Giochi di Ruolo > Vampiri: la masquerade
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Autore: Jake Blake The Heartquake    07/05/2014    0 recensioni
Amadeus, dopo essere venuto a conoscenza di Namantus, completamente estasiato dall'aver trovato in lui qualcuno da considerare come suo pari, decide di sfidarlo in un classico duello rituale. Ma Namantus non pare essere della stessa idea
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lime | Avvertimenti: Violenza
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In molti aspettavano questa storiella, quindi non vedo perchè indugiare oltre nel raccontarla. Raccomando, cari lettori, di ascoltare Vamo' alla flamenco per la prima parte dello scontro(lo trovate qui https://www.youtube.com/watch?v=HdLaRE3cuhg) e "Rose of may" per la seconda. Per l'introduzione non ho pensato a nulla di speciale, quindi fate vobis =D  Enjoy =D

Amadeus si muoveva, rapido e deciso, avvolto nel suo mantello, nei saloni dell'Elysium. Era eccitato all'idea di aver incontrato finalmente qualcuno del suo calibro, qualcuno che era considerabile un suo pari! Dopo una sessantina d'anni, finalmente un degno avversario. Scorreva, fra la gente, con un bagliore negli occhi e il fuoco intenso della passione nel cuore. Ci erano voluti giorni di pesanti contrattazioni per ottenere il permesso di inscenare un duello in Elysium in onore del Principe. E il fatto che sua Maestà stessa Andrea Capuleti III avesse deciso di presenziare era un fatto straordinario, talmente straordinario che le sale del castello erano stracolme di fratelli provenienti dai domini vicini. Erano anni che nel Nord Italia non veniva indetto un Duello in Elysium. Ed era la prima volta in  assoluto che un'Assamita poteva fronteggiare un Gangrel in un simile evento, L'eccitazione era palpabile, la tensione alle stelle. La gente guardava Amadeus, il quale, fiero e pomposo, scorreva fra loro come l'acqua che scorre fra le rocce, cercando la sua strada, creandola, se necessario. Giunse al cospetto della Lancia, proponendosi in un profondissimo inchino "Lunga notte, o Lancia splendente di questo dominio ridente. Son lieto che mi sia consentito operar per quanto ho ordito!" Artemide, divertita, gli fa cenno di alzarsi, porgendogli la sua lama "Signor Amadeus, le ricordo le regole del duello, e del fatto che solo all'interno del salone B lei potrà utilizzare quell'arma. Qualora dovesse infrangere le regole..." la Lancia viene bruscamente interrotta "Qualora dovesse infrangere le regole verrà messo in Lista rossa e sarà istantaneamente ordita una Caccia di sangue nei suoi confronti" dice lo Sceriffo, con fare spensierato, mentre lucida il pomello del suo bastone. Amadeus sorride, non curante degli screzi fra le due cariche, e decide di dirigersi verso la sala del trono, situata nel salone B. Una volta entrato, rimane estasiato dalla visione che gli si para innanzi. Immense impalcature che creano una sorta di arena in stile Colosseo, con esattamente di fronte alla porta, in posizione rialzata rispetto al resto, il trono, sul quale risiede il Capuleti. Amadeus, estraendo la spada, inizia una serie di fluidi movimenti della stessa, facendola roteare abilmente prima con la mano destra, inscenando una sorta di combattimento contro avversari invisibili, sferrando affondi, fendenti, diritti e roversi, fino ad arrivare al centro dell'arena. Una volta lì, si accorge che almeno un centinaio di fratelli sono stipati in quelle poltroncine. Riconosce i Giovanni, vede i Brujah che litigano, i Toreador che lo squadrano piuttosto male e i Tremere che si rodono il fegato come non succedeva dall'assalto a Vienna da parte di Ur'Shulgi. Amadeus pianta la spada nel terreno, che è stato prontamente ricoperto da una serie di lastre di legno per evitare di rovinarne la superfice marmorea sottostante, e si inginocchia, nel silenzio più totale della sala. "Io, Amadeus, Fidato del dominio di Modena, amico del Clan Toreador, Salvatore delle Rose Modenesi e del loro illustrissimo Principe, Rafiq del Clan Assamita, Leader riconosciuto del Falaqi Veronese nonchè servitore vostro, auguro a voi, Vostra Altezza Imperiale Andrea III Capuleti, Duca di Dusseldorf, Anziano del Clan Ventrue, una Lunga e Prosperosa Notte"  il silenzio cala nella sala, rimangono tutti pietrificati dalle parole dell'Assamita. Il principe rimane sul suo scranno, impassibile, dietro la sua maschera,a scrutare la folla, a scrutare Amadeus, a scrutare la sua anima e a nutrirsi dei suoi peccati. Dopo interminabili istanti, solleva la mano destra "Concesso" dice, mentre i fratelli scoppiano in un'applauso scrosciante. Amadeus, soddisfatto, si alza in piedi, estraendo la spada, guardandosi intorno nell'arena. Di Namantus, nessuna traccia. Rimane per un momento deluso, ma poi realizza in tempo che cosa sta accadendo "Namantus, del clan gangrel, palesati ora o non farlo mai più sul territorio di questo dominio!" dice, sicuro di sè. Il Gangrel, sbuffando clamorosamente, compare da uno degli anfratti presenti ai piedi delle impalcature "Io non duellerò con voi, Amadeus" dice, secco, mentre avanza verso il centro dell'arena "Nemmeno sapete perchè vi voglio sfidare, Signor Namantus! Non avete onore?" il gangrel sbuffa nuovamente, guardandolo storto "Certo che ho onore. Ma non devo dimostrarlo a nessuno, tantomeno a voi, Signor Amadeus" l'assamita inizia a girare attorno al gangrel, con la spada rinfoderata, guardandolo in maniera piuttosto... esaltata "Io, Amadeus del clan Assamita, sfido voi, signor Namantus del clan Gangrel, ad un duello per LA MANO DELLA SIGNORINA CASTALDI!" un grido di stupore si leva dalla folla. Il principe, sotto la maschera, sorride. I brujah scoppiano a ridere in tono fragoroso, mentre i toreador rimangono pietrificati e con le orecchie apertissime. Non vogliono sicuramente perdersi nulla di tutto questo. Artemide, nella sezione riservata alle cariche, incrocia le gambe, osservando la situazione con interesse, chiedendosi come abbia fatto l'assamita a scoprire quello che c'era fra lei e namantus, il quale, a sentire la frase di Amadeus, si gira di scatto, con il volto deturpato dall'ira. "Accettate questo duello, in nome dell'onore, del rispetto per coloro che ci guardano e son venuti qui fin dalle terre lontane e per il rispetto nei confronti di Madama Castaldi, o preferite rifiutare ed essere ricoperto di infamia?" Namantus, dopo essersi ricomposto, incrocia le braccia, osservando l'assamita. Forse ha capito il suo intento "Signor Amadeus, io non ho bisogno di combattere con voi un simile duello, poichè non ho interesse nella mano della signorina Castaldi. Deve sapere che noi Gangrel abbiamo un codice d'onore tutto nostro, nel senso che non esiste un gangrel uguale all'altro. Se volete la mano della signorina Castaldi, non dovete che chiedergliela, non vi pare?" i Toreador sono basiti, Artemide anche. I Brujah smettono di ridere, osservando in silenzio. I Tremere, dal canto loro, tifano per Namantus, e ogni tanto partono urla di incitamento. Amadeus si muove, attorno al Gangrel, con passo tranquillo "Sarebbe disonorevole e scorretto nei confronti vostri, Signor Namantus, se io mi comportassi così. Vede, l'onore mi impone di sfidarla ad un duello per svariati motivi. Il primo, il più importante, la Signorina Castaldi. Il secondo, altresì importante, il fatto che io vi ritenga un pari mio, e quindi sono curioso di sapere se siete tanto abile nel combattimento tanto quanto nella parlata. E terzo, vi sto sfidando perchè non esiste alcun modo più intimo e profondo per conoscere qualcuno che duellarci assieme" e, mentre parla, estrae la spada, posizionandosi di fronte al Gangrel, pronto a lottare. Namantus, con il sorriso stampato sulle labbra, inizia a girare attorno ad Amadeus, il quale rimane perfettamente immobile "Avete ragione, Signor Amadeus. Non esiste modo migliore che entrare in comunione con qualcuno che averci un duello. Ma cos'è, un duello? Non stiamo forse già duellando, di fronte a questa folla, che freme di emozioni e pende dalle nostre labbra, cercando di prevedere le nostre azioni? Non è forse questo, il senso del duello? Quello di poter catturare la folla in un turbinio di emozioni, parole ed azioni atte a dimostrare che non vi è nessuno di superiore fra i due, se non l'unione che loro stessi danno ai loro animi quando si scontrano e si uniscono? Ebbene, Signor Amadeus, state già avendo il vostro duello, per quale motivo usar le armi, mi chiedo?" conclude, riposizionandosi di fronte all'Assamita, a braccia incrociate. Amadeus, con il furore nel cuore e la passione in bocca, esplode dicendo "Si chiede il perchè delle armi. Perchè non vi è nulla di più intenso di un duello all'arma bianca! L'intimità che si crea fra il duellante e la sua arma è particolare, è speciale! E' così profondo che l'arma stessa diventa un'estensione del corpo del duellante, una manifestazione materiale della sua essenza. E' la dimostrazione che un'arma, priva di ogni volontà, altri non è che un'arma. Ma se suddetta arma è carica di volontà e significati, allora non è da considerarsi tale, ma da considerarsi come un'estensione della persona. Ad ogni colpo corrispondono parole, frasi, canzoni che mai verranno pronunciate se non dal rumore stesso generato da suddetto scontro. E l'intimità che va a crearsi, la simbiosi così capillare, fra l'arma e il duellante permette questo magico scambio fra duellanti diversi. La mia arma brava di conoscervi, Signor Namantus. E sono certo che anche le vostre bramano altrettanto. Abbiamo fatto attendere troppo il nostro pubblico, ed è ora che si aprano le danze, amico mio. A voi l'Onore, quindi, di iniziare questa discussione!" conclude, avvicinandosi a lui, mettendosi in posizione difensiva, attendendo i suoi attacchi. Namantus, sbuffando divertito, canalizza il potere del suo sangue nel volto, facendo diventare gli occhi di un rosso acceso, brillante. "E sia, ma sappiate che non mi tratterrò!" dice, mentre canalizzando nuovamente il potere del sangue, stavolta nelle mani, estrae gli artigli, caricando l'Assamita "Non chiedo di meglio, Messere!" commenta Amadeus, preparandosi alla difesa. I due vampiri, consci di ciò che sta per accadere, si lanciano nel più selvaggio ma al tempo stesso aggraziato dei combattimenti. Namantus alza gli artigli, rapido e deciso, per sferrare dall'alto un colpo ad Amadeus, il quale, prontamente, poggiando il piatto della spada sul polso dellla mano sinistra, li blocca. Il Gangrel preme con tutte le sue forze, e Amadeus sorride, divertito, respingendolo. Decide quindi di sferrare un fendente, che viene bloccato dagli artigli di Namantus piuttosto rapidamente. Con un abile colpo di mano, Amadeus fa roteare la spada, tenendola ora con la punta verso l'alto. A bloccare la spada, gli artigli del Gangrel. I due Vampiri, ora, si ritrovano ad effettuare uno scontro di pura forza a contatto ravvicinato. Le fronti dei due vampiri si toccano, mentre si scrutano nel profondo. Amadeus si perde negli occhi rossi di Namantus, ammirandone l'infinita bellezza e pregustando l'infinità dell'essenza del Gangrel. Namantus si fa strada con ferocia all'interno degli occhi bianchi di Amadeus, assaporandone l'essenza fino ad inebriarsene. I due vampiri sorridono, respingendosi nuovamente, allontanandosi di qualche metro. Il pubblico ora è in delirio, i brujah iniziano a fare scommesse come se fossero in un centro adibito allo scopo, i tremere continuano ad esaltare l'operato di Namantus e ad incitarlo alla decapitazione dell'Assamita, i Toreador sono in completo stato d'estati per ciò che stanno vedendo. In tutto questo, il Principe sorride, soddisfatto e compiaciuto di ciò che sta vedendo. Il combattimento, via via che prosegue, diventa sempre più efferato e violento. I fendenti e gli affondi di Amadeus si fanno sempre più rapidi e chirurgici, le artigliate di Namantus si fanno sempre più rapide e letali. E' un secondo, Amadeus sbaglia la guardia e, Namantus, accortosi della cosa, ne approfitta, infilzando la spalla dell'Assamita. In risposta, però, con un rapido movimento del polso e con una rotazione fuori dal normale, Amadeus infilza la spalla opposta del gangrel, sorridendo. Il pubblico tace. Namantus, infuriato per essere stato ferito, strappa gli artigli dalla spalla dell'Assassino, pronto per colpire con l'ennesimo, letalissimo affondo. Amadeus vede la sua opportunità in questo movimento del gangrel, facendosi cadere all'indietro sfruttando lo slancio di Namantus, andando a posizionare le sue gambe sull'addome dell'avversario, ribaltandolo alle sue spalle, sfilando con rapidità la spada con una fluidità di movimenti incredibile. Il pubblico è basito, ora anche i Tremere sono zitti. Namantus non fa in tempo a rialzarsi che Amadeus è già sopra di lui che lo fissa intensamente negli occhi. Sorride, avvicinandosi a lui, baciandolo intensamente. Il Gangrel rimane colpito dalla cosa, anzi, addirittura sconcertato. Dopo qualche attimo, scaglia  lontano l'Assamita, rialzandosi. Il pubblico è paralizzato, mentre Artemide rimane basita con la bocca aperta, come tutti i Toreador "Che diavolo fate?" Amadeus, dopo aver ripreso la spada, sorride, candido "Non è forse questo, il senso del duello? Fare in modo che due anime, combattendo, creino un turbinio di emozioni in modo da diventare una sola, così che poi, una volta separate, portino l'una con sè qualcosa dell'altra?" Namantus guarda Amadeus, allibito, ma l'Assamita non ha ancora finito "A questo serve duellare! A entrare in comunione profonda con la persona con cui si duella! E questo è successo fra noi, Signor Namantus. Ci siamo spogliati di tutto ciò che indossiamo, di ogni vacuo vessillo di menzogna e personalità, ci siamo gettati in un vortice passionale privi di ogni protezione, unendoci in una danza eterea e fluida che ha stupito chiunque l'abbia vista, per poi concluderla con l'atto più bello che si possa dare o ricevere dopo aver vissuto una così intima comunione dell'essere, un bacio! E che cos'è, un bacio, se non l'apostrofo roseo fra le parole "T'amo"? Perchè di questo si tratta, ora, Signor Namantus. O avete da ridire ?" il Gangrel è allibito, non sa cosa fare, cosa dire, come reagire. L'assamita si avvicina, nuovamente, puntando la spada al collo del Gangrel "Orsù, Signor Namantus, vi ho forse mangiato la lingua?" a questo interrogativo, Namantus risponde con furia, sollevando di peso l'assamita e scagliandolo contro un'impalcatura, facendolo cadere a terra, dolorante. Guarda in direzione del principe, gli fa un cenno di saluto e poi si allontana fuori dal salone, per poi uscire dal castello e sparire nella notte. Amadeus, ai piedi dell'impalcatura, sussurra "Io ti amo, Namantus, proprio quanto tu ami me. E un giorno lo accetterai"
  
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