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Autore: Quinny El FW    11/05/2014    2 recensioni
Quinn è rimasta vittima di un incidente che l'ha costretta sulla sedia a rotelle, non sa quanto ci rimarrà se per poco o se per tutta la vita quello che sa è che oggi è un grande giorno per lei e deve tornare al McKinley dai suoi amici del Glee che ricorda uno ad uno ed in particolar modo Santana.
Sola in camera Quinn passa il tempo a pensare a com'era e a come potrebbe essere, ma il tempo trascorre e sembra che nessuno si vada ad interessare di lei per darle aiuto e deve provvedere da se od almeno così sembra...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray | Coppie: Quinn/Santana
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo VI
"A casa nostra."

-"La perspicacia non è il tuo punto di forza,eh Fabray?-" disse improvvisamente Santana interrompendo quel silenzio freddo che si era creato dopo quella sua frase interrotta a metà che aveva tutta la parvenza di una domanda retorica, o meglio lo era. 
Sospirai e mi presi del tempo prima di risponderle continuando a lanciare quei piccoli pezzi di pane alle papere che sembravano gradire a pieno. 
Mi voltai olo un momento per osservare Santana negli occhi e quasi specchiarmici dentro, erano scuri e profonfi ed alle volte sembravano letteralmente avere quello strano potere del penetrarti affondo nell'anima. 
-"La perspicacia non è mai stato il mio forte e poi, voglio certezze Lopez, non voglio buttar lì cosa penso rischiando magari poi d'essere in errore."- dissi poi tranquilla tornando con lo sguardo alle mie immobili ed insensibili gambe che giacevano supine sul prato tempestato d'erba fresca e margherite o di quei dolci e sottili fiori violacei dei quali non rammento mai il nome. 
Potevo sentire il frescore dell'erba sotto le mie mani che ogni tanto posavo sul quel manto verde,bianco e viola, portandone poi una sul viso, avendo così l'opportunità d'avere il quadro perfetto.Così potevo sentire tutto quello che mi circondava,sapere tutto e poter godere a pieno della meravigliosità della natura e di quel tratto di parco in particolare, quella specie di quadrato che che ormai era stato abbandonato da anni,ma per me e Santana aveva da sempre rivestito un ruolo importante e rappresetava ora che era iniziata la nostra relazione clandestina il nostro posto segreto.
-"Classico,Fabray, troppa paura di sbagliare...troppa addirittura per provare?"- mi domandò con quel suo solito tono di voce sicuro Santana. 
-"Si,troppa"- risposi semplice continuando a guardarmi le gambe e le paperelle che ci giravano intorno, poi sentì un rumore, voltai lo sguardo e mi ritrovai San a pochi centrimetri dal mio orecchio che aveva come stampato su quel suo viso perfetto un sorriso divertito, non sapevo cosa ci trovasse di divertente nella mia curiosità di sapere dalla sua bocca cosa voleva dire prima, volevo semplicemente essere certa del mio pensiero anche se mi sembrava assurdo quello che quello che pensavo potesse essere reale. 
-"Sai hai una faccia davvero profumata, cosa usi un fondotinta speciale o una crema idratante da urlo? O forse è il profumo... fammi un po' sentire...- disse poi Santana con tono scherzoso mentre io ero scettica non capendo minimamente cosa c'entrasse ora il mio profumo con il discorso :-" H-h-ho messo il profumo,si perchè? Il solito...Chanel Chance...che succede?"- domandai ancora molto incerta guardandola mentre si avvicinava sempre di più e mi sfregava il suo nasino mulatto sul mio collo e sulle mie braccia fino poi a sulla mia pancia; non mi aveva risposto alla domanda e così gliela riformulai sempre più perplessa da quel suo comportamento bislacco rimanendo, ovviamente, immobile seduta con la schiena poggiata al tronco dell'albero secolare con le gambe immobili davanti stese come mi aveva sistemato lei ormai non so più nemmeno più quanto tempo fa, -" Che succede Santana?"- domandai e poi ecco che lei all'improvviso mi rispose :-" Mmmh nulla... solo che davvero hai un bel profumo...e cerco di capire da dove proviene..."- disse ed io sorrisi per il complimento prima poi di sentire all'improvviso un'altra mini frase detta così misteriosamente da Sannie :-"...forse ho trovato!Viene da qu....qui?", la domanda non ebbe tempo di ricevere risposta dato che le mani di Santana iniziarono a correre veloci sulla mia pancia e sui miei fianchi, lì sopra l'ombelico dove ancora avevo sensibilità...troppa direi, ed a correre facendomi il solletico con le sue lunga dita ed unghie. Potendo mi sarei contorta dal solletico, ma sarei sembrata una trota e non credo mi sarei rimessa in piedi così iniziai semplicemente a ridere a crepapelle agitando la testa e muovendo il collo e le braccia per poi guardarla con le lacrime che mi uscivano a raffica come un fiume in piena dal ridere :-"S-s-smettila subito!"-dissi affannando- "S-s-smettila d-di farmi il solletico Santana!"- ripetetti ancora a fatica agitando la testa e le braccia-"per-per favore smettila! D-d-dimmi cosa volevi dirmi prima!"- esclamai ancora ridendo sentendo sempre le sue dita divertirsi sul mio ventre. Poi, d'un tratto tutto all'improvviso, si fermò. Mi guardò negli occhi e disse con tono molto disinvolto come se stesse dicendo la cosa più logica del mondo -" Quinn. Non è necessario che tu viva a Dudley Road, con tua madre che torna tardi o si dimentica di tornare e le cameriere che diciamocelo sono un po' strane...- annuì abbassando lo sguardo- "... non è necessario, non lo è per nulla, che tu stia lì. Puoi venire a stare da me. Mia madre sa già tutto e per lei va bene, staremo nella stessa stanza, piano terra. Insieme sistemeremo tutto alla tua altezza così sarai indipendente il più possibile, ma io ci sarò sempre. Ci prepareremo insieme e faremo tutto e poi...ti ho comprato delle cosine."- disse semplicemente ed io la guardai per tempo, tempo che non so dire... tempo che potrebbe essere tanto cinque minuti, tanto venti; il tempo necessario a realizzare che la sua proposta non fosse solo frutto della mia immaginazione, ma che l'aveva detto davvero . Non è che avevo paura di andare a stare da lei, anzi, è solo che semplicemente era come se una parte di me avesse paura di fare la figura della scema avendo bisogno sempre di chiedere aiuto e tutto il resto, vivere con me in questa situazione non era normale. 
:-"S-sei sicura Santana?-" domandai guardandola dritta negli occhi in quei suoi enormi pozzi neri. Volevo semplicemente capire il perchè di tutto questo. Perchè dell'incidente che mi aveva costretto qui su questa sedia a rotelle e che tutt'ora mi perseguitava ogni singola notte riproponendomi quell'immagine, quella rapida sequenza che aveva causato questa mia situazione attuale e che aveva così condizionato tutta la mia vita. 
Non so se mi sarei mai rialzata da questa sedia e non avevo nemmeno le forze per pensare a come potrebbe essere passare tutta la mia vita qui sopra, ora capisco come si sente Artie. 
Rapidamente,però, scacciai dalla mia mente questi pensieri tornando a focalizzare la mia attenzione sulla proposta di Santana.
 Odio quando la mia mente fa così... Insomma é la proposta più allettante, dolce e buona che abbia mai ricevuto eppure io continuo ad starmene qui in silenzio a guardarla. 
Andare a vivere da lei sarebbe bello ed la cosa che lo rende ancora più bello è che so che Santana lo fa con il cuore. È così strenuamente e maledettamente dolce.
E poi lei ha questi occhi così grandi e così belli, come posso star ancora a fissarla senza dire una sola parola.Io voglio andare a stare da lei, ma allora perchè non le dico semplicemente "Si,Santana, sarebbe bellissimo. Grazie." ? Perchè? 
Ad un certo punto però la situazione si sbloccò molto rapidamente. Santana allungò un braccio e poi si voltò e normale mi disse :-"Quinn, sta iniziando a piovere e noi abbiamo la sedia a rotelle a scuola, dobbiamo andare... se no ti ammalerai.Intanto pensa alla mia proposta.Le porte di casa mia sono aperte per te.Vuoi venire a vivere con me? "- si alzò e mi prese in braccio ed io rimasi lì ome un pesce lesso a guardarmela, le misi le braccia intorno al collo e dissi piano in un sussurro che alieggava nell'aria quasi frusciando tra le foglie :- "Si, Santana, sarebbe bellissimo.Grazie."- finalmente ce l'avevo fatta, dopo molte timidezze ce l'avevo fatta a dire quella frase così semplice che è proprio quello che pensavo. 

Santana sorrise e mi strinse posando poi la sua punta del naso sul mio :-" è una cosa meravigliosa." -disse e prima che io potessi dire qualcosa terminò quella frase ridacchiando- " e la cosa anche più bella è che non sta per nulla piovendo."-
La guardai dritta negli occhi con quel mio sguardo a fessura e mi tenni a lei che mi reggeva forte nelle sue braccia che mi sembravano, che erano, così possenti :-" Sei un'idiota!Mi hai fatto spaventare!"- esclamai poi dandole una leggera pacca sulla schiena usando una delle due mani che già erano dietro di lei per reggermi. 
:-"E' stato questo il punto più divertente della vicenda. Eri preoccupatissima ed hai un'espressione così da cucciola in quei momenti che adoro."- rispose lei dolcemente ed ecco che io mi ritrovai ad arrossire come mai per quel complimento del tutto inaspettato.
:-"Santana, sei...sei...sei così dannatamente perfetta."- dissi io a mia volta ribattendo quella paranormale conversazione che si stava creando tra noi due e le sorrisi ancora tenendomi a lei sentendo piano i nostri respiri accavallarsi poi lei mi scanzò una ciocca di capelli riponendola delicatamente dietro al mio orecchio e il suo naso si attaccò praticamente al mio, dire che il mio colorito del viso era diventato rosso come un pomodoro sarebbe riduttivo e non riuscirebbe nemmeno minimamente a descrivere come realmente io stessi, poi le nostre labbra si toccarono e lasciai che lei mi baciasse ancora una volta facendo intrecciare le nostre lingue. La guardai e le mormorai nell'orecchio sottile, come il vento che scivola tra le foglie, delicata :-" Ci stiamo prendendo gusto... sembra che le tue labbra siano la mia droga."- lei sorrise ed il mio cuore iniziò a battere forte mentre lei iniziava a rispondermi standomi sempre così vicina :-" E le tue labbra la mia."- 
Sorrisi e mi strinsi a lei :-" Santana..."-dissi per poi vederla annuire come a dirmi di andare avanti nella mia frase ed io non esitai continuando con il mio tono sottile,basso,dolce- " ... possiamo andare a casa adesso? A casa nostra intendo."- dissi piano e lei sorrise come mai e vidi scendere dai suoi bellissimi occhi una lacrima di commozione che rapidamente asciugai con il pollice sinistro. 
:-" Si, Quinn. Andiamo a casa nostra."- disse dolce e semplice posandomi un momento a terra, raccogliendo il suo zaino e riprendendomi tenendomi salda nelle sue braccia iniziando ad iccamminarci verso l'uscita laterale della scuola nella quale avevamo lasciato la mia carrozzina nascosta dietro un albero. 
Arrivammo in poco tempo, lei mi posò sulla mia sedia e si mise dietro iniziando a spingerla uscendo così definitivamente di scuola. 
Alzai la testa per guardarla ancora una volta e lei abbassò la sua incrociando ancora i nostri sguardi e ci ritrovammo a sorridere in contemporanea.
:-"Si,Quinn.Andiamo a casa nostra!"- disse sottile per poi continuare per la via di Lima Heights:-" A casa nostra, Quinn."- disse ancora dolce. 
  
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