Era solo (l’uomo o il mare?). Il freddo dell’inverno gli avvolgeva il busto scoperto, scivolando nei pantaloni neri lungo le linee delle anche; con i gomiti poggiati sulle ginocchia si teneva le mani gelate.
Il vento soffiava da nord; intrecciava i suoi ricci castani, caotici quanto la testa che coprivano. Con gli occhi annebbiati aveva posato lo sguardo sul vuoto. Le labbra erano increspate in una smorfia. Lo faceva sempre quando pensava, come per rispondere alle domande del mondo in un unico modo: “è complicato”. E probabilmente aveva ragione.. complicato.
Mattia pensava al mare; era solo, come lui. Pensava che, alla fine, andava tutto (a puttane) bene.
Pensava che, forse, doveva smetterla di pensare.
Una persona può fare la differenza.
-Basta.
L’uomo si alzò; un gabbiano si posò su un gozzo ormeggiato poco lontano, e il mare si scosse.
Si allontanò lungo gli scogli luccicanti, raggiunse la spiaggia.
L’uomo scomparve, il mare si quietò.
A Raffaele; mi hai ispirato.
Ti voglio bene, piccolo bastardo ♥