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Autore: GiuEchelon3    08/05/2014    0 recensioni
A meno di dieci metri da me stavano aspettando di ricevere le ordinazioni quattro ragazzi, non quattro ragazzi qualunque, una delle mie band preferite…i Thirty Seconds to Mars!
Jared e Matt sembravano impegnati in un’intensa conversazione, mentre Tomo e Shannon continuavano e ridere e a scherzare. Li seguo dal lontano 1998, dal loro inizio e li ho adorati fin da subito. Li stimo molto come artisti, forse perché mi sarebbe piaciuto essere un po’ come loro: tanto talento da poter dimostrare e far amare a migliaia di persone.
Finalmente dopo un eternità mi trovo di fronte a loro: Jared con i suoi occhioni blu, Tomo con il suo simpatico sorriso, Matt con il viso buono e Shannon con il suo sguardo magnetico.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Incest
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CAPITOLO 1                                                                                                                                        
                                                                                                                                                                                                                           9 marzo 2007
 
Come ogni sabato sera mi ritrovo a servire ai tavoli del nostro ristorante italiano di famiglia, invece che divertirmi come tutte le ragazze normali. In realtà ho ormai superato i trent’anni, ma essendo single mi piace comunque spassarmela. Il nostro ristorante è ritenuto, nella città di Los Angeles, uno dei migliori, famoso per le bellissime foto appese alle pareti con personaggi famosi che hanno consumato da noi, scattate direttamente dalla sottoscritta. Amo la fotografia e la musica, sono le mie due più grandi passioni. Mi hanno sempre detto che avevo talento in queste cose, ma non mi hanno mai permesso di trovare un lavoro che riuscisse a rendermi autonoma.
 
Ho la grande capacità di non far trasparire eccessivamente la mie emozioni, continuando a sorridere ai clienti ma facendo innumerevoli errori nelle ordinazioni a causa della mia scarsa concentrazione.
E ovviamente mio padre non perde l’occasione per rimproverarmi
–Svegliati! Stai attenta! Legati i capelli…ci sono capelli biondi ovunque! E la prossima volta vestiti decentemente, non siamo ad un concerto rock!- quest’ultimo riferimento era diretto alla mia maglia dei Nirvana.
Ignorandolo mi dirigo in cucina per prendere qualche altro piatto preparato dal mio fratellone Simone, il capo chef. Vedo il suo sguardo diretto ad un tavolo preciso e con fare tutto frenetico mi dice
-Giulia…girati senza dare nell’occhio e non andare nel panico…-. Io vedendo il suo viso così agitato non posso fare a meno di ridere
–Simo me che hai?! Come mai sei così agitato?!- lui mi ripete la stessa frase. Così mi giro, scimmiottando un’agente segreto, ridendo e non dando peso alla sua agitazione.
Quando finalmente realizzo ciò che mio fratello intendeva mi viene un tuffo al cuore: a meno di dieci metri da me stavano aspettando di ricevere le ordinazioni quattro ragazzi, non quattro ragazzi qualunque, una delle mie band preferite…i Thirty Seconds to Mars!
Oh cazzo! Oh cazzo! Oh cazzo! E ora che faccio?!
Simone dalla mia espressione ha perfettamente capito quello che mi frulla per la testa e apparentemente molto divertito e con un sorriso sulle labbra mi suggerisce di andare da loro a prendere le ordinazioni – che fai ancora qui? vai a chiedere?-. Le mie gambe sembrano paralizzate, ma riesco a tirare fuori il mio sangue freddo, apparendo spontanea e con la situazione sotto controllo.
Mentre mi avvicino riesco a distinguere man mano le loro espressioni: Jared  e Matt sembravano impegnati in un’intensa conversazione, mentre Tomo e Shannon continuavano e ridere e a scherzare. Li seguo dal lontano 1998, dal loro inizio e li ho adorati fin da subito. Li stimo molto come artisti, forse perché mi sarebbe piaciuto essere un po’ come loro: tanto talento da poter dimostrare  e far amare a migliaia di persone.
Mi viene in mente che proprio qualche giorno prima, nel loro concerto in Texas, hanno annunciato la decisione di Matt di lasciare il gruppo per dedicarsi maggiormente alla sua famiglia. Nonostante questo, come loro hanno tenuto a precisare, sono ancora molto amici.
Finalmente dopo un eternità mi trovo di fronte a loro: Jared con i suoi occhioni blu, Tomo con il suo simpatico sorriso, Matt con il viso buono e Shannon con il suo sguardo magnetico. Non so grazie a quale santo riesco a tirare fuori qualche parola
–Buona sera, avete già scelto cosa ordinare?- cercando di essere il più naturale possibile. Tutti danno una riguardata al menù, tranne Shannon che sembra troppo impegnato a squadrarmi mettendomi parecchio a disagio.
Finalmente Jared smuove la situazione dicendo la sua sofisticata ordinazione tutta al naturale, in seguito imitato dagli altri.
Proprio quando stò per andarmene mi sento chiamare, - Signorina!-.
Mi giro immediatamente riconoscendo la voce del front man.
– Scusi ma sono molto curioso di sapere chi è l’autore di queste fantastiche fotografie. Sono davvero bellissime!-
Oh mio Dio! Non ero mai stata più contenta di rispondere ad una domanda
-Ehm…in effetti le ho fatte io-. Certo non si aspettava questa risposta vista la sua espressione.
–Davvero?! Allora complimenti! Hai davvero talento!-.
-Oh grazie mille!- dico pronta a sciogliermi.
Appena sento la voce a dir poco incazzata di mio padre corro verso la cucina e mi sento dire da dietro – Dopo ne vogliamo una anche noi! Ricordatelo!-
 E come potevo dimenticarlo?!
 
Ad ogni servizio mi vengono riservati ringraziamenti per l’ottima qualità del cibo e grandi sorrisi da tutti, soprattutto da Shannon. I suoi occhi passavano dal nocciola al verde all’oro in un attimo.
 
Solo al servizio del dolce mi rendo conto del motivo per il quale loro si trovavano lì.
Mi chiedono se abbiamo delle candeline da mettere sulle fette di torta al cacao e appena le accendo iniziano a cantare –Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri Shannon Leto! Tanti auguri a te!-
Ma certo! Era il trentasettesimo compleanno di Shannon!
Sorridendo e applaudendo mi avvicino per fargli gli auguri, venendo ripagata con un sorriso a trentadue denti e un grazie che detto da lui fa tutto un altro effetto.
Appena torna il silenzio Jared mi fa segno di avvicinarmi e senza farmelo ripetere due volte mi precipito da loro. –Allora questa foto?- facendo l’occhiolino con i suoi bellissimi occhi colore del mare.
-Certo! Prendo la macchina fotografica e arrivo subito!-.
Manco fossi Usain Bolt in qualche secondo sono già di ritorno e mi impegno al massimo per fare una foto memorabile. Mostrandogliela sembrano soddisfatti, persino Jared! Famoso per la sua esigenza.
- E’ così bella che mi piacerebbe averne una copia…magari posso lasciarti la mia email-.
Cosa?! La sua email?!
–Certo! Te la manderò il prima possibile- dico in prenda ad un attacco di cuore.
 
Di li a breve mi ritrovo seduta con loro, presentandomi e chiacchierando sulla mia passione per la fotografia, dicendo che io e il mio fratellino Ricky siamo dei loro fans e che me la cavavo anche con la musica.
Come risvegliato da un lungo letargo, improvvisamente prende parte alla conversazione anche Shannon, che fino a quel momento era rimasto in silenzio ad osservarmi.
– E cosa suoni di preciso?-     
- Me la cavo a cantare e suonare la chitarra ma preferisco la batteria-
Nei suoi occhi vedo accendersi come una luce al suono dello strumento che ha letteralmente cambiato la sua vita.
–Davvero?! E sei brava?-
- Prima sì, ma è parecchio che non suono-
 
Racconto loro che fu proprio mio fratello, allora diciassettenne, a portarmi al loro concerto, poco dopo esserci trasferiti in America dall’Italia. Dopo altre chiacchiere e risate sento vibrare il telefono nella tasca dei jeans, e vedendo il nome di mia mamma sul desplay mi viene un tuffo al cuore. Rispondo freneticamente, il prima possibile.
Evidentemente, vedendo la mia espressione, hanno percepito la mia preoccupazione e mi guardano chiedendomi se vada tutto bene. Non mi curo di dare loro una risposta, preoccupandomi solo di mia mamma.
 
Ancora una volta aveva avuto una delle sue ricadute ma ne’ mio padre ne’ mio fratello potevano allontanarsi dal ristorante, così ero costretta ad andare io ad aiutarla.
Mi tolgo il grembiule, mi sistemo i capelli e prendo il giubbotto di jeans pronta ad uscire, quasi scordandomi di loro.
Mi stavano ancora guardando con aria confusa…mi avvicino dicendo
–Mi dispiace molto ma mia madre non si sente bene e devo correre ad aiutarla, e visto la frequenza con cui passano i taxi qui devo sbrigarmi…scusate ancora, è stato un immenso piacere parlare con voi-
In fondo avevo la sua email, potevo sempre stalkerarli per tenerci in contatto.
Non faccio nemmeno in tempo ad arrivare alla porta che qualcuno mi prende per il polso facendomi voltare. Mi ritrovo lo sguardo di Shannon su di me
– se è così urgente ti accompagniamo noi. Assolutamente! Aspettaci qui, paghiamo e arriviamo-
con un sorriso sulle labbra in segno di conforto e la sua mano poggiata sulla mia spalla.
 
In auto nessuno osa chiedermi precisamente cos’abbia mia madre, ma solo accompagnandomi stavano facendo un grande regalo.
Arrivata nella via, scendo dall’auto, ringraziandoli almeno un’infinità di volte.
Jared mi rimprovera con un sorriso – Basta ringraziare dolcezza. Se non ci avesse fatto piacere ce ne staremmo già a casa nostra. Tranquilla è stato assolutamente un piacere-
A queste parole mi sento sollevata e faccio un saluto con la mano, ricambiato da Tomo e Matt con un gran sorriso, mentre Shannon si sporge dal finestrino – Ehi Giulia! Facci sapere come stà tua madre…e fatti sentire, mi piacerebbe suonare la batteria con te-
Accompagna il saluto con un occhiolino che mi fa letteralmente implodere.
Mentre salgo le scale ripenso alle sue parole “…mi piacerebbe suonare la batteria con te”…Shannon Leto mi aveva appena invitato a suonare con lui, un sogno che diventa realtà.
Torno nel mondo reale quando mi trovo di fronte alla porta di casa dei miei genitori. Busso, senza ricevere alcuna risposta. Busso e ribusso, fino a quando tiro fuori il mio mazzo di chiavi affannosamente. Entro come un razzo nel salotto, trovando mia mamma ad occhi chiusi sul divano. Viste le sue condizioni potrebbe essere: addormentata, svenuta o addirittura morta. Noto con sollievo il rigonfiarsi perpetuo del suo petto.
 
Sì, mia mamma ha il cancro, ormai da più di un anno. Ultimamente le sue condizioni sono peggiorate e non riesce nemmeno a venire al ristorante. Quel ristorante che lei stessa ha fatto nascere, che l’ha spinta ad abbandonare il suo paese di origine con tre figli pur di poter dare loro un futuro migliore. Ho sempre stimato questo lato di mia mamma, che riesce a tirare fuori anche durante la sua malattia. Cerca di rendere la situazione il più leggera possibile per tutti noi, non lamentandosi mai. Molti dicono che questa dote l’ha passata a me; ma io non mi sento forte nemmeno la metà di lei.
 
 
 
 
 
Non faccio che pensare a lei ormai da ore e noto lo sguardo curioso di Jared fisso su di me.
-Che c’è bro?- gli chiedo.
-Che hai tu Shan? Sembri sovra pensiero, a che stai pensando?-
-Pensavo a quella ragazza, Giulia. E’ in gamba e mi piacerebbe davvero suonare con lei-
Dallo sguardo malizioso di mio fratello ho capito perfettamente che non gle l’ho certo data a bere. Jared ha un sesto senso per queste cose, e ha sicuramente capito che il mio interesse per quella ragazza va oltre la sua possibile bravura a suonare la batteria.
Probabilmente lei ha pensato che fossi un’idiota, visto il modo in cui la guardavo, ma i suoi occhi verdi mi hanno letteralmente incantato e il suo modo di fare così solare e amichevole mi ha a dir poco conquistato. Parlavo con lei come se la conoscessi da sempre e non da meno di qualche ora. Non ci capita spesso di incontrare ragazze così spontanee con noi, soprattutto nostre fans.
Jared mi risveglia dai miei pensieri dicendo
– è molto simpatica, e anche molto carina. Non avevi tutti i torti a guardarla con quello sguardo da pesce lesso- dice scompigliandomi i capelli come farebbe una mamma a suo figlio adolescente durante la prima cotta.
-Ma che dici?! La trovo semplicemente una ragazza interessante- mento abbastanza spudoratamente.
Non capisco cosa mi prenda, non è da me sentirmi in questo modo dopo aver conosciuto una persona. E’ molto più una cosa di mio fratello trovarsi bene e affezionarsi subito ad una persona, non da me.
 
Nessuno di noi ha avuto il coraggio di chiederle cos’abbia sua madre, vista la sua preoccupazione, ma tengo davvero ad avere sue notizie e a tenermi in contatto con lei.
Ci tengo a conoscerla meglio. Non è assolutamente il tipo per una sveltina, cosa a me non estranea. Non è la biondina bella e stupida che non sa dire una frase di senso compiuto, nonostante il colore dei suoi capelli è una ragazza tutt’altro che oca.
  
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