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Autore: Matilde di Shabran    07/05/2014    1 recensioni
Un altro seguito di Tonight - L'incontro.
"Tonight, you're gonna know how much I miss you
And I miss you so"
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction è uno dei due seguiti per la fanfiction Tonight - L'incontro che trovate qui http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2343839.
Tengo a specificare che questo seguito non ha alcun legame con l'altro da me pubblicato (Tonight - I hope it's forever), anche se si svolge in una linea temporale analoga.
Pubblicherò un capitolo a settimana, ogni mercoledì, tendenzialmente la sera e gradirei molto conoscere le opinioni di voi che avrete la bontà di leggere. Quindi, recensite!

Buona lettura!

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Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, nè offenderla in alcun modo

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DIN DON

 

“Ciao!”

“Ciao.”

“Cosa fai qui? Sarei passato a prenderti tra un'ora! Non dovresti essere a casa a fare le valigie?”

“Le ho già sistemate” rispose, passandogli davanti senza degnarlo di uno sguardo. Una cosa che non succedeva mai.

Lui restò impietrito. Qualcosa non andava.

Dopo un attimo di esitazione decise di seguirla.

Si era diretta verso il salotto e adesso stava guardando fuori dalla finestra a braccia conserte, fissando il vuoto.

“Che succede?”

Silenzio.

Il clima era gelido, come in quelle giornate invernali in cui la nebbia è talmente fitta che pare di sentire il freddo congelarti le ossa.

“Francesca, parlami!” E detto questo la fece voltare verso di sé. Lo sguardo di lei era completamente inespressivo.

Ancora silenzio.

“È finita” attaccò con un tono più fermo di quanto lei stessa pensasse di riuscire ad esibire.

Un fulmine a ciel sereno. Un quadro idilliaco squarciato da una pugnalata.

“Cosa?!”

“È finita” ripeté lei con calma.

Lui sbiancò e iniziò a scuotere la testa.

Lei rimase immobile fissando il pavimento e mordendosi il labbro inferiore.

“No. Non è vero” bisbigliò.

“Nicky, per favore. Evitiamo scenate. Non è il caso...”

“Oh sì che è il caso!” rispose alzando il tono. “Sì che è il caso! Cosa stai dicendo?!”

“Non mi sembra tanto difficile” rispose con sufficienza. Era chiaro il tentativo di ferirlo. “Ho detto che è finita. Ti lascio. Non voglio più stare con te.”

Era difficile. Maledettamente difficile. Doveva finirla qui. Lo sapeva. La decisione era presa. Ma quanto era difficile... dovergli dire di no.

No era sempre stata la sua parola preferita. Ma non con lui. Aveva cercato di resistergli, all'inizio, ma lui era più forte. L'attrazione che provava per lui era più forte. L'amore era più forte... Ma doveva dire basta. Per il bene di entrambi, doveva finire lì.

“Perché?” gli era passata la voglia di urlare. O forse gliene mancava la forza. Si sentiva nel mezzo di un incubo e non sapeva come fare per svegliarsi.

Sapeva che gliel'avrebbe chiesto. Era logico, dopotutto. Ciò nonostante quelle parole la colpirono come uno schiaffo. Perché? Qual era il perché? In realtà erano molti, alcuni logici, altri meno. Ma quale perché voleva confessargli? Qualsiasi cosa gli avesse detto, sapeva che gli stava spezzando il cuore. Lo stava spezzando anche a se stessa.

“Perché è giusto così... Non possiamo andare avanti. Non ha senso.”

Lui la guardava completamente perso. Cosa stava dicendo?

“Senti. Mentirei se dicessi che non sono stata bene con te... Ma ci ho pensato bene: tu non sei l'uomo per me. È stata una bella avventura, tutto qui...”

“Un avventura?! Ma io ti amo!”

“IO NO!”

Immaginava che gliel'avrebbe detto. Quella sarebbe stata la parte più difficile. L'aveva previsto. Poteva rifiutare tante cose, ma non il suo amore. Ma doveva. La risposta le uscì di bocca prima ancora che riuscisse a pensare al valore che per lei aveva quello che lui le aveva detto. Non c'era un metodo indolore per finirla. La scelta migliore era allontanarlo, fargli credere che lei non lo volesse. Mentire...

La sua reazione l'aveva colpito. Duramente. IO NO. Due parole. Due parole brevissime. Ma potenti come un uragano. Tutto quello che aveva progettato stava crollando.

“Per favore, parliamone. Magari...”

“Non c'è niente di cui parlare! Io non sento per te quello che tu pensi di provare per me. Fine.”

E, detto questo, si avviò verso la porta.

“Domani tornerò a casa e sparirò dalla tua vita. Vedrai, mi dimenticherai presto.”

“Ma Francesca, ti prego!”

“Non mi cercare, non ti risponderò” concluse, aprendo la porta.

“Addio...” mormorò, chiudendosi la porta alle spalle. 

 

   
 
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