"Dimmi che conosci un modo per riportarlo indietro" gridò Damon, minaccioso, tenendo Bonnie per la gola.

Era consapevole, nel profondo, che lei non centrava nulla in tutto quello ma in quel momento non gliene fregava.

In quel momento aveva solo bisogno di sfogarsi.

Voleva gridare, prendere a pugni qualcuno, uccidere persino.

Sì uccidere, vendicarsi, qualsiasi cosa pur di non pensare.

Si rifiutava di pensare, di credere che...che fosse successo veramente.

Scosse il capo, gli occhi dilatati, il respiro corto e frenetico, scostandosi da lei e rilasciando bruscamente la presa sul suo collo.

Percorse a grandi passi la piccola camera del dormitorio del college, e raccolse l'attizzatoio posato vicino al camino.

Con quello tra le mani iniziò a distruggere tutto ciò che gli capitava: un vaso di fiori, alcuni soprammobili posati su di una mensola, una sedia, che finì ribaltata e in mille pezzi dall'altra parte della stanza.

Le emozioni che stava provando in quel momento lo stavano devastando.

Non credeva di poter sentire più così tanto dolore e rabbia, non credeva di potersi sentire così perso, come se la sua intera vita fosse finita lì, pochi minuti prima, quando Bonnie le aveva detto che...

Si accasciò a terra, sfinito e distrutto, emettendo un unico gemito di dolore.

Non si era reso conto dell'infinito amore che provava per suo fratello, finchè non l'aveva perduto, probabilmente per sempre.

Le immagini di una vita intera si sovrapposero nella sua mente: quasi 170 anni di vita, e ne aveva trascorsi quasi la metà ad odiarlo.

E tutto per una donna.

Se solo non l'avesse lasciato indietro, ieri sera. Se l'avesse aspettato, se fossero andati via tutti insieme, ora sarebbe il cuore di un altro, a giacere sull'asfalto, e non il suo.

Non poteva, non riusciva a sopportare tutto quello.

E la soluzione era lì, era semplice, a portata di mano.

Sarebbe stato così facile spegnere tutto.

Voleva tornare a fregarsene. Dopotutto non era lui quello stronzo senza cuore?

Eppure c'era qualcosa che gli e lo impediva.

C'era qualcosa che lo tratteneva.

Stefan non l'avrebbe mai fatto. Stefan avrebbe lottato, avrebbe trovato un modo.

Rialzò la testa all'improvviso, gli occhi lucidi di lacrime che non era in grado di versare.

Era come se suo fratello fosse ancora lì, accanto a lui, e forse lo era davvero.

Si alzò in piedi e si voltò verso la strega, ritrovandola tremante e infelice nello stesso posto dove l'aveva lasciata poco prima.

"Di a Stefan che lo riporterò indietro, fosse l'ultima cosa che faccio in questa vita."

E lì, di fronte a lui, suo fratello sorrise tristemente, ma con una piccola speranza in più che si accendeva nel suo cuore.




p.s. consiglio di leggerla con questa canzone in sottofondo: https://www.youtube.com/watch?v=jMdgP_yge5I