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Autore: crige    07/05/2014    6 recensioni
Sono le 3:00 di notte e non ho assolutamente voglia di scrivere qualcosa che vi invogli a leggere questa shot.
Quindi, ciao, sono Crige e questa one-shot è dedicata a tutti coloro che ogni giorno combattono contro la distanza o qualcos' altro più grande di loro. A tutti coloro che amano e che sperano in un futuro più roseo.
I periodi bui esistono e noi non possiamo fare niente per impedire che arrivino, ma possiamo decidere se per ciò che abbiamo, vale la pena lottare.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa storia è un po' particolare.
Non fatevi ingannare dai nomi, luoghi e fatti.
"Save Me" non conta.

Importa averla letta? No!
Importa sapere tutta la storia? No.
Vi obbligo a leggere? Meno che mai.

Vi importi sapere che questo breve racconto, ha due protagoniste.
Si, due ragazze.
Due ragazze che si amano.

E' strano secondo voi?
Secondo me, no.
Che c'è di male nell' Amore?

Vi importi sapere che la più grande tra loro, ha ventidue anni e si chiama Francesca.
Feffe per gli amici.
Che è una talentuosa giocatrice di rugby.
Ha una migliore amica che poi non è la sua migliore amica, di nome Eleonora Santoro (Nene).
Ha gli occhi verdi, capelli castani e un corpo da urlo.
Ma cosa più importante, Feffe è innamorata di Alessia.

Alessia ha vent' anni.
Una pazza migliore amica che porta il nome di Erica Vaghi, che è impegnata con la Santoro.
Ricchi boccoli neri, occhi marroni, bassa con un bel corpo.
Quello che però deve interessarvi maggiormente, è che è la ragazza di Francesca da circa due anni.

Certo fino a qui sembra tutto ok.
Ma se le cose non fossero tutto rose e fiori?
Se tra di loro s' intromettesse un fattore esterno che non possono controllare?

Molti dicono che l' Amore è tutto.
Ed è così, infatti.
Ma se non fosse abbastanza?
Può, l' Amore, sconfiggere qualcosa di così immenso come lo è la Distanza?




                                                                                           **********


La mancanza di qualcosa è una brutta bestia.
Specialmente se sai esattamente cosa ti manca.
Perchè un conto è sentire la mancanza di un qualcosa che non sai definire.
Ovvero, sai che ti manca un pezzo, un elemento, ma ancora non riesci a capire cosa esattamente sia.
Ma un altro affare, è quando sai perfettamente dove la tua mancanza va a parare e lì, bhè, sei fottuto.

Specialmente se ciò che ti manca, è la persona della quale sei innamorato.
Lì sì, che non ci puoi fare niente.
Perchè per quanto tu ti sforzi, non riuscirai mai a pensare ad altro che a lei.
A lei e a quando finalmente vi rivedrete.

L' anno 2000, ci ha dato il lusso di affievolire questa mancanza.
Sms.
Telefonate infinite.
Facebook.
Skype...
Ma ditemi, è abbastanza, per voi?

Come fai quando hai voglia di sfiorare la sua pelle?
Di baciare le sue labbra?
Di chiudere gli occhi e inspirare il suo profumo?
Come riesci a sopprimere tutto questo?

Certo, skype ci ha dato la possibilità di vederci.
Ma prova ad allungare la mano.
Avanti, provaci!
Provaci e dimmi che non ti si spezza il cuore quando lei fa lo stesso, eppure le vostre dita non si toccano.

Prova a dirmi che non ti salgono le lacrime agli occhi, quando la vedi piangere.
Quando la vedi abbassare la testa e tirare su con il naso.
Preferisci stare lì dietro ad uno schermo, o vorresti essere dall' altra parte a stringerla?

Alla fine, non contano i "Ti Amo" urlati al telefono.
Scritti via sms.
Pubblicati in bacheca su fb.
Perchè i "Ti Amo" veri, sono quelli sussurrati sulle sue labbra, soffiati al suo orecchio, ripetuti tra un bacio e un altro.

Sono quelli ciò che ti fanno battere il cuore all' impazzata.
Abbassare lo sguardo e sorridere di felicità.
Sono solo quelli, che ti fanno venir voglia di gridare contro tutto e tutti.
Di alzarti in piedi e di urlare a tutti quelli che ti danno del malato mentale, del diverso, che a te non importa un cazzo perchè tu, tu sei innamorato e se amare qualcuno è una malattia, allora sono felice di essermela presa.

Perchè l' unica cosa che per te conta, è quel momento.
Quel momento in cui rincroci i suoi occhi dopo un tempo che ti è parso infinito.
Quel momento che sembra al rallentatore, quando lei ti corre incontro e ti stringe a sé.
Ecco, è solo di quell' instante che ti deve importante.

Fregatene della distanza.
Fregatene dei giorni in cui ti sei sentito morire.
Fregatene di tutti quelli che non capiscono e fatti solo una domanda.
Tu la ami?
Ma la ami davvero?
Se è un sì, del resto, che cazzo te ne importa?!

Fanculo la distanza.
Fanculo il mondo intero.
Sei innamorato e, fidati, è la più bella malattia che ti potesse colpire.




                                                                                         **********


Mi stendo a pancia in sù sul letto.
Chiudo gli occhi.
Lascio andare un enorme sospiro.

36 giorni, 12 ore e 35 secondi.
36 secondi.
37 secondi.
38 secondi.
39 seco...

-Sei ancora qui?-

Sbuffo, aprendo le palpebre.
Mi metto a sedere.
Scruto e guardo male la persona che è appena entrata.

-Sempre a rompere le palle, sei?-

-Oh avanti, Feffe!- soffia, sedendosi accanto a me -mica è morta! Guarda che torna!-

-Lo so, Nene. Però mi manca..-

La vedo alzare gli occhi al cielo e sbuffare.
Si stende incrociando le braccia sotto la testa.
Si volta a guardarmi.

-Vuoi che sia sincera o che cerchi di confortarti?-

-Secondo te?- le chiedo, retorica.

-Sceglierò la prima opzione, tanto lo sai che non sono il tipo che dice ciò che tu vuoi sentire- scuote la sua folta chioma bionda, contrariata -da quanto è partita, Alessia? Poco più di un mee? E già stai così?- domanda, indicandomi il volto -Insomma, si è trasferita a Milano per l' università! Ti devi abituare all' idea che la vedrai sempre meno. Questo però non sta a significare che vi lascerete. Vi amate e questo basta-

Sbuffo, alzandomi in piedi.
Prendo a camminare avanti e indietro.
Mi fermo poco dopo, davanti a lei.

-Certo, parli facile tu! Erica studia qui a Firenze! Che ne sai come si sta? Eravamo abituate a vederci tutti i giorni! Ora lei è così impegnata, che a malapena riusciamo a sentirci e a vederci per qualche minuto su skype!-

-Questo lo capisco, ma non è che stando qui a deprimerti le cose migliorano-

-E che dovrei fare?-

-Uscire!- afferma, ovvia, alzandosi -fermati a bere una birra con noi, quando stacchi dal lavoro-

-Rimanete lì al Danger?-

-Ovvio! Tu ci servi le birre e poi resti con noi-

-Va bene- mi arrendo, fissando i suoi enormi occhi di ghiaccio.

Sorride contenta.
Si avvicina stingendomi in un abbraccio.
Mi scompiglia i capelli in un gesto di affetto.

-So che è dura, ma ce la farete. Vedrai, Scricciolo-

Si stacca, allontanandosi leggermente.
Mi dedica un ultimo sorriso e poi abbandona la stanza.
Sospiro, stendendomi nuovamente sul letto.

L' unica immagine, sensazione che mi riesce trovare per spiegare come mi sento in questo momento, è solo questa:
Avete presente quando prendete un bel respiro e immergete la testa sotto l' acqua?
Quando intorno a voi poi c'è solo silenzio, il nulla?
Ecco, io mi sento esattamente così.

Quando esco di casa, mi sembra di vederla ovunque.
Sento qualcuno ridere e mi giro credendo che sia la sua risata.
Quando qualcuno dice qualcosa di divertente, io mi volto a cercarla per vedere se diverte anche lei.

Vorrei uscire a cena con lei.
Divertirci con i nostri amici.
Da quando si è trasferita, è come se tutto fosse diverso.
Tutto perde d' importanza se lei non c'è.

Solo adesso che è lontana, mi chiedo come ho fatto quando ancora non la conoscevo.
Perchè è da quando l' ho incontrata che mi sembra di essere tornata a vivere.
Mi domando cosa mi abbia fatto.
Stiamo insieme da due anni e non eravamo mai state lontane per così tanto tempo.

La sua mancanza mi sta opprimendo.
Mi viene voglia di urlare per esternare tutta la mia frustrazione.
Spero solo che il nostro Amore sia più forte di tutti i km che ci separano.



                                         **********

"E mi manchi Amore Mio! Tu mi manchi come quando cerco Dio.."

-Erica, sei venuta qui per tirarmi su di morale o per farmi deprimere ancora di più?- esco dal bagno, fulminando la mia migliore amica con lo sguardo.

Spegne lo stereo.
Posa la spazzola usata a mo' di microfono e si siede sul letto.
Sorride mortificata.

-Scusa! ma lo sai che la Pausini mi smuove qualcosa dentro e non posso fare a meno di cantare!-

-Si, ok- sbuffo, stringendomi nell' accappatoio -ma così, oltre a peggiorare il mio umore, mi farai odiare dalle mie coinquiline!-

-Sai che perdita- si contrae in una smorfia di disgusto -Giorgia è una cicciona arrogante che vuole sempre avere ragione e Deborah invece è una bimbettina viziata che si meriterebbe che qualcuno la prendesse a calci nel culo e...-

-va bene, va bene!- la zittisco prima che la sentino -hai finito?-

-In realtà, no! Insomma, quella culona di merda si è impossessata del divano e della tv! Tv che tu hai portato! cioè, cazzo! Vai e conquista, sorella! Non farti sottomettere da quelle due babbuine saltellanti!-

-ERICA!- 

-Non ho detto niente di male- conclude, con un' alzata di spalle.

Scuoto la testa in un misto tra il divertito e il contrariato.
Mi dirigo verso uno dei miei cassetti, alla ricerca della biancheria da indossare.
Una volta trovata, mi privo dell' accappatoio iniziando a vestirmi.

-Insomma, sei qui solo per offendere le mie coinquiline, oppure mi vuoi raccontare come vanno le cose da voi?!-

-Ehi!- esclama, indignata -non offendo le tue coinquiline, cioè, almeno non tutte! Stella, ad esempio, mi sta simpatica!-

-Certo, solo perchè è la mia compagna di stanza e guarda caso, è pure lesbica!- 

-Questo non c'entra niente- biascica lasciandosi cadere sul letto.

Mi vado a stendere accanto a lei.
Sospiro, girandomi su un fianco.
Non credevo che sarebbe stato così difficile.

La lontananza da Francesca, mi sta cambiando.
E non so ancora capire se in meglio o in peggio.
So solo che mi manca ogni giorno sempre di più.

Mi manca il bacio del buongiorno.
La colazione a letto e le successive coccole mattutine.
Che spesso si tramutano in altro.
Mi mancano le cene con i nostri amici.
Le serate trascorse a casa mia, con lei e i miei genitori.
Mi manca fare il tifo alle sue partite.

Ma soprattutto, mi manca il suo sguardo.
Mi manca il suo profumo.
Mi manca il suo tocco sulla mia pelle.
Mi mancano le sue soffici labbra.
Dio, sono le piccole cose che prima sembravano così naturali, a mancarmi di più.

-E quindi si, Feffe è davvero una bomba a letto- 

-COSA?- esclamo, risvegliandomi dai miei pensieri.

-Ah ecco, ora mi stai a sentire, eh?!- incrocia le braccia, imbronciandosi.

-Dai scusa, che mi stavi dicendo?- le chiedo, spingendola giocosamente di lato.

-Niente- sbuffa, aprendosi poi in un sorriso comprensivo -ti stavo raccontando un po' come và! Lorenzo e Alessandro, da bravi migliori amici della tua ragazza, si impegnono a farla uscire e distrarre. Tra me e Eleonora va tutto bene, insomma, si sa che lei mi ama follemente- accompagna quelle parole, facendo finta di sventolarsi con una mano -e lo sai che si sta prendendo cura di Francesca, come suo solito-

-Lo so- sorrido -e dimmi, lei, com'è?-

-Figa come sempre!- esclama, non curandosi della mia occhiataccia -lavora al Danger tutti i giorni, si allena tre volte a settimana, più due volte in palestra e va a correre ogni mattina. Le solite cose, quindi-

-Capisco- mormoro, cercando di immaginarmela mentre fa quelle cose che le ho visto compiere un milione di volte.

-E si vede che le manchi- cerca il mio sguardo, sorridendo una volta averlo trovato -pensa, che è più musona del solito!-


Questo lo so.
Lo percepisco ogni volta che parliamo al telefono.
Lo capisco dai messaggi che mi manda.
Lo leggo ogni volta nei suoi occhi, quando riusciamo a vederci su skype.

Questa distanza fa male a lei, quanta ne sta facendo a me.
Ci sta uccidendo.
Ma purtroppo, possiamo solo restare a guardare, cercando di farci forza insieme.
Perchè alla fine è questo ciò che conta: restare insieme.



                                                                                         **********


Ormai sembra che io viva solo per questo momento.
Le mani sudano.
Finalmente sento il mio cuore, riprendere a bettere.
Faccio volare lo sguardo su ogni vagone che mi passa davanti agli occhi.
Chissà su quale si trova.
Chissà se lei mi ha visto.

La stazione ormai, è il terzo in comodo nella nostra relazione.
Ci fissa da lontano, ma comunque sempre troppo vicino.
Ci guarda e ride di noi.

Noi tristi.
Poi noi felici.
Di nuovo tristi e così via.

E' come un' altalena.
Prima sali in cima.
Dopo cadi in terra.
Ma sai che comunque, tornerai sempre sù.
Bhé, ovviamente solo se tu lo vuoi.
E cazzo, io sì che lo voglio.

Finalmente il treno arresta la sua corsa.
Lo stridio dei fieni rimbomba prepotente nelle mie orecchie.
Chiudo un attimo gli occhi, per poi riaprirli subito.
Pochi attimi.
Attimi, che bastano a vedermela correre incontro.

E qui, qui è come se la scena fosse a rilento.
Tutto intorno a me, si ferma.
Perde d' importanza.
La vedo solo farsi sempre più vicina.

Più bella di come me la ricordassi.
Più donna.
Più..più tutto.

La valigia più grossa di lei, abbandonata vicino a noi.
Senza che me ne accorga, le mie braccia si spalancano.
E in un secondo, me la ritrovo addosso.

Il suo profumo s' impossessa violentemente delle mie narici.
Gli occhi brillano di felicità.
I nostri cuori, che tornano a battere all' unisono.

-Ciao- sussurra, commossa, al mio orecchio.

-Ehi- mormoro, incapace di spezzare quel contatto.

Dio, quanto mi era mancato il suo corpo contro il mio.
Quanto mi era mancato stringerla.
Ancora non riesco a realizzare che sia veramente qui.

Alla fine ci stacchiamo.
Le mani intrecciate.
Gli occhi incatenati.

Finalmente torno a specchiarmi nelle sue iridi nocciola.
così familiari, ma allo stesso tempo così diverse.
E' cambiata, la mia Alessia.
Ormai, non è più una ragazzina.
E' diventata una donna.
Una donna bellissima.

-Mi sei mancata da morire- dice, commossa.

-Anche tu-

Non servono le parole.
Abbiamo parlato anche troppo, in questi mesi di lontananza.
Adesso voglio solo viverla.
Voglio viverla e non pensare a quando dovrò salutarla di nuovo.
Adesso è qui ed è questo ciò che conta.
Finalmente, sono riemersa dall' acqua.




                                                                                       **********


-Mi è mancato questo posto!- sorrido, girovagando per casa sua.

Casa, che ha visto tutta la nostra storia.
Dagli inizi, fino ad adesso.
Sà così tanto di Noi.

-Dai, vieni qui!- batte una mano, nel posto accanto a lei sul divano.

-Arrivo- rido, correndo tra le sue braccia.

Mi accoglie, sorridendo felice.
Mi stringe, donandomi un bacio sulla guancia.
Quanto mi è mancato il contatto delle sue labbra sulla mia pelle.

Sospiro beata.
Mi lascio coccolare più che volentieri.
Chiudo gli occhi, beandomi delle sue attenzioni.

-Raccontami dell' università- mormora, per non spezzare questo momento.

-Ma Amore, ci sentiamo ogni giorno! Sai tutto- rispondo, sfiorandole il dorso della mano con i polpastrelli -che vuoi che ti dica?-

-Qualsiasi cosa!-

-Ok!- annuisco -sai che ha combinato Erica quando è venuta a trovarmi?- scuote la testa in un cenno negativo, facendomi segno di continuare -ha litigato con le mie coinquiline!-

-Giorgia e Deborah?-

-Si!- esclamo -sai che ha fatto? Quell' idiota si è mangiata tutto il barattolo di nutella di Giorgia e quando lei si è arrabbiata e le ha chiesto perchè non ha preso il mio, sai che le ha risposto?-

-No- risponde, già iniziando a ridere.

-Che io non ho bisogno di mettermi a dieta, ma lei si! E che le ha fatto un favore finendole la nutella, così da non farla cadere in tentazione!-

-Non ci credo!- scoppia a ridere, incapace di fermarsi.

-Giuro!- mi unisco alle sue risate.

-E invece che ha combinato a quell' altra?-

-Niente, le ha solo consigliato di scopare di più perchè l' assenza di sesso è l' unico motivo per il quale possa essere così scorbutica-

-E Stella che faceva in tutto ciò?- continua a ridere come una scema.

-Se la rideva!- rido, ripensando alla scena -e in conclusione, quelle due non la vogliono più in casa, mentre Stella le ha offerto soldi in cambio di qualche altro giorno con noi-

-Dio, avrei tanto voluto esserci- 

-E io avrei voluto tu ci fossi- smetto di ridere, accarezzandole una guancia.

Mi è mancata la nostra familiarità.
Sentirla ridere.
Bearmi di quel magnifico suono, capace di infondermi tranquillità.
Francesca è la cosa più bella che mi potesse capitare.

-Mi è mancato tutto questo- soffio, sulle sue labbra.

-Anche a me- sorride -mi è mancato scherzare con te e sentirti ridere. Sei così bella..- afferma, prendendo a percorrere i lineamenti del mio viso, con l' indice della mano.

Mi perdo nei suoi due smeraldi verdi.
Mi sono mancati così tanto.
Francesca parla attraverso gli occhi.
E solo chi la conosce veramente, è capace di leggerle dentro.

-Ti Amo- mormoro.

-Io di più-

-Ehi! Avevamo detto uguale!- esclamo, imbronciandomi scherzosamente.

Sbuffa, scuotendo la testa.
Porta una mano sulla mia guancia, attirandomi a sé.
Alla fine, poggia delicatamente le sue labbra sulle mie.

A quel semplice contatto, potrei giurare di sentire il cuore uscirmi dal petto.
Stringo i pugni sulla sua maglietta, avvicinandola a me.
Ricambio il bacio, senza pensarci due volte.

Le nostre labbra si muovono in sincronia, su una musica tutta loro.
Si allontanano e poi si avvicinano di nuovo.
Dopo qualche minuto, sento distintamente la sua lingua sul mio labbro superiore.
Sorrido, lasciandola entrare.

Le nostre lingue si rincontrano dopo tanto tempo, vogliose l' una dell' altra.
Giocano tra loro.
Danzano insieme.
Solo quando il bisogno d' aria diventa martellante, ci decidiamo a staccarci.

Naso contro naso.
Fronte contro fronte.
Occhi negli occhi.
Cuore con cuore.

Fisso il suo sguardo innamorato, incapace di proferire parola.
Sento la reazione del mio cuore, alla sua presenza.
Mi abbandono alla sensazione di estrema completezza che mi pervade il corpo.
E solo allora, lo capisco appieno.

-Fanculo la distanza, fanculo tutto il resto. Siamo solo io e Te. Questa è l' unica cosa che conta-



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ANGOLO AUTRICE:

Salve, come avrete letto nell' introduzione, sono le 3:00 passate e quindi prendete questa "storia" così come è.
Non credo ci sia molto da spiegare.
E' uscita così, non riuscivo a dormire.
Ho giusto solo due cose da dire:

-Per chi ha letto "Save Me", sappiate che dovete prendere questa shot come una specie di prologo per un porbabilissimo seguito.

-Per chi non ha letto "Save Me", spero che la storia vi sia piaciuta e che magari vi venga voglia di leggerla.

Con ciò, vi saluto.
Pareri e critiche sempre ben accette, sia pubbliche che private.
Io spero di andarmene a dormire!
Un bacio a tutti ^^

-Crige-


  
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