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Autore: buffyTVS    10/05/2014    3 recensioni
Dal testo:"Come hai potuto capirlo solo stasera? Eppure ho sempre ritenuto fossi una persona sveglia! Quindi..sono venuta a dirti addio."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Buffy Anne Summers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella fatidica notte era arrivata. Dopo l'incontro faccia a faccia con il Primo che aveva provato a spaventarla a morte si sentiva prontissima per la battaglia finale.
Diciamo che l'effetto sperato dal suo avversario era stato esattamente l'inverso, le aveva fatto capire come vincera la guerra e si sentiva l'anima un tantino più leggera.
Dopo aver passato gli ultimi quattro mesi a tentare di trovare una strategia per sconfiggerlo senza ottenere risultati, la lampadina le si era accesa improvvisamente. O meglio la soluzione era sempre stata avanti al suo naso e lei era stata troppo cieca da non vederla.
Quelle ragazzine impertinenti e molto spesso immature erano la chiave per la vittoria e ormai lo aveva capito. Avrebbe condiviso il suo potere con tutte, grazie alla falce e soprattutto grazie a Willow. Ovviamente non sarebbe mancato il suo solito discorso da leader che tanto le faceva salire l'adrenalina, lo faceva più per se stessa che per gli altri delle volte.
Potrà non sembrare, lei di mostri ne aveva visti tanti, ma non sempre era pronta ad affrontarli a quattro occhi.
Ancora si ricordava di come Glory le faceva tremare le ginocchia ogni volta che la incontrava. Scosse la testa per cacciare via quell'ormai lontano pensiero.
L'ultima volta che aveva avuto davvero paura era stato contro l'ubervamp, ma il suo tremore non era dettato dalla paura di morire, ma dalla paura di non potersi prendere cura dei suoi amici e di Dawn. Le aveva fatto una promessa un anno prima e l'avrebbe mantenuta a tutti i costi.


Salì frettolosamente le scale dalla cantina che ormai si poteva definire 'camera di Spike', lo aveva lasciato che ancora dormiva.
In cucina trovò Anya e Xander appisolati sul tavolo. Sorrise guardandoli. Afferrò il giaccone e uscì di casa che era ancora notte fonda.
Cominciò ad avviarsi lentamente percorrendo quella via che tanto conosceva bene. Le case ormai erano deserte e questo silenzio le metteva tanta malinconia.
Ricordò la prima volta che era arrivata a Sunnydale, faceva molto caldo a differenza di ora. Chiuse la giacca presa da un brivido di freddo.
Le sembrava fosse ieri, aveva deciso di voltare pagina, di chiudere con i vampiri e tutto il resto, eppure i guai la trovavano sempre. Faceva concorrenza a Xander che era una vera e propria calamita per i demoni. Sorrise. E poi pensò che non era poi così diverso per lei... insomma, il suo più grande amore era stato un vampiro dal volto angelico che l'aveva torturata per diverso tempo e poi, poi c'era stato Spike che fin dall'inizio le aveva fatto schifo. E invece ora? Ora l'aveva definito addirittura campione.
Continuava a camminare per le stradine di Sunnydale scorgendo la casa di Amy. Quella strega aveva fottuto il cervello di Willow.
Poi poco dopo si trovò al Bronze. Ah il Bronze. Negli ultimi anni non aveva avuto più modo di passare del tempo lì, era diventata troppo vecchia. O semplicemente troppo impegnata.
Si fermò avanti l'entrata e la accarezzò lievemente.

"Vuoi sentire la mia filosofia di vita? Cogli l'attimo!" un flashback le annebbiò la vista.
"Quando è notte fonda, e sono da solo, e ho paura, o sono completamente fuori di testa, penso sempre -Che farebbe Buffy?-. Tu sei il mio eroe." Un altro flashback la stordì, Xander.

"Già, è quello che mi chiedo anche io delle volte, cosa farei?" sussurrò piano. Il palmo della mano si stacco per la prima volta dalla parete fredda del locale.
Non sapeva come sarebbe andata l'indomani, sapeva solo che avrebbe vinto. E prima di vincere doveva essere sicura di aver salutato ogni singolo centimentro di quella città che l'aveva resa la donna che era ora. Ma soprattutto doveva salutare un'ultima volta una persona.

-Flashback-

La città stava sprofondando in una voragine immensa. Sunnydale stava per essere inghiottita da se stessa.
"Corri Buffy!" urlò Faith.
E lei corse, corse così forte che i muscoli cominciarono a farle male. Il dolore era assordante, ma lei corse.
Corse senza più fiato in gola e ossigeno nei polmoni.
Corse senza più energie. Stava per mollare, ma poi quella voce così familiare le sussurrò all'orecchio che ce la poteva fare.
"Buffy, ce la puoi fare piccola mia."
E così ancora corse. Intanto i palazzi crollavano a destra e sinistra, ma lei correva.
"Buffy..." quella voce era sempre più vicina quando cadde improvvisamente al suolo.
Chiuse gli occhi. "Io sono sempre con te." E con una smorfia di dolore si fece forza un'ultima volta rialzandosi proprio quando le macerie stavano per inghiottirla.


-Fine flashback-

Quello era il sogno che aveva fatto qualche notte prima. Ancora tremava al solo pensiero.
Si riscosse da quei pensieri e riprese a camminare sicura della prossima ed ultima tappa prima di ritornare a casa.




Il terreno freddo ed umido del cimitero principale di Sunnydale profumava di fresco.
Si era chiesta più volte come facesse ad odorare così tanto un cimitero. E alla fine neanche le dispiaceva quell'odore di bagnato.
C'erano diverse tombe che conosceva, aveva passato un'intera vita ad uccidere vampiri in quel posto. E soprattutto aveva passato diverse nottatacce nella cripta di Spike. Un brivido le percorse la schiena. Non sapeva se era di freddo o di ribrezzo per i gesti così poco consoni a se stessa che aveva commesso l'anno precedente.
Accarezzò leggermente con le dita la tomba di Tara. Aveva notato che i fiori erano stati cambiati da poco. Probabilmente Willow le aveva fatto visita.
Sussurrò un 'grazie' e questa volta un brivido di caldo la fece sobbalzare. Chissà, magari quello era un 'prego' da parte della strega.
Riprese a camminare, sempre più lentamente. I raggi della luna erano più forti del solito. Infatti alzando lo sguardo si rese conto che era una luna piena.
Passarono pochi secondi e si ritrovò seduta di fronte a quella pietra fredda. La accarezzò e le posò una margherita. Era il suo fiore preferito.
"Ciao mamma, come stai?" nessuna risposta. Ovviamente. "Scusa se ultimamente non ti ho fatto visita, ma sai com'è, sono stata molto impegnata. Lo so, lo so. Non è una giustificazione e se fossi stata quì mi avresti fatto una ramanzina." Abbassò la testa per poi rialzarla subito dopo con gli occhi velati di lacrime. "Come pensi stiano andando le cose? Io credo di non starmela cavando male, almeno oggi. Fino a ieri uno schifo." Le lacrime cominciarono a rigarle le guance.
"Sai, ti sei persa un bel casino! Da quando te ne sei andata mi è crollato il mondo addosso. Ho provato ad essere forte, ma la cosa migliore che sono riuscita a fare è stata morire!" un sorriso amaro le comparve sul volto. "Poi mi hanno riportata in vita e... non vado molto fiera di ciò che ho fatto. E poi Willow è impazzita e io non sapevo cosa fare, Giles non c'era. Tu non c'eri..." una breve pausa, prese fiato e poi sussurrò  quelle due parole quasi impercettibili: "mi manchi." le lacrime cominciarono a scorrere copiose. Passarono diversi minuti prima di smettere di singhiozzare, e altri ancora prima di fermare il pianto. "Scusa, io sono quella forte, ogni tanto però ho....nulla. Va tutto bene mamma. Dawn è diventata più alta di me sai? Il mio animo da ragazzina prova un misto di odio e invidia nei suoi confronti! Però cresce bene, sto facendo del mio meglio, ma questo lo sai vero? Vero. Comunque sappi che ancora non ti ho perdonata per essere andata a letto con Rupert! Insomma!" prese un profondo respiro prima di riprendere a parlare. "Ci sono un mucchio di ragazzine a casa nostra e domani ci sarà la battaglia finale con il Primo, vinceremo, o almeno spero, perchè Will trasformerà quelle mocciose in cacciatrici e indovina un pò? Non sarò più la sola! Potrò finalmente fare una bella vacanza... sempre se non mi fanno a fettine." accarezzò la lapide alzandosi lentamente con lo sguardo malinconico "Si è fatto tardi, devo andare a trovare un'ultima persona, mica ti offendi?" una foglia le sbattè improvvisamente in faccia probabilmente mossa dal vento. "Lo prendo come un sì."
Le sue dita calde toccarono un'ultima volta quella lastra di pietra prima di riprendere a camminare. Si spostò poco più in là, ma questa volta non si sedette, si abbassò solo sulle ginocchia.
"Eccoci qua, proprio la persona che volevo vedere." disse ad alta voce sospirando un poco.
"Scusa se non sono mai venuta a trovarti, ma non mi sentivo pronta." sorrise. Percorse il contorno di quella scritta: Buffy Anne Summers. 1981-2001. She saved the world, a lot.
"Sto facendo la cosa giusta? Il mio cervello continua a dirmi di sì, ma probabilmente sto soltanto autoconvincendomi che accadrà. Che stupida, non solo parlo con i morti, parlo pure con la me stessa morta!" si alzò.
"Mi dispiace se non ho pensato un pò a noi... a me." Non sapeva neanche come descriversi. "Abbiamo passato gli ultimi sette anni pensando di essere condannate e abbiamo cercato negli altri un appiglio per sentirci più normali, ma abbiamo sbagliato. Questa nostra anormalità è un dono, Buffy. Come hai potuto capirlo solo stasera? Eppure ho sempre ritenuto fossi una persona sveglia! Quindi..sono venuta a dirti addio." Posò definitivamente la croce che l'aveva accompagnato da quel primo giorno ad ora, segno della sua definitiva rinascinata. (Anche se probabilmente sarebbe morta il giorno seguente). In quel preciso istante i raggi del sole le scladarono il viso. Da ora avrebbe ricomiciato un nuovo viaggio. Sarebbe stata solo Buffy. La cacciatrice non l'avrebbe più isolata da chi le voleva bene e Buffy Summers non si sarebbe più sentita una persona orribile per questo. Finalmente aveva accettato ciò che realmente era.
Tornò a casa il più in fretta possibile. "Xander, sveglia le ragazze, è giunto il momento." Era finalmente pronta per la fine, ma soprattutto per il suo nuovo inizio.


 
  
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