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Autore: notoveryou    09/05/2014    7 recensioni
Derek Hale è il primario dell'ospedale di Beacon Hills: professionalmente serio e apparentemente irragiungibile, ha in realtà un solo pensiero fisso, che di nome fa Stiles Stilinski.
[STEREK/ACCENNI SCISAAC]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Scott McCall, Stiles Stilinski
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Buonsalve! Non ho molto da dire riguardo questa OS, soltanto che mi sono ispirata ad una bellissima fan art trovata sulla pagina Teen Wolf ___A Sterek Tale per caso e da ciò è venuta fuori la mia nuova Sterek. Che dire, spero vi piaccia e che, dopo averla letta, lasciate qualche commento per farmi sapere cosa ne pensate! notoveryou

DR. HALE - STEREK DIVISION

Derek Hale aveva cominciato a lavorare nel Beacon Hills Memorial da circa sei mesi, come primario del reparto di Pediatria.
Era tornato nella sua città natale dopo una serie innumerevole di specializzazioni, realizzando il sogno di una vita che era proprio stare accanto ai piccoli pazienti della sua città.
Conosceva l'ospedale come le sue tasche, sia perché da un decennio suo zio Peter l'aveva rilevato e salvato dal decadimento, ma anche perché sua madre aveva lavorato come infermiera lì molti anni prima e da bambino si divertiva a curiosare per le stanze.
Poteva considerare quel posto come una seconda casa, subito dopo Beacon Hills; New York, dove aveva studiato, non l'aveva mai fatto sentire a suo agio come la graziosa cittadina della California in cui era cresciuto fino all'età di diciotto anni.
La soddisfazione più grande del dottor Hale, comunque, era di avere a sua disposizione un team di specialisti ed infermieri di prim'ordine, il suo reparto era rinomanto in tutta la contea e le mamme facevano a gara per far sì che le prime attenzioni dedicate ai loro figli fossero dell'esperta ostetrica Allison Argent e la famosa neonatologa Lydia Martin, che aveva sviluppato un programma di aiuto per i genitori alle prime armi che non sapevano come comportarsi con i loro bebé.
In aggiunta, c'erano i due validissimi infermieri Scott McCall e Stiles Stilinski, che ogni giorno riuscivano a conquistarsi la simpatia dei bambini ricoverati grazie ai loro scherzi ed al loro elargire caramelle alla frutta.

Era un placido venerdì pomeriggio ed il sole filtrava attraverso la finestra dell'ufficio di Derek, che stava sistemando delle carte dopo l'ottima riabilitazione di un piccolo paziente che aveva affrontato una lunga degenza a seguito di un brutto incidente in moto con il padre. La sua tranquillità fu spezzata da un tornado in camice verde e mascherina appesa al collo, di nome Stiles Stilinski.
"Dottor Hale, emergenza!" disse col fiato corto, scivolando quasi sul pavimento lucido a causa delle ciabatte di gomma che indossavano tutti per comodità.
"Emergenza? Perché non ho sentito l'allarme rosso?" il medico aveva subito afferrato il camice e si era precipitato all'esterno con l'infermiere, per scoprire di cosa si trattasse.
Immediatamente capì perché non avevano suonato l'allarme: l'incidente era avvenuto proprio davanti alla sua porta e coinvolgeva l'altro infermiere del reparto, Scott McCall, ed un giovane dai capelli biondi e ricci che, reggendo in equilibrio una dozzina di vaschette metalliche l'una sull'altra, non doveva aver visto il distratto infermiere, determinando così la collisione.
A Derek sfuggì una risatina divertita perché i due, aggrovigliati a causa dell'impatto, non accennavano a muoversi e non si staccavano gli occhi di dosso, erano come paralizzati.
Stiles non parve cogliere l'evidente interesse che avevano l'uno per l'altro, perché premette sulla spalla del dottore come a dire:"Fai qualcosa!".

"Che succede qui?" chiese Derek con voce imperiosa, ma dentro di sé continuava a ridacchiare. Il primo a parlare fu Scott.
"Stavo andando a misurare la febbre a Brian della stanza 412 ed ero distratto, quando ho sentito qualcosa abbattersi contro di me e... Ahia!" l'infermiere doveva evidentemente essere inciampato in una di quelle vaschette, dopo essersi scontrato con l'altro.
"E' colpa mia..."esordì timidamente il biondo. "Volevo fare un solo viaggio ma erano troppe ed avevo la vista completamente nascosta e sono andato a sbattere e...".
I due, arrossiti contemporaneamente, evitavano accuratamente di guardarsi.
"Mi dispiace"aggiunse solamente il ragazzo, che a fatica si sollevò in piedi. "Sono Isaac Lahey, il nipote del proprietario del bar di pediatria. Mi aveva chiesto di ritirare delle cose per lui e portarle qui..."
"Non preoccuparti Isaac.. Io sono Scott McCall"rispose Scott, finalmente sicuro di sé.
"Non l'ha certo fatto apposta"convenne Derek, mentre Stiles aiutava il suo amico ad alzarsi.
"Adesso controlliamo se c'è qualche frattura, ma non credo. Con un po' di pomata dovresti essere come nuovo".
Isaac stava raccogliendo le vaschette, per fortuna chiuse ermeticamente, e le stava impilando in due piccole torri, con espressione ancora mortificata.
Derek gli si avvicinò, sussurrandogli queste parole all'orecchio:"Offrigli un caffé e scambiaci quattro chiacchiere, troverai sicuramente il modo per farti perdonare".
Il biondo arrossì.

Qualche giorno dopo, Derek passeggiava nel corridoio principale del reparto e stava dirigendosi al distributore automatico per concedersi un buon caffé, dopo il lungo intervento che aveva portato a termine con successo se lo meritava.
Passando, vide di nuovo quell'Isaac Lahey, che si aggirava per la sala d'aspetto con espressione nervosa, e tra le mani reggeva un pacco infiocchettato di quelli che sembravano biscotti al cioccolato.
Il dottor Hale lo incoraggiò con un sorriso e giunse finalmente alla macchinetta in fondo al corridoio, la sua preferita perché parzialmente nascosta ai visitatori e quindi usata pochissimo anche dal personale. Intento a sbraitare contro l'erogatore di bevande, c'era l'infermiere dagli occhi castano dorati che riusciva a mandare Derek in confusione sin dal primo giorno che l'aveva visto: Stiles Stilinski.
Lo raggiunse e, da dietro, bloccò con una presa delicata ma ferma il pugno dell'altro, che stava per abbattersi sul macchinario che gli aveva apparentemente rubato i soldi senza dargli la sua bevanda.
"Stupido aggeggio! Ho già perso due dollari in monete da un quart..."
Stiles smise di blaterare non appena si rese conto che una mano - grande e piuttosto familiare - lo stava stringendo per impedirgli quel gesto un po' infantile.
Velocemente se ne liberò e si girò a guardarlo, lievemente rosso in viso. "Dottor Hale, mi dispiace ma..."
Derek si pose l'indice sulle labbra, come a dirgli che poteva evitare le scuse, e lo condusse nel proprio ufficio dove c'era la sua macchinetta personale per il caffé, che però non usava spesso in quanto lo deprimeva l'idea di bere il caffé da solo.
All'improvviso aveva voglia di condividerlo con il giovane ed impacciato infermiere.
Una volta entrati nello studio, Derek lo invitò ad accomodarsi su una delle seggiole dove generalmente riceveva i pazienti, mentre lui era impegnato a trafficare con la macchinetta per preparare ad entrambi un buon espresso, forte e senza zucchero.
Bevevano il caffé allo stesso modo.
Stiles si sentiva a disagio, era la prima volta che passava del tempo completamente solo con il dottore e gli faceva uno strano effetto, si sentiva agitato come... Come...
Come ad un primo appuntamento, rispose la vocina nella sua testa.
"Ecco a te" disse Derek, porgendogli una tazzina di ceramica bianca con una piccola decorazione di pois blu.
Quella che aveva preso per sé, invece, era con pois verdi.
Stiles lo ringraziò con un cenno del capo e subito si mise a sorseggiare la bevanda, spalancando gli occhi per la sorpresa. "Qualcosa non va?" chiese il medico, sedendosi non sulla comoda poltrona di pelle ma accanto a lui.
"E'... E' buonissimo. Mi ricorda tanto quello che faceva mia madre"
"Faceva?"
"E'morta qualche anno fa di tumore, non c'è stato niente da fare"
"Mi dispiace, sono stato indiscreto"
"Al contrario, non mi dispiace parlarne. Riesco a sentirla più vicina, in questo modo".

Per un po' i due rimasero in silenzio, gustandosi il caffé nella pace a cui entrambi avevano aspirato sin dall'inizio della mattinata movimentata. Ad un certo punto, il dottor Hale decise di rompere il ghiaccio.
"Allora, Scott sta uscendo con quel ragazzo.. Isaac?" fu il primo argomento che gli venne in mente, ma non si pentì affatto di questa scelta perché riuscì a strappare un sorriso all'infermiere che, annuendo, disse: "Sembrano due ragazzini alle prime armi! Io vivo con Scott, sa, e l'altra sera non faceva che parlare di lui e del loro primo appuntamento. Oggi Isaac viene a prenderlo a fine turno ed escono di nuovo insieme" "In effetti l'ho visto, aveva anche una confezione di biscotti o qualcosa del genere in mano..."
"Al cioccolato, sì" completò Stiles"I preferiti di Scott, glieli ho consigliati io".

Derek sorrise, appoggiando la tazzina sulla base di vetro della scrivania.
"A quanto pare sai come far fronte ad ogni necessità..." rispose, guardando intensamente il giovane che subito arrossì. "Eppure, hai sbagliato qualcosa"
"Che intende dire?"
"Continui a darmi del lei, eppure non sono tanto più vecchio di te"
"Ma lei... Cioé tu... Una questione di rispetto, ecco..."

Vedendo che Stiles balbettava, Derek decise di agire: lo sollevò di peso e lo depose sul lettino per le visite che c'era nel suo studio, facendosi spazio tra le sue gambe così da poterlo tenere stretto; in quel modo erano alla stessa altezza.
Stiles parve imbarazzatissimo, confuso, di nuovo imbarazzato ma compiaciuto.
"Io..." provò a dire, ma fu prontamente bloccato dalle labbra del medico che, finalmente, stavano compiendo la visita che aspettavano da sei mesi.
Labbra contro labbra.
  
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