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Autore: Nana_Hale    07/05/2014    0 recensioni
Quella strana sensazione, come un brivido, una scossa che attraversa il cervello la prima volta che i vostri occhi incontrano quelli di una persona che sentite nel profondo stravolgerà tutto della vostra vita. Ecco quello che capita a Jefferson e Killian. Due perfetti sconosciuti che il caso ha deciso di far incontrare e ai quali vuole concedere un piccolo angolo di felicità da trovare l'uno accanto all'altro.
(MadHook, Slash)
Genere: Azione, Drammatico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jefferson/Cappellaio Matto, Killian Jones/Capitan Uncino, Paige/Grace
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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All in my head?
 
"Non ti allontanare, Grace."
Disse Jefferson abbassandosi per parlare all'orecchio della sua bmabina per poi lasciarla andare a curiosare nella bancarella del mercato i fronte a quella a cui lui stava comprando ciò che serviva per la cena.
La piccola Grace si voltò di nuovo, mentre saltellava verso il banco dei giocattoli, e lanciò un sorriso verso suo padre prima di gettarsi compleamente 
nell'ammirazione delle bambole e i pupazzi.
Jefferson sorrise teneramente osservando la sua bambina per qualche istante ancora prima di tornare ai suoi affari.
Il sole stava per tramontare e tra poco il mercato sarebbe stato chiuso, e i due avrebbero dovuto incamminarsi verso casa, godendosi le ultime luci del giorno e la reciproca silenziosa compagnia.
Il Cappellaio era sempre stato un gran chiacchierone nella sua vita; aveva sempre qualcosa da dire o da commentare, che fosse una cosa importante o una schiocchezza. 
Ma da quando, 5 anni prima, Grace era nata entrando nella sua vita, e nel suo cuore, aveva imparato ad apprezzare anche il delizioso silezio di una semplice camminata in compagnia della sua principessa.
Aveva rinunciato a tutto per lei, aveva smesso di viaggiare per i mondi e contrabbandare oggetti rari, aveva smesso di fare affari con persone che avrebbero anche lontanamente potuto pensare di rivalersi sulla sua bambina, in caso qualcosa fosse andato storto.
Viveva per lei, solo per lei, e non aveva nessun rimpiato, nonostante i suoi vestiti non fossero più splendenti come un tempo e il suo stile di vita fosse 
radicalmente cambiato.
Ma non gli importava, finchè poteva badare alla sua piccola e poteva vederla sorridere, non aveva bisogno di altro.
Tornò a voltarsi verso le bancarelle di suo interesse e, dopo aver acquistato le ultime cose essenziali si concesse di curiosare su di un banco pieno di cianfrusaglie antiche, lavorate di varie fatture e provenienze. 
C'erano anelli d'argento, pistole decorate, fiaschette per i liquori; ma l'attenzione di Jefferson cadde su di uno strumento cilindrico, posizionato sul bordo del tavolo. Un cannocchiale di ottima qualità con degli intarsi dorati e neri spiccava sopra tutte le altre cianfrusaglie sparse in giro.
Nel corso degli anni, nonostante l'abbandono del mestiere, il suo interesse per gli oggetti più particolari e rari non si era mai spento, e Jefferson aveva continuato a tenere una sorta di collezione personale di un discreto valore che forse, un giorno, avrebbe potuto fruttare diversi soldi in caso di necessità.
Sporse il braccio verso il cannocchiale e lo afferrò, sollevandolo verso di sè; ma non si era minimamente accorto, preso com'era dalla bellezza del manufatto, dell'altra mano, proveniente dalla parte opposta dell'oggetto, che aveva afferrato l'altro lato, contemporaneamente.
Il cannocchiale si aprì, allungandosi al massimo della sua portata e bloccandosi con un rumoroso scatto.
Il Cappellaio fece scattare lo sguardo verso l'alto e incontrò subito quello dell'altro acquirente. Due gemme grigio-azzurre, agghiacciante, così intense da sembrare contenere le profondità più nascoste dell'oceano. Aveva il contorno degli occhi segnato da una spessa linea di eyeliner nero molto più sbavata e pesante rispetto a quella che circondava i suoi.
Un brivido gli percorse il corpo, come la scossa di un fulmine precipitato proprio sulla sua testa e notò immediatamente che anche nrgli occhi dello sconosciuto davanti a lui era apparso qualcosa di strano, di incomprensibile e forse inspiegabile.
"Hey...bel tipetto, leva le mani dalla roba del Capitano."
Un voce roca, brutale e fastidiosa si rivolse a Jefferson da dietro all'uomo che stava di fronte a lui, seguita da un volto butterato e barbuto che comparve sopra le sue spalle.
Bastò un'occhiata attenta per capire che i 4 uomini che si erano schierati davanti a lui, compreso l'estraneo dagli occhi di ghiaccio, erano le ultime persone al mondo con le quali mettersi a litigare: pirati.
E Jefferson era cambiato, era un uomo diverso da quel giovane che non ci avrebbe pensato un minuto e si sarebbe buttato in una rissa senza problemi, uscendone agilmente in quattro e quatt'rotto. 
Ora era un uomo responsabile.
Ma non troppo...
"E' davvero un ottimo cannocchiale, sono sicuro che al... Capitano sarà molto utile..."
Mollò la presa sull'oggetto e fece mezzo passo indietro senza staccare gli occhi da quelli del pirata di grado superiore.
"...così come a voi sarebbe utile una buona doccia e un profumo."
Il tono di voce uscì molto più strafottente di quanto il Cappellaio avesse previsto e un sottile e beffardo sorrisetto si disegnò sulle sue labbra quando con un fluido movimento mimò un perfetto inchino.
"Come ti permetti?!"
Il bruto passò davanti al suo superiose e sfoderò dalla cintura la sua pistola, puntandogliela dritta in faccia.
"Smettila, lascialo in pace, Borg."
Per la prima volta, il Capitano fece sentire la sua voce e, non troppo convinto ma perfino divertito dalla scena, rimproverò il suo uomo con una leggera pacca sulla spalla. Senza successo.
"Voglio prima divertirmi un po' con questo tipetto."
Borg spinse il braccio in avanti arrivando con la pistola a pochi centimetri dal naso di Jefferson che fissò la canna per nulla spaventato.
"Non amo che mi si puntino armi addosso."
"Tsk, beh dovevi pensarci prima."

Il pirata tirò il grilletto per caricare il colpo e, per tutta risposta, il Cappellaio sospirò trisemente, quasi affranto, e senza farsi notare, afferrò un lembo del suo lungo cappotto scuro.
"Anche tu."
Un secondo prima che il colpo partisse, sollevò il braccio con un agile movimento e coprì la testa del bruto con la giacca, dando poi uno strattone per fargli perdere l'orientamento; poi fece scivolare via il cappotto dalla sua faccia e lo colpì direttamente sul naso, con il pugno più forte che riuscì a dare.
L'omone barcollò intontito, ma non accennò minimamente a cadere a terra; il Capitano ridacchiò con un'espressione piena di ammirazione e sorpresa sul volto.
"Sarà interessante..."
Disse appoggiandosi con la mano alla bancarella di oggetti antichi e giocando con il cannocchiale mentre a poco a poco la folla lasciava spazio ai due combattenti.
Jefferson si riposizionò pronto alla difesa ma appena Borg, ripresa la concentrazione, si scagliò contro di lui con il naso tutto arrossato e più furioso che mai, un rumore, una voce alle sue spalle lo fece voltare di scatto.
"Papa...?"
"GraceMH-..."

Il pirata non lo colpì, si limitò ad afferrarlo per il collo e sollevarlo di peso da terra portandolo ad almeno mezzo metro in aria; il Cappellaio gemette afferrando la robusta mano artigliata alla sua gola e tentando di liberarsi.
"Che peccato... è già finito..."
Il Capitano fece un paio di passi arrivando alle spalle del suo uomo e lo colpì sul braccio che aveva alzato. Fu la prima volta che Jefferson, tentando di respirare come poteva, si accorse del luccicante uncino che stava al posto della mano del pirata.
"Lascialo andare."
"Ma... Capitano..."
"Ti ho detto... lascialo andare."

Borg sembrava affranto e deluso da quelle parole che gli imponevano di fermare il suo divertimento sanguinario e liberare il povero malcapitato. Si guardò intorno ma Jefferson non riuscì a capire cosa stava cercando con lo sguardo; ma l'avrebbe purtroppo capito presto.
Il pirata si diede la spinta caricando con le gambe e, con un solo movimento, scaraventò il Cappellaio a terra, proprio sopra uno spiazzo di fango.
Dapprima ci fu solo il dolore per la botta, poi il freddo della terra sulle mani, sui vestiti, sul viso; poi la rabbia e l'imbarazzo.
La folla, rimasta fino a quel momento in timoroso silenzio, lo guardò a bocca a perta e si lasciò scappare qualche bassa risatina; perfino il Capitano, nonostante rimanesse molto più composto dei suoi uomini, si concesse un sorriso divertito.
Ma il peggio doveva ancora venire.
All'improvviso, da dietro un gruppo di persone, si elevò di nuovo quella vocina dolce e preoccupata.
"Papa?"
Jefferson alzò lo sguardo immediatamente sentendo il suo viso avvampare per la vergogna non appena incrociò gli occhietti scuri della sua bambina che lo guardavano segnati dalla preoccupazione e dalla paura.
Si sforzò di sorridere, mentre si risollevava da terra cercando di nascondere il male alla gamba, per tranquilliazzarla.
"Va tutto bene, piccola."
La bambina si mise subito a correre, tagliando lo spiazzo libero, e si gettò sulle sue gambe, nascondendo la faccia nella sua giacca.
Il Cappellaio deglutì a fatica tenendo gli occhi bassi mentre i pirati ancora ridevano sguaiatamente nel silenzio della piazza; ma quando Jefferson alzò gli occhi un attimo prima di andarsene con la sua piccola, incontrò gli occhi del Capitano e rimase stupito e terribilmente sorpreso da ciò che vide.
Non c'era la minima ombra di divertimento nel suo sguardo; non derisione, non scherno o sbeffeggiamento. Solo sconforto e dispiacere; quell'afflizione di chi capisce, chi sa cosa vuol dire rendersi conto di non poter proteggere le persone che ami da ogni male del mondo.
Una strana sensazione di conforto lo pervase, scuotendo qualcosa nel suo petto, e lo obbligò a girarsi tenendo Grace al suo fianco ed incamminarsi verso casa.
Il Capitano li guardò scoparire fra la gente, seguendolì più che potè con lo sguardo, poi tornò a guardare i suoi uomini, Borg in particolare lanciandogli un'occhiata di fuoco.
"Tutti alla nave. Subito."
I pirati smisero all'istante di ridacchiare, un po' straniti da quell'ordine impartito con tanta improvvisa determinazione, quasi rabbia. Recuperarono tutti i loro acquisti da terra e superarono il Capitano, dirigendosi verso il molo.
Restò da solo in mezzo alla folla, che aveva ripreso a muoversi come se nulla fosse successo, con gli occhi ancora puntati nella direzione in cui padre e figlia erano spariti; solo in quel momento si accorse di avere ancora fra le mani il cannocchiale che aveva generato tutto quel trambusto. Lo guardò e se lo passò fra le dita per poi sollevarlo all'altezza del viso e rivolgersi al venditore dietro alla bancarella.
"Lo prendo."

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Eccomi tornata con un'altra MadHook!!! Non incolpate me, incolpate una mia amica per le sue brutte idee di farmi scrivere ancora su questi due adorabili ragazzotti vestiti di pelle!!!
Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo!
bacio
-Nana

 
  
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