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Autore: startariot    10/05/2014    1 recensioni
"Il loro amore poteva essere paragonato ad una stella cadente. Un amore che brucia, che ti consuma ma allo stesso tempo rende vivo chi lo vive e chi è in grado di vederlo."
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao! 
Ieri ascoltando la canzone che Ed Sheeran ha scritto per la colonna sonora di The Fault in Our Stars, ho trovato piccole frasi che mi facevano pensare ad Harry e Louis e mi sono improvvisamente sentita ispirata. Per questo, alle undici di sera ho scritto questa One Shot, così di getto. Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate, perciò sentitevi liberi di lasciare una recensione, mi basta anche solo una parola. Sempre e solo se vi va ovviamente. :)

Ringrazio Laura per il banner, e per il supporto mentre scrivevo. 
Un bacio ad Anna, Federica e Chiara che sopportano e leggono queste mie strane creazioni per prime. Love you loads x
C. 

 


 
























 


 
































“It's just another night

And I'm staring at the moon

I saw a shooting star

And thought of you"

 

 

 

 

 

27 Dicembre 2013

 

Trascorrere le vacanze natalizie a Londra per Louis Tomlinson era una cosa insolita. Lui, componente della più grande band al mondo, come ogni normale ragazzo della sua età, era abituato a tornare a casa sua, Doncaster, uscire con i suoi amici del liceo, e passare del tempo con la sua famiglia. Amava stare con le sue sorelline, guardarle aprire emozionate i regali il giorno di natale, tutti seduti sotto l’albero sotto lo sguardo vigile e amorevole di Johannah. In realtà, amava l’aria natalizia in generale. Se avesse dovuto scegliere, avrebbe senz’altro detto che il periodo di Natale era quello che preferiva in assoluto del Natale. Ma quell’anno era tutto diverso. Quell’anno Louis era a Londra il 27 Dicembre, da solo. Quell’anno la sua famiglia era andata a trovarlo il giorno di Natale, facendogli una piccola festa a sorpresa. Quell’anno Harry non era con lui. Harry era a New York, poi sarebbe andato a Los Angeles a trascorrere il resto della pausa che gli era stata concessa dai managers. Avevano litigato, tre settimane prima e  si erano lasciati. Era una discussione che andava avanti da mesi: Harry non voleva più nascondersi, Harry voleva dire al mondo del loro amore, o gli bastava dirlo almeno alle persone che amavano. Solo i ragazzi sapevano della loro relazione, Louis aveva chiesto ad Harry del tempo perché non si sentiva pronto a fare coming out in famiglia. Ed Harry aveva capito, e aveva resistito per tre anni. Harry capiva sempre, era fatto così. Harry era disponibile, comprensivo e amorevole. Harry si preoccupava sempre per Louis, metteva prima i bisogni di Louis davanti ai propri, perché Harry era fatto così. Ma arriva un momento in cui forse l’amore non basta più,  arriva il momento in cui vorresti condividere la tua felicità con le persone che ami, con chi ti sta intorno, e questo era successo ad Harry. Lui avrebbe semplicemente voluto dire ‘vedete come sono fortunato? vedete quanto mi rende felice anche solo con un sorriso?’, ma Louis non era pronto, ed Harry aveva semplicemente perso la pazienza, aveva smesso di lottare. Se una coppia è formata da due persone, ma a lottare è una sola…che senso ha? Perché Louis aveva paura, paura del giudizio degli altri, paura che la sua famiglia non lo accettasse. Perché Louis era insicuro. Sapeva che continuando così avrebbe allontanato Harry, ma non voleva ammetterlo. E lo aveva visto varcare la soglia di casa loro con due piccole valigie, direzione New York. Louis sapeva che Harry non sarebbe mai rimasto lì a Londra. Troppi pensieri, troppi ricordi. Lui avrebbe fatto lo stesso. Molte volte Louis fu sul punto di chiamare Harry e implorarlo di tornare a casa, di tornare da lui ma non lo aveva mai fatto. 

 

Quella sera era a casa da solo, era una splendida notte stellata a Londra. Louis pensò di salire sul tetto e passare la nottata lì fuori a guardare le stelle. Avrebbe sempre voluto farlo con Harry, ma non avevano mai avuto tempo e modo di farlo. A Londra pioveva quasi sempre e le notti stellate potevano contarsi sulla punta delle dita. Il caso aveva voluto che provasse quest’esperienza senza di lui. Mise su uno dei suoi felponi, prese il suo iPod e salì sul tetto. Si sedette sul pavimento a gambe incrociate, avvolgendosi nella coperta che aveva portato con se e portandosi le cuffiette alle orecchie, fece partire la riproduzione casuale. Forse non era stata la scelta migliore, pensò. In qualche modo, Harry riusciva ad essere sempre con lui, anche quando non c’era. All’improvviso, I ricordi gli inondarono la mente. 

 

 

 

 

“On the radio beat

They're playing 'Chasing Cars'

 

 

 

 

 

 

“Lou, lou…..hai sentito quale canzone ci hanno affidato per i Live show?”, esclamò Harry emozionato piombando nella loro stanza. 

 

“No Haz, quale?”, chiese Louis incuriosito dalla gioia del più piccolo. 

 

“Chasing Cars degli Snow Patrol”, esclamò Harry, un sorriso trionfante in viso e due gemme smeraldine ad illuminargli gli occhi. Louis rimase per un attimo senza parole. Era una delle sue canzoni preferite e l’avrebbe cantata insieme ai ragazzi nei live show di Xfactor, non poteva crederci. 

 

“Um…..non so che dire…wow”, non finì la frase perché Harry gli piombò addosso abbracciandolo stretto. Non stavano insieme, erano migliori amici, ma avevano un rapporto diverso dagli altri, avevano un legame che nessun altro riusciva a spiegarsi, era come se si conoscessero da sempre. 

 

 

 

 

And I thought of us

Back to the time

 

 

 

 

I ricordi ancora vividi nella mente di Louis gli fecero nascere un sorriso spontaneo sulle labbra, era incredibile come ricordasse ogni momento trascorso insieme ad Harry. Non c’era un secondo della loro vita insieme che non ricordava. Dai primi abbracci ai primi baci, dalle prime chiacchierate notturne mentre tutti dormivano alle litigate in piena notte, dalle coccole alle improvvise scenate di gelosia di uno dei due. Erano sempre stati così loro due, fin dall’inizio. Fin da quando erano semplici migliori amici, erano sempre stati loro due e il resto del mondo. Harry & Louis, e gli altri. Dove andava uno, andava l’altro. Perché adoravano stare insieme, perché l’uno era il sorriso dell’altro. Era sempre stato così, e probabilmente sarebbe stato sempre così. Perché solo Harry riusciva a portare il vero sorriso di Louis sul suo viso, e viceversa. Per questo, da quando si erano lasciati, Louis era diventato l’ombra di se stesso. Usciva sempre meno, non parlava più con nessuno e passava le giornate in casa sul loro letto pensando a quanto sia stato stupido lasciar andare Harry. L’unico che aveva lasciato avvicinare un po' di più era Liam, da quando avevano iniziato a scrivere musica insieme si erano avvicinati parecchio,e battibeccavano molto meno. Per questo Liam era diventato una specie di confidente per Louis. E Zayn lo era diventato per Harry. Perché anche il riccio, dall’altro lato del mondo stava male tanto quanto Louis. E Zayn lo faceva sentire più vicino a casa, più vicino a Louis…in qualche modo. Il moro gli aveva più volte cercato di dire che avrebbero potuto riparlarne, che avrebbero potuto sistemare le cose se solo avessero messo da parte l’orgoglio ma nessuno dei due voleva…..o forse riusciva a farlo. 

 

Louis rimase seduto sul pavimento del tetto di casa sua per un tetto infinito, le note delle sue canzoni preferite che scorrevano nelle sue cuffie e i ricordi che gli riaffioravano la mente. Fissava il buio della notte e quei piccoli puntini luminosi che, insieme alla luna,  illuminavano Londra, quando ad un tratto una stella, più grande delle altre, si illuminò lasciando una scia luminosa  e lo sguardo stupito di Louis, dietro di se. Fu inevitabile pensare ad Harry. Avrebbe voluto dirgli che aveva visto la sua stella cadente, avrebbe voluto dirgli tutto quello che aveva provato guardandola, avrebbe voluto di dirgli che gli mancava ma non poteva farlo. C’era però un modo in cui Louis poteva comunicargli, indirettamente ciò che gli era appena successo. Cercò l’iPhone nelle sue tasche e ancora con l’emozione della visione appena avuta, aprì freneticamente Twitter e scrisse:

 

Just saw a shooting star for the first time !!

 

Semplice, ma efficace, pensò. Sperò che Harry fosse online e vedesse quel messaggio. Era lui il motivo per cui lo aveva scritto. Doveva capirlo. Sperò che Harry vedesse quel messaggio, che gli facesse capire che lo aveva letto, che aveva capito, che sapeva a cosa stava pensando, che anche lui voleva essere lì. Rimase per un paio di minuti ad aggiornare la home di Twitter ma nulla accadde. Così sospirando, ripose il telefono nella tasca del pantalone di tuta e tornò con lo sguardo rivolto al cielo. Tornò a pensare a Harry, socchiudendo gli occhi. 

 

“I can see the stars

I wonder, do you see them, too?”

 

 

Dopo un lasso di tempo che gli parve infinito, gli parve di sentire una vibrazione nella tasca del suo pantalone. Estrasse nuovamente il telefono, e notò che non c’era nessuna nuova notifica Twitter. Entrò su whatsapp per controllare i nuovi messaggi, rispose ai due messaggi  non letti, uno di Liam, l’altro di Niall. Tornò nella home, e fu allora che qualcosa attirò la sua attenzione. L’icon di Harry, era diversa. La aprì, per controllare di cosa si trattasse e rimase interdetto. Era l’immagine di un cielo buio, ma stellato. Abbassò di poco lo sguardo e lesse lo stato di whatsapp, anch'esso cambiato. 

 

and thought of you

 

E Louis capì il messaggio. Era il suo modo di dirgli che aveva letto il suo tweet, che sapeva a cosa stava pensando, che anche lui stava pensando a loro due, che anche lui stava guardando le stelle. Ed era come se le stessero guardando insieme. Louis si trovò a sorridere inconsciamente e il suo cuore bruciò d’amore per Harry. Avrebbe voluto averlo accanto a sé, avrebbe voluto stringerlo, abbracciarlo e dirgli che andava tutto bene, che lo amava e avrebbe fatto di tutto per lui. Solo in quel momento Louis si rese conto di essere sempre stato pronto a dire al mondo della loro relazione, perché finché avrebbe avuto Harry al suo fianco, avrebbe avuto la forza di andare avanti…sempre. Per questo non ci pensò due volte, e gli scrisse un messaggio. 

 

Mi manchi, scusami. Torna. Torna a casa.”, inviò sospirando, appoggiò la testa al muro e chiuse gli occhi. 

 

 

 

“So open your eyes and see

The way our horizons meet

And all of the lights will lead

Into the night with me

And I know these scars will bleed

As both of our hearts bleed

All of these stars will guide us

 home

 

 

 

 

Quello che il più grande non sapeva era che un riccio dagli occhi verdi era sotto il suo stesso cielo da due giorni e che alloggiava dal loro amico Zayn. Per quanto ci avesse provato, perché pensava fosse la cosa giusta, Harry non era riuscito a stare lontano da Louis, così aveva ceduto ed era tornato a Londra, con la complicità del moro che non aveva detto nulla a Louis. Il più piccolo aspettava solo il momento adatto per parlare con il più grande. Aveva tanto da dirgli: voleva dirgli che aveva sbagliato ad andare via, che avrebbe aspettato tutto il tempo del mondo per lui, che lo amava, che gli bastava averlo accanto per essere felice. E quando ricevette il suo messaggio, quella sera, realizzò che il momento giusto era arrivato. E la risposta di Harry, infatti, non tardò ad arrivare. 

 

Ti amo.”, gli scrisse semplicemente. due parole, cinque lettere. 

 

Louis capì che stava tornando da lui, a casa. Il suo cuore tornò a battere. Pensò a cosa avrebbe dovuto dirgli, ma quando lo vide apparire sulla sogli di casa loro, quella notte non servirono parole. Non ci fu bisogno di chiarire, si capirono con uno sguardo. Senza parlare, si perdonarono a vicenda, si perdonarono nel momento in cui i loro occhi si erano rincontrati di nuovo. 

Quando si videro di nuovo, fu come se non si fossero mai lasciati, fu come tornare a respirare. Perché Louis, per Harry era come una boccata d’aria fresca, e viceversa. Harry sapeva che sarebbe tornato da lui, perché non riusciva a vedersi con una persona che non fosse Louis al suo fianco. Si erano scelti nel momento in cui si sono incontrati la prima volta, e si sarebbero scelti sempre. 

 

“Grazie per essere tornato, Haz”, disse Louis portando le sue mani tra i ricci di Harry, accarezzandoli e scompigliandoli allo stesso tempo. Sorrise. Si, era di nuovo vivo. 

 

“Sei la mia casa, Lou. Ed io torno sempre a casa, lo sai.”, sussurrò il riccio abbracciandolo e affondando la testa nell’incavo del suo collo, avvolto dal profumo di Louis. Sorrise. Si, era di nuovo a casa. 

 

Il loro amore poteva essere paragonato ad una stella cadente. Rimane nascosto, per poi bruciare di tanto in tanto illuminando tutto ciò che ha accanto al suo passaggio. Lo vedi raramente, ma quando accade lascia il segno e lo porti nel cuore per sempre. E’ un amore che brucia, che ti consuma ma allo stesso tempo rende vivo chi lo vive e chi è in grado di vederlo. 

 

 

 

“Back through Londons streets I knew

Everything led back to you

So can you see the stars?”

 
   
 
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