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Autore: Fra_chan22    08/05/2014    3 recensioni
E' notte fonda quando Zoro interrompe l'allenamento per dare un'occhiata al ponte della Sunny. Ma è proprio grazie a quell'occhiata che nota un fatto strano: Rufy è sveglio e sta osservando pensieroso il soffitto di stelle sopra di lui. Quali pensieri affliggono la mente del forte capitano?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Monkey D. Rufy, Roronoa Zoro
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Premessa dell'autrice:
E' da moltissimo tempo che non scrivo nel fandom: in questi mesi cercherò di recuperare il tempo perduto e di concludere la long-fic che avevo iniziato.  Intanto, ho pensato di rifarmi viva con questa fanfiction senza pretese, scritta ben due anni fa. Spero vi piaccia :')

Fra_chan22


╰☆╮╰☆╮╰☆╮╰☆╮STELLE╰☆╮╰☆╮╰☆╮╰☆╮


 


-12243....12244...-

Zoro si stava allenando all'interno della palestra, sollevando i due pesi più pesanti che Franky gli aveva costruito. Fuori, le stelle osservavano silenziose nella notte le fatiche dello spadaccino. Per colpa di Nami, quella sera toccava proprio a lui fare il turno di guardia e aveva pensato bene di passare tutta la notte allenandosi. Nel pieno della notte, però, decise di prendersi una pausa; la stanchezza iniziava a farsi sentire:

-Meglio interrompere... Accidenti, oggi non riesco a concentrarmi!- si maledì lo spadaccino, poggiando gli enormi pesi all'angolo della stanzetta. Guardò di sfuggita il ponte, solo per accertarsi che fosse tutto a posto:

-Uhm? Chi è?- si chiese Zoro, notando che, appoggiato al parapetto, una figura snella scrutava le stelle. La osservò meglio e solo quando intravide la sagoma di un cappello di paglia decise di scendere: era molto raro vedere il capitano sveglio la notte, soprattutto durante quelle ore tarde. Scese giù dal posto di vedetta con un salto e appena poggiò i piedi sul prato erboso, decise di avvicinarsi a Rufy per chiedergli cosa ci facesse in piedi a quell'ora. Zoro rimase perplesso nel vedere che, sebbene fosse saltato giù da oltre 2 metri d'altezza e avesse provocato un leggero frastuono, l'amico non se ne fosse accorto e restava lì, a fissare pensieroso le stelle:

-Ohi, Rufy...tutto bene?- gli chiese, mettendogli una mano sulla spalla. Il ragazzo girò impercettibilmente la testa verso lo spadaccino:

-Ah, Zoro....sì, tutto bene...- mormorò, ritornando a fissare il cielo. Il verde alzò un sopracciglio. No, non andava per niente tutto bene. Rufy non si svegliava mai di notte e non lo aveva mai visto così mogio prima d'ora. Zoro decise di affiancarlo:

-Perchè sei in piedi a quest'ora?- gli chiese. Rufy strinse le spalle:

-Non riuscivo a dormire...- Lo spadaccino lo guardò un po' perplesso:

-E perchè?- gli chiese impassibile. Rufy rimase immobile, nessuna risposta. Rimasero fermi come statue ad osservare le stelle e la luna, che luminosa e piena, rischiarava le acque calme del Nuovo Mondo. Poi, Rufy chiuse gli occhi:

-Ho fatto un incubo...- disse, abbassando il volto: -Ho rivisto la morte di mio fratello... credevo che dopo 2 anni sarebbe passato, ma non è successo...quando gli penso, rivedo solo il momento in cui lui...- riaprì gli occhi interompendo la frase. Gli faceva troppo male continuare a ripeterlo. Osservò Zoro, che a sua volta lo fissava. Poi lo spadaccino sospirò e chiuse gli occhi:

-Rufy, un dolore non si può guarire col tempo... Può solo diminuire lievemente, ma rimarrà sempre dentro te.-

Il capitano abbassò lo sguardo e strinse gli occhi:

-A me il dolore non è cambiato, è sempre lo stesso...come faccio a farlo diminuire?- chiese in tono quasi supplichevole. Zoro fece un mezzo sorriso, poi gli mise una mano sulla spalla:

-Ricordandosi che ci sono altre persone per cui essere felici- Rufy alzò lo sguardo. Era lo stesso discorso che Jimbe 2 anni fa gli fece. Ma sapeva bene che il dolore per la perdita del fratello non era possibile farlo diminuire in modo così semplice. Né il tempo né gli amici erano riusciti a alleviarlo. Rimase confuso a guardare l'amico:

-Zoro, lo so che voi mi siete accanto e io sono molto felice, però...- e fece di nuovo cadere la frase. Lo spadaccino sospirò:

-Però ti manca comunque.- terminò. Il capitano annuì ritornando ad osservare le stelle:

-Come faccio?- chiese più a se stesso che allo spadaccino. Rimasero nuovamente in silenzio, fino a quando Rufy decise di romperlo:

-Zoro...ti manca Kuina?- gli chiese mormorando. Il verde scrutò l'orrizzonte:

-Sì, ma non provo più tanto dolore. E sai perchè?- gli chiese retoricamente, spostando lo sguardo su Rufy, che mosse la testa in segno di dissenso:

-So che non mi devo abbattere, perchè abbiamo fatto una promessa e io devo mantenerla. E poi c'è la mia famiglia che mi aiuta ad allievare questo dolore.-

Rufy crucciò lo sguardo confuso:

-La tua famiglia?- chiese ingenuamente. Zoro fece un mezzo sorriso:

-Ho 6 fratelli e 2 sorelle che rendono speciale ogni giorno della mia vita. Abitano tutti e 8 in una nave e spesso ne conbinano di tutti i colori.- Rufy continuava a non capire, allora lo spadaccino continuò:

-C'è ne uno che porta sempre un cappello di paglia ed è un pirata un po' fuori dalle righe, un'altra che ama i soldi e i suoi mandarini e non vuole che nessuno li tocchi, un'altro che ha un naso lungo e racconta sempre storie irreali al più piccolo e ingenuo tra tutti, che è anche molto bravo a curare la gente...ne ho uno che cucina benissimo, ma è un donnaiolo di serie a, una sorella che legge sempre libri riguardanti la storia, poi ho un fratello coi capelli azzurri, una specie di cyborg...e infine l'ultimo, uno scheletro che sa suonare qualsiasi strumento.- concluse Zoro. Il capitano sorrise a trentadue denti, avendo capito a chi si riferisse lo spadaccino:

-Shihihihi...siamo noi, vero?- chiese iniziando a ridere Rufy. Il verde annuì:

-E ogni volta che penso a Kuina, mi ricordo solo i momenti belli passati insieme. Dovresti farlo anche tu.- gli consigliò lo spadaccino, ritornando ad osservare il cielo stellato:

-Ace ti ha salvato per un motivo ben preciso. E sono sicuro che lui non si è pentito di quello che ha fatto....vero?- continuò Zoro, staccandosi dal parapetto e sedendosi vicino all'albero maestro della Sunny. Rufy si voltò e annuì sorridente. L'amico era riuscito a farlo riappacificare e adesso era ritornato sempre il solito spensierato Rufy. Restarono in silenzio, Zoro seduto con gli occhi chiusi per riposare e il capitano ritornato ad osservare il paesaggio notturno.

-Secondo te ci osservano?- chiese ad un tratto Rufy, volgendo lo sguardo verso l'amico.

-Puoi scommetterci.- rispose facendo un mezzo sorriso Zoro:

-E credo che lo faranno per sempre.- terminò, prima che sulla Sunny ripiombasse il silenzio.

-Zoro?- chiamò il capitano. Lo spadaccino mugugnò; stava per cadere nel suo stato comatoso:

-Posso stare a fare la guardia con te questa notte?- gli chiese. Zoro annuì sbadigliando:

-Certo...- Rufy si sedette felice vicino allo spadaccino e dopo pochi minuti entrambi finirono tra le braccia di Morfeo.

 

╰☆╮╰☆╮Il giorno dopo...╰☆╮╰☆╮

 

 

Nami si era appena svegliata. Era sempre la prima a farlo, per controllare il tempo e scegliere quando partire. Uscì dalla cabina mezza assonnata e si diresse verso la cucina:

-Chissà se il Marimo è ancora su ad allenarsi...- mormorò la navigatrice osservando il ponte.

Con la coda nell'occhio notò il capitano e lo spadaccino assopiti, la guancia di Rufy appoggiata alla spalla di Zoro, il cui volto era appoggiato al legno dell'albero maestro. Entrambi ovviamente, avevano la solita bolla di sonno, segno che neanche una palla di cannone gli avrebbe svegliati. Nami sorrise intenerita alla vista dei due nakama addormentati:

-Per questa volta faccio un'eccezione...- avvertì con un sorriso sulle labbra, prima di varcare la soglia della cucina.

  
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