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Autore: defyin_gravity    06/05/2014    1 recensioni
Dal testo:
In fondo, aiutare Harry a pulire la soffitta non è stata una brutta idea.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Soffitta: vano a tetto, solaio.

Questa è la definizione che dà il dizionario. Io, Louis Tomlinson, 21 anni, studente al terzo anno di Scienze Politiche, darei una definizione diversa della soffitta di casa Styles, dove vive il mio adoratissimo ragazzo Harry Styles, 19 anni e studente al primo anno di Filosofia.

Limbo interdimensionale in cui sono state confinate tutte le cose che Anne Cox non ha avuto cuore di buttare. Tradizione che Harry ha intenzione di continuare.

Perciò, quando Harry durante un momento di coccole mi chiede di aiutarlo a sistemare la soffitta, mi blocco con un sopracciglio alzato, indeciso se mandarlo a cagare sul momento o se aspettare il momento opportuno.

Harry, che sa cosa sto pensando, tira fuori l'unica cosa a cui sa che non so resistere: la faccia da cucciolo.

-Eddai Boobear,- mi prega Harry - da solo non ce la potrò mai fare! Ho bisogno del mio uomo- conclude, lasciandomi un bacio sulla fronte, dopo aver sottolineato per bene il possessivo.

Come ogni volta che fa gli occhi da cucciolo, mi arrendo senza opporre resistenza.

 

Così, la Domenica successiva, mi ritrovo in tuta nella soffitta di Harry, mentre quest'ultimo cerca di decidere cosa fare.

-Cupcake,- esordisco – non pensi che per sapere se buttare qualcosa dovremo aprire gli scatoloni? Se no rischi di buttare cose che vorresti conservare.-

Ogni tanto anche io mi stupisco della dolcezza nella sua voce quando parlo con il mio ragazzo. Anche se, a vista, Harry è un armadio a quattro ante in legno massello alto 1,90 m, so che all'interno è più un coniglietto, morbido e tenero, sempre in cerca di affetto.

Harry si volta e annuisce, prima di spostare verso di me alcuni scatoloni.

Cominciamo ad aprirli. Nel mio ci sono tante lettere.

-Haz, queste le vuoi tenere?- domando.

Harry si avvicina per guardare dentro la scatola ed arrossisce.

-Non lo so... Sono le lettere di Niall- risponde lui.

Niall è il suo migliore amico, che però si è dovuto trasferire a Mullingar, in Irlanda, più o meno nel periodo in cui ho conosciuto Harry. So che lui tiene molto al suo amico.

-Allora tienile- gli sussurro, stringendolo in un abbraccio. Immagino gli manchi molto.

-Ok.- esclama Harry -Louis, porteresti la scatola delle lettere in camera mia? Così non rischio di buttarlo per sbaglio.-

-Certo, sweetheart!- rispondo io, lasciandogli un bacio sulla guancia prima di scendere.

Arrivo in camera di Harry e poso lo scatolone per terra, vicino al letto.

Sono curioso. Se Harry e Niall si scrivevano quando lo ho conosciuto, magari gli ha parlato di me.

Prendo una lettera scritta con la grafia di Harry. È datata 15 Ottobre 2011. Il giorno in cui ci siamo incontrati.

 

Caro Niall,

 

come stai? Mi manchi tremendamente. Correre per evitare di arrivare tardi non ha più lo stesso gusto. Sto addirittura cominciando ad arrivare in orario!

 

Oggi ho conosciuto un ragazzo. Si chiama Louis. Beh, più che incontrarlo l'ho scontrato, per sbaglio, davanti al nostro bar.

Stavo passeggiando, come al solito guardando per terra, e non mi sono accorto che lui era davanti a me, quindi l'ho centrato in pieno. Gli ho chiesto scusa, ma lui ha sorriso dicendo di non preoccuparmi e si è presentato.

Ci siamo seduti al tavolino accanto alla porta, quello che a me piaceva tanto e che tu odiavi.

Abbiamo cominciato a parlare, ed è davvero una persona buffa e simpatica.

Gli ho lasciato il mio numero, ed ora infatti sto messaggiando con lui.

Sarà il ragazzo giusto? Lo scopriremo solo vivendo.

 

Mi manchi tantissimo.

 

Con affetto,

Hazza.

 

Non so cosa dire. Il mio cervello è andato completamente in tilt. Dopo qualche secondo decido di riprendermi e ne prendo un'altra dalla scatola. Questa è datata 5 Novembre 2011.

 

Caro Niall,

 

come stai?Io bene, sono felicissimo!

 

Oggi sono uscito con Louis, il ragazzo di cui ti ho parlato. Dalla mia ultima lettera ad oggi ci siamo conosciuti meglio, e abbiamo deciso di uscire. È venuto a prendermi a scuola e siamo andati in centro, qui a Londra.

 

Abbiamo girato, ci siamo fatti le foto e ci siamo fermati da Starbucks, dove lui si è praticamente lanciato sulla cassiera per riuscire ad offrirmi il caffè. Sai che odio essere in debito con qualcuno.

 

Siamo andati fino a Hyde Park, e l'ho portato a vedere il nostro posto. Louis è rimasto incantato. Te lo giuro, gli brillavano gli occhi. Ci siamo seduti sul prato, e abbiamo parlato e scherzato fino a sera.

 

Mi ha riaccompagnato a casa, ma quando se ne stava per andare l'ho trattenuto per il polso e l'ho baciato. Lui all'inizio sembrava sorpreso, ma poi ha risposto, dolcemente, come se avesse paura di farmi male o di rompermi.

 

Ed ora sono qui, a scrivere al mio migliore amico che mi manca da impazzire. Ti giuro, non vedo l'ora che sia Natale, così posso venire a trovarti.

 

Con affetto,

Hazza.

 

Il nostro primo bacio. Credo di avere un sorriso che mi occupa metà faccia. Messo per iscritto sembra ancora più tenero. È vero, avevo paura di romperlo. Due anni fa mi sembrava così piccolo e fragile, mentre ora so che in realtà è una roccia. La mia roccia.

 

Alzo gli occhi dal foglio, e trovo Harry appoggiato allo stipite della porta, con un sorriso dolcissimo a decorargli il viso. Si avvicina e lo faccio sedere accanto a me.

 

“Tu... Sei la cosa più bella che mi sia capitata” sussurro, con una lacrima appesa alle ciglia. Non è però di tristezza, bensì di gioia. Gioia che provo quotidianamente nelle nostre piccole cose. Ad esempio quando mi sveglio la mattina e trovo il suo buongiorno sul cellulare. O, ancora meglio, quando il buongiorno me lo dà lui, perchè ha dormito con me.

In risposta Harry mi prende il viso e mi bacia, con dolcezza.

 

I hope you don't mind, I hope you don't mind, that I put down in words” sussurra lui, cantando con la sua voce bassa e roca.

Le nostre voci si fondono nel finale.

How wonderful life is, while you're in my world.

 

In fondo, aiutare Harry a pulire la soffitta non è stata una brutta idea.

   
 
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