Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Ricorda la storia  |      
Autore: Valexx__bieber    10/05/2014    3 recensioni
Due innamorati sarebbero in grado di pensare che dietro tutta la loro felicità ci sia una persona che soffre, che si sente sola, che non si sente amata?
No. Perché l’amore è cieco, e fa male.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I WAS TRANSPARENT.


Ero trasparente.

I suoi occhi la guardavano come se fosse stata la creatura più bella del mondo.
Non riuscivo a sopportare una situazione del genere. Mi sentivo sola, dimenticata, non apprezzata.
E per quanto cercassi di farmi notare, magari cercando di fare battute, o provando a dialogarci, lui cercava di cambiare discorso e di stare con lei, senza sapere che a quella visuale i miei sentimenti erano solo negativi, senza speranza di potergli piacere.
Ridevano, scherzavano, giocavano e a volte si scambiavano qualche abbraccio.
Mi sentivo una completa fallita. Insomma, lei era bella, io no. Lei era spiritosa ai suoi occhi, io no. Lei riusciva a contagiarlo con una sola risata, io no. Lei era sempre al centro dell’attenzione, io no.
Ero invisibile, nascosta tra i miei pensieri.
I miei occhi la osservarono, e in quegli istanti, cercavo di trattenere le lacrime e la tristezza che volevo liberare assolutamente.

“Non mi ha mai amata nessuno.
Non sono mai stata la prima scelta di nessuno.
Non sono mai stata la ragione di vita per qualcuno. “

Faceva male. Faceva fin troppo male.
Sentivo il mio stomaco appesantirsi, il cuore rallentare e la testa girare.
Perché?” .

Mi ponevo davvero troppe domande. Per un secondo pensai anche di essergli simpatica, e magari, forse era proprio così.
Ma lei, lei era tutto ciò che contava per lui.
Lei accendeva una luce nei suoi occhi. Perché io non facevo questo effetto a nessuno? Perché?
Mi ero stancata di quella straziante situazione. Cercavo di ignorarli, ma senza risultati.

“Fallita, grassa, brutta, isterica, pazza, stanca, stupida, emotiva, triste…”

Il mio cervello andava in tilt nel vederli insieme. Il mio corpo si rifiutava di agire, facendomi rimanere completamente immobile, e a subire quelle scene fin troppo doloranti per me.
Avevo bisogno di affetto. Insomma, ero un essere umano anche io.
Volevo essere stimata ed avere autostima. Volevo essere felice e essere amata.
Ero disposta a fare di tutto per lui. Ero disposta a fare davvero qualsiasi cosa. Ma ai suoi occhi risultavo come una semplice amica, se non una conoscente.
Che avevo fatto per essere trattata indirettamente in questo modo? A mio parere, non me lo meritavo.
La voglia di percorrere la stradina del parco, prendere l’autobus e tornare a casa era troppa. Ma per quanto lo volessi, non riuscivo a farlo. Non riuscivo ad avere la forza di alzarmi ed andare via.
Rimanevo lì a fissarli. E forse era questo che volevo: farmi del male. Non a me, ma alla mia anima, ormai spenta e troppo soffocante.
Era come se i sentimenti si fossero fusi, creando una specie di unico ed esemplare sentimento.
Volevo urlare, volevo dirgli di smetterla, ma anche la mia voce cessava di uscire dalla mia gola.

“Basta! Vi prego, smettetela!”

La tristezza invase il mio corpo, la paura bloccò la mia mente e l’amore mi offuscò la vista.
Di felicità non ne sentivo parlare da molto, molto tempo. Perché si, ormai la mia vita era triste e rovinata.
Ma non solo a causa di quelle immagini, troppo forti e deludenti, ma anche per problemi familiari che ora non sono qui a spiegarvi, vi annoiereste…
Comunque, come dicevo, le emozioni si contrastavano. Nella mia testa c’erano solo urla e immagini poco chiare, mentre nella realtà c’era il silenzio, quello soffocante, quello pallido. Intorno a me c’era felicità, ma silenziosa. Intorno a me c’era amore, anch’esso silenzioso.
Le emozioni negative erano parte di me. La mia mente non riusciva a non farsi i complessi.  Non potevo continuare così. Non volevo più soffrire. Cercavo di girarmi da parti differenti, per non osservarli.
Ora ero sola, insieme alla mia coscienza, che mi straziava e diminuiva sempre di più.
Quella vocina complicata e cattiva che si riproduceva nella mia testa, provocando solo altro dolore.

“Lo amo. Lo amo. Lo amo.”

Era come se fossi inesistente per lui, senza una vera e propria identità.
Quindi mi chiedo: due innamorati sarebbero in grado di pensare che dietro tutta la loro felicità ci sia una persona che soffre, che si sente sola, che non si sente amata?
No. Perché l’amore è cieco, e fa male.


-----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Eccomi qui con una OS.
Che dire? Avevo troppa voglia di sfogarmi ed ecco cosa è uscito fuori.
Almeno ora mi sento un po' meglio :)
Comunque, se vi piace lasciatemi una piccola recensione :)
Non l'ho ricontrollata, quindi se notate errori ditemelo pure.
Grazie a tutti.
Bacioni Xx
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Valexx__bieber