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Autore: Rery    06/05/2014    1 recensioni
8 settembre 2012
Sto correndo da venti minuti ormai. Lui è in pericolo, lo so. Posso sentire la sua paura, le sue grida. Devo sbrigarmi prima che sia troppo tardi. Arrivo all’edificio, ma non sento più niente.
‘No. Non può essere morto.’ Penso. Scuoto la testa per scacciare via questi pensieri.
Alzo lo sguardo per scovare un piccolo movimento in quella struttura, ma niente. Poi un urlo.
‘Resisti Liam!’
Corro più che posso. Salgo le scale seguendo l’urlo. Trovo la porta, la apro. Eccolo.
***
‘Tu!’ dissi. Quella faccia era indimenticabile. Era la stessa che compariva ogni notte nei mie sogni tramutandoli in incubi.
‘Proprio io. Finalmente ci rincontriamo.’ Disse con quella sua voce mostruosa.
‘Mi è giunta voce che tu stia uccidendo un bel po’ di miei alleati. E’ vero?’ non risposi. Ero troppo shockata da quel viso per farlo.
‘Rispondi!’ mi spronò stringendo maggiormente il mio polso.
‘Me la pagherai, cacciatrice!’ urlò per poi scomparire nel buio.
***
‘Sto arrivando, amore mio.’
Genere: Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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The Scream.
 

8 settembre 2012

Sto correndo da venti minuti ormai. Lui è in pericolo, lo so. Posso sentire la sua paura, le sue grida. Devo sbrigarmi prima che sia troppo tardi. Arrivo all’edificio, ma non sento più niente.

‘No. Non può essere morto.’ Penso. Scuoto la testa per scacciare via questi pensieri.

Alzo lo sguardo per scovare un piccolo movimento in quella struttura, ma niente. Poi un urlo.

‘Resisti Liam!’

Corro più che posso. Salgo le scale seguendo l’urlo. Trovo la porta, la apro. Eccolo.

In due lo tengono fermo a terra a torso nudo mentre un altro con una frusta lo colpiscono sulla schiena e sulle braccia. Posso vedere tutte le ferite profonde che ha e vicino a lui noto una grande pozza di sangue. Si fermano per guardarmi e mi sorridono in modo spaventoso. Uno di loro fa un veloce gesto della mano e smuovendo l’aria fa chiudere la porta alle mie spalle.

Sono pietrificata, non riesco a muovere un muscolo.

Quelle tre figure coperte da un mantello nero si alzano e vengono verso di me. Uno mi prende per il collo sbattendomi sulla parete alla mia destra. Infila le sue unghie nella mia carne. Il mio respiro si sta pian piano affievolendo fino a farmi perdere i sensi. L’ultima cosa che vedo è un sorrido maligno su quel volto mostruoso, poi il buio.

Mi svegliai dopo un po’ e quella stanza era diventata silenziosa, troppo silenziosa. Tutto si era fermato. Anche le urla di Liam sono cessate e purtroppo anche i battiti del suo cuore.

Era steso a terra senza vita. Corsi verso di lui e gli presi il viso dalle mani. Aveva gli occhi aperti. Cercai di smuoverlo un po’, ma niente, era morto.
Urlai e piansi. Non poteva lasciarmi sola, non anche lui. La cosa peggiore è che io non ho fatto niente per salvarlo.

‘Ti amo Liam. E ti amerò per sempre.’ E gli chiusi gli occhi lasciandogli un ultimo bacio sulle sue labbra ormai fredde.
 
**** 

10 giugno 2014


Sono passati quasi due anni da quella sera e il senso di vendetta dentro di me è cresciuto a dismisura. Sono diventata la cacciatrice di vampiri più spietata. Sono stati loro ad uccidere Liam e loro dovranno fare la stessa fine.

‘Basta così Lisa. Ti sei allenata abbastanza.’ Mi disse Jonah bloccando i miei pugni.

‘Lasciami, devo continuare ad allenarmi.’

‘No Lisa, ora basta.’ Mi riprese approfondendo la stretta sui miei pugni. Gli riservai un espressione torva e dopo aver liberato i miei polsi lo spinsi lontano da me e me ne andai. Ogni sera andava sempre a finire così. Io che mi allenavo fino a tarda notte e Jonah che si preoccupava per me. Lui era l’unica persona che ancora rimaneva al mio fianco. Dopo ciò che era successo a Liam allontanai tutti.

Ero quasi arrivata a casa mia quando sentii un urlo provenire dal vicolo di fronte a me. Andai lì e vidi un vampiro che stava affondando i suoi canini nel collo di quella povera ragazza. Non ci pensai due secondi, estrassi il pugnale e lo colpii sulla schiena in direzione del cuore. Si trasformò in cenere poco dopo. Mi avvicinai alla ragazza e le ispezionai il collo, ma non trovai nessun segno di nessun morso. Ad un certo punto ella mi afferrò il polso stringendomelo forte, troppo forte. Il dolore stava diventando così insopportabile che caddi con le ginocchia al suolo. Alzai lo sguardo verso il viso di quella ragazza e notai che pian piano stava cambiando aspetto fino a diventare un vampiro. Quel vampiro.

‘Tu!’ dissi. Quella faccia era indimenticabile. Era la stessa che compariva ogni notte nei mie sogni tramutandoli in incubi.

‘Proprio io. Finalmente ci rincontriamo.’ Disse con quella sua voce mostruosa.

‘Mi è giunta voce che tu stia uccidendo un bel po’ di miei alleati. E’ vero?’ non risposi. Ero troppo shockata da quel viso per farlo.

‘Rispondi!’ mi spronò stringendo maggiormente il mio polso.

‘Certo che è v-vero.’ Balbettai a causa del dolore. Lui schioccò la lingua sotto il palato e poi butto la testa indietro iniziando a ridere. Approfittai di ciò e lo colpii con il pugnale che avevo ancora in mano sulla gamba. Lui urlò e mi lasciò andare. Allora presi un’ampolla di verbena lanciandogliela contro. Essa si ruppe bruciando gran parte del suo corpo.

‘Me la pagherai, cacciatrice!’ urlò per poi scomparire nel buio.

Mi alzai e corsi subito a casa inviando un messaggio a Jonah per chiedergli di raggiungermi immediatamente. Arrivò poco dopo e dopo esser entrato mi abbracciò immediatamente.

‘Per fortuna stai bene. Mi hai fatto preoccupare così tanto.’ Sussurrò. Non lo allontanai come al solito, ma al contrario mi beai di quel contatto. Mi staccai con riluttanza da quell’abbraccio poggiando la mano con il polso lesionato sul suo petto. Ciò mi causò molto dolore. Jonah se ne accorse e con lo sguardo indirettamente mi chiese cosa fosse successo.

‘Dobbiamo parlare.’ Gli dissi con un tono serio e lo feci accomodare in cucina. Gli raccontai per filo e per segno cosa fosse successo. Lui si alzò di scatto dalla sedia e sbatté violentemente le mani sul tavolo.

‘Tu non capisci cosa hai appena fatto! In questo modo hai scatenato in lui un sentimento di vendetta!’ urlò.

‘E cosa avrei dovuto fare? Lasciarmi uccidere?’ dissi parlando con la stessa tonalità della sua voce.

‘Avresti potuto chiamarmi, ti avrei aiutata!’

‘Oh si certo. Mi scusi signor vampiro devo chiamare un mio amico per non farmi uccidere, può aspettare due secondi? Che ne dici così va bene?’

‘Non scherzare su queste cose.’ Disse abbassando la testa.

‘Okay! Allora pensiamo cosa fare a riguardo.’

Passarono minuti, forse ore, ma nessuno dei due parlò.

‘Tu qualche giorno fa avevi individuato dove si nascondevano tutti i vampiri, giusto?’ iniziò a parlare Jonah.

‘Si. E’ nel bosco dietro la vecchia falegnameria. Perché?’

‘Beh potremmo riunire tutti i cacciatori della città e tendere un agguato a quei vampiri in modo da mettere fine a questa storia. Sono morte anche troppe persone a causa loro e tu ne sai qualcosa.’ Abbassai lo sguardo e per la seconda volta in questa giornata nei miei pensieri comparve il viso di Liam.

‘E’ un’ottima idea. Ma come riusciremo a trovare i cacciatori?’

‘Di questo non devi preoccuparti. Ci penserò io.’ Mi sorrise. In effetti la sua idea non era male, era molto rischiosa perché saremmo andati nella tana del lupo, ma comunque era l’unica soluzione accettabile al momento.

Ormai si era fatto tardi e Jonah doveva andarsene, ma io lo invitai a dormire a casa. Ero preoccupata per lui. L’avrebbero potuto attaccare. Non volevo perdere anche lui.

L’indomani dopo che Jonah se ne era andato andai a lavorare. La giornata passò tranquilla, nessun pericolo era apparso per mia fortuna.

Il giorno seguente mi alzai e già dalla mattina avevo l’adrenalina che scorreva a mille nel mio corpo. Quella stessa sera ci saremmo dovuti incontrare in palestra insieme a tutti i cacciatori che Jonah era riuscito a trovare. Non verdevo l’ora di ammazzare tutti quei fottuti succhia sangue. La sera arrivò molto velocemente e non appena entrai in palestra potei notai una decina di persone al suo interno.

‘Jonah!’ lo chiamai dopo aver scorto il suo ciuffo biondo scuro tra quelle persone.

‘Lisa, finalmente sei arrivata!’ disse venendomi incontro. ‘Questi sono tutti i cacciatori che sono riuscito a rintracciare.’ Mi complimentai con lui per aver eseguito un ottimo lavoro in così poco tempo.

Passammo quasi tutta la notte ad escogitare un piano. Notai che ognuno di loro aveva un conto in sospeso con quel vampiro che tormente i miei sogni. Quando tutti se ne furono andati aspettai Jonah che doveva chiudere la palestra ed insieme ci avviammo verso casa. Mi accompagnò a casa ed io lo invitai ad entrare, giusto per bere qualcosa.

‘Cosa vuoi da bere?’ gli chiesi mentre vedevo cosa avevo nel frigorifero.

‘Una birra, grazie.’

‘Perfetto.’ Ne presi una per lui ed una per me. La bevemmo in silenzio, ma ad un certo punto Jonah parlò.

‘Lisa, tu sei sicura di quello che dovremmo fare?’

‘In che senso’ chiesi non capendo a cosa volesse arrivare.

‘Pensi che andrà tutto bene? Secondo te ce la faremo?’ alzò lo sguardo verso di me. Sospirai. Lo capisco, anche io mi stavo ponendo le stesse domande.

‘Non lo so, Jonah. Posso sperare che vada tutto bene, ma non ho idea di cosa succederà.’

‘Lisa, tu promettimi che starai attenta. Non voglio perderti.’

‘Jonah…’

‘Promettimelo! Per favore.’ Sorrisi.

‘Lo farò se anche tu farai lo stesso.’ Mi sorrise. Jonah era l’unico mio amico. L’unico che era rimasto al mio fianco dopo la morte di Liam. Se lui morisse io non so cosa farei.  

‘Posso fare una cosa?’ mi chiese alzandosi e dirigendosi verso di me. Ormai le nostre facce erano a pochi centimetri di distanza. Annuii piano con la testa e lui esitante poggiò le sue labbra sulle mie. Quel debole contatto scatenò qualcosa dentro di me, come se ne avessi avuto sempre bisogno. Lui si staccò, ma io misi una mano dietro la sua nuca e lo spinsi verso di me in modo da far rincontrare le nostre labbra. Le sue mani che stavano sui miei fianchi andarono verso il mio fondoschiena. Lo strinse leggermente e mi alzò in modo da far intrecciare le mie gambe al suo bacino. Camminò fino alla mia stanza appoggiandomi diverse volt vicino al muro per approfondire il bacio. Arrivammo nella stanza e mi mise leggermente sul letto. Dopo poco ci ritrovammo nudi e dopo avermi aperto le gambe entrò dentro di me. Quella sera ci amammo. Per la prima volta amai qualcuno dopo Liam. Per la prima volta mi sentii bene e tutto questo grazie a lui, grazie a Jonah.

**** 

La settimana passò in fretta fra il lavoro e gli allenamenti con tutti gli altri cacciatori e il giorno in cui dovevamo attuare quel piano arrivò. Il rapporto tra me e Jonah migliorò. Lui quella sera mi rivelò di provare già da tempo dei sentimenti verso di me. Entrambi ormai eravamo molto legati da qualcosa che andava ben oltre l’amicizia. Ma ora avevo paura. Avevo paura che gli succedesse qualcosa.

‘Allora avete prese tutto?’ ci chiese Carter, il più anziano del gruppo.       

‘Si.’ Rispondemmo tutti.

‘Bene, allora andiamo.’

Arrivammo nel bosco e dopo pochi minuti di cammino scorgemmo una villa abbandonata. Era lì che erano radunati tutti i vampiri.

Nel retro vi era una botola. Grazie ad una vecchia pianta di quella casa che avevamo trovato in un libro in biblioteca avevamo scoperto che essa conduceva direttamente all’interno. La aprimmo ed entrammo all’interno della casa. Ci dividemmo, metà si sarebbe occupata della parte superiore della casa, mentre la restante parte del piano inferiore. Che il piano abbia inizio. Notammo che nella sala più grande erano riuniti un gran gruppo di vampiri. Perfetto. Feci cenno a Lucinda di buttare una mini bomba caricata con verbena. Lei percepì il mio sguardo ed eseguì il compito. Dovevamo stordirli, non dovevamo farli ragionare o ci avrebbero battuto. Quando la bomba scoppiò si scatenò l’inferno.

Che la battaglia abbia inizio.

Ognuno di noi era impegnato con almeno due vampiri. A causa della verbena erano diventati deboli e quindi fu facile sterminarli e in poco tempo riuscimmo a sconfiggerli. Decidemmo di andare ad aiutare i nostri compagni al piano superiore, ma mentre ci dirigevamo verso le scale qualcosa attirò la mia attenzione.

‘Andate avanti, io vi raggiungo subito. Devo controllare una cosa.’ Dissi.

‘Che succede, Lisa?’ mi chiese Jonah.

‘Sta tranquillo, tu raggiungi gli altri.’ Lui mi guardò incerto.

‘Okay, ma fai attenzione, me lo hai premesso.’ Gli sorrisi e dopo che salì le scale io raggiunsi il punto da cui avevo sentito provenire il rumore.

Non trovai niente, ma comunque qualcosa non quadrava.

All’improvviso qualcuno con una forza sovraumana mi colpì alle spalle scaraventandomi sulla parete alle mie spalle. Mi alzai dolorante e guardando davanti a me non potei credere ai miei occhi.

‘Eccoti, Lisa.’ Mi sorrise. Eccolo, il vampiro, il mio incubo
.
‘Tu!’ dissi. Un senso di rabbia e vendetta crebbe verso di me. Mi scagliai verso lui cercando di colpirlo, ma non ci riuscivo. Lui al contrario prevedeva le mie mosse e riusciva ad attaccarmi.

‘Ti sei dimenticata che i vampiri possono leggere nella mente? Sei spacciata.’ Ghignò e per l’ennesima volta mi scaraventò a terra. le mie forze man mano mi stavano abbandonando. Ad un certo punto scorsi dietro le spalle del vampiro Jonah con in mano un bastone appuntito. Il vampiro se ne accorse e si girò volgendomi le spalle.

O ora o mai più.

Gli strinsi le spalle arpionandolo con le mie braccia in modo da impedirgli ogni movimento.

‘Forza Jonah! Colpiscilo direttamente al cuore!’ urlai. Lui mi guardò con sguardo smarrito.

‘Non posso. Così colpirò anche te!’ urlò mantenendo ancora in mano quel bastone.

‘Muoviti!’ urlai. Lui continuava a rimanere immobile. Fissai il mio sguardo nel suo e gli sorrisi. ‘Per favore Jonah.’ Continuai a sorridergli mentre il vampiro intrappolato tra le mie braccia continuava a dimenarsi.

Jonah continuava a tentennare, ma capì che non c’era altra scelta. Impugnò il bastone e lo lanciò all’altezza del cuore del vampiro e colpendo di conseguenza anche il mio.

Il vampiro esplose diventando cenere, mentre io caddi a terra.

‘Lisa!’ urlò Jonah correndo verso di me. ‘Ti prego perdonami.’ Pianse.

‘No, Jonah. Io d-devo ringraziarti.’ Gli sorrisi cercando di asciugargli le lacrime.

‘Io ti ho ucciso!’ continuava a piangere.

‘No, Jonah. Tu mi hai fatto rivivere e non ti ringrazierò mai abbastanza per questo.’ Sorrisi mentre la mia voce diventava sempre più flebile e la mia vista sempre più offuscata.

L’ultima visione che ebbi su questa terra fu quella di Liam che mi sorrideva da dietro le spalle di Jonah mentre tendeva una mano verso di me.

‘Sto arrivando, amore mio.’

Poi chiusi gli occhi, per sempre.














 
SAAAAAAALVE!
ECCOMI QUI CON UNA NUOVA ONE-SHOT! E' LA PRIMA VOLTA CHE SCRIVO QUALCOSA DEL GENERE SOVRANNATURALE, CHE NE PENSATE?
SPERO VI PIACCIA.
E SE QUESTA ONE-SHOT DIVENTASSE UNA FAN FICTION? CHE NE PENSATE?
FATEMI SAPERE.

VI INVITO A LEGGERE LE MIE DUE STORIE
'Shut up! You Know my name, not my story!'

E

'Camping.'


RECENSITE MI RACCOMANDO!

Raf xxx
  
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