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Autore: Alley    09/05/2014    2 recensioni
Te lo prometto grida la memoria, con quella voce che mai più gli sussurrerà all’orecchio, e il silenzio si sfalda e il cuore sprofonda sotto il peso di un ricordo che strazia dilania uccide.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Agente Phil Coulson, Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tutto è immobile: lo scampolo di soffitto che fissa da un tempo infinito – minuti? Ore? Giorni? -, la cappa di silenzio in cui è stretto, il cielo terso oltre la finestra. Brilla di un azzurro che fende la vista, ed è così paradossale da risultare grottesco.
 
Tutto è immobile, fino a quando la porta cigola e risuona un nome che ormai non sente più suo.

L’identità è una delle tante cose che Loki gli ha strappato.
 
“Clint.”
 
Sapeva che Natasha sarebbe arrivata. Forse la stava addirittura aspettando, anche se l’impassibilità con cui l’accoglie dice altro. Non una parola, non un cenno, per non turbare quella stasi che l’avvolge come una corazza. Ha paura di scoprire cos’avverrebbe se la rompesse, ha paura delle crepe che potrebbero aprirsi e di ciò che lascerebbero trapelare.
 
Peccato che comprimere il dolore non sia un buon modo per arginarlo.
 
“Clint, guardami.”
 
Non lo fa, perché sa fin troppo bene cosa vedrebbe nei suoi occhi ed è per evitarlo che s’è ancorato a quel letto, è per sfuggirvi che ha eluso cerimonie e omelie e i mi dispiace che il mondo gli avrebbe vomitato addosso.

"Clint."

Sarebbe stato troppo. A tormentarlo bastano il rimorso e l’eco di un voto infranto che gli aleggia attorno come uno spettro.

Te lo prometto grida la memoria, con quella voce che mai più gli sussurrerà all’orecchio, e il silenzio si sfalda e il cuore sprofonda sotto il peso di un ricordo che strazia dilania uccide.
 
“Perché non sei venuto?”
 
*
 
“Perché?”
 
“Perché essere promossi a livello uno richiede un cerimoniale tanto sfarzoso? Mah, non c’è una vera ragione. È sempre stato così e il direttore tiene molto alla tradizione.”

“Perché ha insistito tanto con me? Gli altri supervisori sono scappati a gambe levate dopo al massimo una settimana.”
 
“Non è vero. Roberts è durato otto giorni.”
 
“Solo perché dal Lunedì al Giovedì sono stato a letto con la febbre.”
 
“In effetti m’era sempre sembrato strano che avesse resistito tanto.”
 
“Allora, perché?”
 
“Lo avevo promesso a Fury.”
 
“Beh, pensavo di averle dato abbastanza motivi per infrangere una promessa.”
 
“Parli di quando hai colpito quella sentinella senza aspettare il mio segnale e c’hai quasi fatto ammazzare?”
 
“Veramente pensavo più a quando ho accidentalmente frantumato la tazza di Capitan America…”
 
“…che io non ti avevo dato il permesso di usare, tra l’altro.”
 
“…ma devo ammettere che anche quello è un valido esempio.”
 
Valido è un eufemismo, Barton.”
 
“Agli altri è bastato molto meno per darmi il benservito. A tutti gli altri, non soltanto ai supervisori che l’hanno preceduta.”
 
“Ho il dono della perseveranza. E sono una persona di parola.”
  
“Allora faccia una promessa anche a me. In cambio, giuro che terrò le mani lontane dai suoi preziosi cimeli a stelle strisce.”
 
“Non ti darò il permesso di infilarti nei condotti dell’aria, se è a questo che ti riferisci. Spaventi le nuove reclute.”
 
“Non ho mai avuto bisogno del permesso per farlo. E le nuove reclute sono completamente prive di spina dorsale, qualcuno dovrà pur insegnargli come va il mondo.”   
 
“Beh, quel qualcuno non puoi di certo essere tu.”
 
“Sta ferendo i miei sentimenti, signore. E sta anche tergiversando.”
 
“Dimmi, ti ascolto.”
 
“Mi prometta che qualsiasi cosa accada e qualsiasi sciocchezza io faccia – perché ne farò altre, può scommetterci la sua collezione di fumetti – lei non farà come gli altri. Che continuerà ad insistere, anche quando non lo meriterò, e che non se ne andrà. Mai, per nessun motivo al mondo.”
 
*
 
“Perché è un bugiardo.” 
























Perchè ci voleva un altro po' di dolore nella mia vita *piangeride istericamente*
  
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