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Autore: CaramelizedApple    11/05/2014    1 recensioni
Cosa succederebbe se Harry avesse una persona in più su cui contare? Cosa accadrebbe se quella persona gli assomigliasse più di quanto possa immaginare? Cosa se non fosse l'unico a sapere della sua esistenza?
Forze oscure sono tornate a incombere sul mondo magico dopo il torneo Tre Maghi, ma nulla è perduto!
Nuove idee, nuove emozioni, nuovi ricordi...un'altra vita!
(Seguito: Mary Lloyd e il voto infrangibile)
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Il viso ancora umido mi fa rabbrividire alla brezza mattutina e i capelli si agitano veloci sotto l'influenza del vento.
Lo stomaco protesta sonoramente con fitte e brontolii, è dal pranzo di ieri che non metto qualcosa sotto i denti. Non ho la minima intenzione di tornare indietro e mangiare con altre trenta persone che mi fissano terrorizzate, devo arrangiarmi come sempre.
Sto costeggiando una staccionata piuttosto malridotta e dietro la casa che dovrebbe proteggere si stagliano diversi alberi e molto probabilmente devono esserci anche un paio di alberi da frutto. In giro non si vede nessuno e tutte le persiane sono chiuse. Decido di entrare, tanto non può andare peggio di così.
Aggirando la casa noto alcuni frutti verdi dall'aria invitante che pendono dai rami più alti di un grosso albero ben curato.
-Bingo!- sossurro.
Do un'ultima occhiata in giro e inizio ad arrampicarmi. Sono sempre stata brava ad arrampicarmi.
Raggiungo una delle prime mele in una decina di minuti. La strofino con la manica della camicia e sedendoni su un ramo lì vicino vi affondo i denti senza curarmi troppo delle ammaccature, formate dai rami, sulla sua superficie.
Il sapore mi esplode in bocca e dopo già tre morsi il mio stomaco inzia a calmarsi, tornando in piedi afferro altri due frutti e in meno di un minuto sono già a terra dove un cespuglio di more attira il mio sguardo. Mentre ne afferro alcune delle goccie mi colpiscono la testa, altre le braccia, altre ancora cadono lungo la schiena.
Per ripararmi dalla pioggia che scende copiosa corro fin sotto la tettoia della casa e lì finisco il mio pasto seduta a terra.
Finito di mangire lascio cadere i torsoli delle mele per terra e sento un rantolio provenire dalla pancia, dovrebbe rappresentare un ringraziamento per il cibo. Rimango semplicemente seduta lì. Chiudo gli occhi, appoggio la testa al muro e cerco di svuotarla. I miei pensieri, le preoccupazioni, i ricordi di una vita passata a cambiare casa, i sogni, gli incubi. Si mescola tutto a formare un vuoto silenzioso.

Quando riapro gli occhi la luce mi acceca, era parecchio che non dormivo tranquillamente, sospiro e noto che la pioggia non si è ancora fermata, deve essere quasi mezzogiorno, meglio che mi avvii. Non che possano preoccuparsi per me ma non ho intenzione di ricevere un' altra punizione.
Mi tiro su a fatica e mi stiracchio, guardo in direzione degli alberi e una sagoma nera fa a pugni col verde brillante della foglie. Le gambe non si muovono ma gli occhi sono pronti e mettono a fuoco l'immagine. Una persona è in piedi vicino al tronco del melo su cui mi sono arrampicata io, è girata di spalle e porta un lungo mantello nero con un cappuccio che gli copre la testa. Il fatto che sia girata mi da solievo e le mie gambe si sciolgono, la tengo d'occhio mentre mi sposto di lato per raggiungere la parte laterale della casa.
All'improvviso si gira.
Io mi blocco.
È un uomo, si distingue dalla sua corporatura e dalla forma del suo viso anche se coperto da una maschera che sembra fatta...di ossa.
Sembra sorpreso di vedermi lì.
Incrocio i suoi occhi e sento salire l'adrenalina, mi sta studiando. Sono sicura che non è il proprietario della casa o starebbe urlando.
C'è qualcosa di famigliare nel suo sguardo, ma cos'è?
Quelle che sembrano ore sono solo una manciata di secondi e le gambe si sono fermate un altra volta. Non si schioderanno facilmente.
Se solo sapessi chi è, se solo riuscissi a capire dove lo ho visto.
L'uomo si appoggia al bastone da passeggio con l'impugnatura in ferro che fino a un secondo fa aveva stretto in mano.
Sembra sollevato quando parla, come se mi cercasse da parecchio.
-Salve-.
La sua voce è lenta e fredda, i suoi occhi continuano ad attirare la mia attenzione fino a quando non fa un passo avanti, verso di me.
Un campanello di allarme mi esplode in testa e i miei piedi in automatico scattano all'indietro, la tettoia deve essere finita perche ora la pioggia mi colpisce con forza.
L'uomo sembra allarmato dal mio gesto e si ferma.
Torno sui suoi occhi che lui sposta sui miei, quel grigio mi entra nel cervello, e quando sbatto le palpebre lo vedo urlare.
Scatto.
In un attimo sono già sulla strada oltre la staccionata e nonostante i piedi scivolino nel fango, corro, corro più veloce di quanto non abbia mai fatto.
Devo scappare e non da una bacchetta di un sorvegliante, non dagli insulti, non dai contadini a cui rubo gli ortaggi nei campi, non dalla polizia del mercato.
Devo scappare dagli incubi che sono venuti a cercarmi.

Ciao a tutti! Vi piace la storia? Come vi sembra?
Se vi va potete lasciare una recensione, mi farebbe davvero piacere.

  
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