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Autore: kenjina    25/07/2008    4 recensioni
I ritiri, se fatti con persone "normali", sono quasi sempre piacevoli, istruttivi e formativi. Il problema sorge quando queste persone tanto normali non lo sono. E Takenori Akagi e Shin'ichi Maki avranno un bel da fare per tenere a bada le teste calde delle loro relative squadre!
"Si sa, il cognome Sakuragi riporta sempre alla memoria delle grandi teste calde. Hanamichi primo fra tutti. Ma Hime, la sorella gemella dizigote, non era certo da meno. Anzi.
Per Takenori Akagi, il Gorilla dello Shohoku, era una continua lotta fisica e interiore tenere a bada quegli scalmanati dei Sakuragi. Dopo aver conosciuto Hanamichi sperava che almeno la sorella, in quanto donna, potesse essere più alla mano e meno imbecille del fratello.
Risposta sbagliata."

Storia revisionata nell'Agosto 2016
Genere: Commedia, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Hanamichi Sakuragi, Nobunaga Kiyota, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Wild Boys'
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Eccomi con una fan fiction sul mio manga preferito, Slam Dunk

Eccomi con una fan fiction sul mio manga preferito, Slam Dunk! Non è la prima che scrivo su questo fandom (anche se questa è la prima che pubblico su EFP, in anteprima mondiale! XD) ed ero parecchio indecisa se pubblicarla o meno… ho già scritto una quindicina di capitoli, ma manca ancora molto a concluderla! Intanto posto il prologo, spero vi incuriosisca!

Adoro scrivere su Slam Dunk… perché lo conosco a mena dito, così come posso dire con fierezza di conoscere alla perfezione la psicologia dei personaggi… li adoro, dal primo all’ultimo! E ancora di più adoro rigirarli come un calzino, tra le loro debolezze e i loro pregi, adoro metterli in situazioni paradossali e divertirmi con loro! Magari esistesse un gruppo di amici come loro! ;___;

Bene, parlo un po’ della storia con qualche precisazione e poi si inizia! *O*

Allora, l’intera fan fiction è incentrata durante un ritiro tra Kainan e Shohoku, ma non escludo che in futuro, con l’evolversi dei fatti, ci possa essere anche qualche capitolo sul dopo ritiro. Nota importante: il campionato di prefettura finisce il 27 giugno mentre quello nazionale inizia il due luglio. Non vogliatemene se inserisco tra la fine e l’inizio dei due campionati due settimane di ritiro!

Altra piccola precisazione: troverete alcune espressioni giapponesi nel corso della storia, non che cibi o altre cose sempre giapponesi; a fine pagina, con le dovute numerazioni, troverete la relativa corrispondenza in italiano.

Il titolo: è sempre una croce per me sceglierlo e, come la maggior parte delle volte, mi rivolgo ai santi della musica! Questa volta è preso da una canzone dei Duran Duran, “Wild Boys”, perché diciamocelo: i ragazzi di Slam Dunk sono decisamente selvaggi a volte (cioè quasi sempre!)! XD

Ultimissima cosa e poi vi lascio (e mi sembra anche l’ora!): i personaggi principali sono dello Shohoku e del Kainan, ma non escludo che compariranno anche le altre due squadre di Kanagawa, Ryonan e Shoyo!

Prologo.

Si sa, il cognome Sakuragi riporta sempre alla memoria delle grandi teste calde. Hanamichi primo fra tutti. Ma Hime, la sorella gemella dizigote, non era certo da meno. Anzi.

Per Takenori Akagi, il Gorilla dello Shohoku, era una continua lotta fisica e interiore tenere a bada quegli scalmanati dei Sakuragi. Dopo aver conosciuto Hanamichi sperava che almeno la sorella, in quanto donna, potesse essere più alla mano e meno imbecille del fratello.

Risposta sbagliata.

Sembrava si divertissero un mondo a fargli saltare i suoi poveri nervi in ogni istante degli allenamenti. Erano casinari, rompiballe e soprattutto ogni occasione era buona per attaccare briga con gli altri imbecilli della squadra. Inutile dire che l’unico che non perdeva le staffe era Rukawa, il gelido volpino dei diavoli rossi, che si limitava a freddarli con poche ma efficaci parole.

L’unica cosa positiva che si poteva dire dei due era che, nonostante tutto, si impegnavano. E imparavano in fretta.

Hanamichi giocava a basket da poco, ma il suo livello di apprendimento era strabiliante. Peccato che, nonostante le potenzialità, si applicasse poco.

Hime, invece, era la seconda manager della squadra, assistente di una povera Ayako che non solo doveva sopportare i cinque elementi della squadra, ma doveva sorbirsi anche i fiumi di parole della ragazza. Non che la detestasse, anzi. Le due avevano fatto subito comunella, al loro primo incontro. Ma Ayako soffriva spesso di mal di testa e certo Hime non l’aiutava con la tranquillità.

Ora, il problema per i calma-teste-calde dello Shohoku arrivò alle porte di un ritiro tra le due squadre di Kanagawa che avevano avuto accesso ai Campionati Nazionali, ossia Shohoku e Kainan. Per Akagi questo significava solo una cosa: un orizzonte in vista condito di due settimane infernali. Anzi, diciamo anche che a confronto con quello che avrebbe dovuto sopportare, le fiamme dell’inferno risultavano persino più piacevoli.

E non solo perché tenere a bada quei casinisti dei suoi compagni risultava essere un’impresa che valeva cento allenamenti tutti in una volta; ma soprattutto perché nell’altra squadra c’era un altro bel problema con le gambe, che non perdeva occasione per azzuffarsi con i due.

E questo Nobunaga Kiyota lo sapeva bene. Oh se lo sapeva. Li odiava entrambi, quei due Sakuragi! L’uno la copia dell’altra! Averli intorno equivaleva a fargli saltare le coronarie alla velocità della luce. Non che lui fosse un tipino calmo e tranquillo, anzi. Quei tre, insieme, erano peggio di una bomba a orologeria. Con la differenza che la bomba almeno scoppiava a una determinata ora, loro invece erano imprevedibili e incessanti.

Hanamichi detestava Kiyota, eccome se lo detestava. Gli veniva mal di testa solo a sentire la sua voce petulante che si proclamava Rookie numero uno di Kanagawa. Anche perché era lui il vero Rookie di Kanagawa, non certo una scimmia selvaggia come Kiyota.

Hime, d’altronde, non poteva fare altro che dare man forte all’adorato fratello. “Coalizione fraterna”, così la chiamava per giustificarsi con Akagi quando iniziava a battibeccare con il numero dieci del Kainan.

Perché, certo, sebbene Hime fosse una ragazza, Nobunaga non si faceva mettere i piedi in testa facilmente, soprattutto da una che si chiamava Sakuragi. Quello mai. Aveva un orgoglio da difendere, lui!

Se solo pensava che avrebbe visto mattina e sera quei due pazzi scalmanati per le due settimane successive gli veniva prurito in tutto il corpo. Oh, ma avrebbe risposto pan per focaccia, alle loro provocazioni. Eccome! Anche a costo di ammazzarli, se necessario.

Shin’ichi Maki, il severo capitano del Kainan, dal canto suo non accolse felicemente l’espressione di folle vendetta che aleggiava sul viso del piccolo Kiyota. Sospirò mesto, sperando che quegli squilibrati evitassero di farsi riconoscere sempre e comunque e, soprattutto, che quelle due settimane passassero in fretta.

 

   
 
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