Mi hanno da sempre sottovalutato, è vero non sono un gran che forte in battaglia, ma ho molte altre caratteristiche. Ho posti fantastici da visitare, monumenti epici, ottimo cibo, e una vasta, vasta scelta di vini pregiati.

Ah! il vino la mia bevanda preferita, ne berrei a litri di quel perfetto liquido rosso, rosso come l'amore, rosso come...il colore delle rose.

Anche oggi mi vedo impegnato a litigare con l'inglese, come sempre, ma d'ora in poi le cose andranno diversamente, ooh se andranno diversamente, inviterò il biondino a bere un drink.

Passeremo la serata insieme, probabilmente litigando ma non importa, non importerà più ormai.

Così andai ad avvisare l'inglese, di farsi trovare pronto. Stranamente accettò senza compromessi.

La serata passò tranquilla, forse troppo tranquilla, qualche battibecco giornaliero e arrivò l'ora dei saluti. Lo lasciai andare ignaro di quello che stavo per fare. Attesi che si allontanò e lo seguii, senza dare nell'occhio.

La notte era calata ormai, in cielo si vedeva solo la luna, anche essa di un rosso scarlatto. Leggeri nubi ma sopratutto sereno.

Attesi con ansia quel momento, quel momento di vedere gli occhi colmi di terrore dell'Inglese.

Mai visto i suoi occhi verdi così colmi di paura di fronte a me, mi divertivo, sentivo addosso quella sensazione di potenza che ahimè non ho mai provato in vita mia, mentre la mia giacca blu scura,fermata da una cinta nera, si macchiava di rosso, come il colore dell'amore, del vino che tanto amo...ma sopratutto come il colore del sangue, sentivo il suo implorare, musica per le mie raffinate orecchie. Non riesco a descrivere bene a parole quella sensazione che provavo. Colpo dopo colpo, affondo dopo affondo l'inglese finì per non muoversi più, una risata maligna e ricca di soddisfazione si udì nell'aria circostante, realizzai fosse la mia risata.

Il giorno seguente, venni invitato dall'americano al funerale dell'inglese, accettai e conoscendo le tradizioni degli americani sapevo che ci sarebbe stato un banchetto e mi offrii volontario per portare il vino, l'americano annui e andai nella mia cantina, prendendo il vino più pregiato mai avuto in precedenza e mi avviai al banchetto, portai la bottiglia di vino fresco e tutti si complimentarono con me per la scelta del vino.

L'americano dunque mi chiese quale fosse il nome del vino, visto che non aveva etichette.

“Sang Magiquè” quindi risposi e tutti annuirono tranquilli.

Ah!il vino quanto adoro questa bevanda, pregiata, non troppo alcolica, di un colore rosso brillante, rosso come l'amore...rosso come il sangue. Peccato però che questo vino non potrò ricrearlo mi dispiace di non poterlo esportare fuori dalla mia nazione, fuori dalla mia casa, ma purtroppo il corpo umano contiene solo 4 massimo 5 litri di sangue. Se qualcuno degli altri, dovessero chiedermi di vendergli questo pregiato vino, dovrei provvedere, magari il mio prossimo vino potrebbe chiamarsi Sang Autrichè. In quel momento molti dei ragazzi dissero di aver visto una specie di ghigno dal quale fuoriuscirono due canini acuminati sul mio volto, ma sorrisi dicendo loro di aver bevuto troppo vino.