Thanks, really.

- Ho voluto mettere un po in ordine, per lei. -

- Mi sembrava quasi d'aver sbagliato posto...-

Dary si avvicinò a Carol guardandola con quel suo sguardo gelido e distaccato.

La donna aveva quasi il timore di esprimergli la sua gratitudine verso di lui durante quella settimana, era l'unico che si impegnava più duramente per ritrovare Sophia, così si limitava ad osservarlo con dolcezza nei momenti in cui era distratto, in modo che non potesse vederla.

L'uomo gli posò davanti agli occhi una rosa bellissima, una rosa che assomigliava più ad un banalissimo fiore:
aveva tanti piccoli steli arancioni al centro e gli altri grandi petali bianchi.

Daryl gli disse che era una rosa speciale, le donne Cherokee cacciate via dalla loro terra perdevano i loro bambini durante il cammino, chiedevano un segno per poter dar loro speranza e conforto così questi fiori spuntavano fuori da dove le donne avevano versato le lacrime.

Carol non disse nulla, senti gli occhi bruciare e le lacrime premere prepotenti per uscire e Daryl per la prima volta si sentii intenerito, c'era qualcosa in quella donna che non sapeva spiegarsi, qualcosa che lo attirava, anche se tutti facevano il possibile per aiutarla era sempre messa un po in disparte e anche lui dopotutto si sentiva così.

- Faccio un altro giro.-

Detto questo, Daryl uscì dal camper.
Lei lo osservava camminare in mezzo a quell'enorme campo, indecisa sul da farsi, poi sentii come se le sue gambe si mossero di una volontà propria, in meno di 5 secondi era in mezzo al campo anche lei che correva verso l'uomo chiamandolo ad alta voce.
Carol si avvicinò lentamente a lui con il fiato corto, lo guardò intensamente prima di dire:

- Grazie davvero. -

Daryl si avvicinò ancora di più e le lasciò un lieve bacio sulla fronte, poi guardo distrattamente il cielo.

- Presto comincerà a piovere, torna nel camper. -

Si girò freddo e sparì in mezzo al bosco, mentre Carol rimase lì in piedi anche dopo l'inizio della pioggia.