Chiudo subito la bocca e riacquisto contegno.
Ruth: È la figlia di Jorja o Joey?
Justine: Di Jorja.
La bocca mi si spalanca di nuovo.
Mi vengono in mente le parole che mi ha detto prima del cosa poteva rappresentare il quadro :"Io ci vedo una vita che nasce...". Allora si riferiva alla figlia, alla nascita della figlia.
Nicola: È lei che ha fatto questi quadri?
Justina: Metà lei e metà mia sorella minore. È lei che ha insegnato ad Jorja a dipingere. Sono molta orgogliosa di lei.
Ha il vero sorriso di una madre orgogliosa della propria figlia.


Jorja
Sto parlando con un amico di mia zia Brooke che vorrebbe acquistare qualche mio quadro.
Arriva mio papà con la mia piccola patatina in braccio che si sta dimenando come un'anguilla e appena mi vede tende le sue paffute manine verso di me.
Sean: Mi piacerebbe acquistare il quadro che ritrarre la donna con la bambina, quello dell'esplosione e gli scenari di Brooklyn.
Rivolgo di nuovo l'attenzione al ventottenne pelato e dal fare molto femminile.
Io: Il ritratto e l'esplosione sono gli unici quadri non in vendita. Adesso devo andare. Per il prezzo degli altri quadri può concordare il prezzo con mia zia Brooke.
Mi congedo e vado dalla mia piccolina. La prendo in braccio e si tranquillizza all'istante. Si accovaccia tra le mia braccia e gioca con i miei capelli.
Papà: Venduto qualche quadro?
Io: Forse una decina. Sai quelli che ho dipinto a Brooklyn prima di venire qui in Inghilterra?
Papà: Si, quelli fatti a 'mo Pop Art?
Io: Si. La zia sta contrattando il prezzo. Spero di prendere sopra le 1000£.
Papà: Si che le prenderai. Poi hai quasi raggiunto i soldi per lo stage in America.
Io: Già... L'idea di ritornare a New York dove potevo trovare la famiglia di Tim. Non voglio rivederli, mi farebbe troppo male.
David: So a cosa stai pensando e non ti devi preoccupare.
Io: Lo so papà...però...non voglio perderla.
Stringo ancora più forte al mio petto Katy.
David: Andiamo alla ricerca di tuo fratello.
Iniziamo a camminare per tutta la villa che appartiene a mia zia.
Dobbiamo trovare il mio gemello. Ho un fratello che è spiaccicato a me. Si intende che è molto mascolino, però il colore degli occhi e quello dei capelli è uguale. Anche i ricci sono uguali, solo che i suoi sono più piccoli. È alto quasi un metro e novanta e mi ha sempre preso in giro perché io sono molto più bassa.
Lo troviamo seduto al bar con i suoi amici del cuore che io non sopporto.
Io: Salve, squilibrati.
Phill&Jerry: Ciao bomba sexy.
Joey: State parlando di mia sorella in presenza mia e di mio papà!
Phill&Jerry: Scusa.
Joey mi guarda e mi sorride. Tende le braccia per prendere Katy. Gliela lascio.
Joey: Come va? Quadri?
Io: Venduti otto quadri, zia Brooke sta contrattando. Per caso conosci un certo Liam Payne?
Joey mi guarda con gli occhi fuori dalle orbite e rosso per la rabbia, è molto geloso nei miei confronti.
Joey: Chi è costui che osa importunare la mia sorellina?
Io: Uno, da quando usi un linguaggio così forbito? Due, non mi ha importunato e tre, non sono la tua sorellina!
Joey sbuffa e fa una faccia buffa a Katy.
  
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