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Autore: Zia Esmy    26/07/2008    17 recensioni
Missing Moment di "Narrami o Musa", ispirato alla Pannolini Challenge indetta da Maki.
“Devi ammettere che sei stato fortunato.” disse Isy dopo qualche tempo, quando ebbero finito di ridere come due ragazzini. “In che senso?” domandò Tom passandole un pannolino pulito. “Beh: avrebbe potuto fare la cacca. Col perizoma sarebbero stati guai.” disse seria, ma quella frase ebbe solo il potere di farli scoppiare di nuovo a ridere.
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA


“Isy!”
Il richiamo risuonò sulle pareti della piccola casa sulla spiaggia di Long Island Sound, sovrastando il ritmo assordante della musica e il pianto di un bambino..
“Isy corri ti prego!”
La donna dai lunghi capelli biondi si affacciò alla porta del soggiorno asciugandosi le mani nello strofinaccio, e non potè fare a meno di sorridere.
“Quale catastrofe è mai successa, Tom?” domandò divertita fissando il marito.
Tom le lanciò un’occhiata smarrita, poi con un sospiro cambiò posizione al neonato urlante che teneva tra le braccia.
“Ho provato di tutto Isy, ma Will non dorme e continua a piangere disperato.” piagnucolò “Forse sta male.”
La donna inclinò il capo da un lato e sorrise comprensiva.
“Tom, tesoro, sai quanto ammiri la tua passione per la musica, ma non credi che far addormentare un bambino al suono degli Slayer sia un po’ troppo?” disse avvicinandosi allo stereo e abbassando il volume assordante.
“Io mi ci rilasso con questa musica.” borbottò l’uomo risentito, mettendo il broncio.
“Tu hai trentadue anni, Tom. Will ha solo sei mesi.” disse Isy prendendo il bambino dalle braccia del marito e cercando di calmarlo con piccole pacche sulla schiena “ E non credo che suo padre e sua madre sarebbero molto d’accordo sul farlo addormentare a suon di metal.” continuò divertita pensando all’espressione di Rebecca quando fosse venuta a conoscenza di questa cosa.
“Matt non si opporrebbe, ne sono convinto.” borbottò di nuovo Tom, grattandosi un punto al di sopra dell’orecchio.
Isy non rispose ma continuò a sorridere rivolta al bambino.
“Piccolino, forse hai bisogno di essere cambiato. Hai fatto pipì? Vediamo un po’.” disse poi facendolo sdraiare sul divano e cominciando ad aprire i bottoncini della tutina “Vediamo se è questo pannolino lurido a darti fastidio.” continuò poi cantilenando al piccolo, mentre sfilava le gambine dall’indumento.
“Non può essere.” disse Tom avvicinandosi e scuotendo il capo “L’ho cambiato poco tempo fa.”
Isy tirò indietro la tutina e fece per togliere il pannolino, ma si bloccò tutto ad un tratto. Rimase un lungo momento a fissare il bambino sbattendo le palpebre perplessa, poi senza dire una parola lo voltò su un fianco e gettò un’occhiata scettica al sederino.
“Tom, amore, hai detto che hai cambiato tu Will l’ultima volta, vero?” domandò soffocando una risata.
“Certo.” rispose lui annuendo orgoglioso.
“E Will è il primo bambino che cambiavi nella tua vita?” continuò Isy con una strana voce trattenuta. Tom aggrottò la fronte confuso.
“No.” disse cauto “Qualche volta ho fatto da baby sitter alla bambina dei miei vicini.” disse continuando a fissarla sulla difensiva. Isabel ridacchiò divertita, poi prese Will in braccio e, tenendolo sollevato davanti a sé, si voltò verso il marito.
“Mettevi i pannolini al contrario anche a lei?” domandò ridendo senza ritegno.
“Non è al contrario!” protestò lui incrociando le braccia sul petto.
“Tom!” esclamò lei continuando a ridere “Guardalo: è più largo davanti e più stretto dietro.” disse incapace di controllare l’ilarità.
“E’ una questione di punti di vista.” borbottò Tomas risentito.
“No, Tom.” continuò lei ridendo “E’ un pannolino, non un perizoma!” disse poi scoppiò di nuovo a ridere.
L’uomo fissò il bambino battendo le palpebre, poi si rese conto dell’ilarità della situazione e scoppiò a ridere a sua volta.
“Devi ammettere che sei stato fortunato.” disse Isy dopo qualche tempo, quando ebbero finito di ridere come due ragazzini.
“In che senso?” domandò Tom passandole un pannolino pulito.
“Beh: avrebbe potuto fare la cacca. Col perizoma sarebbero stati guai.” disse seria, ma quella frase ebbe solo il potere di farli scoppiare di nuovo a ridere.
Will aveva smesso di piangere e ora il suo sguardo passava dall’uno all’altro con curiosità, poi il suo viso si aprì in un sorriso felice, forse contagiato dall’allegria dei due. Ma, tutto ad un tratto, mentre Isy cercava di rimettere il pannolino al bambino, un getto caldo partì improvviso sfiorando appena i capelli biondi della donna e investendo in pieno il viso di Tom.
L’uomo rimase immobile a fissare il vuoto, mentre il liquido gli colava dalla fronte al mento.
“Mi ha fatto la pipì addosso” disse stoico.
“Centrato in pieno.” asserì Isy portandosi una mano alla bocca per nascondere la risata che stava per esplodere di nuovo, e che arrivò infine, inevitabile. A Tom non restò che unirsi a lei.
Quando tutto fu finito e Will fu cambiato e tranquillo, Isy si avvicinò a Tom.
“E’ stata dura, ma ce l’abbiamo fatta.” disse facendo scivolare il braccio sotto il suo e accarezzandolo con l’altra; lui annuì con un sorriso “Bhe: ti ci dovrai abituare, se sarà maschio ti succederà in continuazione.” continuò lei con un’espressione strana sul viso.
“Che intendi dire?” domandò lui con espressione perplessa.
Lei non rispose, ma sempre con la stessa espressione si accarezzò la pancia piatta.
Tom spalancò gli occhi mentre la comprensione si faceva strada nella sua mente offuscata.
Quella rivelazione era seriamente inquietante, ma lui non era mai stato così felice.


Storia ispirata al Pannolini Challenge indetto da Makichan.
Questa breve one shot non è che uno scorcio sul futuro dei protagonisti di una delle mie storie che amo di più: "Narrami o Musa".
L'idea è nata questa mattina mentre andavo al lavoro e in due minuti mi sono ritrovata con una paginetta di appunti sul blocco... e devo dire che ne sono molto soddisfatta.
Questa one shot è, per una volta, dedicata a me, perchè mi convinca finalmente che, nonostante tutto, posso ancora farcela.
Un grazie a chiunque leggerà e uno più grande ancora a chi vorrà lasciare un commento.
Zia

  
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