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Autore: Vavvina    25/07/2008    1 recensioni
"Eppure c'era qualcosa...qualcosa che, mentre inclinava il collo da un lato, le attanagliava lo stomaco. Cos'era? Paura. Paura di essere un diversivo alla monotonia delle ragazze di Hogwarts. Paura di essere una delle tante. Paura di essere illusa." E' la prima Ginny/Blaise che scrivo...cosa ne pensate???
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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...PARIGI, LA CITTA' DELL'AMORE...




Quell’estate, la Tana era sovraffollata.

Decisamente.
Già la famiglia Weasley al completo non era cosa da poco, otto persone, nove contando Percy, che però non era presente, in più vi si aggiungevano amici e fidanzate varie.
C’era Fleur, moglie di Bill, che ormai esibiva un grosso pancione e scaricava su tutti le sue voglie di donna incinta; poi c’era Harry, il migliore amico di Ron, il Bambino Sopravvissuto che si era recentemente accorto del fascino che la piccola Ginny esercitava su di lui; naturalmente era presente Hermione, senza la quale il Trio non esisteva e, come se ciò non bastasse, transitavano lì molto spesso Tonks e Lupin, felicemente sposati, e molti altri membri di quello che, ai tempi della minaccia di Lord Voldemort, era stato l’Ordine della Fenice.
Ginny, in tutto quel caos, pensava di poter scoppiare da un momento all’altro.

Era la sera del ventisette luglio, e tutta la popolazione della Tana, ospiti compresi, stava cenando nella grande sala da pranzo della casa, rimpinzandosi delle bontà e dei manicaretti di Molly Weasley, chiacchierando piuttosto rumorosamente.
Per evitare un gran mal di testa il giorno dopo, Ginny decise di alzarsi e di uscire in giardino, a prendere una boccata d’aria fresca e a dedicare un po’ di tempo ai suoi pensieri, o meglio, a quello che ultimamente era l’unico oggetto dei suoi pensieri.
Notando l’amica che, dall’altra parte del tavolo, si alzava ed usciva, Hermione decise di seguirla.
La trovò là fuori, seduta su un masso con le gambe al petto, lo sguardo vacuo perso nel vuoto, verso la sottile linea dell’orizzonte, e un sorriso appena accennato dipinto sulle labbra rosate, schiuse leggermente.
Ginny era una ragazza molto carina, con lunghi e ribelli capelli rosso fuoco e occhi verde smeraldo vispi ed intelligenti; aveva un fisico magro e slanciato, forse fragile a prima vista, che stonava, però, con il suo caratterino tutt’altro che fragile.
Era una ragazza tutto pepe, intelligente per i suoi diciassette anni, ottima strega e dalla volontà ferrea, anche se a volte troppo testarda.
-Ehi, Ginny…tutto bene?- la apostrofò Hermione, raggiungendola.
La rossa alzò lo sguardo e incontrò gli occhi ambrati dell’amica che le sorridevano dolcemente.
Ricambiando il sorriso, Ginny rispose:- Sì, tutto a posto…è solo che dentro c’era troppa confusione, avevo bisogno di un po’ di aria fresca…
La più grande, intuendo che non era tutto, che c’era di più, si accomodò accanto a lei.
-Ginny, tesoro…sicura che non vuoi parlarmi di nulla?
Ginny si perse nuovamente a guardare l’orizzonte.
Dirglielo?
Non dirglielo?
In fondo, Hermione era la sua migliore amica, e in circostanze normali le avrebbe confidato tutto senza esitazioni.
Ma ora la situazione era diversa.
Da un paio di mesi, Hermione era diventata ufficialmente, andando contro ogni legge dell’universo, la ragazza di Draco Malfoy.
E questo cambiava decisamente le cose.
Ma lei aveva bisogno di qualcuno con cui parlare, e non di un qualcuno qualsiasi, ma proprio di Hermione.
-Io…- cominciò titubante.
Hermione le sorrise, incitandola silenziosamente ad andare avanti.
-Herm…io credo di essermi innamorata di Zabini.
-Lo credo anche io, tesoro…e Draco è dello stesso avviso.
-E’ che…- continuò Ginny, bisognosa di uno sfogo -…da quando tu e Malfoy state insieme, abbiamo cominciato a vederci spesso, a parlare, a conoscerci, e…
-E’ un ragazzo affascinante, Ginny - le disse Hermione, che ormai lo conosceva molto bene - E’ dolce e bello, ma anche intelligente e di carattere.
Ginny annuì: era questo che probabilmente l’aveva fatta innamorare di lui.
Quel suo carattere forte, quella sua simpatia travolgente e quella sua dolcezza disarmante.
-Io…cavoli, Herm, come si fa a dire di essere davvero innamorati?
La riccia le sorrise.
-E’ una cosa che ti senti dentro, che ti fa sentire diversa…migliore, anche.
-Non lo so…quando sono con lui mi imbarazzo subito, arrossisco facilmente e mi impappino, però sono al settimo cielo! Quando lui non c’è…beh, lo penso spessissimo, soprattutto i suoi occhi, così belli…e poi, quando sorride, il blu si schiarisce, e assume una tonalità talmente bella che…
-Sei innamorata, Gin, decisamente! - decretò l’amica, carezzandole dolcemente il capo.
-E poi…- la rossa riprese la parola - l’ultimo giorno di scuola…
-…sì?
-Beh…ci stavamo salutando…e lui mi ha baciata…
-Ma dai?
-Niente di che, un bacio a fior di labbra, appena accennato…ma credevo che il cuore mi scoppiasse!
-Gin, io dico che non gli sei indifferente, è palese! Lo pensa anche Draco, che non è molto sveglio, per queste cose…
-Herm…Draco ha PAURA di contraddirti, non lo farebbe mai!
-Non è vero!
-Io devo sapere perché lo ha fatto, se per lui voleva dire qualcosa o se era un gesto così, fatto a caso…Insomma, Herm, lui ha uno stuolo di ragazzine adoranti ai suoi piedi! Ha persino un fan club! E’ pur sempre un Serpeverde, chissà quante ragazze avrà avuto…

Le due ragazze rimasero ancora un po’ lì fuori, in silenzio, ognuna persa nei propri pensieri, fino a che non decisero di andare a dormire.
Salendo al secondo piano e oltrepassando la sala da pranzo ancora piuttosto rumorosa, si chiusero nella camera che condividevano ormai ogni estate.
Il sonno di Ginny fu popolato da due magnifici occhi blu cobalto, occhi che la incantavano e che la privavano completamente della sua parte razionale.
Fu svegliata, a notte inoltrata, da un picchiettio aritmico contro la finestra.
Gettando uno sguardo all’orologio, le tre e mezza, si alzò e aprì le tende, rimanendo di sasso.
Ritto di fronte a lei, sul balconcino dall’altra parte del vetro, c’era Blaise Zabini, bellissimo nei suoi jeans chiari e nella maglietta nera che metteva in risalto la sua pelle abbronzata.
I capelli neri scompigliati gli cadevano disordinatamente sugli occhi, mossi dal venticello leggermente fresco classico delle nottate d’estate.
Abbastanza sbigottita, Ginny aprì la finestra tentando di non far rumore per non svegliare Hermione, che dormiva nel letto lì accanto.
-Cosa…cosa diavolo ci fai tu qui?- gli domandò.
-Carina la mise…- fece lui, invece, sorridendo malizioso all’indirizzo del magliettone con il quale la ragazza dormiva e che le arrivava nemmeno a metà coscia: era pur sempre un Serpeverde!
-Idiota!- avvampò Ginny, tentando di coprirsi un po’ di più.
Blaise sorrise ancora di più, illuminando i suoi occhi color cobalto.
-Vieni con me?
Ancora una volta, la rossa rimase interdetta.
-…Prego?
-Hai capito! Dai, vieni con me!
-Ma io…l’hai vista l’ora? E poi, dove?
-Oh, quante storie! Vieni con me e basta!
Piuttosto stupita, la Grifondoro chiuse un attimo la tenda per cambiarsi, indossando un semplice paio di jeans e una canotta, verde come i suoi occhi.
Poi uscì sul balconcino, accostando la finestra e sentendo l’arietta sulla sua pelle accaldata.
-Ti preferivo prima…- sussurrò Blaise, prendendola per mano.
Poi si Smaterializzarono.
Tra il turbinio di luci, colori e sensazioni tipiche della Smaterializzazione, rimase nitida solo la stretta calda e forte del ragazzo attorno alla mano di Ginny.
Quando la ragazza riaprì gli occhi, dopo il classico crack, rimase estasiata.
Lo spettacolo che si apriva davanti ai suoi occhi era un tripudio di luci e colori.
Blaise l’aveva portata…sulla cima della Tour Eiffel!
Sotto di lei poté ammirare l’Arc du Triomphe illuminato, gli Champs Elysées che lo collegavano a Place de la Concorde con il suo obelisco, l’immenso Bois du Boulogne, il bianco Sacro Cuore che si ergeva sulla collinetta di Montmartre, Notre Dame, stupenda nella sua austerità, e la cupola dorata de l’Hotel des Invalides che rifletteva la luce della luna.
-Tu…tu…- balbettò Ginny.
-Sì, esatto ! - sorrise lui - Ti ho portato sulla Tour Eiffel !
-Ma…ma…
-Anzi, temevo di avere qualche problema, non riuscivo a Materializzarmi in camera tua…
Hermione e le sue maledette fisse sui pericoli inesistenti!
-Io…io…
-Ginny…parli solo per monosillabi, stasera?- le domandò il ragazzo, divertito dal suo infantile imbarazzo e contento di essere riuscito nel suo intento: stupirla.
-No, no…
Il moro scoppiò a ridere, facendola innervosire.
-Piantala!
-Accidenti, una parola intera!
Fintamente offesa, la rossa si voltò dall’altra parte, perdendosi nuovamente a rimirare il panorama e rabbrividendo dal freddo: le temperature a Parigi erano decisamente più basse, avrebbe fatto meglio a portarsi una felpa.
Poi qualcosa di morbido e caldo le si posò sulle spalle, e due braccia forti e robuste le cinsero dolcemente la vita.
Non ebbe bisogno di voltarsi, le bastò il ritmo accelerato che prese il suo cuore e l’improvviso calore alle guance.
-Scusa…
Un alito caldo le solleticò il collo, e subito sentì posarsi su di esso le labbra di Blaise, con delicatezza.
Il ragazzo iniziò a lasciarle una scia di baci lungo tutto il collo, mentre con una mano le carezzava con movimenti circolari il ventre, strappandole dei sospiri.
Quanto aveva desiderato quel momento?
Da quanto tempo sognava di rivedere il ragazzo?
Eppure c’era qualcosa…qualcosa che, mentre inclinava il collo da un lato, le attanagliava lo stomaco.
Cos’era?
Paura.
Paura di essere un diversivo alla monotonia delle ragazze di Hogwarts.
Paura di essere una delle tante.
Paura di essere illusa.
Paura di soffrire ancora, di star male come lo era stata per Harry, che era ormai cosa passata.
Blaise si accorse dalla sua rigidità che c’era qualcosa che non andava.
Non cambiò le loro posizioni, semplicemente poggiò il mento sulla sue esile spalla e le domandò, con dolcezza e premura:- Cosa c’è che non va?
Ginny sospirò.
-Blaise…perché siamo qui?
La domanda, probabilmente, lo spiazzò.
-Beh, credevo fosse chiaro…dopotutto, Parigi è la città dell’amore, no?
-Amore…o passatempo?
A quel punto, Blaise la voltò, puntando i suoi occhi profondi e penetranti in quelli verdi e confusi di lei.
-Ginny…cosa stai dicendo?
-Avanti, Blaise, non prendiamoci in giro…sei uno dei ragazzi più gettonati di Hogwarts, hai ai tuoi piedi praticamente tutta la fauna femminile della scuola…chi sono io, se non una delle tante che ti muore dietro?
Senza rendersene conto, Ginny gli aveva rivelato i suoi sentimenti.
Il bel Serpeverde, però, se n’era accorto eccome, ed ora sorrideva sornione.
-E così mi muori dietro, eh?
Non appena la ragazza realizzò cosa aveva appena combinato, divenne di mille colori e distolse lo sguardo da quello del ragazzo, senza avere, però, il coraggio di negare.
-E allora il problema qual è, Gin?
-Il problema sono io…io che sono una stupida ragazzina con le fisse da principe azzurro, io che sogno l’amore delle favole…quell’amore che non esiste, purtroppo….- aggiunse, con un velo di malinconia nella voce.
Blaise scosse la testa sorridendo, poi le alzò il mento con due dita, di modo che i loro occhi fossero di nuovo gli uni negli altri.
-A questo punto…credo di essermi innamorato proprio di quella stupida ragazzina…e proprio per quelle sue fisse e per quella sua ricerca dell’amore vero…
Ginny poté vedersi, specchiata nelle iridi del ragazzo, spalancare gli occhi dalla sorpresa.
Blaise rise ancora, avvicinando il suo volto a quello della ragazza.
-Ma è possibile che stasera ti escano solo espressioni così sceme?
La domanda fu posta sottovoce, con un sorriso ad accompagnarla, un sussurro sulle labbra di Ginny, che ben presto furono catturate da quelle esperte e dolcissime di Blaise.
Il ragazzo la massaggiò dolcemente, poi chiese l’accesso alla sua bocca, premendovi con la lingua.
E lei non ebbe forza, né voglia, di resistergli.
Schiuse le labbra e rispose con passione a quel bacio tanto desiderato, tanto agognato, tanto sognato, passandogli le braccia attorno al collo, mentre lui con una mano le teneva il mento, con l’altra la stringeva possessivamente a lui.
Bisognosi di ossigeno, entrambi con il respiro corto e affannato, i due si separarono appena, dopo un tempo indefinito.
Blaise si sedette a terra, poggiandosi su un pilastro di ferro della torre, e fece accoccolare Ginny tra le sue gambe, stringendola a sé e inspirando a fondo il profumo dei suoi capelli: pesca.
-Ho paura…- sussurrò la ragazza dopo un po’.
La stretta sulla sua vita si fece più salda.
-Di cosa, Ginny?
La voce calda di Blaise le giunse a pochi centimetri dal suo orecchio, e la dolcezza infinita con la quale il ragazzo aveva pronunciato il suo nome rischiò seriamente di farla sciogliere più di un cubetto di ghiaccio all’Equatore.
-Di soffrire ancora, di star male come quando lo sono stata per Harry…
Il suo viso fu voltato velocemente, e la ragazza si trovò di nuovo coinvolta in un bacio, dolce come il primo, ma un po’ più prepotente.
-Sono geloso di Potter…maledettamente geloso dell’amore che tu hai provato per lui!
Ginny non poté impedirsi di sorridere.
-Ma non paragonarmi a lui! Lui si è accorto troppo tardi di te, di quello che perdeva…
-E’ vero…
-Ma detesto il fatto che ora stiate nella stessa casa!
-Solo che ora mio cuore appartiene a qualcun altro…
Gli occhi blu cobalto le sorrisero, schiarendosi solo per lei, prima che il proprietario la baciasse nuovamente.
-Sta di fatto che sono geloso! E se mi capita a tiro lo Schianto!
Ginny rise, rise di quella risata cristallina e sincera che la caratterizzava e che al ragazzo tanto piaceva, ora tranquilla davvero.
Si persero ancora ognuno negli occhi dell’altra, incantati e attratti.
Accoccolandosi meglio sul petto del ragazzo, tra un bacio e l’altro, godendosi quell’atmosfera così magica tra una carezza e l’altra, Ginny si ritrovò a pensare che Blaise aveva proprio ragione…
…Parigi era davvero la città dell’amore…




**********





Salve a tutti!!
Che dire? E' la prima fic che scrivo su Blaise e Ginny....Blaise è un personaggio che mi attrare davvero tantissimo, e credo che le Rowling gli abbia dato davvero poca importanza. Io ho imparato a conoscerlo e ad amarlo proprio grazie alle altre fic che parlano di lui che ho letto, e così ho deciso di provare a buttar giù qualche cosa anche io!
Non so perchè, ma lo vedrei bene con Ginny...anche se non so quale sia il risultato finale!
La trama mi è venuta così, sul momentto, perchè sono tornata l'altroieri da Parigi, e...che volete farci? La magia che ha questa città per me è sempre unica...è troppo romantica!!
Spero che la mia fic, senza troppe pretese, vi sia piaciuta, e che mi vogliate lasciare un commentino, giusto per farmi sapere cosa ne pensate...ho sempre bisogno di consigli per migliorarmi!!

...BACIONI...






  
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