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Autore: Autrice    03/08/2003    0 recensioni
Dedicato a chi la leggerà! Presa di spunto dal mio libro preferito!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La protagonista è di mia invenzione, Angelo nero, è una ragazza…

Gli altri appartengono (per mia grandissima sfortuna) a Inoue… io sono Autrice… se volete commentare questo è la mia e-mail: fedy8511@libero.it

DIVINA COMMEDIA

 

Questa storia è la descrizione di un viaggio che dovrò fare.

Io, Angelo nero, dovrò scortare un essere umano nell’abisso dell’inferno, fino all’apice del paradiso.

Non so il perché, ma dall’alto mi spingono a farlo.

Hanno scelto un ragazzo che proviene dal Giappone, nazione che ho già visitato nelle mie “imprese” o lavoro: in qualche modo devo definire il “Portare anime verso la morte”

Devo andare a prenderlo tra la notte del 24 e il mattino del 25.

Devo fargli vedere tutto entro una notte.

Oggi siamo il 20 e ho quattro giorni per trovarlo e studiarlo.

Chissà chi è…

Mi sono infiltrata tra la gente. Oggi devo scoprire che sarà il prescelto.

Mi hanno indicato solo il posto: una palestra nella prefettura di Kanagawa… la fanno facile loro!

Poi un altro indizio… una partita di basket… basket?! Boh… in poche parole si deve schiaffare un pallone in un cerchio di metallo appeso al muro.

Agli uomini piace… forse è come per noi volare… un bellissimo gioco.

Allora c’è chi urla, chi sbatte le bottiglie, chi si scalda.

Ecco… ci sono dei ragazzi in campo… dunque… 1..2…5…6…10

Tra quelle 10 persone devo andare a prendere il mio compagno di viaggio.

Non riesco a capire però… mi hanno detto solo due parole: bello/dannato.

Intorno a quei ragazzi c’è aria di tensione, ma anche di eccitazione.

Vediamo… KAINAN vs SHOHOKU

E sta per finire il primo tempo. Sta 84 a 90 per il Kainan.

Osservo la partita:

quel rossino si scaglia contro la palla che sta per uscire dal campo, la prende e poi urla:

“Rukawa devi segnare a tutti i costi! Fosse solo anche per un colpo di fortuna!”

Rukawa!? E chi sarebbe? Ah il moretto che ha afferrato la palla, sembra non contento delle urla del rosso e gli risponde: “Taci cretino, io vinco grazie al mio talento, non certo affidandomi al caso!”

La palestra s’infiamma, il moro fa canestro, però esce dal campo, è sfinito.

Ho capito! È Rukawa il tipo bello/dannato.

Osservo la sua espressione e soprattutto la sua aura… quasi malefica…

Caro Rukawa goditi questi ultimi giorni di vita normale perché dopo avrai la consapevolezza degli errori del genere umano….

Ho seguito Rukawa per questi giorni, si chiama Kaede ed è un dormiglione, si addormenta dappertutto, addirittura sulla bicicletta.

È appassionato in modo maniacale al basket e nell’ultima partita contro il Takezato (credo che si chiamasse così la squadra) ha esibito una performance strabiliante.

Per vincere devono battere una squadra chiamata Ryonan… ma tutto questo va in secondo piano. L’importante adesso è il viaggio che dobbiamo intraprendere.

Sono in camera sua, che lo aspetto.

Dovrebbe tornare tra un po’. Va sempre da un amico il pomeriggio. In quelle occasioni però non gli corro dietro. Non ne ho molta voglia.

La casa di Rukawa è enorme, deve essere molto ricco. Però è vuota, nel senso che non c’è nessuno.

È sempre solo, lui e la sua migliore amica, la palla. Ha solo questo amico, che incontra spesso, dopo gli allenamenti. Non so chi sia…

Chi mi ha mandato quaggiù non mi ha detto niente oltre al Bello e Dannato riguardo Rukawa. Quando ho chiesto conferma, loro mi hanno risposto così:

Hai visto i suoi occhi?” io annuì e loro mi rispose:

“Hai capito quanto siano tristi?”

“Sì, li ho notati” questa fu la mia ultima frase, poi mi rispedirono qui.

Sono le 6 dovrebbe essere a casa tra poco.

Sento dei rumori sta salendo le scale… apre la porta…

“E tu chi diavolo sei?”

Io gli sorrido, diavolo? Non ancora….

Comunque, a quanto pare, la mia opera di osservatrice invisibile aveva funzionato. Nessuno mi aveva notato.. tanto meno lui.

“Spero di non averti spaventato”

lui ha uno sguardo torvo, mughigna qualcosa:

“Non ho voglia di rotture, ho sonno.”

Mi metto a ridere, vedendolo fregarsene altamente e sdraiarsi sul letto.

“Non ho tempo da perdere io, quindi…” gli dico mentre gli monto addosso.

“Ora tu vieni con me.”

Lui cerca di sbattermi per terra, ma non ci riesce. Noi angeli abbiamo più forza degli esseri umani, siamo abituati a portare ali grosse e pesanti.

“Che vuoi fare?” si sta spaventando?!

(Vorrei vedere te! Con una pazza che ti monta addosso per di più entrata in casa di nascosto! - Rukawa -)

Si dimena poi:

“Guarda che non mi piacciono le ragazze, ammesso che tu sia un essere umano”

Sì, sì… è spaventato.

Dovrei tranquillizzarlo però… amo questa sensazione. Questo piacere. Quello sguardo terrorizzato degli uomini sulla via della morte. È per questo che ho scelto di essere un angelo nero. Ma oggi il mio compito è un altro.

“Non ti preoccupare, non sono qui per fare chissà cosa sul tuo letto…”

Non si dimena più. “Ti devo portare in un posto. Tu 6 il prescelto.”

(Oh… adesso rubi frasi dai film??? Questo è Matrix! - Hana - guarda che in Matrix era l’eletto, e non il prescelto - Autrice - è uguale! - Hana - mi fai finire? - Autrice con un’accetta all’altezza del cuore di Hanamichi - se me lo chiedi così gentilmente - Hana -)

“Cioè?”

“Io sono un angelo nero e qualcuno lassù ha scelto te come l’essere umano che visiterà il mondo celeste”

Cos’è quello sguardo???

Sta ridendo?

“Adesso ho capito. Questo è uno scherzo di quell’idiota di Hanamichi eh? Però ora non mi piace più…”

è diventato serio.

“SE non te ne vai subito entro 10 secondi, chiamo la polizia.”

Ora sono io che rido.

Scendo dal suo stomaco e mi siedo a terra: gambe incrociate, mani sulle ginocchia.

Sguardo abbassato mentre continuo a ridere.

“Ma perché ridi?”

Lui mi fissa.

Ok, non mi crede? Peggio per lui… quando gli farò vedere la prova del mio essere Angelo gli verrà un’infarto!

“Spero che non soffri di cuore.”

E così dicendo apro le mie ali, nere, lunghe che, con la luce della luna brilla di luce argentata.

Questa stanza è troppo piccola così sono costretta a tenerle spiegate per metà.

Noto la sua espressione di stupore, misto con paura.

“Adesso mi credi?”

Si alza, fa un giro attorno a me, poi si rigetta sul letto.

“Oh Dio santo! Sto vivendo un incubo.”

“No, sei sveglio e quando parlavo del prescelto… dicevo la verità.”

Schiudo del tutto le ali, poi le ripiego, chiudendole e nascondendole, gli do il tempo per calmarsi. Ho altre 2 o 3 ore prima dell’ora di inizio del viaggio.

“Ma perché io?”

“Ah, non lo so! Non farmi domande anche perché io so meno di te.”

“Sai, io ti ho sognata, ecco perché ho detto che vivevo un incubo!”

“non mi sembra di essere così brutta”

“no, non è questo. È che mi portavi in un posto che non mi piaceva per niente.”

“all’inizio è così… poi…”

Lui sospirò e mi guardò con quegl’occhi tristi.

“Tanto non ho niente da perdere..andiamo?”

Forse è per questo che hanno scelto lui… perché lui non ha niente da perdere….

“Che devo portare?”

Ma dove crede che andiamo??? In vacanza???

“Ma quello che vuoi tanto non ti servirà”

Mi guarda stranito:

“ Andiamo all’inferno non in una gita scolastica!”

lui mi risponde con un misero “Pfu” respira, tira fuori una cosa dal cassetto che sta affianco al letto. “Cos’è?!” chiedo io, Kaede mi fulmina con lo sguardo… “ok, non sono affari miei”

“Senti tu…” ha una voce calma, quasi rassegnata “Come ti chiami?”

io sorrido: “La mamma ti ha detto che devi chiedere il nome agli sconosciuti, per poi fidarti di loro???” battuta infelice, almeno dal suo sguardo.

“Se sei un angelo dovresti sapere che mia madre è morta, quindi evita queste battute”

Mostro il mio rammarico e lui lo nota: “Ah, non ti preoccupare, io non l’ho mai vista”

Abbassa lo sguardo… sono triste? Perché? Forse sua madre è stata vittima delle mie missioni… come faccio a essere triste? Ma guardando lo sguardo vuoto di questo ragazzo…. Mi viene in mente una cosa:

“ sai, non sapevo niente di tua madre perché io sono un angelo nero. Non posso venire a prendere anime buone!”

forse gli ho dato una dritta:

“Mia madre un anima buona? Già, forse il suo unico sbaglio sono io... senti mi dici come ti chiami?”

“Ma che te ne frega?? Comunque noi angeli non ci chiamiamo”

“Ma dai! Neanche un nomignolo?”

Punta lui, ma che scatole… adesso me lo invento uno…

“Allora chiamami… Angelo… come fanno tutti, va bene?”

“Semplice, ma adatto…certo che te potevi inventare uno migliore…” fa il sarcastico…

“Chiamami come ti pare allora…”

“Ok, Angel… ci muoviamo?”

Angel??? In inglese??? Boh…

“Dai partiamo.” Finisco io, mentre noto il ciondolo che stringe tra le mani… quella è la cosa che ha preso dal comodino…

 

“Siamo arrivati… Kaede Rukawa, questa è la porte dell’inferno.”

Lui inghiotte il vuoto. Non è certo una bella emozione vedere una porta fatta di fiamme color nere, che emana una aria minacciosa… alta e imponente. Così è la porta di casa mia.

Continuo a spiegare:

“Ci sono tre porte: quella dell’inferno, quella del purgatorio e quella del paradiso. Noi partiremo qui e arriveremo in alto… purtroppo io ti accompagnerò fino alla porta del paradiso… lì dentro ti sarà assegnato un angelo bianco.. comodo vero? Io faccio tutto il lavoro e mi sporco venendo sulla terra e loro rimangono senza pensieri sulle nuvole bianche… “

Lui mi osserva…”Cosa vedrò esattamente?”

“Domanda intelligente! Vedrai anime e ombre”

“Ombre?”

“Si, ombre. Sono persone che sulla terra tu non hai mai visto. Le anime che vedrai saranno di persone che conosci. Tu vedrai sempre le stesse persone ma con diverse sfaccettature”

Lui è dubbioso anzi credo che non abbia capito niente.

“Lo capirai andando avanti”

“Beh entriamo?”

1° GIRONE PIGRIZIA

 

 

- Rukawa -

Il primo girone… Angel continua a dire che vedrò persone che conosco, ma io, oltre a mia madre, non conosco nessun’altro di morto.

“Guarda che non necessariamente vedrai persone morte! Qui vedrai i 7 vizi capitali, quindi 7 persone a te familiari con questi vizi”

“Uno per ogni vizio?! Vero?!”

“Si, una persona che conosci per ogni vizio capitale”

“Ummm… così è questo l’inferno?”

“Non proprio, qui ci sono degli esempi e le punizioni, forse alcune delle quali non le vedrai mai.”

“Allora il primo girone, cioè il primo vizio è…”

“Prima di tutto dimmi tutti i vizi”

“Oddio, … em.. allora.. c’è Avarizia, Gola, Ira, Superbia.. poi…”

“ Pigrizia e Lussuria…”

“Si, giusto… qui? Che vizio è rappresentato?”

“Rappresentato? Mica e un quadro… comunque non lo so, prova a capirlo da solo”

“Ah, non lo sai!”

“E già… io sto in un area a parte! Io sto vicino a Lucifero, delle parti basse, sinceramente, non me ne frega nulla!”

“Ma che bella guida!”

“Senti tu! Secondo me devi capirlo da solo!”

“Ok, il primo dannato allora si faccia avanti!”

- Angelo -

Ma che scocciatura! Crede che io sappia tutto? Cioè.. sì! Però deve arrivarci da solo!

Così mi hanno ordinato!

Ha chiamato il primo dannato, come se fosse il numero del banco frigo in un supermercato! Almeno capirà che girone è!

Ci guardiamo intorno, ma nessuno viene dalla nostra parte. Ci sono tante ombre che girano in tondo.

“Questa è la loro punizione?”

Mi chiede, io annuisco:

“Devono camminare per sempre, per l’eternità, mai fermarsi, né mangiare, ne dormire, nulla insomma…”

Poi il mio discorso viene interrotto.

Un ombra si stacca dalle altre e urla: “ Fermi! Chi siete?”

Rukawa sembra impressionato, non riesco a scorgere l’ombra, chi sarà mai per averlo sconvolto così?

 

- Rukawa -

Non è POSSIBILE!!

Ma… lui.. cioè… lui

“Ehi mi rispondete?”

“Ma tu sei me?!”

L’Angelo si avvicina e nota l’ombra che si è presentata. Mi assomiglia, no, no è proprio uguale a ME!

“Certo che sono te! Dove cavolo pensavi di essere collocato? Nei gironi alti?”

Che cosa vuol dire? Glielo chiedo e come risposta mi arriva un “ Pfu”

Eh? Che vuol dire?

“Questa non è una delle tue risposte? Tu dormi, sempre e ovunque e per pigrizia non rispondi neanche agli altri!”

NON E’ VERO!

Devo dirglielo, devo smentire tutto ciò! Sì, dormo, ma per non ricordare. Ricordare una vita da schifo, che non metto fine, solo per il basket e per…

Vabbé lasciamo stare…

Lo guardo gelido e lui mi risponde altrettanto gelidamente.

“Rukawa, tu 6 stato mandato qui anche per cambiare il destino delle persone che ti circondano. Ti è stata data la possibilità di cambiare anche la tua vita. Spiega ora, tutto quello che hai nel cuore e Aiutati!”

Fa presto lei!

“Ok!” respiro “ io, dormo … per evitare di pensare e non per pigrizia!” PIGRIZIA!

E io sono stato messo nel girone della pigrizia? Mi volto verso Angel e annuisce:

“Questo è il girone della Pigrizia, i condannati devono percorrere questo percorso per sempre, senza riposare, ne fine…”

“Pigrizia… no, non lo sono mai stato… intendo pigro! Ho solo evitato di perdere tempo. La vita è una perdita di tempo.. se dormo e non rispondo è solo per evitare di sprecare altro tempo… la mia vita è il basket e basta!”

“Perché?” Perché mi chiede lui??

“Perché?? Tu sei me e lo dovresti sapere”

La rabbia comincia a salire…

“Mia madre è morte per dare la vita a me, mio padre avrebbe preferito mille volte che fossi morto io e non lei… in più… in più… io non sono nient’altro che un ragazzo normale, se non avessi il basket. Non voglio pensare all’esistenza quindi me ne sto rinchiuso nei miei pensieri, nel mio dormire”

Lui annuisce il me stesso condannato ora annuisce, mi si avvicina e mi abbraccia. Sento che devo abbracciarlo anch’io… lo faccio. Non è così freddo, pensavo che il mio abbraccio fosse freddo, scostante.

“Non fare lo stupido, Kitsune! Non dormire quando potresti giocare a basket o semplicemente abbracciarlo…abbracciare colui che amiamo…”

L’Angelo ci fissa con aria piena di domande.

Non le farà, almeno per adesso, tanto sa che non le risponderei.

Annuisco e lascio andare il me stesso dannato, che abbassa lo sguardo, mi prende la mano e mi rigira il ciondolo che ho in essa.

Ho capito… non ti preoccupare.

- Angelo -

Il nostro amore? Colui che amiamo? Beh… non glielo chiedo perché non mi risponderà mai. Ma sono una tipa curiosa, proverò più tardi.

Il Kaede condannato ci da le spalle e con grande sorpresa, ci accorgiamo che sta diventando un’ombra… un essere che Kaede Rukawa non conosce…

“Mi sono aiutato!”

“Ma che italiano è?? Quanto hai in grammatica signorino?”

“Tsz…”

Bella…. Veramente una bellissima risposta.

Oltrepassiamo il cerchio dei dannati, mentre osservo l’espressione pensierosa di Kaede.

“Allora? Cominci a capire?”

Provo io.

“Beh, vediamo… visto che sulla terra non ho combinato nulla di buono, mi volete far fare qualcosa di sensato quaggiù…”

In fondo non ha tutti i torti però:

“Ehi, tu! Kaede sei l’idolo di tante ragazze, sei un ottimo giocatore di basket, e a scuola… beh neanche io ero un genio a scuola!”

Il suo sguardo è cambiato… quasi dubbioso.

“Tu andavi a scuola?”

“Guarda che io prima ero un essere umano!”

Lui si mette a ridere:

“Tu! Ne hai combinate tante per diventare un angelo nero!”

Ora sono io che mi lamento per la battuta infelice!

“Ogni angelo nero, quando è un essere umano, ha combinato qualcosa di innominabile… se no finisce o tra i dannati o tra i graziati o, peggio ancora, tra le nuvole a non fare niente! Ma tu sei proprio un’ignorante eh?”

Sono un po’ alterata, quello che ho fatto io non lo deve interessare.

“Guarda che io non sono un credente. Cioè non sono ateo, ma neanche buddista o qualcos’altro. Mia madre, per quello che mi ha detto la governante, era cattolica e mio padre protestante. Nessuno mi ha insegnato la religione.”

“Quindi non sai nulla sugli angeli?”

“No, signorina!”

“Beh… è una scelta. Intendo essere un angelo. Quando ero un umana, sapevo che ero destinata a fare ben altro che vivere.. mi hanno dato una scelta, bianche o nere?”

“Intendi le ali?”

“No, le mutande! Certo che parlavo di ali!”

“Ehi! Non fare la sarcastica con me e va avanti!”

“Si, allora.. io ho scelto nere e loro mi hanno detto cosa fare”

“Cioè?”

Questo discorso si è fatto troppo personale e lui ora deve pensare a qualcos’altro!”

“Senti vogliamo continuare il cammino?”

Lui sembra scocciato, ma annuisce:

“Dai, che devo salvare qualcun altro!”

Spiritoso!

 

2° GIRONE SUPERBIA

- Rukawa -

Appena entriamo nel secondo girone ci portiamo le mani alle orecchie.

Qui ci sono molte ombre che urlano.

“La pena è urlare il proprio nome, ma nessuno riconoscerà mai, così che il proprio ego non venga esaltato!!”

Cerca di spiegare l’angelo.

“Ah, superbia! L’essere riconosciuto dal proprio nome e essere lodati. Chi c’è tra quelli che conosco qui!!!?”

Scuote la testa:

“Non so… tu guardati in giro!”

Sono spaesato, lo nota anche Angel... ma la mia ricerca va avanti… devo trovare il secondo… il superbo!

“Io non vedo nessuno che conosca! Anzi mi sta venendo solo un gran mal di testa!”

“Hai ragione, c’è tanta confusione e queste ombre non se la smettono di urlare. Prova a pensare! Chi può essere un superbo!”

Sto pensando:

“Ma… lui?… ma certo!”

Devo cercarlo, vediamo…

“Che stai facendo Kaede?”

“Dove sei? Dove diavolo ti sei nascosto?”

“Se cominci a urlare anche tu, io me ne vado!”

“Stupida scimmia rossa! Muovi il tuo culo e vieni subito qui!”

“Scimmia rossa? Ma con chi stai parlando?”

Se quest’angelo impiccione non se la smette di parlare gli chiudo la bocca a forza di calci in faccia!

Dove cavolo può esser…. C’è un ombra che si sposta , poi… le urla smettono di farsi sentire. Il silenzio ci avvolge, ma per poco perché qualcuno non gli è andata giù i miei nomignoli.

“A chi hai dato della scimmia rossa?”

Lo sapevo solo lui può stare in questo girone!

“Idiota!”

“Ma guarda dov’è finito la super matricola dello Shohoku! Che ci fai qui? Levati dalle scatole!”

Ma perché dovrei salvare un idiota del genere!

“Va bene, me ne vado… Angelo proseguiamo!”

Solo lui poteva stare qui. So crede un genio… Tzs.. balle. Non nego che in 3 mesi ha fatto passi da gigante ma…

“Allora non te ne vai?” Ma sentitelo e io dovrei salvare qualcuno che non vuole essere salvato?

“Kaede, se non fai il tuo dovere non riuscirai ad andare avanti”

“Che palle, Angelo! Non vedi che non vuole essere aiutato? Passiamo al 3 girone…”

“Ti ripeto che se non lo aiuti, la porta del terzo girone non si apre!Sei un testone! Se ti hanno messo lui davanti vuol dire che lo conosci… non certo di vista, ma ti è entrato nel cuore!”

“In testa mi è entrato! Non smette di vantarsi di qualità che non ha!”

“Stupida Kitsune! Ti levi dalle palle!”

“Sentimi bene pezzo di cretino! Io sono qui per una ragione ben precisa! E non me ne frega niente se tu non vuoi fare la tua parte! E adesso zitto e ascoltami!”

Sembra che le mie parole hanno fatto effetto… non ho mai visto Sakuragi così intimorito da me.

“Sei un ragazzo chiassoso, non ti fai gli affari tuoi neanche pagandoti in oro, sei testardo, egocentrico, sbruffone. Superbo! Già la tua superbia aumenta ogni giorno di più. Per poi cosa? Per due palle recuperate in partita? Ora ascoltami con la massima attenzione perché non lo ripeterò mai più! In tre mesi sei migliorato tanto, nessuno prima credeva in te… ma in qualche modo ti sei integrato meglio di me in squadra! Se non te la smetti di vantarti non riuscirai mai e dico MAI a migliorare la tua tecnica! Devi capire quando rimane al tuo posto!”

L’espressione della scimmia rossa è cambiata, più calma, più rilassata.

“Sei solo… sei… Oh Kitsune… grazie ma non sai il perché io mi comporti cosi”

Spiegamelo. Riesco solo a pensarlo. Non che non me ne freghi, ma so che non me lo direbbe mai.

“Ho un passato di cui non riuscirò mai a parlarne. Ma non sono mai stato spronato a fare qualcosa, il basket mi sembrava una cosa che mi riempisse il vuoto e ho cominciato a esaltarmi per poche cose! Poi arrivi tu, con la tua sicurezza e le tue giocate. Il mio mondo è così insignificante rispetto al tuo! Sono diventato < superbo > per essere qualcuno e non una stupida scimmia rossa incapace…”

“Ma tu sei la stupida scimmia rossa dello Shohoku… è già… qualcuno… e so che sarai importante per la squadra…”

L’ho detto. Ho detto qualcosa di carino a quest’idiota!

“Grazie ancora Kaede, grazie!”

e si allontana. Appartiene alla mia schiera di amici?

Amici? già… quei pazzi dello Shohoku posso considerarli amici. Devo dirgli qualcosa prima che scompaia: “Ehi! Quando farai qualcosa di sensato ti meriterai un mio 5”

E alzo la mano destra. Il mio Ok.

Lui mi urla qualcosa… l’ultima litigata nell’aldilà però mi aspetta un intera vita di scazzottate con Hanamichi.

Da quando lo chiamo con il nome proprio… adesso che ci penso anche lui mi ha chiamato Kaede.

Chissà che dirà l’Angelo?

 

Eh… questo è il mio primo capitolo!!! Spero che vi sia piaciuto… come ho già detto per qualsiasi commento sono disponibile anche su fermo-posta…

Rukawa: >_____>

Autrice: o//////o

Rukawa:>______>

Autrice: O///////O

Tutti: ma che state facendo?

Autrice: una discussione molto importante

Tutti: ah… ora capiamo…

Rukawa: tsz…

Autrice>____< hai ragione…

  
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