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Autore: AndersonL    08/05/2014    0 recensioni
Una canzone sconosciuta, due occhi, "Salvami". Il più famoso cioccolatiere del mondo ricorda solo questi pochi frammenti di un sogno che lo ossessiona da tempo; ma grazie all'aiuto di una macchina e di un inaspettato invito ad una festa di compleanno, Willy Wonka riuscirà a dare un'immagine definita a quella creatura evanescente che risiede nella sua mente.
E una volta incontrata, si spingerà oltre ogni limite per averla.
Ringrazio Riccardo Cocciante per aver scritto la canzone che fa da titolo alla mia storia. Lui e Vangelis alle tastiere fanno un'accoppiata geniale!
Genere: Drammatico, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Bucket, Nuovo personaggio, Willy Wonka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Riguardo a quell'idea che mi era venuta in mente qualche giorno fa...- disse Willy, al sicuro da orecchie indiscrete nella camera dell'Excelsior.
-Eh, dimmi, che son curiosa!!
-Pensavo di aprire anche una casa di moda!
-Che???
-L'idea mi era venuta quando ti ho vista con i miei vestiti addosso. Ti stavano talmente bene che, da quel giorno, ho cominciato a disegnare abiti di quel genere. Poi mi sono allargato e ho disegnato anche cose di altro tipo.
-...Ecco perchè ti rinchiudevi sempre in ufficio!!
-Ed ecco perchè durante il viaggio prendevo appunti. Il look di Daryl e Ashton mi ha incuriosito talmente tanto che ho voluto fissarne i dettagli.
Laura ci pensò su.
-E io che pensavo fosse per la mia idea del viaggio!!
-Davvero pensavi che fosse colpa tua??
-Beh, so che non eri uscito per parecchio tempo dalla tua fabbrica...
Le parole di Laura furono interrotte da un rombo assordante e dal suono di una pioggia scrosciante capitata lì all'improvviso.
-WOH! Cavolo, mi è preso un infarto!- urlò, avvicinandosi alla finestra insieme a Willy.
-Non sapevo che da queste parti potesse piovere tanto.
I due si guardarono dritti negli occhi, studiandone ogni guizzo, ogni minima esitazione.
"Non ho mai visto occhi ametista tanto belli..."
"Dio guarda... Quegli occhioni ambra sgranati... Sembra un gattino."
Per sbaglio si accese la radiosveglia dell'hotel, che stava mandando in onda "Kiss the Rain" di Yiruma, ma i due non ci avevano fatto molto caso; erano ormai persi l'uno negli occhi dell'altro.
Com'è che aveva detto Daryl?

"Di fronte al vero amore dobbiamo essere nudi, cioè sinceri e autentici, pronti a donarci interamente. Al tempo stesso, la decisione di abbandonarci all'amore richiede sempre una scelta da parte nostra, la scelta di non cedere alla paura ma seguire ciò che il nostro cuore realmente desidera."

E, infatti, ecco che i due giovani amanti si abbandonarono in un lungo bacio appassionato, a cui poi ne seguì un secondo, poi un terzo, poi un altro meno casto dei primi tre.
Seguirono poi sinapsi impazzite, capacità di giudizio ottenebrata dalla libido, carezze rese esitanti dalla scarsa esperienza dei due ragazzi, sospiri e sguardi complici velati di pura passione. Il tutto accompagnato dalle note di Yiruma e dalla pioggia scrosciante.
Il seguito, beh, ve lo potranno raccontare le lenzuola del letto della camera 237, hotel Excelsior, Los Angeles.
E, mentre accadevano cose amene nel resto del mondo, un detective di nostra conoscenza vagava sotto la pioggia scrosciante, furioso; non era riuscito a oltrepassare le barriere che proteggono il database dell'F.B.I., e aveva ormai deciso di affidarsi al caso.

Il giorno dopo...
Laura si svegliò per prima, frastornata come se, la sera prima, avesse ingollato ettolitri di rum. Le sinapsi collegavano con difficoltà, aveva mal di testa e la vista sfocata. Tentando di alzare la testa, si rese conto che un certo "qualcuno" si era addormentato sul suo petto.
Guardandolo dormire tanto placidamente, non poteva fare a meno di pensare che quel tipo dolcissimo, giocherellone e folle, con i capelli a caschetto e gli occhi ametista che sprizzavano curiosità come quelli di un bambino, era il grande e potente William Philip Wonka; il magnate dei dolci, il creatore della più grande e prestigiosa industria dolciaria del mondo. Lui. Quel folle giocherellone dagli occhi ametista. Quel pazzo visionario. Che avrebbe protetto anche a costo di spaccare due o tre universi paralleli, una sporta di transatlantici, una fabbrica di tv Samsung Curved (bè? Sono di una figaggine galattica! -NdA-). Anche a costo di perdere la vita.
Gli passò una mano fra i capelli e premette la sua testa contro il petto. In corpo sentiva scorrere una forza pari a quella di un'esplosione atomica, di una Seconda Guerra Mondiale, di una magia potente. Eh, sì, avrebbe fatto qualsiasi cosa, pur di non veder mai quegli occhi ametista inondati di lacrime amare. Era lui la sua forza, il suo respiro, la sua vita. Era tutto. E tutto avrebbe fatto, per lui.
Pensando tutto ciò, le tornarono in mente quei presentimenti riguardo a qualcuno che li stesse perseguitando.
"Ti prego, chiunque tu sia. Fai di me il cavolo che vuoi, ma non torcergli un capello. Ti prego, lascia stare lui."
In tutto questo, lui si svegliò e, dopo aver dato il buongiorno alla sua principessa con un bacio, si rifugiò nella toilette per darsi una rinfrescata. Ci voleva, del resto, dopo l'attività fisica della scorsa notte. Lei nel frattempo aveva trovato un foglio e una penna con il marchio dell'hotel, ci vergò qualcosa sopra e poi lo mise nel suo zaino da campeggio. Glielo avrebbe fatto leggere a tempo debito.
-Comunque, tornando al discorso di ieri..., disse Willy, uscendo dalla toilette, si era appena fatto la doccia, e con i capelli bagnati sembrava un modello che posava per Arena. -Cosa ne pensi della mia idea??
-Ah! Ehm... sembra molto fico! *nonguardarenonguardarenonguardare* Grandioso! *èdavveroficoèdavveroficoèdavverofico* Perchè no!
-E avrò anche bisogno di una modella che posi con i miei abiti... Ti spiacerebbe?
-Beh in Italia abbiamo delle splendide modelle, guarda quelle che posano per Armani!- disse Laura con nonchalance.
-No, mi sa che non hai capito... Ti spiacerebbe se ti affidassi quella parte?
-Eh, cosa?? Io modella per la tua casa di moda??
-Sì, tu sarai il volto della Wonka Couture. Ma presentarti come la contessina Cenci, hm, mi sembra poco appropriato.
-...Probabilmente hai ragione. Questo vuol dire che mi devo scegliere uno pseudonimo!
-Eh già, dimmi, hai già un nome in mente?
-Hm... Shae? Femminile ed etereo. Che ne dici?
-Shae! Mi piace! Torniamo alla fabbrica e annunciamo la nascita del brand!- Willy baciò Laura. -Sei grandiosa!

Otto giorni dopo tornarono alla fabbrica, fra il giubilo di Charlie, sua sorella e gli umpa-lumpa.
Nel frattempo tutti i giornali accoglievano con sorpresa la notizia dell'apertura della Wonka Couture, e il sindaco di Firenze mise subito a disposizione un'ala della galleria degli Uffizi per l'allestimento della sfilata inaugurale, che si sarebbe tenuta una settimana dopo.
Willy e Laura lavorarono giorno e notte per preparare gli abiti e la colonna sonora adatta, aiutati dai fedelissimi umpa-lumpa, Aurora e Carlie si occuparono dell'organizzazione dell'evento e delle pubbliche relazioni con la stampa.
Quella settimana volò via veloce come un Boeing.
Alla sfilata parteciparono le autorità italiane e le più grandi personalità internazionali. Fra cui anche alcuni vecchi amici di Mariano Cenci e qualche collega senatore.
-Oh ma hai saputo delle figlie di Cenci?
-Sì, dicono che siano scappate per andare a Chicago.
-Secondo te perchè? Con tutto il lusso che hanno attorno, non dovrebbero essere felici?
-Boh, dicono che ci siamo di mezzo degli universitari...
La sfilata cominciò con Laura-Shae, che indossò prima dei completi street-style, poi da biker e infine degli abiti con motivi optical concepiti diretamente dal grande capo. Il gruppo di senatori guardava meravigliato.
-Ah però!! Se la sono scelta bene la modella!
-Sì, ma c'è solo lei?
-Beh? Lei è talmente bona che fa per dieci!!
Laura decise di ignorare i commenti di quei bifolchi, e andò negli spogliatoi, dove la attendeva il grande capo in persona.
-Allora... "Shae"... Pronta per il gran finale??
Laura ridacchiò.
-Non vedo l'ora di vedere che faccia faranno tutti!
Da degli altoparlanti giunse una voce metallica.
-Signore e signori, per Wonka Couture, SHAE!
Laura uscì vestita come quando si ritrovò per la prima volta rinchiusa nel quartier generale della Wonka Industries: spolverino prugna, cappello a cilindro, completo nero con delle catenine che spuntavano da sotto la giacca, bastone a forma di caramella e scarpe nere col tacco. Si fermò a tre centimetri dalla fine della pedana sulla quale sfilava, e, con un sorrisetto compiaciuto, aspettò.
Poco dopo, la stessa voce metallica di prima, annunciò:
-Signore e signori, per Wonka Couture, WILLIAM WONKA!
Tutti rimasero atterriti, qaulcuno bofonchiò.
-William Wonka?? Il grande capo in persona?
-Ma che forza!! Finalmente vedremo chi è il grande Wonka!!
Willy uscì vestito esattamente come Laura, del resto erano gli stessi vestiti, solo adattati anche alle forme di una donna. Arrivato dietro di lei, le prese la mano, la fece girare e la baciò.
Tutti rimasero doppiamente atterriti.
Lui poi le prese il polso (dove lei teneva il bracciale di famiglia) e le drappeggiò una fascetta ornata. La famosa fascia di raso con la W d'oro. Lei sorrise commossa.
-Quindi la modella e il capo stanno assieme!!
-Hai visto che forza?? Erano vestiti identici!!
-Sì, vero...- disse un senatore amico di Mariano. -Ma quel bracciale dorato...!
-Bracciale dorato??
-Io lo conosco quel bracciale!! Ragazzi, è lo stesso che porta sempre Mariano!!
-Giura!!! Cavolo è vero!! Vorrai mica dire che...!
-Shae è una delle due figlie scomparse di Mariano Cenci! Dobbiamo avvertirlo!
Nel frattempo, Waldo Sandiego stava seguendo la cerimonia in diretta streaming e, riconoscendo il bracciale della modella, gli balzò il cuore in gola: la sua Laura prigioniera di un potente magnate. Non gli ci volle molto per trovare l'indirizzo del quartier generale della Wonka Industries.
Prese una pistola, la caricò con un proiettile d'argento inciso e sorrise soddisfatto. Domani avrebbe fatto una bella sorpresa a quel bastardo.
Intanto gli arrivò un sms. Di Mariano Cenci.
"Sono all'aeroporto, domani sarò a Chicago. Andiamo a riprenderci mia figlia. Porta due o tre uomini di scorta, ci vediamo davanti alla fabbrica."
  
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